
Suor Maria della Trinità (1903-1980) è una mistica. Paule de Mulatier (sr. Maria della Trinità) vive una esperienza spirituale di grande intensità dopo la quale è inviata dal suo confessore ad entrare nella Congregazione delle Domenicane Missionarie delle campagne, dove riveste incarichi delicati di formatrice e di consigliera e vive esperienze umane di forte intensità, compresa la depressione nervosa e il conseguente allontanamento dalla Congregazione. Quando vi ritorna adotta una vita semieremitica. La sua esperienza mistica ha segnato fortemente il pensiero del teologo Hans Urs von Balthasar, come egli stesso avrà modo di scrivere poco prima della sua morte, nel 1988.
Perché pubblicare un profilo su Lanza del Vasto? Il centenario (2001) è da poco passato, ma vale la pena ancora far conoscere a un maggior numero di persone un personaggio come lui: profeta e servitore di pace, della nonviolenza, dell'ecologia dell'universo, del primato della persona e della coscienza. Questo è un po' il "libro della memoria" di due persone che lo hanno conosciuto e quindi ne ripercorrono la vita, gli eventi e il pensiero in maniera più personalizzata. Sui passi e sull'onda della memoria, perciò, si disegnano i segmenti di questo patriarca della pace, della nonviolenza, ma anche del profeta dell'ecologia dello spirito e del cosmo. Che cosa rintracciare per primo in Lanza del Vasto, un uomo così poliedrico? Risulta difficile, infatti, definirne i tratti, ma senz'altro è stato un infaticabile camminatore: ha lambito i venti e le creste del mondo pur di seminare ovunque la nonviolenza. Si è fermato solo alla fine, quando, recatosi in Spagna per fondarvi una scuola spirituale di danza e di canto, muore a Murcia per essersi bagnato nell'acqua ghiacciata di un torrente.
San Salvador, 16 novembre 1989: lo squadrone della morte irrompe nella Universidad Centroamericana retta dai gesuiti e trucida otto persone: sei padri gesuiti e due impiegate che lavoravano presso di loro. Da questo eccidio prende le mosse il libro di Maspoli, articolato in due parti. La prima ricostruisce il contesto in cui l’evento si è verificato, le motivazioni, il clima sociale, e presenta un breve profilo biografico dei martiri. La seconda è dedicata più espressamente alla figura di Ellacuría, di cui si illustra il pensiero filosofico e quello teologico, con particolare relazione alla pratica della nonviolenza e all’impegno per la pace attraverso il riscatto dei più poveri ed emarginati. Ignacio Ellacuría (Portugalete, Paesi Baschi, 1940 San Salvador 1989), gesuita, missionario, teologo, è stato docente e rettore della Universidad Centroamericana (uca) José Simeón Cañas di San Salvador. È stato sostenitore e promotore della teologia della liberazione, suscitando forte opposizione da parte dei religiosi conservatori e delle forze politiche in El Salvador.
Punti forti:
La Prefazione di Jon Sobrino, unico gesuita dell’UCA sfuggito all’attentato.
La Postfazione di Beatrice alemanni de Carrillo, procuratrice dei diritti umani in El Salvador.
Ricorrenze particolari: Il libro viene pubblicato in occasione del 20° anniversario della morte di Ellacuría e degli altri martiri (16 novembre 1989).
Nell’ambito dell’anno sacerdotale, la vita e la morte dei martiri di San Salvador costituisce un fulgido esempio di fedeltà a Cristo.
Destinatari: Il libro è adatto a tutti. In modo particolare a chi è interessato al rapporto tra problematiche sociali e teologia in america Latina.
Autore Emanuele Maspoli (Torino, 1967) vive a Venezia. Laureato in scienze politiche con una tesi su Ellacuría, è operatore culturale e animatore di gruppo in ambito nonviolento, formatore all’educazione alla pace, interculturalità e gestione delle dinamiche di gruppo. Nel 1997 a Venezia, isola di S. Erasmo, ha fondato il centro culturale di vacanza Il lato azzurro. Ha pubblicato il volume La loro terra è rossa. Esperienze di migranti marocchini (Torino 2004).
Una biografia sulla figura di mons. Enrico Bartoletti, commissionata dalla diocesi di Lucca in occasione del processo di beatificazione iniziato nel novembre 2007. Il testo presenta al grande pubblico questo personaggio – con una lettura attenta all’uomo, al “cristiano” Bartoletti –, vescovo della città di Lucca dal 1958 al 1973 e segretario generale della CEI negli anni successivi il concilio Vaticano II, figura di spicco della Chiesa italiana negli anni della contestazione, anni non facili che videro susseguirsi eventi come il referendum per il divorzio – duro colpo per l’establishement cattolico italiano – la crisi della Democrazia Cristiana, la dissoluzione dell’associazionismo cattolico tradizionale, la spinosa questione dell’aborto. Un personaggio – e un libro – intriso dei fermenti, della cultura (la sua vita si intreccia strettamente con quella di figure del calibro di don Milani, don Barsotti, padre Turoldo e di intellettuali come Giovanni Papini, Lazzati, La Pira ecc.) e delle tensioni di un epoca che hanno delineato i tratti del nostro oggi. Bartoletti è ritenuto dagli storici l’uomo che ha condotto la CEI a fare proprie le responsabilità pastorali nei confronti della Chiesa italiana, nel solco delle intuizioni del Concilio: dalle implicazioni sociali dell’annuncio evangelico alla valorizzazione del ruolo dei laici e alla sollecitazione alla loro partecipazione attiva alla vita della comunità. Il volume è completato da un intenso inserto fotografico.
Punti forti:
La rilevanza della figura di Bartoletti all’interno della storia della Chiesa italiana.
Una scrittura agile, dal tono narrativo, coinvolgente (frequenti i rimandi ai Diari di Bertoletti). Valerio Lessi è un noto autore di biografie e agiografie.
Presentazione del card. Piovanelli.
Premessa di mons. Castellani, arcivescovo di Lucca.
Destinatari:
Per il grande pubblico che voglia conoscere di più questa figura e la Chiesa italiana degli anni del Concilio.
Per tutti coloro che hanno conosciuto mons. Bartoletti.
In occasione del quinto anniversario della morte di madre María Josefa del Cuore di Gesù, carmelitana scalza del Cerro de los Ángeles (Spagna), esce in Italia questa biografia, semplice ma intensa.
Di famiglia facoltosa – la madre apparteneva a un’illustre famiglia carlista –, fu educata alle virtù cristiane fin da giovanissima e presto maturò la vocazione claustrale e una devozione particolarissima per la Vergine.
Scrive mons. Francisco Javier Froján Madero nella postfazione al testo: «Nella solitudine e nel silenzio della clausura, Madre Maria Josefa, mossa della divina grazia, ha saputo vivere fedelmente i tre consigli evangelici e ha esercitato le virtù teologali e cardinali sempre con animo pronto e generoso. La sua ferma fedeltà alla Chiesa, al Papa e alle Costituzioni carmelitane, la sua umiltà e povertà, ma specialmente la sua carità verso tutti era incentrata nell’amore supremo al Cuore di Gesù, confidando sempre nella divina Providenza, per portare tutti a Dio».
Un testo semplice, appunto, come semplice è stata la vita di questa grande donna e cristiana, per cui inizia questo autunno il processo di beatificazione.
Punti forti
La figura di una grande religiosa, carmelitana, molto conosciuta e amata nel suo Paese d’origine, la Spagna.
Una lettura avvincente e una prosa piacevole.
Destinatari
Per chi si interessa di spiritualità carmelitana.
Don Carlo Gnocchi. Personalità di grande comunicativa e disponibilità, dopo varie esperienze pastorali si occupa dei giovani all’Istituto Gonzaga di Milano.
Scoppiata la guerra, sceglie di andare al fronte come cappellano militare degli alpini, e vi resta fino alla fine della guerra. Era presente nella drammatica ritirata di Russia.
Finita la guerra, fra le tante tragiche conseguenze, vi è quella dei bambini mutilati da ordigni bellici. Don Gnocchi dedicherà a questi bambini tutta la sua vita, istituendo case di accoglienza e provvedendo in tutto ad essi.Alla sua morte, quando ancora non esisteva la legge sul trapianto degli organi, donerà i suoi occhi perché due mutilatini ciechi possano vedere.
Eleganza ed essenzialità caratterizzano lo stile di questa scrittrice che, con ritmo serrato e coinvolgente, aggancia il lettore fin dalle prime pagine.
In Appendice, una scelta interessante di testimonianze d’epoca sulla vita e l’Opera di don Gnocchi.
punti forti
Il libro esce per la beatificazione di don Carlo Gnocchi: 25 ottobre 2009 nel duomo di Milano. La completa dedizione di questo sacerdote ai giovani. Soprattutto ai bambini mutilati da ordigni bellici.
destinatari
È un testo di largo interesse. In modo particolare per giovani e formatori di giovani. E, inoltre, centri Onlus, centri di assistenza e di volontariato.
Autrice Luisa Bove, giornalista professionista, vive e lavora a Milano. Ha conseguito il baccalaureato presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale. È stata redattrice a Il nostro tempo di Milano. Oggi scrive sui giornali della Diocesi di Milano (Incrocinews e Il Segno) e sull’inserto Milano 7 di Avvenire. Nel 2008 ha ricevuto il premio giornalistico indetto dalla Croce Bianca di Milano per il suo centenario. Per l’editrice Monti ha pubblicato Carlo Maria Martini, una voce nella città (2003), e per Il Gabbiano, Anna Sironi, una vita per il Brasile (2005), tradotto in portoghese nel 2007.
L’Autore propone qui un’accurata biografia mostrando una particolare cura e attenzione nell’accompagnare il lettore a comprendere la figura di questa beata nel contesto di un tempo storico particolare, quello degli ultimi duchi e dell’avvento del Regno d’Italia. Anna Maria Adorni, da sempre amata e apprezzata per il suo servizio ai più poveri ed emarginati da tutta la popolazione di Parma, ora è riconosciuta e proposta a tutti come modello alto di vita cristiana e di carità.
punti forti
La pubblicazione celebra l’avvio alla beatificazione di Madre Adorni decretato lo scorso 27 marzo da papa Benedetto XVI e prevista per l’autunno 2010.
destinatari
Largo pubblico, giovani e meno giovani
autore
Augusto Luca è missionario saveriano.
Una biografia sulla figura di monsignor Augusto Bertazzoni (1876-1972), pastore delle Chiese di Potenza e Marsico, in Basilicata, negli anni che vanno dal 1930 al 1966. Pagine che raccontano la “storia bellissima” – come dice il lucano don Giuseppe De Luca – dell’avventura apostolica del servo di Dio Augusto Bertazzoni.
Originario del Nord Italia – nasce nella provincia di Mantova nel 1876 – si trova a dover affrontare la dura realtà dell’Italia del Sud,tra i monti lucani,nella prima metà del ’900,in una terra nella quale“il fascismo relegava i confinati”, come osservò il vescovo di Mantova mons. Carlo Ferrari.
Tempi difficili e drammatici, tempi di arretratezza e di povertà, di fascismo e di guerre, di bombardamenti e di ricostruzioni, di eventi epocali quali la fondazione delle Repubblica Italiana e la celebrazione del ConcilioVaticano II.
Nel dopoguerra prevalse in lui un approccio più pragmatico, che efficacemente l’autore definisce “magistero del quotidiano”. Fu in prima linea nella ricostruzione materiale e morale della sua diocesi e di tutta la Basilicata.
Ormai novantenne, mons. Bertazzoni, formatosi negli ultimi decenni dell’Ottocento, ma capace di affrontare tutte le sfide col coraggio e la speranza di un “uomo nuovo”, sedette con ammirevole assiduità fra i padri conciliari.
Punti forti
La conoscenza diretta dell’autore maturata inseguito a un personale rapporto di collaborazione con mons. Bertazzoni, nota penna del panorama culturale potentino.
La presentazione è di mons. Agostino Superbo e l'introduzione storica di Giampaolo D’Andrea.
Lodevole l'intenso inserto fotografico.
Destinatari
Per chi desidera conoscere un’importante figura della Chiesa italiana del Novecento.
Autori
Gerardo Messina, teologo, saggista e giornalista di Potenza.
Agostino Superbo, arcivescovo metropolita di Potenza.
Giampaolo D’Andrea, politico italiano, inizia come deputato presso le fila della DC; ha partecipato poi alla fondazione del Partito Democratico. È docente di storia presso l’Università degli Studi di Potenza.
Il volume presenta la figura di Giuseppe Toniolo (1845-1918) come laico cristiano impegnato nella professione di docente universitario, così come nella vita familiare.
Viene messa anche in luce la «dimensione spirituale» che sostiene e fonda il vasto impegno con cui Toniolo si spende all’interno della vita universitaria, così pure nell’attività che comporta la sua adesione al movimento cattolico, alle molte iniziative editoriali che promuove e cui collabora, all’intensa attività di conferenze che lo porta a viaggiare in Italia e in Europa. Centrale è il contributo dato da Toniolo alla formazione di un pensiero sociale dei cattolici che affianca il nascente magistero sociale, che avrà una Magna Charta nell’enciclica di Leone XIII, Rerum Novarum (15 maggio 1891), e nel dibattito che si apre su grandi temi come quello della «democrazia» che è all’origine di una nuova presenza dei cattolici nel Paese.
Molteplici sono gli elementi di attualità: la testimonianza cristiana, la tensione quotidiana a vivere l’adesione a Cristo come fatto capace di trasformare la vita personale, familiare e sociale e di come divenire fermento per il rinnovamento della cultura e della vita dell’intera società.
«l’esperienza cristiana di Giuseppe Toniolo offre più di un richiamo alla situazione presente del cattolicesimo italiano, proponendo la “spinta morale” necessaria in questa nuova stagione».
(Ernesto Preziosi)
Destinatari
Ai membri di Ac, Fuci, Acli, Cisl. Nonché, docenti, economisti, politici e laici impegnati.
Autore
Ernesto Preziosi, direttore delle Pubbliche Relazioni dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, autore di saggi di storia contemporanea, è presidente del Centro Studi Storici e Sociali (Censes). Fra le pubblicazioni più recenti ha curato per Rubbettino il volume Storia dell’Azione Cattolica: la presenza nella Chiesa e nella società (2008) e per La Scuola, Ricordi dal Concilio. Siamo solo all’aurora, intervista a Loris Francesco Capovilla (2011).
Il racconto ha come sfondo epocale l’euforia liberalista, in cui l’enorme sviluppo industriale fece arricchire i ricchi, causando gravi problemi alla classe meno abbiente. Si levarono alte grida di uomini che, come Andrea Costa e Filippo Turati, esprimevano la sete di giustizia per la quale i poveri non riuscivano ad avere voce.
La famiglia Gavazzi appartiene al mondo della ricca industria. Il figlio maggiore però si innamora di una giovane bella, intelligente e agnostica espressa dal mondo rivoluzionario. I due si sposano e il loro primogenito è Guido, 1905-1990 (Egidio, da monaco).
Questo giovane laureato in ingegneria e a capo di trecento operai, a un certo punto, viene afferrato totalmente da Dio. Dopo forte esitazione, decide di entrare nell’abbazia benedettina di Parma. Stimato dai superiori e amato dai giovani confratelli, viene presto eletto maestro dei novizi. Diventerà poi Abate a Subiaco, culla del monachesimo d’Occidente. Come Ordinario del luogo (essendo il monastero di Santa Scolastica abbatia nullius) disimpegna il ruolo di pastore con saggezza e bontà. Incontra persone significative da un punto di vista di rapporti ecumenici. È un maestro nello spirito, ma senza darlo a vedere procede su vie di essenzialità evangelica dove tutto diventa un unico atto di abbandono fiducioso in Dio.
«era l’epoca della grande euforia liberalista... non si può parlare dell’abate egidio Gavazzi, senza tener conto di questo terreno ricco di umori in cui affondavano le sue radici. sono umori di ideali, inquietudini, propensioni politiche e scelte in campo familiare, professionale e sociale... su questo sfondo cogliamo anna Kuliscioff, nonna materna dell’abate... con le mie orecchie ho sentito l’abate affermare:“la nonnaanna è la persona più intelligente che io abbia conosciuto”».
(Maria pia Giudici)
Punti forti
Per circa un ventennio (1952-1974), è Abate del monastero di Santa Scolastica e del Sacro Speco (Subiaco). La nonna materna dell’abate è Anna Kuliscioff, famosa e inquietante per la sua strenua battaglia a favore della giustizia sociale.
Destinatari
Per quanti sono interessati al profilo di Egidio Gavazzi della Milano bene dei primi del Novecento.
Autrice
Maria Pia Giudici, è suora salesiana. Da molti anni vive a San Biagio, uno dei primi dodici piccoli monasteri dell’Occidente. Con altre consorelle si dedica all’approfondimento orante della Parola, accogliendo chi vuole aprirsi a questa esperienza nello Spirito. Ha insegnato lettere e si è interessata dei problemi educativi circa i mass media. Ha unito a queste attività quella di pubblicista collaborando a diverse riviste e scrivendo diversi libri, fra cui con Paoline ha pubblicato: Il viaggio irrinunciabile. Lectio divina sul passaggio dalla dispersione all’essenzialità (Milano 2007); Semplicemente vivere (Milano 2008); Elogio della vita (Milano 2009); Lettere di amicizia (Milano 2010).
Il testo narra il breve arco di vita di Jean-Joseph Lataste (Cadillac-sur-Garonne [Francia] 1832 1869), che da giovane impiegato delle Imposte, dopo ponderata riflessione, entra nell’Ordine dei Frati Predicatori. Divenuto frate domenicano della provincia di Francia, viene destinato come missionario presso le carceri di Cadillac. Lì, durante la sua esperienza missionaria, fonderà l’ordine delle Domenicane di Betania.
Il libro, infatti, racconta come tutta la vicenda umana e spirituale di Padre Lataste lo prepara all’incontro con le detenute del carcere di Cadillac. Incontro che cambierà la vita di quattrocento donne detenute e cambierà anche la vita del predicatore, che diventa testimone delle meraviglie che Dio compie nella loro vita. Ha predicato dentro il carcere un Dio che non giudica, che non guarda al passato, un Dio che non chiede le credenziali, ma che ama e perdona. Loro, le detenute, escluse dalla vita sociale e dalla vita della Chiesa chiedono a padre Lataste di poter dare interamente la loro vita a questo Amore. Questo libro è il racconto di un’avventura iniziata in un luogo di disperazione trasformato in luogo di speranza perché quattrocento donne hanno osato credere che questo amore era possibile anche per loro.
Punti forti
Queste pagine racchiudono il racconto della breve e intensa vita di P. Lataste. Il genio e l’audacia della sua predicazione in carcere sovvertono i canoni della predicazione di quel tempo.
Una vita giocata su Dio e sulla predicazione dell’amore Dio e della speranza sempre possibile.
Destinatari
Semplice e intensa questa biografia, può interessare un vasto pubblico.
Autore Jean-Marie Gueullette, domenicano, è teologo all’Università cattolica di Lione. I suoi lavori sulla storia della spiritualità e su padre Lataste lo hanno portato ad approfondire la questione dell’influsso di Maître Eckhart in Francia nel secolo XVII. Ha pubblicato molte opere con Cerf, fra cui Lascia Dio essere Dio in te (2002).