
Aveva solo 37 anni don Jerzy Popieluszko quando, nell'ottobre 1984, venne rapito, torturato, ucciso e gettato in un lago dai funzionari del regime comunista polacco. Era un punto di riferimento per gli operai e per il sindacato Solidarnosc. Morì per aver proclamato e testimoniato concretamente che "la coraggiosa testimonianza della verità è la strada che conduce direttamente alla libertà". Al suo funerale parteciparono decine di migliaia di persone. E' stato proclamato Beato il 6 giugno 2010.
Nato a Sora (Frosinone) nel 1538, Cesare Baronio, dopo aver studiato giurisprudenza a Napoli, si trasferì a Roma. Qui, l'incontro con Filippo Neri segnò la sua vita. Sotto la guida di padre Filippo, che aveva scoperto le virtù umane e spirituali del giovane e le andava coltivando sapientemente, Cesare scelse la via del sacerdozio. Primo discepolo di San Filippo Neri, ne seguì le orme fino a succedergli alla conduzione della Congregazione dell'Oratorio. Cesare Baronio, già confessore del Papa, fu creato cardinale. Morì nel 1607. Tra le sue opere storico-letterarie, da ricordare la monumentale raccolta in dodici tomi degli Annales Ecclesiastici. Il libretto illustrato racconta la storia di questo infaticabile servo di Dio.
Giovanna Spanu nacque ad Alghero nel 1955. Trasferitasi con la famiglia a Parma, sentì nascere in sé una singolare vocazione che la portò a fondare la "Piccola Comunità Apostolica", formata da un sacerdote e da laici, che intendeva rirpodurre la prima conmunità cristiana. Imitando santa Teresa di Gesù Bambino, Giovanna si offrì vittima di olocausto all'amore misericordioso di Dio, affinché tanti sacerdoti possano sperimentare la gioia di avere accanto una famiglia spirituale, con la quale vivere nella Trinità. Morì nel 2003, lasciando un ricordo vivo e l'eredità della "PCA", che continua nel suo nome.
Il libretto illustrato racconta la vita di un frate francescano dotato di un'umanità ricchissima, contagiosa e affascinante. Missionario in Africa, era entusiasta del lavoro che stava facendo per aiutare i ragazzi di strada di Brazzaville (Congo). Il 12 settembre 2005, a soli quarant'anni, fu ucciso a colpi di macete dagli abitanti di un villaggio dopo essersi fermato a soccorrere la bambina che aveva involontariamente urtato con l'auto. Martire "suo malgrado", fra Angelo ha lasciato un ricordo indelebile nei suoi amici e nella missione da lui servita con amore.
Clelia Merloni nacque a Forlì nel 1861. Nel suo lungo peregrinare lungo l'Italia, fondò a Genova un piccolo orfanotrofio e più tardi, a Viareggio, l'Istituto delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù, per il quale profuse, oltre al ricco patrimonio, le preziose energie della sua grande anima. Per lo sviluppo e l'affermazione della sua Opera dovette sostenere durissime prove e profonde umiliazioni. Si spense a Roma, nella Casa Generalizia, il 21 novembre 1930. Questo libretto illustrato ne racconta la vita e la spiritualità.
Biografia illustrata di Maria Elisabetta Mazza, maestra elementare e fondatrice delle Piccole Apostole della Scuola Cristiana. Nata nel 1896, fu tra i protagonisti del cattolicesimo sociale bergamasco, collaborando, fra gli altri, con quel don Angelo Giuseppe Roncalli che diventerà poi papa Giovanni XXIII. Promosse attività e iniziative per una rinnovata presenza dei cristiani nella società e nella scuola, rendendosi invisa al fascismo che la tenne sotto stretta vigilanza. Morì nel 1950, dopo una vita donata alla missione "nobile e santa" dell'educazione.
Ispirandosi ai canoni letterari delle memorie, l'autore di questo libro immagina che don Michele Rua ("io narrante") si proponga di raccontare in prima persona la sua esperienza con Don Bosco, fino a diventarne il successore. Don Rua ripercorre quindi i suoi ricordi, ai quali l'autore dà voce con linguaggio mimetico. Ne risulta il ritratto di un uomo che è stato rappresentativo di un paese: l'Italia dal 1835 gli albori del nuovo secolo, in cui si radicano tante delle contraddizioni che ancora oggi viviamo.
Don Aldo Nicoli (1934-2009) era soprattutto un prete, un dono di Dio alla comunità per la comunità. La straordinaria intelligenza, il dinamismo irrefrenabile, la sapiente concretezza, l'ardita lungimiranza, unite alla sua fede cieca nella Provvidenza facevano di lui l'uomo giusto al posto giusto e al momento giusto, quando c'erano problemi amministativi o progetti da realizzare nella sua diocesi e al di fuori. Per questo suo essere sempre in prima linea, al confine con la mentalità del mondo, a volte era oggetto di malignità, ma don Aldo ha continuato a rivestire pazientemente un ruolo che realizzava nella carità, pur preferendo sempre il contatto vivo con la comunità parrocchiale. Ha offerto con amore tutto se stesso, consumandosi per gli altri.
Caterina (1809-1884) e Chiara (1815-1869) Podestà, sorelle di sangue e di fede, furono conquistate dalla carità e dal progetto evangelico di mons. Antonio Maria Gianelli, consacrandosi per sempre nella Congregazione da lui fondata, le Figlie di Maria SS. dell'Orto. Nella nuova istituzione le due sorelle si santificheranno prodigandosi senza requie per i fratelli più poveri e bisognosi, negli ospedali, negli orfanotrofi, nelle scuole... Caterina, la prima a seguire il Gianelli, abbraccia a tal punto il suo ideale da diventare non solo sua preziosa collaboratrice, ma anche sapiente confondatrice della nuova Congregazione. Chiara sarà la prima a portare all'estero (in America Latina) il carisma Gianelliano, oggi diffuso in tutto il mondo.
La vita di Cecilia Eusepi è durata appena diciott'anni (1910-1928), eppure, in questo breve lasso di tempo, è riuscita a vivere con una tale intensità da lasciare una traccia indelebile nei luoghi, illuminati dalle sue straordinarie qualità umane e spirituali, e nelle persone che l'hanno conosciuta, soprattutto nell'ultima fase della sua giovane esistenza, quando tremende sofferenze fisiche e psichiche, vissute da lei con esemplare serenità, ne minavano irrimediabilmente la salute. Aveva iniziato un cammino di consacrazione presso le Suore Mantellate Serve di Maria, professando i voti religiosi nel 1926; a causa della sua cagionevole salute, aveva dovuto lasciare la Congregazione, terminando santamente il suo cammino terreno nella sua cittadina di Nepi.
Seconda metà del Settecento. A pochi chilometri da Bergamo, un paesino della Bassa Val Brembana, Sorisole, divenne meta ininterrotta di folle innumerevoli di devoti, di ogni età e ceto sociale. Il motivo di tale afflusso era la presenza umile e pur carismatica di un semplice prete, il parroco don Giovanni Antonio Rubbi (1693-1785), che guidò quella comunità per ben 45 anni. Nel suo servizio di apostolato discreto ed efficace, aveva guadagnato fama di santità, non solo per le sue virtù, ma anche per un dono speciale di Dio che gli permetteva di operare guarigioni miracolose. In un tempo in cui i medici erano soprattutto cosa per ricchi, don Rubbi ebbe particolare predilezione per gli ammalati poveri, dedicandosi con slancio e generosità. Fu chiamato il "Prevosto Santo".
Jeanne Gojos (1615-1692) visse la sua infanzia nel tempo e nei luoghi influenzati dalla santità del vescovo Francesco di Sales. Entrò nel Monastero della Visitazione di Annecy, prendendo il nome di Suor Jeanne Bénigne. Venne scelta da Santa Giovanna Francesca di Chantal per la fondazione di Torino. Nel 1640 fece la professione come sorella domestica. A Torino visse fino alla fine dei suoi giorni, assolvendo con umiltà e fervore tutti gli uffici che le venivano assegnati. Nel 1644 e nel 1647 fu colpita da gravi infermità, ma guarì sempre miracolosamente. Durante tutta la vita ebbe colloqui mistici con Nostro Signore, la Santissima Vergine, gli angeli, i Santi Fondatori. Morì santamente il 5 novembre 1692.

