
In breve
Tutto è per sempre. Oggi tutto è scritto, tutto si può ritrovare. L’esplosione della scrittura svela l’essenza del legame sociale, la documentalità. Perché è necessario lasciar tracce: altrimenti non ci sarà niente nessuno in nessun luogo mai.
Questo libro parla di oggetti come i soldi e le opere d’arte, i matrimoni, i divorzi e gli affidi congiunti, gli anni di galera e i mutui, il costo del petrolio e i codici fiscali, il Tribunale di Norimberga e le crisi finanziarie. Sono gli oggetti sociali, cioè le iscrizioni che affollano il nostro mondo decidendo se saremo felici o infelici. Queste scartoffie le detestiamo eppure facciamo la fila per averle, e si accumulano nelle nostre tasche, nei portafogli, nei cassetti, nei telefonini, nei computer e negli archivi di ogni sorta che ci circondano, nel mondo reale e in quello virtuale. Ecco il motivo per cui questa teoria del mondo sociale si intitola Documentalità: la società della comunicazione è in realtà una società della registrazione e della iscrizione. Lo è sempre stata, ma lo è a maggior ragione oggi, con l’esplosione della scrittura e degli strumenti di registrazione, che svela come meglio non si potrebbe l’essenza del mondo sociale. Un mondo in cui persino i media, quelli che dovrebbero darti la vita in diretta, sono i massimi produttori di spettralità. Un mondo in cui la profezia di Warhol secondo cui un giorno ognuno di noi avrà i suoi quindici minuti di notorietà significa anzitutto: ognuno di noi sarà uno spettro per almeno quindici minuti, su YouTube o da qualche altra parte.
Indice
Matrimoni e anni di galera - Istruzioni per l’uso - 1. Catalogo del mondo 1.1. Esemplari - 1.2. Soggetti - 1.3. Oggetti - 2. Ontologia ed epistemologia 2.0. Dagli atomi alle multe - 2.1. Fallacia trascendentale - 2.2. Differenze ontologiche - 2.3. Teoria dell’esperienza - 3. Oggetti sociali 3.0. Testualismo e oggetti sociali - 3.1. Epistemologia sociale - 3.2. Realismo e testualismo - 3.3. Oggetti, atti, iscrizioni - 4. Icnologia - 4.0. Sulle tracce dello spirito - 4.1. Registrazione e imitazione - 4.2. Scrittura, archiscrittura, pensiero - 4.3. Genesi e struttura delle iscrizioni - 5. Documentalità - 5.0. Scienze della lettera - 5.1. Documenti - 5.2. Opere - 5.3. Fenomenologia della lettera - 6. Idiomi - 6.0. Lasciar tracce - 6.1. Che cosa significa una firma? - 6.2. Le style c’est l’homme - 6.3. Epilogo: undici tesi - Note - Nota al testo - Indice dei nomi
IL LIBRO
Perché Galileo puntò il cannocchiale verso il cielo e perché mai dovremmo essere sicuri che la natura segua uniformemente il suo corso? Cosa distingue la scienza dalla metafisica? Come cambia e cresce la conoscenza scientifica? Dalla natura dell’osservazione all’induttivismo e al convenzionalismo, dal progresso scientifico alla libertà intellettuale, da Popper a Quine: sono solo alcune delle questioni imprescindibili che hanno segnato la filosofia del Novecento e sono divenute rilevanti per le nostre scelte di vita. In queste pagine, un’introduzione esaustiva per comprendere temi e protagonisti della filosofia della scienza nel XX secolo.
INDICE
Prefazione - Ringraziamenti - Parte prima L'induttivismo e i suoi critici - 1. Breve profilo storico: l'induttivismo, Russell e la scuola di Cambridge, il Circolo di Vienna e Popper - 2. La critica di Popper all'induttivismo e la teoria delle congetture e confutazioni (o falsificazionismo) - 3. La critica di Duhem all'induttivismo - Parte seconda Il convenzionalismo e la tesi Duhem-Quine - 4. Il convenzionalismo di Poincaré del 1902 - 5. La tesi di Duhem e la tesi di Quine - Parte terza La natura dell'osservazione - 6. Enunciati protocollari - 7. L'osservazione e carica di teoria? - Parte quarta La demarcazione fra scienza e metafisica - 8. La metafisica e priva di significato? Wittgenstein, il Circolo di Vienna e la critica di Popper - 9. La relazione fra scienza e metafisica: la posizione di Popper, Duhem e Quine - 10. Il falsificazionismo alla luce della tesi Duhem-Quine - Parte quinta Rivoluzioni e programmi di ricerca - 11. Le rivoluzioni nella scienza - 12. Tenacia e proliferazione: la «logica» del cambiamento scientifico - 13. Incommensurabilità e traduzione - 14. Fallibilismo e tolleranza - Note - Bibliografia - Indice dei nomi
«Questo libro nasce da un'idea semplice, condivisa da molti: Norberto Bobbio manca alla cultura e alla vita civile del nostro presente. Manca la sua proverbiale chiarezza, che non è soltanto uno stile, una dote di nitore nella scrittura: è un modo di pensare, di affrontare i problemi andandovi al cuore, superando equivoci e confusioni, involontarie o interessate. Tuttavia – anche questa è un'idea condivisa – l'opera sterminata che Bobbio ci ha lasciato è in grado, per la sua misura 'classica', di offrire orientamenti per la comprensione della nostra realtà, in parte già mutata rispetto al tempo, anzi ai diversi tempi, in cui è stata elaborata.»
Michelangelo Bovero muove da queste considerazioni per riflettere su molte grandi questioni del nostro tempo insieme ad altri studiosi partecipanti a un convegno internazionale in occasione del centenario della nascita di Norberto Bobbio. In discussione sono le condizioni presenti della democrazia, dei diritti umani, della pace; il destino del diritto, dello stato di diritto e della Costituzione in tempi di globalizzazione; le sorti delle grandi correnti politiche del Novecento, come il liberalismo e il socialismo, e il rapporto tra politica e cultura nel nuovo secolo.
La filosofia della mente è un ramo della filosofia analitica e post-analitica che dalla Gran Bretagna, gli Stati Uniti e l'Australia si è poi diffusa in tutto il mondo e in questi ultimi anni ha avuto una brusca impennata, soprattutto avendo stabilito relazioni importanti con le scienze cognitive. Sandro Nannini rivolge il suo studio sia allo studente che allo studioso specializzato, ricostruisce accuratamente l'intreccio che negli ultimi quarant'anni si è andato instaurando fra le teorie sull'anima, la mente o lo spirito della tradizione filosofica e gli studi sull'intelligenza naturale e artificiale condotti dagli scienziati cognitivi. Il lettore troverà una sintesi delle principali concezioni filosofiche sull'anima, la mente, l'io e lo spirito dall'antichità ai giorni nostri. Particolare attenzione è stata rivolta alle teorie che i filosofi hanno sostenuto riguardo al rapporto dell'anima con il corpo, nella convinzione che, nella maggior parte dei casi, è la natura attribuita a questo rapporto che rivela la concezione che si ha dell'anima stessa. Nella nuova edizione una particolare attenzione è rivolta a come le scienze cognitive e le neuroscienze stanno cambiando l'immagine che l'essere umano ha di se stesso.
Questo corso, tenuto a Marburg nel semestre invernale 1925-26, è una tappa importante sul cammino che porta a Essere e tempo perché per la prima volta l'interlocutore dell'atteggiamento fenomenologico adottato da Heidegger non è più un pensatore antico: verso la metà del corso Aristotele è abbandonato a favore di Kant. La verità che alla logica è chiesto di cercare, il più delle volte, resta nascosta. La verità stessa è affidata a un logos preliminare, mentre le vie traverse della "rappresentazione" sembrano piegare in direzioni diverse. La logica può procedere in modo filosofico ed essere davvero philosophierende Logik solo se cerca di accedere alle "cose stesse". Così, le strutture fondamentali dell'esistenza umana, intese come essere-nel-mondo, sono indagate per cogliere i momenti cruciali in cui la tradizione filosofica finisce per separare il pensiero dalla realtà, senza mai tematizzare quel che ne sta alla base. La scoperta kantiana del nesso di "io penso" e "tempo" diventa la chiave di volta della storia del pensiero. La funzione assegnata al tempo nella determinazione kantiana di una logica trascendentale ha dunque portato l'attenzione sulla ristrettezza del limite tradizionalmente assegnato alla logica e ha spinto a vedere in "ciò che è logico" un comportamento umano che il tempo può mutare.
Sulla questione del libero arbitrio filosofi, teologi e scienziati si interrogano da più di due millenni: tuttavia essa conserva intatta la sua problematicità. Già Kant sosteneva che la libertà, per quanto indispensabile sotto il profilo morale, non sia dimostrabile sul piano teorico. Nel volume il tema viene illustrato da studiosi di diversa formazione, intrecciando ricostruzione storica e analisi concettuale. I contributi mettono in luce le alternative teoriche e i nuclei tematici cruciali, emersi di volta involta nei singoli autori o nei diversi periodi, con l'obiettivo di chiarire il senso complessivo di un dibattito che occupa ancora una posizione centrale sulla scena della riflessione filosofica contemporanea.
Il volume presenta per la prima volta lo scambio epistolare che Hannah Arendt e Gtinther Anders ebbero tra il 1989 e il 1975» insieme ad alcuni testi che i due pensatori redassero insieme o in cui trattarono tematiche comuni. Sia le lettere sia i testi fanno emergere la relazione personale e intellettuale dell'ex coppia di sposi e gettano una luce su alcuni illustri contemporanei come Walter Benjamin, Theodor W. Adorno e Martin Heidegger. Il libro è anche una preziosa testimonianza del processo di espulsione, fuga ed emigrazione degli intellettuali ebrei dalla Germania nazista.
Il volume, che raccoglie saggi composti nel corso di tre decenni, affronta le principali questioni connesse all'interpretazione del pensiero di Platone, a cominciare dal ruolo della scrittura nella costruzione della filosofia. Al centro dell’attenzione vengono posti temi quali lo statuto dell’utopia e la sua funzione nell'ambito del progetto politico platonico, la celebre e misteriosa concezione dell’idea del Buono, il legame tra essere, verità e conoscenza e infine il problema dell’immortalità dell’anima, di cui viene fornita un’interpretazione radicalmente innovativa.
I "Lineamenti di filosofia del diritto" - pubblicati a Berlino nell'ottobre 1820 - rappresentano la summa del pensiero etico-politico di Hegel, l'ultima opera in volume da lui pubblicata, e forse quella che ha più influito nella storia e nel pensiero politico europeo. Con il sottotitolo "Diritto naturale e scienza dello Stato in compendio", il filosofo espone sinteticamente le linee fondamentali del processo dialettico di autodeterminazione dell'Idea, che ha lo scopo di "comprendere concettualmente lo Stato e di esporlo come qualcosa di intimamente razionale".
Fedele interprete e diffusore della filosofia di Plotino, Porfirio (233-305 ca.) è conosciuto per aver organizzato e pubblicato tutti gli scritti del maestro dividendoli in sei gruppi di nove trattati, da cui il nome "Enneadi". Come filosofo è stato sempre trascurato e solo negli ultimi decenni ne è stata rivalutata l'originalità e gli influssi sul pensiero cristiano e pagano dei primi secoli. In questo volume sono raccolte quattro opere: "Lettera a Marcella", che rappresenta il testamento spirituale del filosofo greco; i nove frammenti del "Contro Boeto, Sull'anima" che raccolgono e criticano le varie posizioni dei filosofi sul difficile tema della natura e della funzione dell'anima; i tre testi "Sul conosci te stesso" nei quali è contenuta una serie di interpretazioni dell'oracolo delfico in chiave metafisica ed etica; chiude il volume la "Vita di Porfirio" di Eunapio, che offre notizie utili e dirette sulla vita e l'opera del filosofo.
Un'opera che affianca alla storia del pensiero occidentale quella altrettanto ricca ma meno esplorata delle culture non europee, presentando i contributi dei maggiori studiosi della filosofia islamica, del mondo ebraico, della tradizione latino-americana, del continente africano, dell'India, dell'Estremo Oriente e del Pacifico. Vero e proprio atlante del pensiero, questo libro offre uno strumento rigoroso ma accessibile per il dialogo interculturale che il mondo contemporaneo ci obbliga ad affrontare: risalendo alle radici delle più significative tradizioni culturali, restituisce tutta la ricchezza della trama di corrispondenze che ha dato forma al pensiero umano come lo conosciamo oggi.
Il libro di Onians vuole avvicinarci alle radici del nostro essere. E la via che propone è quella dell'indagine lessicale: l'analisi delle parole, per lo più greche e latine, con cui è stato dato nome alla vita, allo spirito, all'anima, al corpo, alla sorte fin dagli inizi di quella civiltà composita, sfaccettata, innovatrice che, a un certo punto (tardo) della sua storia, fu chiamata "europea". Quest'opera è un compagno indispensabile per quanti vogliono sapere di che cosa stanno parlando quando parlano di se stessi.