
Inghilterra, 1838. Charles Stowe, figlio di un ricco mercante, parte per l'Estremo Oriente alla ricerca del tè più delicato. Nelle Indie scoprirà l'esistenza del misterioso tè bianco, il cui commercio è nelle mani dell'altrettanto misterioso Lu Chen. Ossessionato dal tè, ma soprattutto dalla bellissima Loan, moglie di Lu Chen, Charles accetta un patto pericoloso: in cambio di un carico d'oppio, potrà passare sette giorni in compagnia di Loan, ma se alla fine non avrà la forza di partire abbandonandola, dovrà pagare con la sua vita.
Un padre, ormai anziano. Un figlio in viaggio, partito per un paese lontano alla ricerca della felicità. E, a tessere un filo tra i due, un lungo monologo, un racconto in prima persona che esplora con pudore lacerante la difficoltà e spesso l'impossibilità di essere genitore, di essere figlio.
Senza un soldo in tasca, in balìa di un lavoro che detesta con tutte le sue forze, un ragazzo di ventisei anni decide di chiedere consiglio a un uomo ricchissimo, il Milionario, perché lo aiuti ad avere successo. Ma il Milionario ha in serbo per il ragazzzo una lezione importante, ben più importante del segreto per diventare ricchi. Una lezione che cambierà la vita del ragazzo e lo renderà felice.
Questo primo volume delle "Opere" di Giovanni Testori, curato da Fulvio Panzeri e prefatto da Giovanni Raboni, contiene le opere narrative e teatrali più famose dello scrittore lombardo. Dai lavori drammatici delle origini ("La morte. Un quadro" e "Tentazione nel convento") ai capolavori della maturità ("La Maria Brasca" e "L'Arialda"); dai classici racconti del "Dio di Roserio", del "Ponte della Ghisolfa" e della "Gilda del Mac Mahon" ai romanzi "Il fabbricone" e "Nebbia al Giambellino".
Amata dal pubblico e dalla critica per la sua capacità di combinare i meccanismi narrativi del thriller con l'approfondimento psicologico, Patricia Highsmith ritorna con una raccolta di racconti inediti. Queste storie, scritte fra gli anni '50 e '70, presentano amanti passionali, delitti, fascinazioni, terribili animali, vertigini sensuali e pericolose. Quattordici racconti, quattordici brecce nella normalità, quattordici occasioni per far affiorare un turbamento sommerso, lo stesso che fece rispondere alla creatrice di Tom Ripley, quando le venne chiesto se lei, signora del mistero, avesse mai paura: "Sì, della gente."
È la storia di Martha Peake e di suo padre Harry, poeta e contrabbandiere, dal quale ha ereditato l'ardore ma non la passione per il gin. Quando Harry, offuscato dagli effetti dell'alcol, commette un ultimo innominabile gesto di brutalità, Martha, temendo per la sua stessa vita, decide di fuggire nelle colonie americane. Una volta al sicuro si immerge nelle ardenti passioni della ribellione, ma anche in questo nuovo mondo è incapace di sfuggire alla morsa del passato. Coinvolta in una rete di tradimenti, si riscatta con un ultimo, indimenticabile atto di coraggio.
"Mi chiamo Karim Amir e sono un vero inglese, più o meno." Comincià così "Il Budda delle periferie", romanzo con il quale Hanif Kureishi esordiva nella narrativa nel 1990, dopo aver scritto le sceneggiature di "My beautiful Laundrette" e "Sammy and Rosie Get Laid" e dopo aver scritto e diretto "London Kills Me". Il libro è un racconto di formazione che narra le peripezie sentimentali e le avventure di vita di Karim, adolescente metà inglese e metà indiano nella periferia londinese degli anni Settanta.
Il volume raccoglie "Il libro dei gatti pratici del vecchio Possum", le poesie dei "Quattro Quartetti", i saggi (in cui l'autore prende in esame, ad esempio, la funzione sociale della poesia, il significato della parola "classico" e compie una straordinaria incursione nel mondo poetico di Dante e Virgilio) e le opere teatrali ("Riunione di famiglia", "Cocktail Party", "L'impiegato di fiducia" e "L'anziano statista"). Alcune delle opere raccolte offre il testo inglese a fronte.
In un arco di tempo che va dai primi del secolo agli anni Settanta, in una varietà di ambienti che include la Dublino degli anni intorno alla Prima guerra mondiale, la Hollywood dell'età dell'oro del cinema, un Oriente favoloso ed enigmatico, si intesse la vicenda parallela di due vite che tendono a farsi "esemplari", cariche di significati universali e di tensione esistenziale. Due vite su cui incombe l'ombra di una donna: Claire.
Divenuto uno scrittore conosciuto in tutto il mondo, Pat Conroy ricorda la stagione universitaria che ha segnato la sua vita, e l'ultimo campionato di basket a cui ha partecipato come giocatore tra il 1966 e il 1967. La solidarietà della squadra, i dissidi con l'allenatore dispotico, e soprattutto i contrasti con il padre violento, si rivelano altrettante tappe di un percorso di formazione aspro ma necessario, il cui senso solo oggi, dopo trentanni, appare chiaro.

