
La storia di Margherita Bays, nel XIX secolo, una sarta molto apprezzata, nata e vissuta nelle campagne di Friburgo, in Svizzera, ci mostra un esempio di una mistica laica, terziaria francescana, che ha goduto di una grandissima popolarità fra i fedeli, perfettamente in grado di raggiungere una profonda unione con Dio rimanendo, allo stesso tempo, totalmente inserita nella vita sociale e comunitaria (cominciando dalla propria famiglia) e amando ogni singolo prossimo senza misura! Ha saputo amare la cognata che l’ha vessata per anni, fino ad accompagnarla alla morte in pace e perdono. Il suo percorso spirituale è segnato da alcuni momenti forti: ha ricevuto le stimmate, come San Francesco, ed è stata colpita da un grave tumore intestinale da cui è guarita, per intercessione della Santa Vergine Maria. Senza dimenticare i difficili rapporti proprio con le autorità ecclesiali per cui lei tanto pregava…. La migliore sintesi, però, la offre lei stessa, citando S. Teresa di Lisieux: per farsi santi, basta amare!
Notizie sull'auotre:
Martial Python è nato nel 1956 à Arconciel, del Canton Friburgo, in Svizzera. Dopo il compimento degli studi teologici presso la Faculté de théologie – Université de Fribourg, è stato ordinate sacerdote nel 1986. Attualmente è, fra l’altro, responsabile dell’unità pastorale Bienheureuse Marguerite Bays e cappellano dell’ordine delle Vergini Consacrate nella diocesi di Lausanne, Genève et Fribourg.
E’ stato pubblicato nel mese di luglio 2019, edito da Libreria Editrice Vaticana, il volume “Seme di Gloria” scritto da don Antonio Di Nardo con la prefazione del vescovo di Caserta mons. Giovanni D’Alise. Il libro racconta l’itinerario di fede di Giacomo Gaglione, marcianisano, naturalizzato capodrisano, proclamato venerabile il 3 aprile del 2009 da Papa Benedetto XVI e per il quale è stato aperto un processo di beatificazione.
“Giacomo Gaglione – scrive don Antonio Di Nardo – dopo la sua conversione, avvenuta nelle mani di Padre Pio, nel 1919, iniziò a prendere tra le mani il libro della Sacra Scrittura. La Passione del Signore fu oggetto di meditazione continua. Il Cristo Crocifisso fu strada e meta per accettare la sua croce. Croce che considerò il dono più prezioso fattogli dal Signore. Questo suo itinerario, che possiamo definire mistico, lo condusse ad una gioia interiore tale che informò la sua vita e il suo apostolato. Guardare Giacomino immobile sulla sedia di ferro, può suscitare un’immagine a prima vista solo di dolore, di una sofferenza immensa. Egli invece ci invita ad andare oltre la visione fi sica della croce. Bisogna conoscere la sua vita e il suo Apostolato della sofferenza con gli occhi della fede. La sua vita è conoscere i suoi scritti scorgendovi la tenerezza misericordiosa di Dio, che lo mette in corrispondenza con l’Ostia pura: l’Eucarestia. Nella sua vita è particolarmente evidente il cammino della croce, ma attenti a non fermarsi ad essa. L’amore alla Parola di Dio e all’Eucarestia lo lavorano intensamente e gli fanno cantare l’Alleluia pasquale. Infatti egli afferma che: “Ogni sofferenza è seme di Gloria”. Questo è l’itinerario che Gaglione offre ad ognuno di noi: raggiungere la croce trasfigurata dalla gloria del Padre. Giacomo al termine della sua vita viene trasfigurato in Gesù Risorto, perché riconosce che il suo essere e il suo vivere è nulla senza Cristo”.
Antonio Di Nardo (Caserta 1967) è sacerdote dal 1998 della Diocesi di Caserta. Dopo la licenza presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma (2007), il 3 aprile 2017 ha conseguito anche il dottorato in Teologia dogmatica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli sez. San Tommaso D’Aquino. E’ postulatore delle cause dei santi, parroco conferenziere sul tema della santità e predicatore di esercizi di spirituali per istituti di vita consacrata. E’ autore di varie biografie tra le quali: Madre Isabella de Rosis “Apostola del Sacro Cuore” (Velar 2011); Madre Anna Sardiello Fondatice delle Suore Eucaristiche di San Vincenzo Pallotti (Velar 2011); Giacomo Gaglione La pienezza della gioia nella riscoperta del senso del dolore (Velar 2012).
Don Orione definì Don Gaspare Goggi "primo figlio della Divina Provvidenza" in quanto fu il primo a emettere i voti nella nuova Congregazione, ma soprattutto perché lo riconobbe come figlio primogenito di quel carisma che è il nucleo spirituale generativo della Piccola Opera Divina Provvidenza.
La vita di Don Gaspare Goggi pare fatta per confortare nel buon proposito chi voglia diventare santo, darsi tutto al servizio del Signore e dei fratelli.
La sua storia si sviluppa semplice e umanissima, di quell'umanità che ha per forma il soprannaturale e per materia la vita quotidiana e l'umile sentire di sé.
Il mondo è quello del carcere. Un mondo di uomini e donne che hanno varcato la soglia della legalità per precipitare, a volte adolescenti, nel circuito della criminalità, che non ti lascia scampo. I brani raccolti in questo libro raccontano storie di miseria, abbandono, solitudine, storie di devianza, anche spietate, spesso nate in ambienti malavitosi, in cui un destino segnato sembra prevalere sul libero arbitrio di ogni individuo.
È stato uno di loro, Salvatore Torre, ergastolano detenuto da quasi trent’anni in carceri di massima sicurezza, a selezionarli fra le centinaia di racconti che hanno partecipato al Premio Goliarda Sapienza. In questi brani – scrive egli stesso - emergono in larga parte le ragioni di queste vite, come la mia, rovinate e rovinose. Torre, che in carcere è diventato uno scrittore, nell’introdurre alla lettura storie di altri, ha compiuto un lavoro introspettivo su sé stesso, che mette il lettore di fronte all’uomo, non solo all’ergastolano, e alla sua coscienza. La Prefazione è a firma di mons. Dario Edoardo Viganò, Assessore del Dicastero della Comunicazione della Santa Sede.
Salvatore Torre, 49 anni, siciliano, è un ergastolano fine pena mai, detenuto dall’età di vent’anni. In carcere ha conosciuto lo studio e si è avvicinato alla cultura attraverso la lettura, la sua grande passione. Ha partecipato come autore a diverse edizioni del Premio Goliarda Sapienza, il più importante concorso letterario europeo rivolto alle persone detenute, ottenendo numerosi riconoscimenti. Nel 2018 ha vinto il Premio Vatican News. Hanno scritto di lui gli scrittori-Tutor che lo hanno affiancato: “possiede una scrittura di forte impatto emozionale”, “sa creare storie avvincenti ed evocative”, “dimostra grande capacità di analizzare i sentimenti e farli vivere al lettore”.
Un adolescente chiede di lottare contro il riscaldamento globale ma questa lotta può essere vinta solo se i cuori escono dal raffreddamento dell'individualismo e dell'indifferenza. Un'altra adolescente, Bernadette Soubirous, ha trascorso la sua vita per la solidarietà e per il futuro dell'umanità. Il presente volume sul messaggio di Lourdes ci invita alla santità quotidiana: praticare in ogni momento i valori della Bibbia per cercare di realizzare il bene del prossimo.
In un'epoca in cui le donne non avevano voce Maria Antonia di San Giuseppe, Mama Antula, decise di non obbedire alle regole familiari e sociali dell'Argentina coloniale, trasgredì gli ordini delle massime autorità per mantenere viva l'opera dei padri gesuiti, espulsi violentemente dai territori del Sud America. In questa esaustiva e coinvolgente biografia le autrici raccontano, con rigore storico, la vita di una donna laica e intrepida che camminò scalza per 4000 km iniziando il suo viaggio dal nord del paese. Maria Antonia la più ribelle delle sante, la prima e unica santa Argentina.
La breve biografia del Beato Charles De Foucauld mette in risalto i punti salienti della sua spiritualità e della sua pastorale. L'Autore apre il suo saggio con un approfondimento sul tempo e sulla storia del secolo in cui vive il beato e prosegue tracciando un suo profilo biografico e mistico. Il fascino che il nostro beato esercita ancora oggi nella Chiesa e al di fuori di essa, sta «nell'aver riproposto un ritorno puro al Vangelo» (dall'Introduzione). L'Opera è nata su ispirazione della beatificazione dei martiri d'Algeria avvenuta l'8 dicembre 2018, la cui storia è raccontata all'interno del volume Semplicemente Cristiani. La vita e il messaggio dei beati monaci di Tibhirine a firma di Thomas Georgeon e Francois Vayne.
Amore che si dona fino in fondo: così potremmo definire la vita di Madeleine Delbrêl. La sua notorietà è nata soprattutto grazie al suo apostolato nella periferia di Parigi nel secolo scorso, in tempi difficilissimi per la classe operaia, sfruttata e relegata ad una povertà totale, e per l'umanità intera, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Ha saputo vivere in ascolto costante degli emarginati, rendendosi una di loro. Il suo agire missionario è avvenuto "dall'interno", perché ha vissuto la periferia con tutte le sue sofferenze e ha saputo accogliere il dolore della gente che in lei vedeva una luce, un riferimento, una sorella con la porta di casa sempre aperta e con il Vangelo ben incarnato nel suo stile. (Dalla Introduzione).
Il volume raccoglie le storie di coloro che, in questo tragico periodo segnato dall’emergenza sanitaria covid-19, hanno visto cambiare la loro vita. “Questi che sono vestiti di bianco chi sono e da dove vengono? ... sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti rendendole candide nel sangue dell’Agnello” (Ap. 7,13-14). Tutti i protagonisti di questo libro, a un certo punto, sono stati chiamati a indossare una veste nuova o, forse, le loro vesti abituali hanno cambiato colore e sono diventate bianche «perché – ci illumina l’Apocalisse – sono state rese candide dal sangue dell’Agnello dopo essere passate dalla porta della grande tribolazione» (dall’Introduzione). Martiri della pandemia e testimoni di qualcosa da portare agli altri, da comunicare. «La storia di questi mesi, così vivamente riassunta e racchiusa nella storia di queste persone, si rivela come un tempo di scelta. La pandemia non è una punizione divina, come fosse la conseguenza di un giudizio implacabile della divinità sull’uomo d’oggi. Piuttosto: contiene un invito, e si offre come “momento propizio” per ricostruire la nostra scala di valori, personale e planetaria, scala che abbiamo o dimenticato o svilito o colpevolmente modificato a nostro piacimento» (dall’Introduzione).
Francesco Asti, sacerdote dell’Arcidiocesi di Napoli dal 1992, è Decano della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale sez. San Tommaso D’Aquino. Ha studiato presso la stessa facoltà, la Pontificia Università Gregoriana e l’Università degli Studi di Salerno. Il suo lavoro di ricerca esplora, con particolare attenzione, lo statuto epistemologico della teologia spirituale attraverso l’analisi del vissuto mistico. È Ordinario della Cattedra di Teologia Spirituale, Consultore Teologo presso la Congregazione per le cause dei Santi e Parroco del SS. Redentore a Napoli.
Il cardinale Antonio Carafa, congiunto di Paolo IV, profondo conoscitore del greco e del latino, erudito del suo tempo, rientra nella schiera degli illustri porporati del Cinquecento. Questo lavoro si pone l'obiettivo di ripercorrere non solo la vita del Carafa, ma anche la sua instancabile e solerte attività svolta nel periodo seguente il Concilio di Trento. Le diverse pagine dell'opera lasciano parlare i protagonisti, ruotanti attorno al Carafa, affinché il lettore possa vivere da vicino avvenimento lontani di un secolo affascinante.