
"... Nel commento alle suppliche individuali, Cristo si rivela ancora una volta agli occhi del Vivariense, esemplare punto di incontro tra umano e divino: per questo il senso cristologico non è solo il senso dominante sugli altri, ma è anche punto di convergenza degli altri sensi, vale a dire il letterale, lo spirituale e l'anagogico. L'impressione che si ricava dalla lettura di queste pagine, grazie anche alla fluidità della lingua nella quale sono rese in traduzione, è quella di uno sguardo ampio sull'umanità e sulla sua storia, che diventano, così, "luoghi" nei quali la visita di Dio consente un continuo passaggio dalla morte, cui l'essere umano è condannato dal peccato originale, alla vita, il grande dono di Dio, misericors per eccellenza, il cui cuore tenero è rivolto verso i miseri. L'esperienza storica di Cristo diviene così chiave interpretativa della vicenda di ogni uomo e della vita nuova, alla quale egli è chiamato su questa terra nell'attesa di un compimento che arriverà di certo, sia pure in una dimensione metastorica, simbolicamente evocata dalla tradizionale immagine della Gerusalemme celeste...". (Dalla prefazione di Mons. Vincenzo Bertolone)
Poter beneficiare finalmente della versione in lingua italiana dell'"Expositio Psalmorum" costituisce un contributo di grandissimo valore non solo per gli studi medievali e di letteratura cristiana antica, ma anche per una conoscenza più diretta della spiritualità monastica delle origini. Il testo dell'Expositio, infatti, era ben noto ai monaci del medioevo e accompagnava, insieme agli altri grandi commentari (primo fra tutti le "Enarrationes" di Agostino), quella meditatio-ruminatio con cui essi prolungavano, per così dire, nella solitudine e nel silenzio della cella, l'eco della celebrazione comune delle Ore Liturgiche e il canto della salmodia. I Salmi erano per loro come la nota costante, lo sfondo di tutta la loro relazione col Signore; aprendo il Salterio vi riconoscevano tutti quei tratti profondamente umani dell'anima orante e, nello stesso tempo, tutta la ricchezza di un testo che, in quanto ispirato, è stato messo da Dio nelle mani, nella bocca e nel cuore di chi prega. Prefazione della Comunità certosina di Serra San Bruno.
Un testo sul sacerdozio - Sacrificio nella Bibbia. Piano generale dell'opera: - Gesù, Sommo Sacerdote, ha offerto la vita in sacrificio per noi (S.A. Panimolle); - Sacrificio e sacerdozio nell'Antico Testamento e negli scritti giudaici (G. Deiana); - Sacerdozio e sacrificio nel Nuovo Testamento (C. Marcheselli-Casale).
Un testo sul sacerdozio - Sacrificio nei Padri dei primi secoli. Piano generale dell'opera: - Offrite i vostri corpi come sacrificio gradito a Dio (S.A. Panimolle); - Sacerdozio e sacrificio nei Padri dei primi secoli (V. Lombino).
Più di vent'anni di laboriosa redazione per un' opera importante e attesa, nella quale Agostino dà una risposta fiduciosa alle difficoltà della ragione e introduce alla vita di comunione con la Trinità. Queste pagine fondono insieme l'indagine del filosofo, l'acume del teologo e l'ardore del mistico.
Nella sua vasta e articolata produzione, Agostino ha raccontato e analizzato con straordinaria lucidità filosofica la condizione dell’uomo, perennemente in cerca di una verità che al contempo lo sollecita ma si sottrae al suo sguardo. Questo volume aspira a restituire, attraverso l’analisi dei momenti più significativi della biografia e della produzione agostiniane, il suo duplice profilo di uomo che ha costantemente reso testimonianza della propria esperienza di ricerca della verità e di pensatore che, proprio perché ha votato la sua intera esistenza a indagare simmetricamente la sua interiorità e l’eterno, resta sempre ‘contemporaneo’ dell’anima inquieta dei lettori di ogni epoca.
Le Omelie contro i pauliciani del monaco Pietro Siculo, redatte negli ultimi decenni del IX secolo, rappresentano gli unici testi superstiti di un progetto originale composto da sei testi. Desideroso di mettere in guardia i propri lettori dalla diffusione nei territori dell'Impero d'Oriente dell'eresia cristianodualista dei pauliciani, considerati eredi degli antichi manichei, l'autore offre un'attenta disamina di tre capisaldi della loro dottrina: il dualismo radicale, il rigetto della verginità di Maria e del suo ruolo di Madre di Dio, la negazione dell'eucaristia. Basandosi sull'analisi di alcuni passi scelti tratti dalle Scritture, attingendo alla tradizione antiereticale cristiana dei primi secoli e alla riflessione patristica d'argomento antimanicheo, Pietro Siculo, con uno stile sobrio e tuttavia ricercato, si impegna a confutare i più controversi assunti teologico-dottrinali dei propri avversari offrendo strumenti utili per controbatterne gli insegnamenti.
Queste Omelie sono l'espressione di un'autentica esperienza di Dio vissuta nel pieno servizio ai fratelli.
Una raccolta di brani che rientrano nei generi letterari dell'Historia monachorum e del bios.
Considerato già dai contemporanei un'autentica autorità in materia di teologia, tanto da meritare unanimemente il soprannome di «Teologo», in realtà il contributo offerto da Gregorio Nazianzeno in campo dottrinale non è significativo tanto sul piano speculativo quanto piuttosto sul piano intellettuale. E, la sua, una teologia di testimonianza, «operaia», che nasce da un'intensa attività svolta concretamente a sostegno della Chiesa e del cristianesimo ortodosso. In questo senso la teologia di Gregorio Nazianzeno corona la sua attività pastorale e riconduce al cuore della sua spiritualità. Nelle cinque orazioni e nelle tre epistole «teologiche», considerate tra i migliori prodotti dell'eloquenza teologica del IV secolo, Gregorio difende l'ortodossia nicena e contribuisce alla definizione del dogma di fede con la passione, la lucidità e il vigore di sempre. In appendice i Carmina Arcana, poesie di altissimo pregio sul piano della storia della cultura, nobilitate dall'orgoglioso tentativo di dare forma e dignità al genere letterario della poesia cristiana.
Uno dei lavori piu vasti e profondi che l'argomento abbia mai sollecitato alla patristica greca.