
Una brillante biografia nella quale, tramite ricordi e testimonianze di familiari, colleghi di lavoro e di gente comune, il profilo umano e spirituale dell’ingegner Uberto Mori (1926-1989), terziario francescano, ingegnere, professore e affermato imprenditore nel campo impiantistico ceramico in Italia e all’estero.
Il 6 dicembre 1997 a Modena, nella basilica abbaziale di San Pietro, è stato aperto il Processo di canonizzazione per l’ingegner Uberto Mori.
«Quanti leggeranno queste pagine, anche i suoi amici più cari, resteranno stupiti di trovare un personaggio di tale ricchezza, quale si intravedeva ma non si afferrava nella sua estensione, vivendogli accanto» (dalla Prefazione di don Gabriele Amorth).
Giuliana Pelucchi, nata a Bergamo, vive e lavora a Milano. Sposata, ha tre figli e tre nipotine. Giornalista, è stata inviata speciale di Alba e di Avvenire; collabora a diverse riviste missionarie (Missione e salute e altre) e si interessa in modo particolare ai drammi dell’emarginazione e del Terzo Mondo. Ha pubblicato: Proposta AVO: per umanizzare la vita negli ospedali (1993), La parte migliore: Emilie d’Oultremont d’Hooghvorst, beata Maria di Gesù (1997), Padre Raffaele da Mestre (2002), Un’esperienza davvero speciale: Progetto Gemma: adozione prenatale a distanza (2002), L’amore più grande. Santa Gianna Beretta Molla (20042), Fratel Ettore. Un gigante della carità (2004).
Volto noto al grande pubblico, giornalista, scrittore e appassionato di calcio, Nesti in questo libro ripercorre la sua vita e rivela come la fede lo ha aiutato e lo aiuta a rimanere sereno in mezzo a molte difficoltà: ogni anno è presentato come un chilometro percorso in un circuito che ha per traguardo il Paradiso. Il racconto si dipana tra aneddoti legati a protagonisti del mondo del calcio come Bearzot, al commosso ricordo di Gaetano Scirea, passando per la tragica partita dell’Heysel – definita l’Hiroshima del pallone – di cui Nesti fu testimone diretto. Non mancano gli episodi più personali come l’aggressione da parte di un gruppo di ultrà dell’Atletico Madrid dopo una finale di coppa con il Parma, o gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, trascorsi tra gli affetti familiari e una partita di pallone.Tutto è visto attraverso gli occhi della fede, sempre presente nella vita dell’autore, ma forse messa un po’ da parte e riscoperta con forza alla soglia dei cinquanta.
Un libro destinato a un ampio pubblico.
Autore
Carlo nesti, torinese, nel 1974 comincia a collaborare al settimanale Calciofilm. Successivamente diventa corrispondente da Torino del Guerin Sportivo e del Corriere d’Informazione. Nel 1976 viene assunto da Tuttosport. Nel gennaio 1980, infine, entra in Rai. Come telecronista segue sei campionati mondiali e sei campionati europei di calcio. Nel 1982 scrive, con Claudio Gentile e Marco Tardelli, il libro Dietro il silenzio-stampa, sui retroscena del Mundial azzurro. Cura, nel 1990, la parte giornalistica di una storia, in francobolli, dei campionati mondiali di calcio. Dall’ottobre 2002 gestisce il sito Internet NestiChannel. Con le Edizioni San Paolo pubblica "Viaggio di ritorno" (2007) e "Il mio psicologo si chiama Gesù" (2009).
La morte della Tonelli si inserisce nel quadro del terrorismo proveniente dall’integralismo islamico; così titolava il «Corriere della Sera» dopo l’assassinio: Annalena, la santa fermata da un fucile. Uccisa l’italiana che da 33 anni curava i malati d’Africa. L’ultimo messaggio:“la vita ha senso solo se si ama”. Nel volume, oltre alla ricostruzione della triste vicenda, viene presentata la biografia e la spiritualità di questa donna, grande protagonista della fede, alla quale l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati assegnò il Premio Nansen Refugee Award. Dopo la morte è stata decorata dal Presidente della Repubblica con la medaglia d’oro al valor civile.
Destinatari
Ampio pubblico
Autori
Roberto Italo Zanini è giornalista e lavora presso la redazione romana di «Avvenire». Si oc- cupa di politica dei mass media. Ha collaborato con la rivista Popoli e Missione, settimanali diocesani e quotidiani locali. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Bakhita. Inchiesta su una santa per il 2000 (2001; 20053); «Io sono nessuno». Vita e morte di Annalena Tonelli (2004; 20053); Il cuore ci martellava nel petto. Il diario di una schiava divenuta santa (2004); Annalena Tonelli. Un amore più forte di ogni odio (2006); Padre Semeira. destinazione carità (2008). Miela d’attilia Fagiolo, due figli, giornalista, scrittrice, responsabile nazionale per le politi- che della comunicazione dell’Associazione Italiana Genitori, è da molti anni impegnata nel campo della tutela dei minori nei media. È esperta in Commissione Bicamerale per l’Infanzia e membro del Consiglio Nazionale degli Utenti. Redattore della rivista «Popoli e Missione», è autrice di numerosi reportages dalle frontiere dell’evangelizzazione (Albania,Thailandia e Cambogia, Liba- no, Patagonia, ecc). Con Roberto Italo Zanini ha firmato per le Edizioni San Paolo due biografie su Annalena Tonelli: Io sono nessuno (2004; 20053) e Un amore più forte di ogni odio (2006).
Il libro è una raccolta antologica degli scritti di Paolo VI, una proposta particolarmente importante in quest’anno dedicato da papa Benedetto XVI all’Anno della Fede.
Lo stesso papa Paolo VI, poco più di quarant’anni fa aveva indetto un Anno della Fede. Ecco perché il percorso umano e spirituale di Papa Montini, riletto attraverso i suoi scritti, è particolarmente indicato a guidarci nell’approfondimento delle radici cristiane.
Con Papa Paolo VI alla ricerca di una fede “piena, libera, certa, forte, gioiosa, operosa, umile”.
L'Autore
Giselda Adornato, già allieva del prof. Giorgio Rumi, da decenni studia in modo esclusivo la figura e il magistero di Giovanni Battista Montini-Paolo VI. Oltre ad essere autrice di numerosi volumi, è collaboratrice dell’Istituto Paolo VI di Brescia e consultore storico della Congregazione per le cause dei santi per la stesura della Positio super vita et virtutibus del Servo di Dio Giovanni Battista Montini-Paolo VI.
Maurizio vive una vita tranquilla tra macchine di lusso, vacanze in barca e casolari in campagna. Accanto a lui la sua famiglia: un padre autoritario, una madre dolce e comprensiva, due sorelle che non mancano di fargli sapere che lo considerano un fallito, la nonna convinta di curare i suoi mali con uno spruzzo di detergente per superfici, la zia che parla solo per frasi fatte. La sua è un’esistenza privilegiata, fino
al giorno in cui viene a sapere che la madre è affetta da un tumore maligno. Stavo soffrendo ma mi hai interrotto è il romanzo autobiografico di un dolore irripetibile e indicibile, raccontato con un’ironia che sfiora l’umorismo. Dietro a ogni riga, ogni parola – sussurrata
o gridata – c’è il dolore vero, un retrogusto acre e malinconico. E, dietro il sorriso che l’autore prova a offrire al lettore, si trova l’animo di un figlio, di ogni figlio.
L'autore
Maurizio Sbordoni è nato a Roma nell’anno 69 del secolo scorso. Nevicava il giorno della sua nascita. Vive a Roma e in un’altra cinquina di posti, di cui uno porto franco. Dopo la laurea in economia e commercio, sollecitata dal padre e avallata dalla complicità penale della sorella, resosi conto di non essere portato per le questioni fiscali, i numeri, la finanza, l’insegnamento, il marketing, gli origami, la vendita di qualunque cosa e i lavori manuali, capì che avrebbe dovuto vivere con quello che gli riusciva fare meglio: nulla. I genitori e i pochi amici che ha – beato te, che vita stupenda che hai, me li presti diecimila euro? – pur straniati dalla particolarità del suo quotidiano vivere, gli riconoscono un talento particolare nel non prendere posizione su nessuna delle decisioni che la vita gli pone innanzi.
Chi era Natuzza Evolo? Che cosa rimane della sua eredità spirituale? Che significato bisogna dare ai fenomeni che hanno accompagnato tutta la sua vita? Come interpretare quella sorta di Bibbia vivente che era diventato il suo stesso corpo? Italo Roberto Zanini conduce il lettore a scoprire per la prima volta il mondo interiore della mistica di Paravati, ricostruendo la relazione decisiva tra la storia personale e la vicenda interiore di una donna che continua a invitare ad alzare gli occhi al cielo, verso quel Paradiso che troppo spesso dimentichiamo e verso un Dio che, come papa Francesco non smette di ripetere, ha un unico desiderio: amare le donne e gli uomini, soprattutto quelli che soffrono.
L'AUTORE
Roberto Italo Zanini, è giornalista e lavora presso la redazione romana di Avvenire. Si occupa di politica dei mass media. Ha collaborato con la rivista Popoli e Missione, settimanali diocesani e quotidiani locali. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Bakhita. Inchiesta su una santa per il 2000 (2001; 20053); «Io sono nessuno». Vita e morte di Annalena Tonelli (2004; 20124); Il cuore ci martellava nel petto. Il diario di una schiava divenuta santa (2004); Annalena Tonelli. Un amore più forte
di ogni odio (2006); Padre Semeira. destinazione carità (2008); Gina Tincani. Sulla strada delle alte cime (2008); Più forti del male. Il demonio, riconoscerlo, vincerlo, evitarlo (con G. Amorth, 20114).
Pablo Domínguez Prieto si trovava a Tulebras (in Navarra) a predicare gli "Esercizi spirituali" alle monache cistercensi quando trovò la morte mentre si dedicava a una delle sue grandi passioni: l'alpinismo. Il Moncayo, il monte che domina tutta la valle, diventa inconsapevolmente metafora della vita dell'uomo, che deve scalare ogni giorno le montagne che Dio costruisce per consentirgli di arrivare fino in cima, cioè in cielo. Questo lavoro è composto dalla rielaborazione delle parole di don Pablo che le monache poterono sentire quasi fossero il suo testamento spirituale. Parla di temi complessi come la Parola, la vita, la morte e le difficoltà della vita in cui anche un buon cristiano inciampa, affrontati con l'ironia e l'umorismo che da sempre hanno caratterizzato la sua persona e l'hanno resa tanto amata dalle persone che incontrava. Pablo ci ha lasciato la migliore eredità che si possa lasciare a una famiglia: la sua fede allegra e fiduciosa; la sua speranza entusiastica; il suo amore senza limiti per Cristo e per la sua Chiesa.
Padre Georg Sporschill, il gesuita che ha raccolto le confidenze di Carlo Maria Martini in "Conversazioni notturne a Gerusalemme" e gli è rimasto vicino fino all'ultimo, si racconta per la prima volta in questo volume. "Quando giungo a sera e sono stanco, allora sono contento, vuol dire che qualcosa è sicuramente andato a buon fine, che sono sopravvissuto, che domani avrò altri doni. Per me è importante la stanchezza. Non posso dire, invece, di essere soddisfatto, questo no. Non potrò mai esserlo finché ci saranno un povero, un bambino ancora in strada o abbandonato, un Rom che vive in condizioni disumane". Questo libro è il racconto della sua vita, della sua dedizione ai bambini più poveri del nostro continente, del suo amore per gli ultimi e della sua passione, inseparabile, per Dio e per l'uomo. Una testimonianza colma di speranza.
San Charbel (1828-1898) è libanese per nascita, orientale cattolico per appartenenza alla Chiesa Maronita, discepolo di San Marun (? 410). Dopo 23 anni di vita in famiglia, Charbel visse 23 anni nei monasteri dell'Ordine Libanese Maronita e infine gli ultimi 23 anni da eremita, nell'eremo dei SS. Pietro e Paolo del monastero di San Marun di Annaya. Papa Paolo VI lo dichiarò Beato il 5 dicembre 1965 e Santo il 9 ottobre 1977, riconoscendo in lui virtù non comuni e soprattutto la sua unione profonda con Dio. La sua festa figura nel calendario latino il 24 luglio, mentre in Libano si festeggia alla terza domenica di luglio.
Jean Guitton fu amico di Giovanni Battista Montini, divenuto papa col nome di Paolo VI. Questi l'autorizzò a pubblicare un libro, Dialoghi con Paolo VI (1968), che, tradotto in diverse lingue, ebbe una grande risonanza. Dopo la morte del papa, fedele alla sua memoria e alla sua amicizia, Jean Guitton ha raccolto gli appunti redatti in seguito ai colloqui avuti con lui dal 1950 al 1977. "Paolo VI segreto" è un libro che getta una luce preziosa su questo papa eccezionale: lo si vede riflettere sui fatti e sulle persone, poi decidere, giudicare, prendere in mano il destino della Chiesa; pregare, soffrire, morire. Questo documento va annoverato fra le fonti d'archivio della storia della Chiesa nell'epoca conciliare e postconciliare. È un documento vivo, a volte carico di sofferta drammaticità, là per esempio dove Paolo VI accenna a uno dei doveri fondamentali del papa: la proclamazione e la difesa della verità: "Poco importa che qui siamo pochi, e anche che siamo soli. La nostra forza è essere nella verità... Siamo particolarmente sensibili a tutto ciò che potrebbe alterare la purezza della dottrina, che è verità. Il Sommo Pontefice deve custodire il deposito, come dice San Paolo".
"Fratel Luigi Bordino non può che uscire sminuito da una biografia: egli è l'antieroe per natura e per grazia, rifugge ogni manifestazione che possa formarsi attorno alla sua persona? Egli è un vero uomo e non un superuomo; quantunque esempio sublime di carità e dedizione, come tutti noi sperimenta la fragilità umana ed è cosciente del peccato da combattere. Il Signore Gesù gli propone la libertà e lui corrisponde, si lascia trasformare dallo Spirito. Dio prende possesso della sua anima. Questa riedizione del profilo biografico di fratel Luigi trova la sua ragion d'essere in vista della sua beatificazione e nella volontà di partecipare ad altri uomini il dono della sua testimonianza, per privilegio goduta dai poveri della Piccola Casa del Cottolengo di Torino, ma per vocazione destinato all'intera comunità ecclesiale. Nello spirito di san Giuseppe Cottolengo dove tutto è servizio ed impegno quotidiano, fratel Luigi ottenga a coloro che l'ammirano, nonostante le grettezze e le paure umane, la grazia di realizzare una giornata terrena non troppo dissimile dalla sua".
Maria, la Madre di Gesù, come buona pedagoga e buona mamma, educava e guidava don Stefano: "Lasciati condurre da Me" quante volte vorresti fare e non puoi. Oh, questa impotenza di fare, la tua esperienza di fragilità, la pazienza che devi esercitare, questa attesa talvolta come ti costa, come ti fa soffrire, come ti purifica...". Don Stefano Gobbi, nella sua vita sacerdotale, ha ascoltato le "locuzioni" interiori che la Vergine Maria gli rivolgeva, ed è diventato l'umile strumento con cui la Madre di Dio ha dato vita al Movimento Sacerdotale Mariano, perché il suo Figlio Gesù fosse meglio conosciuto, onorato e amato.

