
GESù A CONSOLATA: "Amami, Consolata, amami solo; nell'amore mi dai tutto".
CONSOLATA: ""O Gesù, ti ho giurato e lo credo fermamente, che la via da seguire è per me la via dell'amore. In essa completamente mi abbandono, di essa mi fido e ti prometto di vivere d'amore, con un incessante atto d'amore, compiendo tutto con amore, nulla cercando se non amore!"
Durata filmato: 26 minuti
Padre Gabriele Amorth, don Antonio Mazzi, padre Livio Fanzaga: tre grandi sacerdoti che hanno dato vita a opere e testimonianze di bene che tutti riconoscono parlano a cuore aperto della loro famiglia d'origine, della loro formazione e delle loro attuali opere per testimoniare la fede che li anima pur in ambiti così diversi tra loro.
La confezione contiene un libretto con la sintesi della vita e del messaggio di Elisabetta della Trinità e una testimonianza su di lei del cardinale Albert Decourtray. I 3 DVD contengono un film-documentario che attualizza il messaggio della carmelitana di Digione. Attraverso la rappresentazione di un viaggio che una ragazza compie alla vigilia delle nozze al Carmelo per un ritiro spirituale si vede come le suore le presentino la vita di Elisabetta, documentandola con foto, immagini, oggetti della sua vita e ambienti da lei frequentati o ricostruiti come la camera che la beata aveva nel convento. Si vedono molte immagini della carmelitana, non mancano le musiche amate da Elisabetta e la testimonianza della attuale comunità di Digione-Flavignerot. Questo accostamento fa scoprire alla protagonista del film ma anche agli spettatori il valore universale e "sponsale" della vita di Elisabetta. Il terzo DVD contiene i ricordi dei fratelli Chevignard ultimi nipoti viventi di Elisabetta le riflessioni di padre Antonio Sicari, di padre Conrad de Meester e la genesi del documentario.
Il libro presenta in modo essenziale la vita, la vocazione e l'entrata al Carmelo di Digione di Elisabetta Catez conosciuta in seguito con il nome di Elisabetta della Trinità. Papa Francesco il 3 marzo 2016 ha autorizzato la Congregazione delle cause dei Santi a promulgare un decreto riguardante la santità della giovane Carmelitana Scalza e ad accelerare il processo che porterà alla sua canonizzazione presumibilmente entro la fine del 2016. La sua breve ma intensa vita si svolge a Digione in una famiglia di buon ceto, il padre era capitano dell'esercito, tra le sue doti spicca la propensione per la musica, studia pianoforte e a tredici anni, nel 1893,riceve il primo premio del Conservatorio di Digione. Entra nel Carmelo a 21 anni nel 1901 dove resterà per 5 anni fino alla morte avvenuta nel 1906 a soli 26 anni a causa di una grave malattia. Nella seconda parte del libro ci sono alcuni dei suoi scritti tra cui la preghiera Elevazione alla santissima Trinità del 1904 per cui è universalmente nota.
Un romanzo per giovani che ben rappresenta la condizione di super cialità in cui spesso vivono molti ragazzi. Ma in questo modo di vivere emerge la gura di CARLO ACUTIS, un giovane che, andando a fondo nella ricerca delle vere esigenze della sua vita ha vissuto "da originale" dentro la fede cattolica. Il confronto con il suo esempio spingerà anche altri ragazzi a uscire dalla condizione di "fo- tocopia" di un modello standard imposto dalla mentalità comune tecnologico-consumista. Ognuno tornerà a dare spazio alla propria "originalità" di vita. Autore: Cecilia Galatolo è nata a Ancona, si è laureata nella facoltà di comunicazione sociale presso la Pon- ti cia Università della Santa Croce a Roma. Collabora con il settimanale della diocesi di Jesi e con il portale Family and Media. Autrice del romanzo : Non lo sapevo ma ti stavo aspettando è alla sua seconda opera di narrativa.
Questo libro ha l'intento di far capire la grandezza di Giovannino Guareschi a 360 gradi. Egli non è stato solo un grande scrittore, ma in un certo qual modo anche un grande "teologo" ed un grande "filosofo", pur non possedendo titoli accademici né per l'uno né per l'altro. Un grande "teologo", perché ci ha preso. È riuscito a "profetizzare" le conseguenze ultime della crisi della Chiesa quando questa era solo agli albori. Un grande "filosofo", perché in un tempo di trionfo di relativismo, situazionismo e nichilismo, egli parla del buon senso contadino, quello robustamente realista che riesce a fare anche del "comunistissimo" Peppone un uomo della tradizione.
Sullo sfondo della grande epopea del West cresce il giovane Alce Nero, indiano della nazione Dakota e della tribù Oglala. A 13 anni combatte a Little Big Horn, nella battaglia che segna la sconfitta del Generale Custer. A 27 anni è ferito a Wounded Knee, durante il massacro che pone termine alle Guerre Indiane. Nello scontro con la civiltà dei bianchi il suo mondo, il cerchio della sua nazione, si sta spezzando. Ancora bambino, Alce Nero ha avuto delle visioni. Una "Grande Visione" che gli ha dato la speranza di poter ancora salvare il suo popolo. Il filo conduttore della sua vita è la struggente nostalgia di un recupero della vita tradizionale e dell'unità del suo popolo ma neanche il viaggio in Europa con il circo di Bufalo Bill gli fa trovare nel mondo dei bianchi una "medicina". Sarà l'incontro con un sacerdote missionario a iniziarlo nel cammino di conversione che cambierà completamente la sua esistenza, senza dover però rinnegare il suo passato. Alce Nero il primo beato del popolo Pellerossa, un personaggio simbolo della capacità dell'esperienza cristiana di essere veramente "cattolica" per tutti.
Accanto a Teresa, “la più grande santa dei tempi moderni”, e ai suoi genitori Luigi e Zelia, prima coppia canonizzata dalla Chiesa, Leonia Martin potrebbe essere vista come il brutto anatroccolo. Bambina sempre ammalata, di spirito poco sveglio e dal carattere difficile, accumula insuccessi su insuccessi. Rimandata dalla scuola e uscita poi ben tre volte dai monasteri in cui era entrata, riesce a entrare definitivamente alla Visitazione di Caen solo all’età di trentasei anni. Ma sono proprio le sue fragilità e i suoi insuccessi che condurranno Leonia, in religione suor Francesca Teresa, sulla via di una santità umile e gioiosa.
Questo racconto, vivace e ben documentato, arricchito da numerose note e appendici, ci mette in relazione con l’anima di Leonia Martin, tanto affascinante quanto modesta, la cui influenza spirituale cresce sempre più in tutto il mondo.
Leonia Martin è oggi un segno di speranza per migliaia di persone in difficoltà e per i genitori che si trovano ad affrontare situazioni drammatiche e che, attraverso di lei, scoprono l’infinita misericordia e la tenerezza provvidente di Dio.
La seconda parte della biografia della sorella di Santa Teresa di Lisieux, suor Francesca Teresa, Leonia Martin ad opera del padre francese Joel Guibert aiuta ad approfondire il messaggio spirituale della visitandina di cui è in corso la causa di beatificazione. Rispetto al primo volume raccoglie le meditazioni maggiori. Leonia è senza dubbio quella che ha meglio realizzato nella sua vita la "piccola via d'infanzia spirituale" della sorella Teresa. Aggiungerà: "La mia spiritualità è quella della mia Teresa e di conseguenza quella del nostro Santo Fondatore (Francesco di Sales); le due dottrine fanno un tutt'uno, lei è l'anima che il nostro grande Dottore sognava. Io sono in un perfetto abbandono". Il Padre Guibert ha ben messo in risalto questo legame tra la spiritualità di Francesco di Sales e quella della piccola Teresa.
Il libro è la storia di una intensa sofferenza che ha provocato miracolosamente la più profonda delle conversioni spirituali insieme ad una vera gioia.
L’autrice, una donna cattolica madre di tre figli maschi, è spinta dalla lettura di un libro su Medjugorje a dedicare più tempo alla preghiera. La nascita di due figlie con gravi disordini neuromuscolari che le porteranno alla morte la spinge anche ad andare in pellegrinaggio a Medjugorje e ad attendere un miracolo che però non accade. Dopo una fase di disperazione e ribellione la riflessione e la preghiera la portano ad approfondire il suo rapporto con Dio. Pur non avendo ottenuto il miracolo l’autrice si innamora di Medjugorje, diventa guida di pellegrinaggi organizzati dalla California. Il tema centrale del libro è la misteriosa volontà di Dio, che è sempre provvidenziale anche quando ci fa passare attraverso la croce.
Autore: Cyndi Peterson è medico, un’oratrice e una madre di cinque figli. Ha lavorato per la Marina degli Stati Uniti, poi dopo nove anni come libero professionista specializzato in dermatologia. Dopo aver perso le sue due figlie è diventata una nota oratrice sui temi di Medjugorje e della vita e della famiglia e guida dei pellegrinaggi dalla California a Medjugorje.
È la storia a tutto tondo, in forma narrativa, di Gino Bartali: l'uomo, il corridore, il campione. Un racconto, dal taglio inedito, di come egli abbia risposto alla personale chiamata verso la santità nella vita di tutti i giorni, dentro una storia epica (l'attentato a Togliatti, i fatti di Trieste, la grande rivalità con Fausto Coppi) e allo stesso tempo quotidiana. L'autore racconta la fede schietta di Bartali, dalla scelta di diventare terziario francescano alla speciale devozione per la figura di santa Teresina di Lisieux. Il testo propone senza filtri una parte delle lettere, poco conosciute, che Bartali scrive alla fidanzata e poi moglie Adriana. In questo epistolario emerge la personalità inedita di un uomo innamorato e profondamente religioso, devoto alla Madonna. Il libro mostra le ragioni di come una fede autentica e senza glosse del Vangelo - come ha testimoniato Santa Teresina - abbia portato Bartali ad accettare di aiutare gli ebrei perseguitati, quando tra il 1943 e il 1944, percorre decine di volte il tragitto Firenze-Assisi in sella a una bicicletta che nasconde nel telaio fotografie e documenti di identità contraffatti. A corredo del contenuto del libro vi sono alcune immagini, in particolare i luoghi della memoria: il museo Gino Bartali di Ponte a Ema (FI), i luoghi dell'infanzia, la cappellina privata alloggiata nel Museo della Memoria di Assisi.
Natuzza vedeva i defunti come gente in carne e ossa tanto che faticava a distinguerli dai vivi. Poneva loro domande e riceveva risposte.
I numerosi fenomeni che si verificavano attorno a Natuzza sembrano usciti dalla fantasia di un romanziere.
La Chiesa, che per quarant'anni è stata diffidente nei confronti di Natuzza, ha deciso di aprire il processo per la sua beatificazione. Ha preso in seria considerazione la sua vita e la sua testimonianza.

