
Un sessantenne esperto d'arte e battitore d'aste di grande fama, è un cuore gelido, l'unico affetto è quello che prova per gli sguardi scrutanti dei volti femminili della sua segreta e inestimabile raccolta di ritratti. Una giovane donna non esce di casa da anni, nessuno ha più visto il suo volto e vive circondata d'ombre, servita da un anziano portiere. L'incontro tra i due avviene in vista della vendita del patrimonio artistico contenuto nell'antico palazzo ereditato da lei. E tra di loro comincia un gioco torbido e insieme speranzoso che si potrebbe chiamare passione o liberazione. Introducendo questo suo racconto, da cui viene il film "La migliore offerta", il regista Giuseppe Tornatore racconta che nei suoi appunti riposavano da tempo "la figura di una ragazza molto introversa, che viveva reclusa in casa per paura di camminare lungo le strade e mischiarsi in mezzo agli altri" e "un uomo impegnato in un mondo che mi ha sempre attratto, quello dell'arte e dell'antiquariato, un battitore d'aste con la mania dei guanti". Due personaggi isolati che non toccavano la solidità di una storia, fin quando non accadde che, grazie al fluido misterioso della creatività, queste due figure iniziarono a interagire e "una volta innestate l'una nell'altra, la vicenda della ragazza agorafobica e quella del battitore d'aste hanno miracolosamente originato la completezza narrativa che da anni inseguivo e non trovavo".
Garmisch, Germania, inverno 1944. È un anello di fidanzamento, quello che un ufficiale nazista ha appena messo al dito della giovane Elsie. Un anello che potrebbe cancellare l'amaro sapore della guerra, regalando a lei e alla sua famiglia il sogno di una vita in cui l'aria profuma di biscotti allo zenzero e di serenità. Invece, d'un tratto, Elsie si ritrova a guardare negli occhi la realtà: un bambino ebreo si presenta alla sua porta e la implora di salvarlo, di nasconderlo. E lei lo aiuta... El Paso, Texas, oggi. È un anello di fidanzamento, quello che Reba non ha il coraggio d'indossare. A darglielo è stato Riki, un uomo che la ama senza riserve, nonostante le sue asprezze. Eppure Reba esita: prigioniera di angosce e inquietudini radicate nel profondo, sa che la sua armatura di donna realizzata potrebbe frantumarsi da un momento all'altro. E ha paura... Elsie e Reba non potrebbero essere più diverse, ma il destino ha voluto far incrociare le loro strade, come se l'una non potesse proseguire senza l'altra. Per Elsie, parlare con Reba significherà ripercorrere le vicende che l'hanno portata dalla Germania agli Stati Uniti, ricordare tutto ciò che la guerra le ha brutalmente strappato e infine perdonare se stessa. Per Reba, confidarsi con Elsie significherà accendere la luce della verità, ascoltare la voce del cuore e accettare che la speranza possa nascere anche dal dolore. Per entrambe, l'amicizia che le lega darà loro il coraggio di sconfiggere i fantasmi del passato...
È il 1850 quando Honor e Grace Bright si imbarcano sull'Adventurer, un grande veliero in partenza dal porto inglese di Bristol per l'America. L'aria smarrita di chi non è avvezza ai viaggi, il bel volto offuscato dal mal di mare, Honor Bright sa che non rivedrà mai più Bridport, il paese in cui è nata, nell'istante in cui la nave si allontana dalle verdi colline del Dorset. Troppo grande è il mare e troppo lontano è Faithwell, il villaggio dell'Ohio in cui Adam Cox, un uomo anziano e piuttosto noioso, attende sua sorella per prenderla in sposa. L'irrequieta Grace ha allacciato una corrispondenza epistolare con lui, culminata poi con la proposta di matrimonio, con l'intento di lasciarsi alle spalle l'angusta vita della piccola comunità di quaccheri in cui è cresciuta e abbracciare così nuove avventure. Honor Bright non condivide lo spirito temerario di Grace, ma Samuel, il suo promesso sposo, ha rotto il fidanzamento e la prospettiva di vivere in mezzo all'altrui compassione l'ha spinta a seguire la sorella al di là del mare. Una volta giunte in Ohio, tuttavia, a un passo da Faithwell, Grace si ammala di febbre gialla e, tra le misere mura di un albergo, muore. Honor Bright si ritrova così sola in una nazione enorme ed estranea, divisa da un immenso oceano dall'amato Dorset. Non le resta perciò che Adam Cox come unica ancora di salvezza. A Faithwell, tuttavia, viene accolta con freddezza dall'uomo e dalla cognata vedova.
Gran trambusto in Tlokweng Road. Mentre la signorina Grace Makutsi corona finalmente il sogno di crearsi una famiglia con il fidanzato gentiluomo Phuti Radiphuti, il giovane apprendista meccanico alla Speedy Motors del signor JLB Matekoni cerca di sfuggire a ogni costo a un incubo, l'inattesa paternità di due gemelli. E così, Precious Ramotswe, titolare della Ladies' Detective Agency N.1, è costretta a dividersi tra le ansie crescenti della sua assistente, le delicate manovre per persuadere il giovane impiegato del marito a farsi carico delle proprie responsabilità e un nuovo caso, che coinvolge un ricco proprietario terriero, un giovanissimo pastore reticente e alcune mucche indisciplinate. Tra una tazza di tè rosso e l'altra, la più celebre e amata detective del Botswana si prepara a sciogliere, con la consueta saggezza e l'ormai leggendaria capacità di ascolto, un nuovo rompicapo, in cui torneranno utili, ancora una volta, gli imprescindibili consigli dei "Principi dell'indagine privata" di Clovis Andersen. Intanto, per le strade di Gaborone, è misteriosamente apparso il fantasma del mai abbastanza compianto furgoncino bianco della signora Ramotswe.
Una donna giace morta su un prato nei dintorni di Salisburgo. Precipitata da un dirupo, le mani legate, vestita ma senza scarpe. Sulle piante dei piedi ci sono dei numeri tatuati. Sono coordinate geografiche, che rimandano a un luogo dove è nascosto un macabro reperto: una scatola contenente una mano mozzata, avvolta nella pellicola trasparente, e un foglietto con nuove coordinate e un indovinello la cui soluzione porta all'identificazione di una persona. Ma quando finalmente i due investigatori della polizia salisburghese, Beatrice Kasparay e Florin Wenninger, riescono a identificare la persona misteriosa, questa scompare... E la catena di omicidi non sembra destinata a interrompersi. In una perversa caccia al tesoro tramite GPS, un feroce assassino sta portando i due poliziotti salisburghesi da un indizio a un altro. Gli omicidi si susseguono senza nessun apparente legame tra loro, e i due poliziotti cercano disperatamente di scoprire le carte dell'assassino prima che attraverso i suoi indovinelli completi il suo terribile puzzle di morte...
Luca Pancalli ha diciassette anni quando, giovanissima promessa del Pentathlon moderno, diventa tetraplegico in seguito a una caduta da cavallo durante una competizione internazionale in Austria. Per lui è l’inizio di una nuova vita, fatta di piccole e grandi sfide quotidiane, di comprensibili momenti di sconforto ma anche di caparbia determinazione per la conquista di nuovi traguardi, costantemente sostenuto dagli affetti familiari e soprattutto da una forza d’animo e di volontà straordinarie. Nonostante sia costretto sulla sedia a rotelle, torna a praticare sport a livello agonistico, partecipando a quattro edizioni dei Giochi Paralimpici e conquistando in tutto otto medaglie d’oro, sei d’argento e una di bronzo che gli regalano il titolo di atleta paralimpico più medagliato dell’era moderna. Percorre una brillante carriera di dirigente sportivo e si impegna fortemente per la nascita e la crescita del movimento paralimpico italiano. La sua vita è una eccezionale vicenda umana, sportiva ed esistenziale, raccontata con una grandissima empatia dall’amico giornalista Giacomo Crosa. Un fulgido esempio di cosa voglia dire essere uomini di sport nell’anima.
Giacomo Crosa - Prima Inviato speciale Rai e poi voce e volto storico di Mediaset, Vicedirettore Sport RTI. A ventun anni partecipa ai Giochi Olimpici di Città del Messico, guadagnando il Diploma d’onore olimpico per il sesto posto nella gara di salto in alto, ancora oggi il miglior piazzamento ottenuto da un atleta italiano in una finale olimpica. Come giornalista ha seguito tutte le più importanti manifestazioni sportive nazionali e internazionali dagli anni Settanta a oggi. Allievo e poi docente della Scuola dello Sport. Maestro di Sport. Oltre a numerosi premi e riconoscimenti, nel 2010 è stato insignito della distinzione onorifica di Ufficiale dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”.
Luca Pancalli - Avvocato, dal 2000 presidente del Comitato Italiano Paralimpico, dal 2005 vice presidente del CONI. Ex pentatleta, nuotatore paralimpico, è più volte primatista mondiale, partecipa con successo a quattro Paralimpiadi, quattro campionati del mondo e cinque europei. Nel 1993 inizia la sua carriera di dirigente sportivo. È commissario straordinario della Figc nella stagione 2006-2007. Dal 2005 segretario generale del Comitato Paralimpico Europeo. Tra i riconoscimenti ricevuti quattro medaglie d’oro al valore atletico, la stella d’oro e nel 1997 il Collare d’oro, massimo riconoscimento del Coni per meriti sportivi. Riceve dal presidente della Repubblica Ciampi l’onorificenza di Ufficiale nel 2001, di Commendatore nel 2004 e di Grande Ufficiale nel 2006. Nel 2010 gli viene conferito il Paralympic Order dal Comitato Paralimpico Internazionale (ipc). È padre di due figli.
Nagasaki, 1633: l'indomito padre gesuita Cristovao Ferreira, che da anni si batte in Giappone per diffondere il cristianesimo, ha rinnegato la vera fede ed è diventato un apostata: questa è la notizia sconvolgente che giunge a Roma. La Compagnia del Gesù decide allora di inviare in Oriente due giovani fratelli, Sebastian Rodrigues e Francisco Garrpe per compiere un'indagine all'interno della chiesa locale. I due gesuiti però, partiti pieni di ideali e di entusiasmo, si scontrano ben presto con la dura realtà del Giappone dei Tokugawa e delle persecuzioni. I sospetti cristiani vengono costretti dalle autorità giapponesi a calpestare immagini sacre: chi si rifiuta viene torturato e ucciso, mentre chi accetta viene deriso e costretto a vivere ai margini della società, rifiutato tanto dalla comunità cristiana quanto dai giapponesi. La vita in Giappone si fa sempre più difficile per Rodrigues che ora vive in prima persona le persecuzioni e che finisce, evangelicamente, per essere tradito dall'amico Kichijiro, il suo "Giuda", mentre implora Dio di rompere il suo "silenzio".
La domanda di fondo è: che cosa lasciamo dietro di noi? Quanto può suonare dolce anche la più aspra eredità di affetti quando la si contempla da lontano? Lucy viene da lontano come la meraviglia di esistere. Cristina Comencini centra l’obiettivo di una storia che ci riguarda. Dice la complessità dei nodi che stringono le nostre vite e la tenera e terribile semplicità che li può sciogliere.
La “solitudine del maratoneta” con il sottile e spietato ritratto di una condizione di vita, che rende questo romanzo universale: l’estraneità a se stessi, ai propri bisogni più intimi: la necessità della corsa, come smemoratezza, come anestetico. Emiliano Gucci sa costruire un personaggio che sta tutto “nel vento” e nel vento si lascia misurare dalla memoria, dal dolore, dal conforto.
Un ragazza bonaerense bellissima, destinata a diventare l'Emmanuelle argentina, fugge in Spagna inseguita dai militari. Anni dopo, il cadavere di una barbona assassinata viene ritrovato a Barcellona. Carvalho insieme con Biscuter, ormai diventato suo socio, dovrà chiarire una serie di misteri che coinvolgono dal giudice Garzon, all'ispettore-semiologo Lifante, a tutta una serie di emarginati e a un nucleo di alleanze segrete tra diversi Stati. La Barcellona crepuscolare del Barrio Chino sta ormai diventando la città del design mentre, un po' dappertutto, nuovi cadaveri spuntano come funghi avvelenati. E, sempre presente, il tango. Carvalho riassume, tra un libro bruciato nel caminetto e una nuova ricetta di cucina, avendo ormai scoperto l'intera trama del Male: "Chi è l'assassino? La Storia, la guerra sporca. Il passato. Il passato è il luogo dove si trovano le cause, vale a dire, i colpevoli. Vogliono un mondo senza colpevoli e quando questo diventa impossibile, quando il passato risuscita la colpa, i colpevoli uccidono di nuovo, ridiventano quello che erano sempre stati. Assassini".
Soumchi ha undici anni e cresce come un'erba in una Gerusalemme occupata dagli inglesi, a ridosso della Seconda guerra mondiale. Il suo universo si amplia improvvisamente quando lo zio gli regala una bicicletta. Tuttavia, prima di realizzare il suo sogno di pedalare via da Gerusalemme, esplorando l'Africa e i suoi deserti, Soumchi mostra con orgoglio la sua bici all'amico Aldo. Persuaso dall'amico a scambiare la sua bici per un trenino in miniatura, inizia una serie di rocambolesche avventure in cui scambia oggetto dopo oggetto, nel tentativo di recuperare la sua via di fuga verso il mondo e la maturità. Ma sulla sua strada lo aspetta una sorpresa inaspettata: il suo primo amore. Un piccolo, grande romanzo che ci fa tornare bambini e ci mostra cosa abbiamo perduto. Età di lettura: da 12 anni.
Emmi e Leo: per chi ancora non li conosce, sono i protagonisti di un amore virtuale appassionante, che ha vissuto ogni sorta di emozione, a parte quella dell'incontro vero. Sì, perché dopo quasi due anni, Leo ha deciso di tagliare definitivamente i ponti con Emmi e partire per Boston, per ricominciare una nuova vita. Emmi non si dà però per vinta, e riesce nell'impresa di riallacciare i rapporti con Leo. Mentre lei è ancora felicemente sposata con Bernhard, per Leo in nove mesi le cose sono cambiate, eccome: in America ha conosciuto Pamela e finalmente ha iniziato la storia d'amore che ha sempre sognato. Si sa, però, l'apparenza inganna. Ritornano le schermaglie via e-mail che hanno tenuto col fiato sospeso i lettori di "Le ho mai raccontato del vento del Nord", e anche stavolta promettono scintille.

