
"Tu sei l'unica." Sono queste le ultime parole che un archeologo in fin di vita rivolge a Cotten Stone, giovane e brillante reporter. Disposta a tutto pur di assicurarsi uno scoop, Cotten si è recata in missione in Iraq, a caccia di una storia da Premio Pulitzer. Così, quando l'archeologo le consegna una piccola scatola di legno antico pronunciando queste parole e poco dopo muore, la ragazza capisce di essere sulla pista giusta. Con l'aiuto di John Tyler, un prete studioso della Bibbia, ex allievo dell'archeologo scomparso, riesce ad aprire la scatola. All'interno si cela la scoperta più importante degli ultimi duemila anni, capace di scuotere fin dalle fondamenta l'intero mondo cattolico: il Santo Graal.
Sospesa fra Venezia e Parigi, la vita di Stefano Pietra è quella di un giovane pittore che non è ancora riuscito ad affermare il proprio talento e si barcamena in attesa di una grande occasione. A offrirgliela è l’amica Hélène de Surgérès, che lo presenta a Emmanuel Cordier, noto mercante d’arte. Per Stefano una mostra da Cordier vorrebbe dire la svolta tanto attesa e, forse, un trampolino per riconquistare anche lei, la bella enigmatica Hélène, che lui ha amato dal primo istante in cui l’ha vista, e che l’ha riamato intensamente per poi lasciarlo senza motivo apparente, come rapita da un rivale che in silenzio aveva sempre abitato nel suo cuore.
Da Cordier Stefano fa conoscenza con François Ronan, un critico d’arte. L’uomo sembra molto interessato a lui e le sue attenzioni, che inizialmente lusingano Stefano, finiscono in breve per allarmarlo, cariche come sono di un presagio funesto che il giovane pittore non sa come interpretare.
Ronan, che per l’aspetto gli ricorda un ufficiale nazista, si rivela indecifrabile proprio come il pezzo più prezioso della sua collezione privata: un’antica maschera funebre di origine micenea alla quale tiene sopra a ogni cosa. Quel che è certo è che l’uomo cova un oscuro segreto ed è preda di una misteriosa ossessione. Il suo istinto di prevaricazione sembra trascinare tutto ciò che tocca e non tarderà a travolgere anche Stefano in un gorgo di angoscia e mistero, gelosia e vendetta, al cui centro vi è un arcano rituale dallo sconcertante potere.
Nel corso di uno scavo in una grotta di Betania, il villaggio sul fiume Giordano dove fu battezzato Gesù, padre Matteo scopre una serie di scheletri affiancati che portano al collo un collare di ferro simile a quello degli schiavi, ornato da oscure incisioni. All'inizio Matteo, preso dai molti compiti del suo ruolo di Custode e preoccupato per l'insorgere di una serie di malesseri che gli procurano forti dolori, e che si riveleranno per i primi sintomi del morbo di Burger, sottovaluta la scoperta. Ma quando padre Vidigal gli rivela che le incisioni rappresentano lo stemma di Federico Il, e attorno a lui cominciano a verificarsi strani fatti, Matteo capisce di aver messo le mani su qualcosa che scotta.
Certo non immaginava, il giovane guerriero Elicaonte, mentre con lo sguardo contemplava la costa dei Dardanelli che si allontanava, che quel viaggio avrebbe cambiato la sua vita. Priamo, il re di Troia, lo aveva inviato a Micene, la capitale dei pirati Achei guidati da Agamennone, a prendere la bella Andromaca, che sarebbe andata in sposa a Ettore, figlio maggiore di Priamo, erede al trono e grande amico di Elicaonte. Non immaginava, Elicaonte, che lo sguardo di Andromaca sarebbe stato così irresistibile da risvegliare in lui i ricordi del suo terribile passato, e da spingerlo a tradire la fiducia del suo più caro amico e del suo re. Al suo ritorno a Troia si scatenerà infatti una terribile stagione di rivalità e di lotte intestine, che si concluderanno solo con la conquista del trono da parte di Elicaonte, che chiede agli dei un futuro di pace e prosperità per il suo regno. Ma mentre Troia era dilaniata dalle lotte intestine, dall'altra parte del Mar Egeo, a Micene, Agamennone armava la flotta che porterà i suoi uomini - tra cui il possente Achille e l'astuto Odisseo - sotto le mura di Troia, dando inizio così alla guerra più celebre che la storia ricordi.
La luna piena irradia la sua luce d'argento sulla costa rocciosa dell'isola di Imbro. Agamennone, re di Micene e signore della guerra delle terre d'Occidente, in piedi accanto alla sua tenda volge lo sguardo soddisfatto verso est, dove una luce rossastra rischiara innaturalmente la fredda notte autunnale. È Dardano, patria di Elicaone, il suo peggior nemico, incendiata dalle truppe achee. La prossima a cadere sarà Troia, la Città d'Oro, perché questo hanno detto gli dei interrogati nella Grotta delle Ali. Ora il sovrano miceneo deve solo suggellare la sua alleanza con Poseidone, il dio del mare, l'unico in grado di fermare la furia dei suoi avversari. Mentre Agamennone si volta a guardare la vittima sacrificale distesa sull'altare, un bagliore improvviso appare dal mare; da quel momento tutto diventa fuoco. La Xanto, la nave del nemico, si è avvicinata per qualche istante alla costa e i suoi soldati hanno cominciato a scagliare pietre infuocate contro l'accampamento nemico. Questo per Agamennone, scampato all'attacco, è un segno del cielo: Elicaone e i suoi alleati troiani meritano la morte. Sarà uno scontro fra eroi per i quali la vittoria non significa solo sconfiggere il nemico, ma rimanere per sempre nel firmamento imperituro dei più grandi guerrieri che la storia ricordi.
Pasqua 1170. Il grido di un bambino lacera la notte nella contea di Cambridge. Una richiesta di aiuto che ancora vibra di speranza, ma il luogo è troppo isolato e la giovane voce troppo flebile per essere udita da orecchio umano. A un anno di distanza, il convento della città vende già le reliquie del piccolo Peter e chiede che sia fatto santo. Pare che il corpo, affiorato dal fiume, portasse addosso i segni della crocifissione. Nel frattempo, altri tre bambini mancano all'appello: in tutti i casi, sul luogo della scomparsa qualcuno ha lasciato una stella a cinque punte fatta di rametti intrecciati, come una stella di Davide incompleta. La furia popolare si scaglia allora contro la comunità ebraica, costretta a rifugiarsi nel castello del re. I tre cadaveri vengono ritrovati lo stesso giorno in cui giunge, dal Regno di Sicilia, una insolita delegazione incaricata di far luce sui delitti: un ebreo come agente segreto, un Moro eunuco come guardia del corpo e una giovane donna come "medico legale". Adelia, formatasi alla prestigiosa università di Salerno, è esperta nell'arte della morte, ossia lo studio dell'anatomia e la pratica della dissezione. Sarà lei a dare voce a quei corpi che non possono più parlare, svelando la verità che si cela dietro alle loro orrende mulilazioni. Ma non sarà facile affrontare i pregiudizi di quell'ambiente superstizioso, che vorrebbe tacciarla di stregoneria, e fare accettare una realtà più atroce di ogni immaginazione.