
Chi si avvia a formare una famiglia custodisce sempre in sé l'aspirazione, il desiderio che la vita coniugale e familiare sia fonte e motivo di benessere, sicurezza, e una stabile gioia: accresciuta poi dalla presenza dei figli. Prendendo spunto dalla Amoris laetitia l'autore riflette sui vari stimoli che questa Esortazione di papa Francesco offre alla coppia sul tema e gli «ingredienti» necessari perché l'uomo e la donna che decidono di intraprendere questa via possano raggiungere un esito felice della loro vita insieme, a dispetto di tutte le esperienze che possono far vacillare la loro unione e mettere in crisi il loro ideale. Piccoli, semplici ma concreti suggerimenti per chi intende fondare una famiglia cristiana.
Da dove parte il testo? Qual è l'obiettivo a cui punta? L'autore si ispira al comandamento più "umano" in assoluto: «Amerai il prossimo tuo come te stesso», e prova a trapiantarlo nelle dinamiche di un'umanità sempre più orientata dalle logiche del digitale. Cosa significa amare quanto la prospettiva e l'ambiente è digitale? Come pensare la prossimità quando il toccarsi spesso non è fisico? A partire da queste offre una riflessione che si muove su un doppio binario. Da una parte un'indagine di tipo socio-antropologico. Dall'altra una prospettiva pastorale per passare, come direbbe Francesco, da un'analisi a una terapia, fatta di dialogo, ascolto, tenerezza.
Era una comunicazione attesa da molti e da molto tempo, fin dalla conclusione del Giubileo straordinario della misericor- dia. Rimettere al centro la Parola di Dio, celebrarla, pregarla è quanto il papa Francesco chiede alla Chiesa tutta, in stretta continuità con quanto già indicato da Benedetto XVI in Ver- bum Domini.Arriva ora l’istituzione ufficiale della Domenica della Parola e alcune indicazioni su modi e tempi per aiutare tutto il popolo di Dio a scoprire quale tesoro Dio ci ha do- nato.
Esortazione apostolica di Paolo VI, pubblicata a dieci anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, al termine dell'Anno Santo del 1975. La riflessione del Papa si dipana tra il significato, il contenuto, le vie, i destinatari e lo spirito dell'evangelizzazione. L'invito forte ad ogni uomo e donna, è quello di essere ministri del Vangelo con la propria vita, perché avendo ricevuto per primi la gioia del Cristo, la mettano in gioco per l'annuncio del Regno. "L'impegno di annunziare il Vangelo agli uomini del nostro tempo animati dalla speranza, ma, parimenti, spesso travagliati dalla paura e dall'angoscia, è senza alcun dubbio un servizio reso non solo alla comunità cristiana, ma anche a tutta la comunità. Di qui il dovere di confermare i fratelli, che noi abbiamo ricevuto dal Signore con l'ufficio di Successore di Pietro, e che è per noi un «assillo quotidiano», un programma di vita e d'azione, e un impegno fondamentale del nostro pontificato; questo dovere ci sembra ancora più nobile e necessario allorché si tratta di incoraggiare i nostri fratelli nella missione di evangelizzatori, affinché, in questi tempi d'incertezza e di disordine, essi la compiano con amore, zelo e gioia sempre maggiori".
In occasione del Natale, papa Francesco offre ai credenti una riflessione sul senso e sul valore del presepe. Lungi dall'essere una semplice tradizione o consuetudine, il presepe rioffre ogni anno, nelle molteplici forme che la fantasia creativa di ognuno sa inventare, la possibilità di fare forma al grande e inaudito mistero dell'incarnazione. Ogni cosa nel presepe ha un senso: il cielo, le montagne, le statuine... Tutto ci dice che Dio non è lontano, tutti lo possono raggiungere: i re e i pastori, uomini e donne, grandi e bambini... e persino gli animali. Nessuno è escluso. Allestire il presepe è raccontare l'amore di Dio. Introduzione di Rino Fisichella.
Querida Amazonia è l'esortazione apostolica postsinodale del Sinodo speciale per la regione panamazzonica. Con Paoline esce nella consueta collana Magistero, per diventare strumento di riflessione, approfondimento e confronto, nelle mani di pastori e laici che vogliano confrontarsi con quella universale chiamata alla conversione missionaria che, lungi dall'essere riservata alle sole regioni "lontane", interpella anche le nostre realtà, la nostra ministerialità, il nostro stile di evangelizzazione. A introdurla, per Paoline, le mani e il cuore di suor Laura Cantoni che, con la sua lunga esperienza in terre missionarie, e nello specifico in Amazzonia, saprà accompagnare il lettore ad accogliere e riflettere su quelle sfide e quei segni dei tempi che oggi attraversano la Chiesa di ogni lingua e di ogni colore.
Terza enciclica di papa Francesco dopo Lumen fidei (2013) e Laudato si’ (2015), Fratelli tutti sembra segnare un nuovo ritmo allo scorrere ordinario e spesso troppo autocentrato e individualista delle nostre società e delle nostre Chiese. Attendiamo di leggere il testo, ma tutto fa pensare che Fratelli tutti possa essere un monito che forte risuona nei silenzi, troppo responsabili, di coscienze anestetizzate, abituatesi a giustificare inique differenze sociali. L’enciclica viene consegnata in un momento storico in cui una grave pandemia sta attaccando gli esseri umani. Più dura dello stesso Covid è infatti la crisi generalizzata di fraternità, alterità, umanità.
Luigino Bruni, economista, uno dei massimi studiosi del Terzo settore, con un deciso interesse e impegno per l’economia civile, sociale e di comunione, introdurrà l’enciclica sottolineandone gli aspetti più sfidanti.
Dinnanzi alle sfide attivate dallo straordinario e progressivo sviluppo delle tecnologie biomediche, capaci di mettere in gioco il nostro modo di pensare la medicina, il significato della cura della persona malata e la responsabilità sociale nei confronti dei più vulnerabili, il presente documento intende orientare i pastori e i fedeli nelle loro preoccupazioni e nei loro dubbi circa l'assistenza medica, spirituale e pastorale dovuta ai malati nelle fasi critiche e terminali della vita. Diverse Conferenze Episcopali nel mondo hanno pubblicato documenti e lettere pastorali, ma i dubbi emergenti, in determinate circostanze e particolari contesti, circa la celebrazione dei Sacramenti per coloro che intendono porre fine alla propria vita, richiedono oggi un intervento più chiaro e puntuale da parte della Chiesa, al fine di fornire orientamenti pastorali precisi e concreti, affinché a livello locale si possano affrontare e gestire queste complesse situazioni per favorire l’incontro personale del paziente con l'Amore misericordioso di Dio.
«Lo scopo di questa Lettera Apostolica», scrive papa Francesco «è quello di accrescere l’amore verso questo grande Santo, per essere spinti a implorare la sua intercessione e per imitare le sue virtù e il suo slancio».
San Giuseppe è presentato come il Padre amato, Padre nella tenerezza, Padre nell’obbedienza, Padre nell’accoglienza, Padre dal coraggio creativo, Padre lavoratore, Padre nell’ombra. Dal tratteggiare la figura del Patrono della Chiesa universale scatu- riscono inviti e sfide alla nostra vita di fede.
La Chiesa non è certamente solo una organizzazione ma è anche una organizzazione (LG 8, realtà visibile e spirituale). Osservarla anche dal punto di vista organizzativo non significa negare la sua dimensione sacramentale, mistagogica... Tutt'altro. Una visione arricchisce l'altra. Partendo da numerose esperienze di formazione, l'Autore condivide consapevolezze e strumenti con tutti coloro che nella Chiesa si trovano a dover vivere e affrontare la gestione della dimensione organizzativa. Le sezioni del testo: perché e come conciliare la dimensione umana e spirituale della Chiesa? Il riconoscimento del limite e la consapevolezza della soggettività e parzialità della propria visione. La parola di Dio in un percorso di rinnovamento. Uno strumento per l'autoanalisi organizzativa delle realtà ecclesiali. Capacità di autoanalisi dei singoli componenti e dell'organizzazione ecclesiale. L'organizzazione come esperienza di cura.
In Fratelli tutti al numero 23 si legge che «[...] l'organizzazione delle società in tutto il mondo è ancora lontana dal rispecchiare con chiarezza che le donne hanno esattamente la stessa dignità e identici diritti degli uomini. A parole si affermano certe cose, ma le decisioni e la realtà gridano un altro messaggio». Nell'Enciclica c'è un non detto, che porta con sé un appello implicito, ma forte, a che altri dica... Qui si raccolgono voci di studiose e teologhe, credenti e laiche: esse offrono una lettura dell'Enciclica da parte di donne che, con sensibilità e tagli diversi, entrano in dialogo con essa, offrendo così, come in un discanto, una seconda voce, un secondo punto di vista. E se a leggerla sono donne, con occhi di donna, la speranza è che questo contribuisca a far prendere voce e volto anche a "Chiara" accanto a "Francesco".
Scrive papa Francesco: «Con questa Lettera apostolica desidero anch'io accostarmi alla vita e all'opera dell'illustre Poeta (...), per cogliere quei moniti e quelle riflessioni che ancora oggi sono essenziali per tutta l'umanità, non solo per i credenti. L'opera di Dante, infatti, è parte integrante della nostra cultura, ci rimanda alle radici cristiane dell'Europa e dell'Occidente, rappresenta il patrimonio di ideali e di valori che anche oggi la Chiesa e la società civile propongono come base della convivenza umana, in cui possiamo e dobbiamo riconoscerci tutti fratelli». Ad introdurre Candor lucis aeternae Franco Nembrini, mano esperta del Sommo Poeta e appassionato divulgatore della Divina Commedia anche tra giovani lettori. Introduzione Franco Nembrini.

