
Dobbiamo al vostro Fondatore, al caro e venerato Don Giacomo Alberione, la costruzione del vostro monumentale Istituto.
Nel nome di Cristo, noi lo ringraziamo e lo benediciamo. Eccolo: umile, silenzioso, instancabile, sempre raccolto nei suoi pensieri, che corrono dalla preghiera all’opera (secondo la formula tradizionale: “ora et labora”), sempre intento a scrutare i “segni dei tempi”, cioé le più geniali forme di arrivare alle anime, il nostro Don Alberione ha dato alla Chiesa nuovi strumenti per esprimersi, nuovi mezzi per dare vigore e ampiezza al suo apostolato, nuova capacità e nuova coscienza della validità e della possibilità della sua missione nel mondo moderno e con mezzi moderni.
Lasci, caro Don Alberione, che il Papa goda di cotesta lunga, fedele e indefessa fatica e dei frutti da essa prodotti a gloria di Dio e al bene della Chiesa; lasci che i suoi figli godano con Noi e che oggi le esprimano la loro affezione e la loro promessa di perseverare nell’opera intrapresa. (Paolo VI)
Domenico Agasso vive a San Bernardo di Carmagnola (Torino) dove è nato il 13 febbraio 1921, giornalista dal 1950. È stato redattore capo di Famiglia Cristiana e direttore del settimanale Epoca e del Nostro Tempo. Ha seguito tutti i viaggi di Paolo VI pellegrino per il mondo. Come storico ha curato in 8 volumi la Storia d’Italia (Mondadori, 1978) e Mi chiamerò Giovanni (Mondadori, 1978). Per le Edizioni Paoline: Le chiavi pesanti (1979); L’ultimo Papa santo: Pio X (1985); Don Bosco (1988); Michele Pellegrino (1989); Tecla: antenna della “buona notizia” (1993). Da oltre trent’anni collabora a Famiglia Cristiana, il Giornalino, Jesus, Vita Pastorale.
All’epoca in cui visse Maddalena Volpato (1918-1946) il movimento ecumenico faceva i primi passi e l’importanza della comunione tra Chiese sorelle e fratelli separati non si nutriva di sensibilità e convincimenti largamente diffusi. Maddalena fu una pioniera in ciò: accettò la Croce, e l’abbracciò senza remore, con l’auspicio che il Signore gradisse quell’offerta e la utilizzasse per convertire i cuori di quanti si riconoscono come suoi discepoli. Dalle piaghe del corpo di Maddalena, Gesù trasse l’olio per sanare le lacerazioni del suo Corpo mistico. L’atroce sofferenza protrattasi per i quindici ultimi mesi della vita di Maddalena, il lento e inesorabile avanzamento della tubercolosi ossea furono come il profumo dell’incenso che saliva a Dio per impetrare la grazia dell’unità di tutti i cristiani.
Destinatari
Ampio pubblico.
Autore
Nicola Gori, laureato in lingue e letterature straniere presso l’Università di Firenze, collabora con la Cattedra di Letteratura spagnola della Facoltà di Lettere e Filosofia ed è corrispondente dell’Osservatore Romano. Studioso appassionato degli autori mistici, ha pubblicato numerosi libri in questo campo. È anche autore di premiati racconti e poesie.Tra i volumi pubblicati per le Edizioni San Paolo ricordiamo: Consolare Gesù: ecco la mia missione in terra (2010), Con Maria ai piedi della Croce. Biografia della Beata Maria Maddalena Starace Fondatrice delle Suore Compassioniste Serve di Maria (2010) e Una margherita per Gesù. Biografia di Madre Margherita Diomira Crispi (1879-1974) (2011).
Maria Luisa Spaziani è considerata una delle più grandi poetesse italiane viventi. In questo breve saggio dedicato alle sue poesie, Pietro Zovatto mette in luce la religiosità presente nei suoi versi e il concetto di Dio che ne emerge, questo nonostante la Spaziani ponga se stessa nella “stanza del dubbio”. Quest’analisi che tiene ben saldi tra loro sia l’aspetto metrico che simbolico del testo, fa risaltare con grande chiarezza come i riferimenti mistico-sapienziali siano tutt’altro che casuali, al di là di ogni comprensibile dubbio.
Un libro da leggere perché - come sosteneva il critico Luigi Balducci -accostarsi alla poesia di Maria Luisa Spaziani significa compiere un’esperienza che permette di ascoltare riflessioni private, brucianti e quotidiane, ma proiettate su un cielo lontano.
"Un un breve saggio che mette in luce la religiosità e il concetto di Dio della poesia di Maria Luisa Spaziani".
L’Autore
Pietro Zovatto, portogruarese d’origine, vive dalla giovinezza a Trieste dove si laurea con i professori Valerio Verra ed Augusto del Noce. La sua tesi costituisce il suo primo libro: Fénelon e il Quietismo (1968). La sua produzione scientifica riguarda il quietismo, il giansenismo e la storia religiosa dell’Istria e del Friuli. Su questo particolare aspetto ha mostrato una attenzione speciale per le ricerche su Manzoni, Rosmini, G. De Luca, H. Bremond, F. Tomizza, Quasimodo, Biagio Marin, G. Stuparich, V. Sabia. Si possono trovare questi scritti nelle opere: Pia Rimini (1978); Trieste tra umanesimo e religiosità (1986); Ugo Mioni scrittore popolare (1988); Giordana Stuparich (1999); Cultura cattolica rosminiana tra '800 e '900 (1999); Storia della spiritualità italiana (2002); Il fenomeno Turoldo (2004); Cattolicesimo e cultura a Trieste, in Istria e Friuli (2006); Il percorso spirituale di Ada Negri (2009). Ha curato due dei Diari del mistico di Settignano, Divo Barsotti: L’Attesa (1995) e Fissi gli occhi al sole (1997). Delle sillogi poetiche di Pietro Zovatto si ricordano: Amo Trieste (1995); Trieste città del Canzoniere (1996); Carso sublime (1998); La contemplazione del silenzio (2007). Su di lui è stato scritto: Trieste e un poeta: Pietro Zovatto (2002), e Pietro Zovatto tra storia e poesia a cura di G. Cavallini (2005).
Padre Filippo Bardellini, oratoriano, prete nella diocesi di Verona, sull'esempio di san Filippo Neri ha dedicato l'intera sua vita ai piccoli, agli ultimi, da lui identificati nella persona degli insufficienti mentali, che la società del suo tempo ignorava del tutto e che ancora oggi - secondo la denuncia di papa Francesco - sono considerati "scarti", ma che lui considerava i suoi "piccoli tesori". Per loro, insieme ad altri uomini e donne che hanno condiviso il suo carisma, ha affrontato difficoltà di ogni genere, spinto dall'amore di Cristo e fedele al suo motto: "Umiltà e carità nella semplicità".
Biografia di padre Placido Cortese, francescano conventuale e direttore del «Messaggero di sant’Antonio» dal 1937 al 1943. Una figura importante per la profonda umanità e l’impegno con cui si prodigò nel salvataggio di ebrei e perseguitati politici durante l’occupazione tedesca in Italia. Padre Placido faceva stampare clandestinamente dalla tipografia del «Messaggero di sant’Antonio» i documenti falsi per i rifugiati, utilizzando foto «rubate» dagli ex voto della cappella dell’Arca in Basilica e, grazie all’aiuto di semplici cittadini, organizzava loro la fuga. Egli fu tradito, arrestato dalle SS la mattina dell’8 ottobre del 1944 e per quasi cinquant’anni di lui non si seppe più nulla. Fino a quando preziose testimonianze di alcuni suoi collaboratori sopravvissuti ne riportarono a galla la vicenda eroica e venne avviata, nel 2002, la causa di beatificazione.
Destinatari
Ragazzi e chiunque desideri conoscere la figura di un uomo «giusto».
Autore
CRISTINA SARTORI (Padova), giornalista professionista, dopo la laurea in storia dell’arte presso la Facoltà di lettere dell’Università di Padova, inizia a collaborare con l’emittente televisiva regionale Telechiara e con il settimanale diocesano «La Difesa del Popolo», in seguito si specializza come addetto stampa. Dal 2002 è responsabile dell’Ufficio stampa «Messaggero di sant’Antonio» e dal 2004 cura anche la trasmissione radiofonica «Incontri del Messaggero di sant’Antonio». Nel 2005 ha vinto il primo premio giornalistico Emilio Vesce per l’emittenza radiofonica. Nel 2006 ha pubblicato il libro L’inattesa Camber. L’avventura di un oro olimpico, per la casa editrice Il prato.
Una breve biografia e una selezione dei numerosi scritti di don Bosco, il santo dell'oratorio, che con sagacia e vivacità ci confida i segreti educativi per conquistare i giovani e condurli alla santità.
Breve biografia e antologia di scritti, discorsi e lettere di un martire del secolo scorso, il beato Josef Mayr-Nusser, morto a 35 anni il 24 febbraio 1945, in un vagone ferroviario a Erlangen (Germania), mentre veniva trasportato a Dachau, condannato a morte per aver rifiutato di giurare fedeltà a Hitler. Ha ancora qualcosa da dire, oggi, la figura singolare ed eroica di Josef Mayr-Nusser? Rispettò la coscienza degli altri, ma anzitutto rispettò e seguì la sua, sentì il dovere personale di dare una testimonianza chiara e forte di fede cristiana, sentì di non poter giurare fedeltà a una ideologia disumana.
Una raccolta delle omelie e lettere pastorali più significative di Oscar Romero, il vescovo divenuto simbolo della assoluta dedizione a Dio e ai poveri.
Una breve biografia e i brani più profondi e suggestivi di papa Montini. Da queste pagine emergono la grandezza umana e la fede salda di un gigante del Novecento, sconosciuto ai più, che ha saputo annunciare il Vangelo in un tempo di epocale trasformazione.
In don Pino Puglisi - ucciso dalla mafia, in odio alla fede, il 15 settembre del 1993 - diventa cristianamente eroico e straordinario il suo <<ordinario>> ministero presbiteriale, vissuto come servizio a Dio e all'uomo, senza troppi clamori e con la serena consapevolezza di essere un semplice strumento nelle mani del Signore. Pino Puglisi stimava troppo la vocazione sacerdotale per tirarsi indietro di fronte alle minacce di chi vedeva in lui un prete scomodo e pericoloso, perché capace di generare speranza nel cuore della gente.
Era, si potrebbe dire, <<troppo prete>>! Esageratamente conformato a Cristo, dedito ad una vita spirituale fatta di ascolto, di preghiera, di eucarestia e di attenzione verso gli altri.
Il martirio di Puglisi, inoltre, è un richiamo ecclesiale molto importante per le nuove generazioni.
In queste pagine proponiamo un breve profilo e una raccolta antologica di testi del sacerdote palermitano.
Breve biografia di Christian de Chergé (Colmar 1937 - Algeria 1996), monaco cistercense nel monastero algerino di Nostra Signora dell’Atlas a Tibhirine, a sud di Algeri. Nato da famiglia nobile conosce sin da bambino l’Algeria a causa degli impegni militari del padre. Intuisce prestissimo la sua vocazione sacerdotale, e appena iniziati gli studi in seminario deve interromperli per ritornare, sotto le armi, in terra algerina. Di nuovo a Parigi, concluderà gli studi teologici e dopo qualche anno diverrà monaco cistercense nel monastero algerino di Nostra Signora dell’Atlas. Una vita scarna, quanto ad accadimenti. Nessuna conversione improvvisa, nessuna popolarità. La sua testimonianza di vita sarà conosciuta soltanto dopo la sua morte e non unicamente per le circostanze drammatiche della sua uccisione, ma anche per la luminosa ricchezza della sua personalità: coerente e determinato, uomo di dialogo all’insegna del più irriducibile ottimismo nei confronti dell’uomo, indipendentemente dalla sua cultura e dalla sua religione.978882504307
Rosario Livatino, giovanissimo magistrato siciliano, morì il 21 settembre del 1990, ucciso dalla criminalità organizzata mentre percorreva con la propria automobile, privo di scorta, la principale via di comunicazione tra Agrigento e Caltanissetta. Solo da questo momento, caduto in terra, l’evangelica immagine del chicco di grano, raccontata nel Vangelo di Giovanni, inizia a portare frutto: «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (12,24). L’esperienza di fede cristiana e la vita di Rosario Livatino – come lui stesso riportava nelle sue agendine, con una abbreviazione (S.T.D.) – furono vissute con l’evidente consapevolezza di ritrovarsi – a casa come nell’aula di un tribunale – Sub Tutela Dei, sotto lo sguardo di Dio!
Autore
Michelangelo NASCA ha studiato presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia «San Giovanni Evangelista». Insegnante di religione, docente di teologia dogmatica presso la Scuola teologica di base «San Luca Evangelista» di Palermo. Giornalista vaticanista collabora con «Vatican Insider» (La Stampa) e «Korazym.org». È direttore della rivista «Theofilos» e presidente provinciale dell’Unione cattolica stampa italiana. Per le Edizioni Messaggero Padova ha già pubblicato Pino Puglisi (2015).

