
A distanza di 500 anni dalla data in cui Martin Lutero diede avvio al movimento di riforma che generò il Protestantesimo, la sua opera si presenta ancora come una svolta decisiva nello sviluppo dell'Europa moderna. Questa nuova biografia di Lutero ci restituisce un'immagine fortemente unitaria e, diversamente da altre interpretazioni, non spezzata dal contrasto fra una giovinezza rivoluzionaria e una vecchiaia conservatrice: dalle inquietudini della sua formazione alla nascita di un nuova teologia fondata sulla Bibbia, che egli, in una vita di lotte, calò costantemente nell'insegnamento universitario; dalla predicazione e dalla organizzazione della chiesa evangelica ai contrasti con altre chiese della Riforma; dalla progressiva consapevolezza dell'inevitabile rottura con la Chiesa di Roma alla straordinaria diffusione, anche popolare, della sua produzione; dalla relazione con la storia politica del suo tempo ai modi in cui ne influenzò gli sviluppi. Tutto questo provando a penetrare nella sua umanità più minuta e viva, nei suoi affetti, nelle sue traversie personali, nei rapporti con la sua famiglia e i suoi compagni di fede e di lotta. In questo libro emergono i tratti di una personalità combattiva, ironica, conviviale, amante della vita pur nella consapevolezza della gravità dell'ora che stava vivendo.
Prima traduzione italiana, con testo a fronte
Il cuore del messaggio della Riforma dalla viva voce di Lutero
La questione delle indulgenze e i temi centrali della fede cristiana
L'inattesa risonanza delle 95 Tesi affisse il 31 ottobre 1517 alla porta della chiesa del castello di Wittenberg indusse Lutero a redigere un sostanzioso commento a ciascuna di esse, le Resolutiones, pubblicate nell’estate dell'anno successivo.
Lutero vi espone il suo pensiero non solo sulle indulgenze, pomo iniziale della discordia, ma anche su temi centrali della fede cristiana quali la penitenza evangelica (che è la conversione quotidiana del cuore e della mente), il perdono dei peccati (che si ottiene per sola fede), i poteri del papa, il vero tesoro della Chiesa (che è la croce di Cristo), la necessità di una riforma della Chiesa (che solo Dio può compiere).
Ovvero, l'essenza del messaggio della Riforma illustrato dalla viva voce di Lutero.
Il volume ripropone uno dei testi più noti della letteratura mistica medievale, frutto dei colloqui che Caterina ebbe con l'Eterno Padre durante le estasi. Nonostante fosse illetterata, anzi analfabeta, si preoccupò di dettare il Dialogo ai suoi discepoli. Grazie alla dottrina sulla misericordia di Dio e su Cristo, ponte tra Dio e l'umanità intera, Paolo VI ha proclamato santa Caterina da Siena "Dottore della Chiesa": i suoi scritti sono insegnamento autorevole della fede cristiana. Successivamente è stata proclamata Patrona d'Italia e d'Europa. Il testo del Dialogo è stato reso in italiano corrente da Maria Adelaide Raschini.
La Somma Teologica di san Tommaso d'Aquino deve essere letta tutta, perché è un monumento di intelligenza e sapienza. Ma non basta: deve essere anche posseduta nella mente, per quanto è possibile. Perché la mente è il luogo delle cose intelligenti e sapienti. Come si fa? Chi ha tempo per farlo? La risposta-proposta è questo Compendio. La celebrazione della Somma Teologica. Un modo utile per farla conoscere e per assimilarla. Il Compendio si inchina con il suo umile e utile servizio: Condensare Organicamente Memorabili Proposizioni E Notificare Deduzioni Indimenticabilmente Originali.
Il corpus latino di Maffeo Grassi che viene qui presentato, accompagnato dalla traduzione italiana, offre un contributo finora inedito per la conoscenza dell'ambiente milanese del primo quattrocento. La Regola di vita dello stolto e del sapiente è dedicata a Filippo Maria Visconti ed è indirizzata ai giovani milanesi per contribuire alla formazione delle virtù non solo della persona, ma anche del cittadino inserito nel contesto della nuova società borghese, dove la sottomissione al signore della città è d'obbligo. A questa tradizione sentenziosa lombarda e al filone favolistico-encomiastico si collegano anche gli apologhi qui tradotti: nell'Ermeste, attraverso le vicende dei coniugi Ermeste e Neera e di alcuni animali, si vuol riflettere in forma di favola su iracondia, astuzia e perdono; nell'Anglo si narra della battaglia di Canne e delle gesta compiute dall'omonimo protagonista, mitico fondatore di Angera che la leggenda vuole capostipite dei Visconti.
La "Regula Monachorum" è un documento spirituale di straordinaria importanza, nel quale è confluito il meglio delle tradizioni monastiche occidentali e orientali che la precedono. Adattandolo alle necessità del suo tempo, Benedetto ha saputo armonizzare il tutto in un felice equilibrio caratterizzato da esemplare discrezione: discretione praecipua, come la definisce nei Dialoghi san Gregorio Magno. Quello che san Benedetto presenta nella sua Regola è un cammino ben orientato, con una meta ben precisa. È un cammino di ritorno presentato con i tratti specifici della conversione, che si muove in continua tensione verso Dio. È un cammino di salvezza di cui la Regola costituisce lo strumento pedagogico. È il cammino della vita cristiana, che si muove entro e in forza della signoria di Dio: per ducatum Evangelii.
Gli scritti brevi di Gioacchino sono uno strumento importante per comprendere il suo pensiero nelle sue line più decisive, che qui, rispetto alle grandi opere, si possono cogliere in una lettura sintetica e veloce. In questo volume (che, dopo la prima parte già apparsa in questa stessa collana, ne completa la raccolta) si trovano: Soliloquio, una meditazione sulla vita dell'uomo, di miseria, e sul suo futuro di gloria; Le tribolazioni ultime, che rappresenta un compendio maturo della previsioni sugli eventi della fine dei tempi, ritenuta prossima; le Lettere, che costituiscono una testimonianza preziosa dell'autocoscienza dell'abate come autore e come membro della gerarchia ecclesiastica; la Visione della storia e l'Inno sul regno della patria celeste, che sotto la veste poetica mostrano, in sintesi e con immagini potenti, elementi significativi della sua speculazione. Alla traduzione annotata dei tre scritti è affiancato il testo latino, tratto dall'edizione critica degli Scripta breviora (2014) curata da Alexander Patschovsky e Gian Luca Potestà.
Vero testimone del XX secolo, lo staretz Taddeo di Vitovnica fu un uomo profondamente spirituale e religioso: nonostante le difficoltà e le malattie, trovò il modo di vivere nella gioia e di accompagnare spiritualmente tutte le anime che incontrava. Il suo segreto per combattere i cattivi pensieri e controllare se stesso è ora svelato in questo libro, tradotto per la prima volta in italiano. Un insieme di aforismi, brevi riflessioni ed episodi di vita accompagna il lettore alla ricerca di spunti meditativi per affrontare con serenità la frenesia della vita quotidiana.
Descrizione dell'opera
Il volume presenta il salterio mettendo a confronto, in sinossi su colonne, le versioni sulle quali la Sinagoga e la Chiesa hanno pregato per secoli sia in Oriente sia in Occidente, assumendo un valore perenne: l'ebraico, il greco dei LXX, il latino della Vulgata. A queste si affiancano l'italiano secondo la nuova traduzione della CEI e, a margine, per chi non conosce le lingue bibliche, le traduzioni del testo ebraico (nuova Diodati, 1991) e del testo greco (suor Maria Maddalena Mortari, 1983).
«L'idea di questa edizione del salterio con testi a confronto è nata da don Giuseppe Dossetti, che l'aveva fortemente desiderata. È stato con profonda gratitudine verso il nostro padre che abbiamo portato avanti il lavoro da lui anche iniziato. [...] Tornare alla inesauribile forza che ha fornito e intessuto i testi per le assemblee liturgiche, e che ha fatto scaturire l'esegesi e la teologia dei Padri, ci sembra di grande valore spirituale, di grande sicurezza dottrinale, di grande forza unificante per tutti coloro che ovunque, di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, cercano nella preghiera il Dio vivente, l'invocano e lo lodano» (dalla Presentazione).
Sommario
Presentazione. Alcuni cenni sulla scelta dei testi. Salterio ebraico. Salterio greco dei LXX. Salterio latino della Vulgata. Salterio italiano della CEI. Traduzione letterale dal greco. Traduzione letterale dall'ebraico. Cantici del Nuovo Testamento.
Note sul curatore
La Piccola Famiglia dell'Annunziata è unaassociazione monastica eretta canonicamente in associazione diocesana pubblica di fedeli dall'arcivescovo di Bologna card. Giacomo Biffi nel 1986. L'avvio della sua esperienza risale a più di trent'anni prima, quale sviluppo della particolare esperienza spirituale e apostolica di don Giuseppe Dossetti (1913-1996), ed è cresciuta attorno alla pratica di un compendio di principi di vita spirituale denominato la "Piccola Regola", approvata oralmente dal card. Giacomo Lercaro (22.11.1955), che accolse gli inizi effettivi dell'impegno dei primi componenti l'Associazione in data 6.1.1956.

