
Praga, autunno dell'anno 1787. In città fervono i preparativi per il nuovo debutto di Wolfgang Amadeus Mozart. Sono ormai tre settimane che il compositore ha preso dimora nella capitale per controllare ogni dettaglio dell'allestimento, e nei circoli della aristocrazia come nelle sale dell'arcivescovado non si parla che del "Don Giovanni", l'opera destinata a rinnovare i trionfi dell'irriverente compositore di Vienna. Persino Giacomo Casanova, amico del librettista Lorenzo Da Ponte e suo complice di baldorie, è giunto da Venezia per animare le serate di cantanti, orchestrali, massoni, membri della corte ed ecclesiastici più inclini al libertinaggio che alla contemplazione. Quando il corpo di un uomo con il cranio fracassato da una stella di metallo viene rinvenuto nella piazza principale, dopo che quello di una prostituta è affiorato dal torbido di uno stagno, un magistrato non può certo esimersi dall'indagare. Soprattutto se anche quel cadavere reca il misterioso frammento di una scrittura sconosciuta, e un filo rosso pare ricondurlo al genio che tutta Praga si appresta a celebrare.
1593. A Roma il sole di luglio splende impietoso sui palazzi e sulle strade vuote, costringendo i passanti a rifugiarsi nei pochi angoli ombreggiati. Ma per Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, la città non è mai stata più bella, più vivace. Dopo mesi di malattia, infatti, è finalmente giunto alla bottega dell'amico Prospero Orsi, che gli ha concesso ospitalità fino a quando il suo talento non sarà notato dai maestri dell'Accademia. Al suo arrivo nello studio, si trova di fronte un giovane in uno stato di inguaribile tristezza che, colto in quel momento di fragilità, gli confida la sua penosa storia. Il ragazzo, era giunto come lui dal nord per diventare apprendista nella bottega di Orsi. In breve però il suo amore per l'arte era stato scalzato dall'apparizione di una fanciulla, l'imprevedibile e bellissima figlia di un oste, Angelica. I momenti trascorsi con lei gli avevano restituito la vita, ma ora tutto sembra finito. Subito l'attenzione di Caravaggio è catturata da quell'amore intenso e controverso che sembra accendere l'animo del giovane. Perché per lui l'arte nasce dalla pura vita che ha di fronte, dall'anima pulsante del mondo che lo circonda. Così decide di aiutare l'amante infelice.
Aveva pregato con tutte le sue forze che fosse un bambino. Suo marito, il giovane e valoroso comandante, non avrebbe potuto sopportare l’affronto di una femmina. Daria lo sapeva bene, e sapeva anche quale punizione poteva essere inflitta nel suo villaggio alle donne che non erano in grado di partorire un primogenito maschio.
Eppure aveva fallito. Era nata Samira, una bambina. Lo aveva capito subito, aveva letto la sua colpa sul volto amareggiato dell’uomo che amava e che la amava. L’uomo era sconcertato. Perché proprio a lui? Cosa avrebbero pensato i suoi soldati, cosa avrebbero detto al villaggio quando la notizia fosse giunta? Non era possibile. E così aveva deciso: la bambina sarebbe stata cresciuta come un maschio. Sarà Samir.
Sulle montagne dell’Hindu Kush, in Afghanistan, Samir impara a cacciare, ad andare a cavallo, a sparare. A credere ciecamente a suo padre, che venera come un dio. E quando il comandante viene ucciso in un combattimento, gli uomini del villaggio non hanno dubbi: anche se non è che un ragazzino, Samir dovrà diventare la loro guida.
Ma quando la natura giungerà a reclamare ciò che le spetta, l'artificio così a lungo alimentato inizierà a vacillare. Sarà allora che Samira inizierà la sua lotta per rimpossessarsi della propria vita e del proprio destino.
Verso la fine del 1800, una serie di orribili delitti insanguina l'Irlanda, nelle zone toccate dal giro di una compagnia teatrale itinerante. L'attenzione degli investigatori si concentra così, inevitabilmente, su Toni Sayers, impresario della compagnia, con un passato di pugile drammaticamente interrotto. Tom è innocente ma, messo alle strette, si dà alla fuga, rivolgendosi in cerca di aiuto a Bram Stoker, il creatore di Dracula, anch'egli direttore di un importante teatro londinese. Insospettito dalle caratteristiche degli omicidi, Stoker, seguace dell'esoterismo allora in gran voga, conduce Tom in una sorta di viaggio misterico che li porta fino alla figura di Edmund Whilkock, maestro diabolico, sopravvissuto nei secoli grazie a un patto stipulato con le forze del male, capace di trasmettere i poteri di cui dispone ai suoi adepti. Tom capisce che anche Louise, la giovane attrice della sua compagnia di cui è innamorato, è in pericolo. Soggiogata da Whilkock, Louise è infatti presa in una spirale di degradazione che la porta a esibirsi in teatri sempre più infimi, davanti a un pubblico volgare e chiassoso. Ma anche Tom, per starle vicino, finisce per esibirsi nei baracconi delle fiere. Finché, rendendosi conto che la ragazza non è ancora persa, disposto a tutto pur di salvarla, in un sacrificio totale ne assumerà i poteri, liberandola dalla maledizione.
Quando, al termine di una conferenza, Federico Burzio, noto esperto dei misteri di Rennes-le-Chàteau, riceve un manoscritto da uno sconosciuto, non sa ancora che quelle poche pagine daranno il via a una pericolosa catena di aggressioni e di morti. Dopo aver letto svogliatamente le prime righe, Burzio si rende conto di essere di fronte a una nuova incredibile interpretazione delle teorie che dalla fine dell'Ottocento si sono create intorno alla controversa figura di Bérenger Saunière, parroco di Rennes-le-Chàteau, e al fantomatico tesoro del luogo. Decide allora di approfondire, ma scopre ben presto che l'indirizzo riportato sullo scritto è falso, così come il nome dell'autore, Aldo Marguta, che non è altro che l'anagramma delle parole "Tour Magdala", simbolo dell'antica città francese. Pochi giorni dopo, ecco arrivare una lettera altrettanto misteriosa, in cui un antiquario sostiene di aver decifrato un codice che, traslato su una mappa, conduce proprio alla chiesa di Santa Maria Maddalena di Rennes-le-Chàteau. Quando però Federico prova a mettersi in contatto con l'uomo, scopre che ha da poco perso la vita in un incidente che non ha nulla di casuale. Ma Burzio non è l'unico a interessarsi ai due scritti: una setta fondata due secoli prima, la Confraternita dei Vincenti, è sulle sue tracce ed è disposta a tutto pur di fermarlo.
Carlos aveva otto anni quando il mondo cambiò. Successe mentre lui dormiva, e senza che nessuno lo avesse consultato. Ne fu molto indispettito, ma questo non impedì al mondo di cambiare.
In quanto figlio di un importante giudice nella Cuba di Batista, in effetti Carlos godeva del meglio della vita. Un autista lo portava tutti i giorni all’esclusiva scuola cattolica che frequentava insieme ai figli del presidente e sollecite cameriere si occupavano di lui e dei suoi fratelli. Se non fosse stato che suo padre si credeva l’incarnazione di Luigi XVI, e trattava i figli come principi Borbone, tutto sarebbe andato per il meglio. Aveva sposato sua madre perché assomigliava a Maria Antonietta e, un giorno, avendo riconosciuto in un bambino incontrato per strada il Delfino di Francia, lo aveva adottato seduta stante. Ernesto, il nuovo fratello, era entrato immediatamente nell’elenco delle cose di cui Carlos aveva paura: insieme alle lucertole, al quadro di Maria Teresa d’Austria appeso nella sala da pranzo e al candelabro a forma di donna senza gambe. All’elenco si erano aggiunti anche i cattivi pensieri, da quando Fratello Alejandro a scuola lo aveva diffidato dall’averne. E pure le riviste sporche, qualunque cosa fossero.
Ma quel giorno, Luigi XVI gli comunicò che i ribelli avevano vinto e che Batista aveva lasciato l’Avana. Non c’era posto per dei Borbone nella nuova Cuba.
Così Carlos, insieme a 14.000 altri bambini, venne separato dai suoi genitori e mandato in esilio in America nell’ambito dell’operazione chiamata “Pedro Pan”. Ma il ricordo delle mille onde turchesi della sua terra non lo abbandonerà mai.
È questo il messaggio che Diana, in punto di morte, lascia al figlio minore. Tramandata gelosamente per secoli, l’eredità è sempre stata affidata al ramo femminile della famiglia, ma ora la donna, priva di figlie femmine, non ha scelta. Spetta a Will ricevere il misterioso lascito. Insieme a esso, in una semplice busta, una chiave d’argento e un antico documento in codice.
Mentre in un ospedale londinese Lucy King, malata di cuore, attende il trapianto che potrebbe salvarle la vita, Will inizia a viaggiare per l’Europa, deciso a decifrare il significato di quei versi.
Sarà una ricerca che lo unirà a Lucy molto più di quanto i due possano immaginare e che affonda le radici nel passato, perché gli indizi rimandano al xvi secolo e alla figura di John Dee, matematico, alchimista alla corte di Elisabetta I e lontano antenato di Diana. Costui, dopo aver dedicato la maggior parte della vita all’occultismo e alla filosofia ermetica, all’avvicinarsi della fine aveva nascosto nel suo giardino un tesoro mai ritrovato, che si riteneva permettesse addirittura di parlare con gli angeli.
Ma l’impresa non sarà priva di pericoli, perché Will non è l’unico a voler comprendere la verità nascosta nel cuore del labirinto della rosa.

