
"Questo libro intende non solo fare memoria della significativa personalità di Don Montali, che ha creduto nei valori della democrazia e del personalismo, ha perseverato e lottato per incarnarli nella sua missione pastorale e culturale, e per questo ha pagato un altissimo tributo umano, ma anche esplorare le diverse potenzialità e attualità della lezione da lui consegnataci. La sua resta una preziosa eredità culturale e spirituale in gran parte ancora sconosciuta che merita di essere riscoperta e messa a frutto." (Gabriele Gozzi)
L'incontro con un teologo del dialogo, che ha dedicato la propria vita alla pratica di una teologia intesa come etica dell'accoglienza responsabile e teoria dell'ospitalità, a partire da una esegesi rinnovata dei testi biblici. Questo libro incontra, attraverso le modalità dell'intervista, delle testimonianze, dei rapporti, una pratica paradigmatica di esistenza teologica.
Don Giovanni Montali fu allievo spirituale e amico personale di Romolo Murri (presbitero, storico, politico e primo fondatore della Democrazia Cristiana), e venne personalmente incaricato dal papa Pio XII di tenere i rapporti con quest'ultimo, che aveva subito la sospensione a divinis nel 1907 e la scomunica nel 1909, revocata poi nel 1943. Il corposo epistolario testimonia la paziente opera del parroco romagnolo per favorire la riconciliazione e il reintegro di Murri nella Chiesa Cattolica, prima della sua morte. Il volume raccoglie ben 160 Lettere inedite di don Montali a Romolo Murri, che toccano alcuni nodi cruciali del rapporto tra fede e storia in un periodo particolarmente vivace e tormentato del cattolicesimo italiano, attraversando temi di particolare decisività: il ruolo della Chiesa di fronte al modernismo e al fascismo, la nascita del partito Popolare e della Democrazia Cristiana, la resistenza al nazi-fascismo, la Dottrina Sociale della Chiesa. Temi che mantengono tutta la loro attualità. In Appendice sono inoltre pubblicate anche alcune Lettere inedite di Murri a Don Montali, a sugello della profonda amicizia tra i due. Introduzione di Paolo Trionfini.
'Fare della fede la vita.' Questa frase di Giorgio La Pira invita a scoprire e a percorrere, facendo parlare per lo più lui stesso, la novità e l'attualità del suo francescanesimo, che vuole dire una parola, umile, dimessa, ma allo stesso momento eloquente e sincera, all'uomo di oggi, assetato di verità, in ricerca di Dio vivo e vero: il Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
Un libro per ricordare la presenza a Livorno di Federico Ozanam nel Bicentenario della nascita ed il suo rapporto con la Società San Vincenzo di Livorno, prima di nascere in Toscana.
Sacerdote di straordinaria umanità e libertà, Don Carlo Gnocchi è uomo di preghiera e di azione, di carità che diviene opera e che unita alla scienza e alla giustizia redime ogni sofferenza e restituisce dignità ai più fragili.
Don Gnocchi scopre il valore pedagogico del dolore, su cui scommette per costruire una nuova civiltà: non avrebbe senso raccontarlo, se non fosse per ascoltarne la voce e proseguirne il cammino.
A duecento anni dalla nascita di don Bosco, ripercorriamo la vita del Santo piemontese attraverso la narrazione degli episodi più significativi della sua storia. Un percorso fatto di illustrazioni, fotografie e parole coinvolgerà bambini e ragazzi nella scoperta del sacerdote amico dei giovani e fondatore della congregazione dei Salesiani. Attraverso il racconto dei miracoli accaduti nella vita di Giovanni Bosco, i lettori potranno conoscere un uomo che ha portato lo sguardo di Cristo alle periferie del mondo. Nella povertà della campagna piemontese da cui veniva, don Bosco, diventato sacerdote, si è mosso verso i margini estremi della Torino pre-industriale per soccorrere i ragazzi abbondati e soli che vagabondavano per le strade. Di periferia in periferia, la storia di Giovanni Bosco ha affascinato grandi e piccini da più di un secolo e ancora oggi continua a incantare chi si lascia provocare dalla vita appassionata di un uomo affascinato da Cristo, che ha speso tutta la vita per i giovani.
Paolo Brosio è lontano dalla fede e dalla preghiera negli anni in cui acquisisce la notorietà di personaggio televisivo, prima come giornalista del TG4 con Emilio Fede, nei giorni di Tangentopoli, poi con la partecipazione a programmi importanti: da "Quelli che il calcio", a "Sanremo Notte", a "Domenica In" fino all'"Isola dei Famosi" e a "Stranamore". Il successo, i soldi, la carriera si intrecciano a una vicenda umana inquieta e travagliata che lo porterà nel baratro più profondo del lutto, della sconfitta affettiva, della depressione. Nasce nel cuore una preghiera alla Madonna e il desiderio d'incontrarla a Medjugorje, il villaggio della Bosnia-Erzegovina dove, dal 24 giugno 1981, sei ragazzi hanno apparizioni mariane e dove si recano in pellegrinaggio milioni di persone. Per Brosio è una svolta. L'incontro con i veggenti e con tante persone di fede, ma soprattutto il desiderio di fare del bene. Con la semplicità e la simpatia che lo contraddistinguono il giornalista racconta la sua vicenda umana e i passi di un ritorno a Dio che gli ha restituito forza, ottimismo e amore per la vita.
Hernan Maniani ha una storia da raccontare. Una storia intensa e coinvolgente, che parla di risveglio, di rinascita e di conquista di una nuova vita. È un uomo che, nato in un piccolo villaggio andino, ha ceduto alle lusinghe della civiltà occidentale. Ma dopo anni trascorsi a Lima e aver realizzato in parte i suoi sogni di ragazzo, il suo corpo si ribella. Fiaccato da una grave malattia, decide di fare ritorno al suo paese, tra quegli indios che sono la sua gente. Ed è qui che, grazie alle sapienti cure del padre, recupera la salute. Ma la sua ripresa non è solo fisica. Perché grazie a una conoscenza antica che credeva perduta, eredità delle antiche tradizioni sciamaniche, riscopre il potere dei sogni, l'importanza di saper ascoltare il proprio cuore più che la mente e il rispetto per la natura. D'ora in avanti questo sarà il suo credo. E ora che, grazie anche all'incontro con un maestro spirituale andino, ha ritrovato la strada smarrita un tempo, lo attende un compito preciso: diffondere il messaggio che ha fatto proprio, e fornire agli uomini gli strumenti per stringere un nuovo patto con la "Pachamama", la Madre Terra.
Essere il figlio della "coppia più bella del mondo" non lo ha reso un ragazzo felice, ma lo ha costretto a un lungo cammino di ricerca interiore. In questa confessione a cuore aperto Giacomo Celentano - secondogenito di Adriano e di Claudia Mori - racconta la sua esperienza di depressione e il percorso di guarigione psichica e spirituale che lo ha portato all'accettazione di sé e alla serenità grazie a un cammino di fede iniziato a Lourdes, durante un pellegrinaggio con i suoi genitori. Sono rievocati gli anni sereni dell'infanzia, quando papà Adriano gli parlava di Gesù, le prime crisi dell'adolescenza, fino al profondo disagio della fatica di vivere e della malattia. Sono pagine toccanti, in cui Giacomo racconta anche i suoi quaranta giorni in monastero, il desiderio confuso di farsi monaco e poi la scoperta dello straordinario potere curativo della preghiera. Una storia di malattia e guarigione. Una testimonianza di fede.
Nel cuore di Chiara l'affetto per Gesù nasce molto presto, al punto da desiderare di ricevere, a soli cinque anni, la prima comunione, per decidere a undici di donare la propria vita a Cristo. Terminate le scuole superiori, decide di entrare in una comunità del Movimento dei "Focolari" completando contemporaneamente gli studi a Scienze Politiche. Sono anni in cui sente crescere il desiderio di dedicarsi agli ultimi. Si chiede come realizzare questa vocazione, quando una gravissima patologia la colpisce agli occhi e la riduce pressoché alla cecità costringendola a tornare alla vita in famiglia. E in questo periodo di sofferenza che Chiara intuisce il disegno di Dio a cui si affida chiedendo un "segno". Dopo un momento di preghiera intensa, giunge la guarigione improvvisa e completa. Chiara non ha più dubbi. Immediata è la scelta di dedicarsi ai ragazzi di strada, al "popolo della notte", nei luoghi più degradati di Roma, negli inferi della solitudine, dell'emarginazione, della tossicodipendenza... Nasce così "Nuovi Orizzonti" che - dalla prima comunità residenziale per una ventina di ragazzi a Trigoria - si trasforma in breve tempo in una vera e propria "factory dell'amore", un colosso della solidarietà e dell'accoglienza con sedi e attività in tutto il mondo. "Un vero miracolo", dice Chiara, che non avrebbe potuto realizzarsi senza l'aiuto di Dio, di centinaia di volontari e di tantissimi amici. (Prefazione di Andrea Bocelli)

