
In un mondo che diventa sempre più villaggio planetario, si fa urgente il bisogno di vivere profondamente la solidarietà e di fondarla in una spiritualità della comunione: "Spiritualità della comunione significa innanzi tutto sguardo del cuore portato sul mistero della Trinità che abita in noi, e la cui luce va colta anche sul volto dei fratelli che ci stanno accanto. Spiritualità della comunione significa inoltre capacità di sentire il fratello di fede nell'unità profonda del Corpo Mistico, dunque come "uno che mi appartiene", per saper condividere le sue gioie e le sue sofferenze, per intuire i suoi desideri e prendersi cura dei suoi bisogni, per offrirgli una vera e profonda amicizia. Spiritualità della comunione è pure capacità di vedere innanzi tutto ciò che di positivo c'è nell'altro, per accoglierlo e valorizzarlo come dono di Dio: un "dono per me", oltre che per il fratello che lo ha direttamente ricevuto. Spiritualità della comunione è infine saper "fare spazio" al fratello, portando "i pesi gli uni degli altri" (Gal 6,2) e respingendo le tentazioni egoistiche che continuamente ci insidiano e generano competizione, carrierismo, diffidenza, gelosie" (Giovanni Paolo 11, Novo Millennio Ineunte n.43). Queste indicazioni permettono di intuire il carattere particolare e originale delle Pontificie Opere Missionarie e di ripensarne il loro senso e la loro pertinenza per la missione della Chiesa
Il campo della cultura è un fattore cruciale dell'evangelizzazione all'inizio del Terzo Millennio. L'interrogarsi sulla storia, sui costumi, sui diversi sistemi di vita, su come comunicare il Vangelo oggi pone profonde domande all'uomo e allo stesso tempo ricerca antiche risposte. In questo volume sono raccolti gli Atti del primo incontro dei direttori dei centri culturali nel continente africano, promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura dal 18-22 aprile 2006, Lusaka, Zambia. I centri culturali cattolici cercano di essere in Africa un approdo per tanti e allo stesso tempo un'ancora per chi cerca risposte profonde ai dilemmi della vita. Come disse Giovanni Paolo II all'assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1995 "qualsiasi cultura è uno sforzo di riflessione sul mistero del mondo e in particolare dell'uomo: è un modo di dare espressione alla dimensione trascendente della vita umana. Il cuore di ogni cultura è costituito dal suo approccio al più grande dei misteri: il mistero di Dio"
Descrizione
Il Pontificio Consiglio della Cultura, i vescovi africani e altri esperti si sono ritrovati, nel luglio 2008, a Bagamoyo in Tanzania per delineare una mappa degli itinerari possibili di una nuova evangelizzazione nella cultura africana.
I risultati dei vari percorsi tematici vengono raccolti in questo volume, introdotto da un saggio di Gianfranco Ravasi. Si toccano qui argomenti capitali come l’inculturazione, il nuovo umanesimo, l’etica e i suoi valori permanenti, il dialogo interculturale, i modelli di vita individuale, familiare e sociale, le risorse di ‘umanizzazione’ afferenti alle civiltà africane, la formazione sacerdotale e così via.
Il volume costituisce un sussidio prezioso per comprendere l’Africa attuale, e per rapportarsi ad altri contesti che vivono esperienze analoghe, sia pure con connotazioni diverse.
Il volume presenta gli Atti del Seminario di Aggiornamento per i Vescovi dei Territori di missione di recente consacrazione che si è tenuto al Collegio San Paolo, a Roma, dall'8 al 21 Settembre 2003. Hanno preso parte agli incontri, organizzati dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, 170 Vescovi di lingua inglese provenienti da 36 paesi: 15 dall'Africa, 5 dal Nord e Centro America, 15 dall'Asia e 1 dall'Oceania. Molti importanti aspetti teologici e pastorali sono stati affrontati da Cardinali e Arcivescovi di vari Dicasteri e da altri esperti e lo stesso Papa Giovanni Paolo II non ha fatto mancare il suo apporto a questo importante momento di comunione e di scambio d'esperienze. Di particolare significato la relazione del Card. Ratzinger sul tema della evangelizzazione delle culture, dove il futuro Papa Benedetto XVI traccia in una relazione magistrale la delicata relazione tra la proclamazione del Vangelo e le particolari realtà delle culture locali.
"Il 7 dicembre del 1990, il papa Giovanni Paolo II, oggi santo, ricorrendo il 25° anniversario del decreto conciliare Ad gentes, pubblicava la Redemptoris missio. Sono passati più di 30 anni da allora e la Chiesa Cattolica ha attraversato il secondo millennio dalla nascita di Cristo confrontandosi con vicende ecclesiali e mondiali che davvero hanno segnato e ancora stanno segnando e trasformando i nostri modi di agire, relazionarci, pensare ed essere. Questi cambiamenti riguardano tutti, come uomini e donne, e come discepoli e discepole di quel Gesù di Nazaret che ha segnato la storia del mondo intrecciandosi con altre storie umane, culturali e religiose" (dall'Introduzione di Luca Pandolfi). Dopo il saggio teologico di Stephen Bevans, quasi una lectio magistralis introduttiva all'intero volume, si incontrano gli otto contributi, che partendo da una fondazione biblica, attraversano la riflessione teologica e si aprono alle questioni relative all'evangelizzazione, alla catechesi missionaria, alla spiritualità incarnata e contestualizzata e al dialogo con altre culture e religioni. Autori: Bevans Stephen, Ciriello Caterina, Longhitano Tiziana, Lupo Angela Maria, Mboshu Kongo Rita, Mobeen Shahid, Placida Flavio, Tedeschi Francesco, Valero Cárdenas Yolanda
Il tema che ha informato i contributi - Gesù è/e l'altro. Evangelizzare le periferie - è intimamente legato all'indole e agli obiettivi non solo del decreto Ad gentes, ma anche della stessa Università Urbaniana e trova sintonia nel Magistero di papa Francesco, specificamente col suo particolare e costante richiamo all'annuncio evangelico diretto alle "periferie", siano esse rappresentate da situazioni esistenziali, spirituali e materiali, geograficamente vicine o lontane rispetto all'unico centro che è, e deve essere, il vangelo di Gesù Cristo. si evince perciò che proprio nella Persona divino-umana di Gesù di Nazaret non vi è soluzione di continuità nella conoscenza di Dio e della persona umana, bensì vi si trovano i fondamenti per comprendere o ricomprendere la via all'altro (Dio ed essere umano), il metodo per l'incontro con quel "tu/tu" che svela l'io a se stesso, permettendogli di costruire la socialità tessuta della dignità umana e dei più autentici valori che caratterizzano le culture e le tradizioni umane dei popoli.
I processi di globalizzazione con le proprie contraddizioni, i flussi migratori che sempre più stanno cambiando il volto di molte nazioni, città e persino comunità cristiane, pongono al centro dell'attenzione la questione dell'annuncio del Vangelo, in una realtà complessa segnata da un contesto sempre più multiculturale e multireligioso. Il mondo della mobilità umana diventa una vera "agorà" dove il Vangelo e l'opera di evangelizzazione entrano direttamente a contatto con persone e culture, le plasmano e le aprono alla ricchezza di espressione di ciascuno, in una prospettiva di comunione e di dialogo interculturale. La comunità cristiana è quindi chiamata continuamente ad aggiornare i propri modelli pastorali per far fronte alle nuove sfide; le varie esperienze dimostrano un continuo dinamismo in tal senso, anche se non mancano le difficoltà. Questo volume raccoglie le relazioni dell'Atto Accademico del SIMI nel 2012 e altri contributi che insieme vogliono essere non solo una riflessione, ma anche uno stimolo per gli operatori pastorali e le comunità a rispondere in maniera adeguata ai cambiamenti in atto.