
Madrid, anni Cinquanta. "Mi manca la vita quando era nostra...". Lola lo ripete spesso al marito Matías, ripensando ai giorni pieni di libri, progetti e idee, prima che la guerra civile cambiasse la faccia e le strade della città, e distruggesse in un colpo solo le loro vite, la loro casa editrice, e i loro sogni. Ora Lola e Matías hanno una piccola libreria, incastonata in un vicolo seminascosto della città. Una libreria di libri già letti: libri usati, passati di mano in mano e di vita in vita, che Matías raccoglie e rivende andando in giro per le case madrilene. Ed è proprio mentre, carico di una pila di volumi, si inerpica come ogni giorno su per il vicoletto, che una donna lo vede. Si chiede chi sia quest'uomo che gira la città con le braccia piene di libri, e comincia a seguirlo. Da quel giorno la vita di Alice, inglese arrivata a Madrid prima della guerra, cambia per sempre. Grazie alla piccola libreria di Matías, e grazie a un libro: quello sistemato su un leggio in vetrina, che Lola e Alice leggeranno insieme, pagina dopo pagina. Piano piano, un'amicizia eccezionale, intensa e tessuta capitolo dopo capitolo, prende forma. Un'amicizia tra due donne che portano entrambe il peso del passato, due segreti e due amori nascosti nelle pieghe degli anni di guerra, e che entrambe troveranno, infine, il coraggio di rivelare. Solo così la vita com'era prima, prima della guerra, prima della dittatura, forse potrà tornare.
Perseguitato dalle visioni provocate dallo shining, la luccicanza, il dono maledetto con il quale è nato, e dai fantasmi dei vecchi ospiti dell'Overlook Hotel dove ha trascorso un terribile inverno da bambino, Dan ha continuato a vagabondare per decenni. Una disperata vita on the road per liberarsi da un'eredità paterna fatta di alcolismo, violenza e depressione. Oggi, finalmente, è riuscito a mettere radici in una piccola città del New Hampshire, dove ha trovato un gruppo di amici in grado di aiutarlo e un lavoro nell'ospizio in cui quel che resta della sua luccicanza regala agli anziani pazienti l'indispensabile conforto finale. Aiutato da un gatto capace di prevedere il futuro, Torrance diventa Doctor Sleep, il Dottor Sonno. Poi Dan incontra l'evanescente Abra Stone, il cui incredibile dono, la luccicanza più abbagliante di tutti i tempi, riporta in vita i demoni di Dan e lo spinge a ingaggiare una poderosa battaglia per salvare l'esistenza e l'anima della ragazzina. Sulle superstrade d'America, infatti, i membri del Vero Nodo viaggiano in cerca di cibo. Hanno un aspetto inoffensivo: non più giovani, indossano abiti dimessi e sono perennemente in viaggio sui loro camper scassati. Ma come intuisce Dan Torrance, e come imparerà presto a sue spese la piccola Abra, si tratta in realtà di esseri quasi immortali che si nutrono proprio del calore dello shining.
È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché "ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri", poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte - curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona - "Storia di una ladra di libri" è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito.
"Tua madre non sta bene, l'ho ricoverata in un ospedale psichiatrico". Quando Daniel riceve la telefonata del padre, il mondo gli crolla addosso: fino a quel momento pensava che i suoi genitori si stessero godendo la pensione nella nuova casa di campagna sulla costa svedese, nel Paese dove è nata sua madre. Ma una sola telefonata basta a cambiare tutto. E il peggio deve ancora venire: questa volta è la madre a chiamarlo - "Tutto quel che ti ha detto papà è una bugia. Non sono pazza. Ti devo parlare". Confuso tra le opposte versioni dei fatti dei genitori, Daniel non sa più di chi fidarsi. Poi la madre gli racconta una storia terribile, fatta di misteriose presenze, inquietanti menzogne e un orrendo delitto, in cui è coinvolto suo padre. Per scoprire la verità, Daniel dovrà scavare nella storia della famiglia. E nei suoi spaventosi segreti. "La casa" è un thriller sconvolgente, nel quale l'autore ricostruisce una comunità, una famiglia, un matrimonio e soprattutto scava nelle pieghe più profonde della relazione tra madre e figlio.
A vent'anni, appena sposata, Mariangela va ad abitare con il marito in un'elegante palazzina Liberty di via Eustachi a Milano. I vicini ammirano i suoi grandi occhi illuminati di gioia e la sua vitalità contagiosa, al punto che il nomignolo di "Magìa", che la accompagna da quando era bambina e non sapeva pronunciare il proprio nome per intero, sembra esserle stato cucito addosso dal destino. Eppure, nel tempo, gli stessi vicini la vedono spegnersi: quella ragazza allegra ed esuberante si trasforma in una donna nervosa e sfuggente. Tutti le vogliono bene, ma non possono aiutarla, perché hanno capito che il motivo della sua tristezza è il marito Paolo. Quattordici anni prima, sposandolo, Magìa aveva lasciato il suo paesino di montagna, stregata dalla promessa di una vita brillante, fatta di regali costosi e vacanze da sogno: una agiatezza che ha pagato a caro prezzo, perché Paolo è un uomo che confonde l'amore con il possesso, che maschera con l'aggressività le proprie insicurezze e riesce a essere geloso persino delle attenzioni che la moglie riserva ai loro due bambini. Un giorno, dopo l'ennesimo gesto violento del marito, Magìa si risveglia finalmente dal suo stato di sudditanza e allora trova il coraggio di riprendere in mano la sua vita e ribellarsi, per salvare se stessa e i figli. E con questa nuova consapevolezza scoprirà anche la sua carica di magia.
Molti anni fa Sergio Bambarén ha fatto una scelta di vita a cui forse molti hanno pensato ma per la quale non è facile trovare la forza: si è lasciato alle spalle una favolosa carriera di manager per sposare la natura e gli immensi spazi, primo fra tutti il mare e in particolare l'oceano. Ha nuotato con i delfini, ha praticato il surf sulle coste più selvagge, ha trovato amici dal cuore generoso. E ha intrapreso una ricerca spirituale che lo ha messo in comunione con creature grandi e piccole, con gli esseri umani che ha incontrato sul suo cammino, e soprattutto con la sua anima. Proprio durante uno dei suoi viaggi con la tavola da surf, in Marocco, Sergio si è trovato per caso a esplorare un altro oceano, quello di sabbia, uno dei luoghi più magici e avvolgenti della Terra: il deserto. Consigliato da un amico berbero, ha vissuto l'esperienza intensa ed emozionante di immergersi solo nel silenzio di sabbie millenarie, dove è possibile svuotare la mente da ogni affanno quotidiano e ritrovare la semplicità delle cose essenziali. Lì, Sergio ha incontrato un grande saggio, un leggendario personaggio che lo ha guidato un passo avanti nel cammino coraggioso e a volte arduo verso la scoperta di sé e delle cose che contano davvero. Un passo che ora Sergio condivide con tutti noi.
"La gente sostiene che sono pazzo. Io sono il figlio di Albert Einstein." A parlare è Eduard, il figlio dolcissimo, intelligente e - tragicamente pazzo di Albert Einstein. Amato teneramente eppure abbandonato in un manicomio, è l'unico problema che suo padre non sia riuscito a risolvere. Lui - il genio matematico, il padre della più rivoluzionaria teoria scientifica degli ultimi secoli, l'ebreo scampato per miracolo all'Olocausto, il venerato professore americano, l'uomo impertinente, sempre libero e coraggioso - rimane disarmato di fronte ai primi sintomi, alla diagnosi di follia, all'ineluttabile definitività della perdita. Albert sa di essere impotente, mentre la Storia incombe su di lui e lo costringe a fare una scelta dolorosa, quella della sopravvivenza oltreoceano. Eduard ha vent'anni, ha la vivacità del padre, per il quale nutre un'ironica venerazione, e la consapevolezza di dover fare i conti con una mente troppo grande. Lo pensa, si interroga, si perde nei meandri della propria pazzia, vive fuori dal mondo. Unica figura famigliare a restargli accanto, fino alla fine, è sua madre, che lascia tutto per dedicare l'esistenza a quel ragazzo sfortunato. Padre, madre, figlio: tre voci, tre fili che si intersecano sullo sfondo del Novecento per tessere il lato oscuro nell'epopea di un gigante.
Jean Perdu ha cinquant'anni e una libreria galleggiante ormeggiata sulla Senna, la "Farmacia letteraria": per lui, infatti, ogni libro è una medicina dell'anima. Da ventun anni vive nel ricordo dell'amata Manon, arrivata a Parigi dalla Provenza e sparita all'improvviso lasciandogli soltanto una lettera, che Jean non ha mai avuto il coraggio di aprire. Ora vive solo in un palazzo abitato dai personaggi più vari: la pianista solitaria che improvvisa concerti al balcone per tutto il vicinato, il giovanissimo scrittore in crisi creativa, la bella signora malinconica tradita e abbandonata dal marito fedifrago. Per ciascuno Jean Perdu trova la cura in un libro: per tutti, salvo se stesso. Finché decide di mettersi in viaggio per cercare la donna della sua vita. Verso la Provenza e una nuova felicità.
Erano le sei e mezzo di una sera come tante a Manhattan e il sole basso allungava le ombre quando il marito di Laurie Moran fu barbaramente ucciso sotto lo sguardo innocente del figlio, al campo giochi non lontano da casa. Timmy aveva solo tre anni e fu l'unico a vedere in volto l'assassino del padre e a incrociare quegli occhi blu che ancora oggi tormentano i suoi sogni. Un efferato delitto per il quale neanche Laurie è mai riuscita a darsi pace, perseguitata dalla promessa fatta dal killer prima di uscire di scena: "Di' a tua mamma che adesso tocca a lei. Poi sarà il tuo turno". Ora, a distanza di anni, Laurie si ritrova ancora alle prese con la morte, questa volta come produttrice di un nuovo programma televisivo dedicato a vecchi crimini rimasti irrisolti. Il primo caso ad andare in onda riguarda l'omicidio di Betsy Powell, una ricca signora trovata morta soffocata nel suo letto l'indomani mattina della festa di diploma della figlia e delle sue tre migliori amiche. All'epoca la notizia aveva fatto molto scalpore. Riaprendo il caso e invitando in studio le quattro ragazze, ormai donne, per ricostruire quelle terribili ore, Laurie è certa di avere per le mani un successo garantito. Ma non appena le telecamere si accendono, diventa chiaro che ognuna di loro sta nascondendo segreti. Piccoli e grandi. E un paio di occhi blu sta osservando da molto vicino lo svolgersi degli eventi...
In una Parma crepuscolare coperta da una spessa coltre di neve, il marcio sembra nascondersi ovunque: la corruzione dilaga, il crimine è fuori controllo e la rabbia cresce. Soneri è il più arrabbiato di tutti perché crede ancora nella giustizia e se la vede sfuggire di mano. Il commissario deve fare i conti con tre piste d'indagine, tre matasse il cui bandolo sembra impossibile da dipanare. Il primo gli arriva da Angela, la sua compagna, che gli segnala strani suoni provenienti dall'argine del fiume. Scivolando tra l'erba gelata, Soneri ritrova un telefonino - senza memoria - e misteriose tracce di cani che terminano nel nulla. Il secondo comincia in un ospizio, dal quale è scomparso un vecchio signore che la memoria l'ha persa a causa della demenza senile, e che sembra, invece, non aver lasciato traccia alcuna. E infine il terzo filone d'inchiesta porta Soneri verso le piste da sci sulle quali pare essersi dissolto come neve al sole il sindaco della città: tutti sapevano che sarebbe stato lì in vacanza, nessuno ricorda quando l'ha visto. Sin dall'inizio delle ricerche, Soneri sente che dietro quei casi si cela un'unica strategia, quella della lucertola. Ma questa volta l'inseguitore non si lascia ingannare.
Alice è appena morta, lasciandosi dietro un'esistenza faticosa, segnata dalla malattia, dall'alcolismo e da un matrimonio infelice. Eppure i suoi bellissimi occhi azzurri non hanno mai perso una luce speciale. Il funerale ha riunito la famiglia, ma Tyler, il figlio minore, quello più amato, si sente un estraneo tra i fratelli che si spartiscono le posate d'argento e i pochi ninnoli. A lui, la madre ha lasciato un'eredità ben più preziosa: la "Vera Cosa Bella" della sua vita, una vecchia scatola, dove per quarant'anni ha conservato gelosamente un album consunto e un pacchetto di lettere d'amore. Ricordi di un altro tempo, il 1941, quando Alice, la debuttante più incantevole di Montreal, incontrò Jens, un giovane pilota norvegese, scampato all'invasione nazista e arrivato in Canada per completare l'addestramento. Prima di partire per l'Europa, le giurò che nulla gli avrebbe impedito di tornare da lei e le chiese di aspettarlo. E quando venne catturato dai tedeschi, pur di mantenere fede a quella promessa, prese parte alla "Grande fuga", la stessa portata al cinema da Steve McQueen, che fu l'evasione più coraggiosa e drammatica mai tentata in un campo nazista: settantasei uomini coinvolti, cinquanta fucilati e solo tre che riuscirono a fuggire... Seguendo la traccia delle lettere tra il Canada e la Norvegia, Tyler Trafford ha ricostruito la storia di questo amore puro e ostinato, che non ha ascoltato le ragioni della convenienza e della guerra, e ha riportato alla luce un'epoca mai dimenticata.
Se la vita fosse un romanzo, quella di Sara non sarebbe certo una storia d'avventura. In ventotto anni non ha mai lasciato la Svezia e nessun incontro del destino le ha scompigliato l'esistenza. Timida e insicura, si sente a suo agio soltanto in compagnia di un buon libro e i suoi migliori amici sono i personaggi nati dalla fantasia degli scrittori, che le fanno vivere indirettamente sogni, viaggi e passioni. Fino al giorno in cui riceve una lettera da una piccola città dal nome bizzarro, sperduta in mezzo all'Iowa: Broken Wheel. A scriverla è una certa Amy, sessantacinquenne americana che le invia - dalla propria vastissima biblioteca personale - un romanzo richiesto da Sara su un sito web. È così che inizia tra loro una corrispondenza affettuosa e sincera, che apre a Sara una finestra sulla vita: Amy le dimostra che è possibile amare la lettura senza per questo isolarsi dal mondo, perché è bello condividere ogni piccolo momento prezioso, anche se si tratta di un romanzo. E dopo un fitto scambio di lettere e libri durato due anni, Sara stessa trova finalmente il coraggio di attraversare l'oceano per incontrare l'amica lettrice. Tuttavia, come in un inatteso capovolgimento di trama, non c'è Amy ad attenderla: il suo finale, purtroppo, è giunto prima del previsto. Ci sono però tutti gli eccentrici abitanti di cui Amy le ha tanto parlato. E mentre loro si prendono cura della spaurita turista (la prima nella storia di Broken Wheel), Sara decide di ricambiare iniziandoli al piacere della lettura.

