
bel libro di poesie dedicate alle ragazze madri e alle giovani disagiate che l autore accoglie nella sua casa di padova; bellissime testimoniaze: sia le poesie , sia l opera meritoria di assistenza. IN QUESTE PAGINE, ATTRAVERSO PONDERATE RIFLESSIONI IN VERSI ED ELOQUENTI DISEGNI, L'AUTOR E AFFRONTA GLI IMPEGNATIVI TEMI DELLA SOLIDARIETA E DELL'AM ORE, ILLUMINATI DALLA LUCE DELLA FEDE CRISTIANA E VIVIFICATI DA UNA FORTE SPERANZA, NEI CONFRONTI DI TANTE PERSONE IN DIFFICOLTA. E' IL MESSAGGIO DI UN CUORE APERTO E GENEROSO; E`UN INVITO PRESSANTE ED IMMEDIATO CHE NON PUO`LASCIARE INDIFFERENTI ANCHE I NOSTRI CUORI AD UNIRSI IN UNA CATENA DI SOLIDARIETA SULL'ESEMPIO DEL BUON
Spesso la poesia di Magrelli si origina dalla suggestione del dato visivo, per distillarne, attraverso un sintetico percorso analitico-associativo, l'essenza, l'ossatura simbolica intuita dall'autore. In questa raccolta l'oggetto-emblema che fornisce i dati di partenza, nella loro molteplicità di rimandi, è il giornale inteso nella sua veste di prodotto tipografico e di odierno vademecum per l'interpretazione del mondo. Dalla prima pagina alla cronaca internazionale, dal reportage alle notizie meteorologiche, Magrelli descrive un quotidiano in versi nello stesso tempo comici, meditativi e sospesi.
Il compito della grande poesia è aiutarci
a diventare liberi artisti di noi stessi.
Dal viso che varò mille navi di Marlowe alla strada annerita di Eliot, passando per mille altre voci: è una cornucopia di versi quella che Bloom apre per noi con la padronanza e il lirismo di un sommo sacerdote della critica letteraria. Sfogliando le pagine del canone poetico occidentale, restituisce lo splendore di un linguaggio capace di rinnovare “i contorni più sottili delle parole”, insegna l’arte di distinguere il superbo dal mediocre e di riconoscere il genio nel suo continuo rinnovarsi. Una guida per orientarsi nel gioco di specchi che è la parola. E per goderne.
In questa antologia Alessandro Bausani ha raccolto i più affascinanti tra gli oltre cinquantamila distici del Divan, il canzoniere in cui il massimo poeta dell'Islam ha intessuto musicalità e misticismo in versi di straordinaria bellezza.
"'Col tanfo di caseificio, col chiasso degli zoccoli io sono, ingiustificatamente, la polvere delle ossa dei miei indebitati vicini...' Composto verso il 1960, pubblicato nel 1981, e definito dallo stesso Thomas Bernhard come un testo di assoluta pregnanza all'interno della sua produzione narrativa, 'Ave Virgilio' rappresenta l'esito di due tendenze stilistiche apparentemente contraddittorie. Riflessione teorica e concrezione corporea, teologia negativa e ossessione materica, proiezione simbolica e décor regionalistico convergono nella stesura di un manufatto nero ed oracolare. Infatti, benché il libro rechi le tracce di due soggiorni all'estero (Gran Bretagna e Italia), il suo vero cuore sta nel lacerante sentimento di attrazione e odio che l'autore nutre verso la propria terra: 'Il mio sapere ce l'ho dai solchi nei campi di patate, dall'oscurità del porcile ho appreso cielo e terra, nel rotolio dei mucchi di mele ottobrine ho il mio salmo incessante...' Osti, parroci, sindaci, mastri birrai, arcivescovi, scrivani comunali, contadini e sposi, figure dell'autorità o del martirio (il Padre contro il Figlio) insieme a baluginanti santi intercessori quali Catullo, Dante, Pascal, o Virgilio, compongono il quadro di un inferno bucolico fatto di sangue, cunei nella carne, mattatoi. Lo si vede ad esempio nell'allucinato 'Canto del figlio del macellaio'." (Valerio Magrelli)