
Il libro approfondisce il cap. V della Lumen Gentium: L'universale vocazione alla santità nella Chiesa", nel cinquantesimo della sua promulgazione (1964-2014). Gli otto contributi del volume affrontano il tema sul versante biblico, teologico-morale, spirituale, pastorale e liturgico. " Autorevoli esperti quali i proff. A. Wodka, W. Henn, A.V. Amarante, F.M. Jones, A. Kelly, S. Majorano, T. Rossi, G. O'Collins, hanno reso omaggio al prof. T.G. Kennedy, ordinario di teologia morale presso l'Accademia Alfonsiana, in occasione del suo 70° compleanno. Dalla lettura dei singoli studi emergono la centralità del tema conciliare e la sua ricca attualità. Si comprende allora meglio il senso dell'affermazione di J. Ratzinger: Chi vuole capire la logica dell'ecclesiologia conciliare non può trascurare i capitoli IV-VII della ccostituzione Lumen Gentium". L'approfondimento di questo tema conciliare costituisce un invito a riproporre "il valore progettuale della 'vocazione' in vista della missione. In questo senso la 'vocazione' deve diventare uno dei temi generatori della proposta pastorale della Chiesa nei prossimi anni". "
Questo breve volume nasce dal desiderio di condividere un'esperienza e alcune riflessioni da parte dell'Autore, da anni impegnato come comunicatore in vari Organismi ecclesiali. Non un manuale di comunicazione, bensì una testimonianza che nasce dall'esercizio quotidiano di comunicare nella e per la Chiesa; il tentativo di interrogare la comunicazione ecclesiale alla luce della natura sinodale della Chiesa. Si assume come modello la comunicazione di una diocesi, con la definizione degli elementi base di un Ufficio per la comunicazione, particolarmente il ruolo del suo direttore, chiamato a riconfigurare quotidianamente il proprio lavoro alla luce dei cambiamenti in atto nella società e nel mondo delle comunicazioni sociali. Oltre che le realtà delle diocesi, il libro può ispirare anche la comunicazione di una congregazione religiosa, di un'associazione o altre istituzioni ecclesiali che intendano assumere pienamente la conversione sinodale della Chiesa. In diverso modo, il volume potrà essere utile anche a quanti si apprestano a guidare l'Ufficio stampa di un evento ecclesiale.
L'autore, da anni impegnato nell'analisi dei processi di modernizzazione e di secolarizzazione, affronta il problema della situazione religiosa in Italia.
Gli autori realizzano un'analisi approfondita dei nessi esistenti tra discipline come l'etica, l'economia e la politica, che sembrano costituire il percorso più originale per la comprensione, la critica e la proposizione di modelli politici, economici e culturali in grado di rappresentare la complessità e il pluralismo dell'agire umano.
Nel corso dell'età moderna si hanno nella Chiesa cattolica vivaci discussioni circa il significato e l'uso del denaro. L'autore si sofferma in particolare su una chiave di lettura illuminante, quella del prestito a interesse. Attraverso di essa è possibile cogliere non solo aspetti specifici di una questione dalle molteplici sfaccettature, ma anche, tra irrigidimenti e segnali di apertura, più generali elementi per la conoscenza delle traiettorie della Chiesa moderna, alla difficile ricerca di un'identità. In ultima analisi, al cuore della questione, nel quadro della necessità per il cristiano di osservare i precetti della Chiesa, vi sono interrogativi e opzioni intorno al valore della creatività e della libera iniziativa dell'uomo.
Secondo l'autore lo "spirito del capitalismo" non è stato influenzato solo dall'etica protestante, ma, accanto a questa, seppure in tempi più recenti, è sorta una teologia cattolica del lavoro alla cui elaborazione ha contribuito in maniera particolare l'Opus Dei.
Per l'autore, la società di mercato è l'unica davvero compatibile con la grande eredità umanistica dell'Occidente cristiano. La scelta liberale infatti, contrapposta all'interventismo statale, serve a proteggere la dignità dei singoli poiché la libertà autentica consiste non nell'arbitrio di chi si sente autorizzato a fare qualsiasi cosa ma nell'agire di chi sa innanzitutto riconoscere la libertà (e quindi la proprietà) altrui.
Ai credenti viene chiesto oggi il compito di non imporre la loro visione ma di fecondare di senso lo spazio della laicità. Riuscire in questo compito non è certamente semplice e altrettanto complesso risulta indicare una via. Questo volume vuole essere un contributo per dare avvio alla discussione.
Il magistero ecclesiale fa sue le parole di Pietro: "in nessun altro c'è salvezza, non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale dobbiamo essere salvati" (At 4,12). La verità su Dio e sulla salvezza dell'uomo si ottiene solo attraverso la rivelazione di Cristo, il quale insieme è il mediatore e la pienezza di tutta la rivelazione. La Chiesa, in quanto "corpo di Cristo", possiede la pienezza dei doni salvifici del suo fondatore. Questo fa sì che l'unicità e l'unità della sua mediazione salvifica appartengano alla sua piena integrità. Tale verità di fede non esclude però che la grazia salvifica di Cristo arrivi anche alle religioni non cristiane sebbene, oggettivamente, esse si trovano in una situazione gravemente deficitaria.
Di fronte alle novità dirompenti della storia degli ultimi decenni, anche una realtà solida come la Chiesa cattolica, che per due millenni ha resistito a situazioni complesse e persino scismatiche, deve ripensare se stessa, non senza autocritica, come lo devono fare le altre religioni e le diverse culture. Il mondo è sempre più secolarizzato e plurale sul piano culturale, politico, religioso. E tutti, credenti e non credenti, sono sfidati sotto qualsiasi cielo dai diritti umani, dalla laicità, dal relativismo, dalla scienza, dal processo di globalizzazione e dallo sviluppo delle comunicazioni. Dopo la crisi delle "verità" assolute ed escludenti, si impone la cultura del dialogo per un'etica politica condivisa attraverso cui passa il rinnovamento delle società, dei rapporti interpersonali e internazionali.