
Questo volume contiene un'introduzione di Luigi Malerba e le seguenti opere di Cesare Zavattini: Parliamo tanto di me; I poveri sono matti; Io sono il diavolo; Totò il buono; Ipocrita 1943; Come nasce un soggetto cinematografico; Straparole; Toni Ligabue; Non libro; Stricarm'in d'na parola; Le voglie letterarie; Al macero; La notte che ho dato uno schiaffo a Mussolini; La veritàaaa; Gli altri.
"La condizione umana" si svolge nella fase immediatamente seguente la Rivoluzione cinese, la fase più tragica: quella dell'insurrezione di Shangai del 1927, quando gli operai in armi, guidati dai comunisti, liberano la città prima dell'arrivo di Chang Kai-shek alla testa delle truppe del Kuomintang. Partito comunista cinese e Kuomintang sono ancora alleati, ma già si presagisce la tragica soluzione finale. Chang rompe l'alleanza che Stalin continuava a sostenere, e questa sua ostinazione condanna i comunisti al massacro. La "condizione umana" che interessa Malraux non è quella disperata di centinaia di milioni di diseredati, ma il sentimento dell'impossibilità di comunicazione con l'altro che è la caratteristica saliente dell'essere umano.
Il volume raccoglie due racconti di Michael Cunningham, "Fratello" e "Puttana", accostati a un saggio che l'autore, noto per i suoi romanzi "Le ore" e "Carne e sangue", ha composto in onore del suo mito letterario, Virginia Woolf.
Laura ha trentatré anni e una convinzione: basta con quella parola che comincia per "A". Per quella semplice parola di cinque lettere ha già sofferto troppo, e non è disposta a sentirla o a pronunciarla una volta di più. Così quando lascia Londra per cambiare città e lavoro, comincia la sua nuova vita con quest'unico e fermo proposito. E niente potrà dissuaderla. O almeno, così crede...
Mark Miller, diplomatico dell'ambasciata americana a Kabul, è incaricato di rintracciare Ellen Jaspar, una giovane connazionale di cui non si hanno più notizie da parecchi mesi. La missione porta Miller ad attraversare l'Afghanistan dell'immediato dopoguerra al seguito di una carovana di nomadi kochi. E' infatti a loro che Ellen si è unita, dopo aver lasciato il marito afghano, nella speranza di trovare la libertà.
Robert Shannon, rimasto orfano e privo di ogni mezzo per vivere, va da Dublino a Levenford, una cittadina puritana della Scozia, presso i nonni materni. Ma qui tutto di lui spiace e si presta al ridicolo: il suo nome, i suoi vestiti, la religione stessa, sono motivo di contrasto e di scherno. In questo mondo straniero e nemico, Robert riesce a trovare conforto e aiuto nel personaggio più bizzarro della famiglia: il bisnonno, un vecchio assurdo, enfatico, squattrinato e ardente, pronto ad affermare, talvolta con prepotenza, la sua ansia di vita e di avventura.
"Le ambizioni sbagliate", secondo romanzo di Moravia, riassume in sé le tematiche caratteristiche di tutta l'opera successiva dello scrittore romano: da un lato la ricca borghesia di Roma, dall'altro figure contrassegnate da atonia morale, snobismo, bassa avidità di denaro, piatta sensualità.
Quando René Thom formulò la sua "teoria delle catastrofi" probabilmente non pensava che avrebbe trovato un'eco letteraria nei racconti di Patricia Highsmith. Più o meno naturali, qui le catastrofi sono protagoniste, riguardano un po' tutti, perché appartengono alla realtà di ogni giorno, al degrado e alla crudeltà del mondo in cui viviamo.
Protagonisti dei romanzi di Patricia Highsmith sono spesso quei fatti della quotidianeità che si mutano in "un'allucinante vicenda", quelle pagine di cronaca in cui un'intera vita si riduce a un "trafiletto sormontato da una fotografia". Ma il sipario appena sollevato subito cala, e regna nuovamente il silenzio. Ed è proprio in questa pausa quasi infinita che la scrittrice tesse la trama di "Gente che bussa alla porta", aprendo al lettore l'uscio di casa Alderman e descrivendo il tranquillo ménage di una famiglia borghese investita all'improvviso da una folgorazione religiosa che stravolge ogni equilibrio fino a compromettere irrimediabilmente il rapporto tra il padre e il primogenito.
"Il rapporto di Bloch con Jack lo Squartatore data da lungo tempo. 'The night of the Ripper' non è che l'omaggio più recente a un personaggio che mostra di averlo ossessionato da sempre e che, con molta probabilità, l'ha influenzato nel corso di tutta la sua produzione letteraria." (Dalla prefazione di Carlo Bordoni).
"L'assenza è un vuoto che può essere colmato anche attraverso la memoria, non nel senso di nostalgia, ma per mantenere viva una presenza. Nel caso di Pier Vittorio Tondelli un segno diviene anche quello di non dimenticare, di far sì che la sua voce, il suo pensiero, la sua progettualità possano divenire basi per un dibattito critico sul fare letteratura, sull'essere scrittore. Quindi la memoria di queste pagine vuol essere non un atto di celebrazione, ma un momento di intervento e di riflessione, magari a volte un po' commossso, altre troppo partecipe e affettuoso, ma necessario come coinvolgimento." (Dall'introduzione)

