
L'imperatore Adriano ha 62 anni e, sentendo avvicinarsi la morte, scrive una lunga lettera al giovane Marco Aurelio per raccontargli la propria vita. Evoca la giovinezza, i viaggi, le conquiste. L'incontro con Antinoo illumina la sua vita di una singolare passione, ma Antinoo si uccide e Adriano si sente un sopravvissuto per il quale ogni cosa ha "un volto deforme". Il suo senso dello Stato ha comunque il sopravvento, mentre le forze incominciano ad abbandonarlo e subentra la malattia che lo avvicina alla morte. La sua lettera a Marco Aurelio si conclude così: "Cerchiamo d'entrare nella morte ad occhi aperti".
Chi ha ucciso Germaine Piedboeuf sfondandole il cranio a colpi di martello? E perché il corpo è stato gettato nella Mosa solo tre giorni dopo l'assassinio? Ma soprattutto: può una donna avere tanta forza da uccidere qualcuno a martellate? Maigret osserva e registra, com'è sua abitudine, i gesti e gli sguardi, gli ambienti e gli odori. E quando avrà trovato l'autore di questo delitto se ne tornerà a casa, lasciando che la colpa trovi il suo castigo nella progressiva rovina della "casa dei fiamminghi".
Città reali scomposte e trasformate in chiave onirica, e città simboliche e surreali che diventano archetipi moderni in un testo narrativo che raggiunge i vertici della poeticità.
Una libreria tinta di rosa, sulla costa atlantica degli Stati Uniti. Una bella libraia, divorziata senza rimpianti e appassionata del suo mestiere. Un variegato ventaglio di clienti e commessi. Infine, una lettera d'amore che sbuca fra la posta. Non si sa chi l'abbia scritta, non si capisce a chi sia rivolta. Ma quelle parole si insinuano nella mente della libraia e creano una serie di eventi. Fino alla sorpresa finale.

