
Da una poetessa candidata al Premio Nobel, una nuova opera che evoca con straordinaria forza visionaria una delle figure più affascinanti della storia dell'umanità: Gesù. Ma chi era Gesù? Un folle, un visionario, un poeta, un sognatore? Figlio di Dio e dell'uomo, la sua figura è ancora oggi una delle più enigmatiche della storia.
Terribile e pietosa, crudele e dolcissima, la croce è il simbolo più drammatico del cristianesimo, e più provocatorio della storia: l'immagine dolorosa di Dio che si fa uomo e muore per la sua salvezza ha suscitato e continua a suscitare infinito sgomento e pietà. In questo libro, il quinto dedicato a figure sacre, la poesia di Alda Merini evoca, con una forza visionaria di rara suggestione e intensità, il momento più tragico ed emblematico della figura di Cristo, per la prima volta rappresentato dalla poetessa milanese accanto alla Vergine, in un dittico di sublime potenze espressiva e di altissima tensione emotiva.
Magistrale il "vento delle parole" che si susseguono in un lessico della pagina a proprio volere, libere dagli schemi tradizionali. Siamo Verbo e siamo Carne, più sostantivi che Aggettivi. Più Contenuto che contenente. Il superfluo non esiste nell'artista che si batte per la dignità della persona, per l'inno all'Essenza della Vita, comune a tutti.