
Questo volume, il n. 75 delle opere complete di Heidegger, ha un doppio titolo: "Hölderlin"-"Viaggi in Grecia", legato ai suoi due temi fondamentali. Si tratta di testi di varia lunghezza, quasi tutti alla loro prima pubblicazione, in cui trovano spazio riflessioni sui versi del grande poeta conterraneo e sul suo ruolo di interlocutore privilegiato (insieme a tre autori "autoctoni": Eraclito, Eschilo, Pindaro) nel momento in cui l'esperienza heideggeriana della grecità indugiava nell'abbeverarsi presso luoghi concreti, con l'intima convinzione di rinvenirvi le lontane sorgenti della moderna società scientifico-industriale. Non mancano neppure annotazioni in forma diaristica di pensieri, visite e incontri, il che conferisce ad alcuni testi un delicato tratto personalissimo.
Paul Chowder è un poeta incompreso con una sola raccolta pubblicata alle spalle, ora impegnato a scrivere l'introduzione a un'antologia di poesia. La sua vita attraversa un momento difficile: la carriera artistica stenta a decollare, la sua ragazza Roz l'ha appena lasciato e lui non può non pensare con rassegnazione ai grandi poeti del passato che hanno sofferto come e peggio di lui. Il testo cui Paul sta lavorando sarà la sua redenzione: il lavoro si allunga oltre le previsioni, ma diventa un vero e proprio atto d'amore per la poesia. Le parole di Paul raccontano quanto la poesia sia importante nella vita di ognuno di noi, un compito improbo per essere affrontato da un solo uomo. Il risultato è un romanzo appassionato e romantico, un'avventura divertente ispirata dall'ironica poesia quotidiana nascosta dentro di noi.
"Se vi piacciono i viaggi fuori del confortevole e accogliente mondo occidentale, oltre il Confine delle Terre Selvagge, per poi tornare a casa, e pensate di poter provare un certo interesse per un umile eroe, ecco la storia di questo viaggio e di questo viaggiatore. Il periodo è il tempo antico fra l'Età Fatata e il dominio degli Uomini, quando la famosa foresta di Bosco Atro esisteva ancora e le montagne erano piene di pericoli. Nel percorso verrete a imparare molte cose (come è capitato a lui) su Uomini Neri, Orchi, Nani ed Elfi e potrete dare uno sguardo alla storia e alla politica di un'epoca trascurata ma molto importante. Infatti il signor Bilbo Baggins andò in visita a vari personaggi di rilievo; ebbe una conversazione con il drago Smog; fu presente alla Battaglia dei Cinque Eserciti. Tutto ciò è tanto più singolare in quanto egli era uno Hobbit. Finora gli Hobbit sono stati trascurati nella storia e nella leggenda, forse perché - in genere - preferivano le comodità alle emozioni. Questo resoconto, fondato sui ricordi di un anno elettrizzante nella vita solitamente tranquilla del signor Baggins, vi darà un'idea abbastanza chiara di questo rispettabile popolo che adesso (a quanto si dice) sta diventando piuttosto raro. Non amano il rumore." (J.R.R. Tolkien)
14 luglio 1099. Mentre Gerusalemme si prepara ali invasione dei crociati, un uomo greco, conosciuto come II Copto, raccoglie tutti gli abitanti della città, giovani e vecchi, donne e bambini, nella piazza dove Pilato aveva consegnato Gesù alla sua fine. La folla è formata da cristiani, ebrei e mussulmani, e tutti si radunano in attesa di un discorso che li prepari per la battaglia imminente, ma non è di questo che parla loro il Copto: il vecchio saggio, infatti, li invita a rivolgere la loro attenzione agli insegnamenti che provengono dalla vita di tutti i giorni, dalle sfide e dalle difficoltà che si devono affrontare. Secondo il Copto, la vera saggezza viene dall'amore, dalle perdite sofferte, dai momenti di crisi come da quelli di gloria, e dalla coesistenza quotidiana con l'ineluttabilità della morte. "Il manoscritto ritrovato ad Accra" è un invito a riflettere sui nostri princìpi e sulla nostra umanità; è un inno alla vita, al cogliere l'attimo presente contro la morte dell'anima.
Sulle coste sferzate dal vento e dalle onde della Normandia, si trova un villaggio che sembra dimenticato da Dio e dagli uomini. Una donna vi è appena arrivata per ritrovare se stessa: è un'ornitologa e passa le sue giornate a catalogare uccelli migratori. In un giorno di tempesta, nello sperduto villaggio, compare uno sconosciuto. Lei ne è incuriosita, forse attratta; i paesani invece sono sospettosi; lui - un ex poliziotto - cerca chiarimenti a domande apparentemente senza risposta circa la sua famiglia, persa molti anni fa in un incidente in mare. Come sono andate davvero le cose? Come è potuto succedere che il faro non li abbia guidati al sicuro a riva? È stato davvero un incidente? E cosa ha a che fare tutto questo con la follia della vecchia Nan, una vecchia pazza che si aggira sulla spiaggia invocando persone ormai scomparse? Gli abitanti del villaggio, però, sembrano determinati a lasciare sepolti i segreti. Solo l'ornitologa e l'ex poliziotto vogliono andare a fondo: delle loro domande e dei loro desideri. Un romanzo d'inchiesta, dentro i segreti di una comunità che vuole dimenticare il passato, troppo pesante di colpe. Un romanzo d'amore, dove una donna e un uomo hanno il coraggio di andare controvento - contro i benpensanti, contro l'immobilismo, contro tutti quelli che preferiscono accontentarsi del silenzio.
"C" è il racconto della breve ma intensa vita di Serge Carrefax. All'inizio del XX secolo, suo padre è impegnato in esperimenti di comunicazione senza fili oltre che a insegnare in una scuola per bambini non udenti. Serge cresce in un mondo al confine tra rumore e silenzio con la brillante ma tormentata sorella Sophie. Il loro rapporto è molto forte, intenso, e lo accompagna anche quando Serge lascia la casa paterna e si appresta ad affrontare un mondo assai più grande ma altrettanto tormentato. Dopo un'avventura con un'infermiera in Boemia, Serge si arruola per la prima guerra mondiale come operatore radio sugli aerei da ricognizione. Quando il suo aereo viene abbattuto, viene portato in un campo di prigionia tedesco, da cui però riesce a fuggire. Tornato a Londra, viene reclutato per una missione al Cairo dal misterioso Comitato per la Telegrafia. Tutti questi eventi porteranno Serge in un vortice forsennato, forse fatale, fino all'interno di una tomba egizia.
Pascal è un agente finanziario quarantenne. Siamo nel 2004, i giornali francesi traboccano di sconvolgenti notizie di cronaca, che parlano di adolescenti che massacrano i genitori per futili motivi. Di figli Pascal ne ha due, Manon di dodici anni e Julien di sedici. Quest'ultimo è la spina nel fianco di Pascal. Sta vivendo la crisi della sua età, ma anche Pascal la vive, a modo suo, concependo l'idea fissa che il ragazzo frequenti cattive compagnie, possa diventare violento, esattamente uno dei tipi a rischio di cui la cronaca nera fornisce documentati profili. E poi non c'è solo Julien a creare problemi: anche il lavoro ci si mette di mezzo, nella forma di una possibile prossima fusione della banca in cui Pascal lavora con un gruppo italiano. E non è ancora finita: c'è anche un collega, Lionel Ruszczyk, che tormenta il nostro eroe con la sua rozza propaganda antiaraba, ma soprattutto con i racconti volgari e maschilisti delle sue imprese erotiche - racconti che hanno spesso come protagoniste femminili ragazzine poco più grandi di sua figlia Manon! La ciliegina sulla torta è infine l'abitazione di Pascal. Fuori Parigi, lontano dal posto di lavoro. Un vero disastro. È così che la paranoia si fa strada, e una moglie che finisce disoccupata non migliora certo la situazione. Si attende un evento o una reazione risolutiva. Ma attenzione: a questo punto non potrà essere nulla di "normale", nulla di borghesemente pacifico. Perché la paura è troppa...
Quando il governatore del re, caduto nelle mani dei ribelli e convinto a sostenere la loro causa, viene catturato dalle truppe reali e giustiziato, anche i suoi figli e i suoi nipoti vengono condannati a morte. Riescono miracolosamente a salvarsi, ma hanno perso il loro posto nella società. "Il poeta" racconta la storia di Kim, il più giovane dei nipoti del governatore, che si trova suo malgrado condannato a una vita di vagabondaggio ed elemosina come poeta girovago. Nel tentativo di risollevare la misera sorte della famiglia, commette però un secondo tradimento, questa volta contro la sua stessa casa. Munyol ci offre una storia luminosa e accattivante che ruota attorno a un personaggio profondamente umano nella sua ricerca di sé e del rispetto verso se stesso.
Con "La regina delle fate", Edmund Spenser intese dare all'Inghilterra il poema epico che ancora le mancava; lo fece quando, sul trono, sedeva Elisabetta I Tudor, figlia di quell'Enrico VIII che, con lo scisma da Roma e la fondazione della Chiesa Anglicana, diede al paese una forte impronta nazionalistica. E celebrazione della rinnovata Inghilterra protestante è il poema di Spenser, come è celebrazione di Elisabetta, cantata sotto il nome di Gloriana, regina dell'immaginaria terra fatata che è, insieme, proiezione della realtà storica e spazio utopico di una nostalgia per una passata età dell'oro. Spenser progettò un poema immenso: dodici libri di dodici canti ciascuno. Ne portò a compimento solo sei; ma questi sei, più il frammento di un ipotetico libro settimo, danno un'idea compiuta della grandezza poetica di Spenser, della magia della sua lingua, della ricchezza delle sue conoscenze e aspirazioni. Questa è la prima traduzione integrale in italiano de "La regina delle fate". La sua presentazione vuole colmare una lacuna della cultura italiana, presso la quale Spenser poca fortuna ha goduto; quando invece continuo è stato il dialogo da lui intessuto con i nostri Petrarca, Ariosto, Tasso, Trissino, Castiglione, Guazzo.
Nel maggio del 2002, una giuria composta da un centinaio di scrittori di oltre cinquanta Paesi ha scelto il romanzo di Cervantes come "the world's best work of fiction" (La migliore opera di fantasia del mondo) di tutti i tempi, assai più votato delle opere di Proust, Shakespeare, Omero, Tolstoj. Cos'ha "Don Chisciotte della Mancia" per meritare una tale preferenza? Nessuno potrà dirlo con sicurezza, ma è un fatto che, dal momento della sua apparizione, nel 1605, questo libro ha goduto in modo crescente di una stima e di un successo eccezionale. Questa edizione del capolavoro di Cervantes presenta il testo critico spagnolo costituito sulla comparazione di un centinaio di edizioni antiche e moderne, una sorta di summa di quattrocento anni di studi preparata dal professor Francisco Rico, conoscitore massimo dell'opera cervantina; è corredata da un apparato di note tanto essenziali quanto illuminanti; infine è dotata, a fronte, della traduzione italiana di Angelo Valastro Canale, che si è avvalsa dei più recenti commenti al "Don Chisciotte".
La Domiziana è una strada con troppi indirizzi, molte lingue misteriose e nessuna concessione alla normalità. Incrocio geografico che collega Lagos con Mosca, passando per la premier league. Sul suo asfalto corrono cecchini serbi, ragazze nigeriane, camorristi e comandamenti narcos, comboniani, concorrenti del Grande Fratello, killer sadomaso, tigri, gorilla, pornodivi e senatori, tutti inseguiti da un commissario, Claudio Valenzi: fascista, rugbista, orgoglioso del lavoro fatto a Genova e di Almirante, con una sola preoccupazione: il suo cactus. Almeno fino a quando non incontra la Malinese, regina della strada e delle nigeriane. Ad animare ulteriormente le sue giornate, due eventi, quasi contemporanei: la strage di sei clandestini neri, compiuta per ordine del boss Casalese da un ex criminale di guerra serbo, Dragoslav, che suscita una vera e propria rivolta della comunità nigeriana, e l'omicidio del produttore di porno Gennaro Romeo, uomo della camorra nonché senatore della Repubblica, a opera di un attore stanco del mestiere e del suo agente. Proprio l'attore e il suo agente, con le loro ingenuità, mettono in moto una catena rocambolesca di delitti e "lezioni", cui Valenzi dovrà cercare di far fronte.
"'Resa incondizionata', terzo e conclusivo episodio della trilogia 'Sword of honour', 'Spada d'onore', esce in Inghilterra nel 1961, a nove anni di distanza da "Uomini alle armi" e a cinque da "Ufficiali e gentiluomini". Il protagonista Guy Crouchback è approdato in una Londra definitivamente estranea, privo di incarichi, emarginato nel suo stesso corpo degli Alabardieri. In città ritrova sua moglie Virginia, una donna scapestrata e piena di vita, che nel frattempo si è risposata due volte. Conduce la vita di sempre, sia pure sotto le bombe e con molti meno soldi a disposizione. Cocktail, cappellini, poco amore e molto sesso. Finché non scopre di aspettare un bambino dall'odiatissimo Trimmer, il finto eroe di guerra. Nel frattempo, il protagonista di questa moderna odissea tragica e comica insieme è partito per la sua ultima missione in Jugoslavia; qui tenta in ogni modo di aiutare un gruppo di ebrei, ma i suoi sforzi avranno un esito paradossale, come paradossale è l'esito di ogni guerra e forse di ogni azione umana." (dalla prefazione di Mario Fortunato)