
Francia, 1891 - Léonie Vernier, una ragazza di diciassette anni, e suo fratello Anatole fuggono da Parigi per rifugiarsi a Domaine de la Cade, una tenuta di famiglia a pochi chilometri da Carcassonne. Ma nei boschi che circondano la casa, Léonie scopre un antico sepolcro abbandonato. C'è qualcosa in quel luogo che la turba profondamente e Léonie decide di andare a fondo nei segreti della famiglia. Ciò che emerge pian piano è una storia terribile di mistero e di sangue, legata a un mazzo di tarocchi dotato di strani poteri. Ma anche il presente non è meno minaccioso, perché c'è qualcuno che è disposto a tutto pur di eliminare suo fratello.
Francia, 2007 - Mentre svolge delle ricerche sulla vita del compositore Claude Debussy nell'apparente tranquillità della campagna ai piedi dei Pirenei, Meredith Martin incappa nelle tracce del suo passato. Sono esili, poca cosa, una fotografia ingiallita e una pagina con una melodia, ma la conducono quasi irresistibilmente a scoprire il legame con le vicende svoltesi nella stessa zona un secolo prima: la storia di un amore tragico, di una ragazza scomparsa, di un'anima inquieta, e dei tragici eventi di una notte fatale.
Arthur Hemmings è un uomo tranquillo. Mezz'età, sexy quanto basta, con un lavoro di ricercatore ai Kew Gardens. Ma dietro la sua placida apparenza si nasconde una doppia vita. Perché Arthur è uno degli uomini di fiducia dei Servizi Segreti britannici. Quando il professor Scott, a Oxford, viene trovato a faccia in giù nel Tamigi, i Servizi Segreti incaricano Hemmings delle indagini, anche perché dal laboratorio sono scomparsi alcuni semi su cui Scott stava lavorando. La ricerca del professore verteva su un gene in grado di controllare la riproduzione, le cui applicazioni sarebbero state vitali per risolvere i problemi della fame nel mondo. Soprattutto perché Scott era deciso a mettere i risultati a disposizione di tutti, senza privilegiare alcuna società del settore. Le indagini portano Hemmings nel mondo spietato dei brevetti internazionali, dove la caccia al prezioso gene si fa mortale. Con l'aiuto di una giovane ricercatrice americana, l'agente seguirà le sue piste attraverso l'Europa.
La segretaria di un broker viene trovata agonizzante in ufficio dal suo capo. La testa fracassata. Morirà pochi minuti dopo. Quella mattina era andata al lavoro più presto del solito. Il commissario della polizia di Genova ha appena dato le dimissioni dopo la fine amara dell'indagine sul mondo del calcio, ed è travolto dalle tristi vicende della sua vita privata. L'indagine tocca dunque al suo vice. I possibili sospetti sono molti, a cominciare dal broker, che nasconde sicuramente affari loschi e vanta importanti protezioni, ma il movente è poco chiaro, e l'arma del delitto non si trova. Col passare dei giorni si capisce che quella brutta storia è molto più complicata di come sembrava all'inizio.
Guerrieri appartenenti al medesimo popolo. Questo sono i Mongoli per il grande Gengis, Signore del Mare d'Erba, che mal tollera i tentativi compiuti dagli Xi Xia e dai Chin di favorire dissapori e rivalità fra le molte tribù che gli hanno giurato fedeltà. Ecco allora la nuova, titanica impresa che Gengis si prefigge: guidare la nuova nazione alla conquista delle terre dei nemici, spronando gli uomini a riconoscere ciò che davvero li unisce. Ed è proprio il sentimento di vendetta, unito al gusto della battaglia e al coraggio, che permette a Gengis di tenere insieme la sua immensa orda, di costruire a poco a poco tra i Mongoli una coscienza di popolo, di dare alle tribù regole e norme e di guidare infine i suoi guerrieri attraverso il Deserto di Gobi fino alle terre degli Xi Xia.
II ragazzo cacciato dalla sua tribù e costretto a vagare nella steppa è diventato il grande Gengis, colui che ha saputo unire i molteplici clan della Mongolia e forgiare un'unica nazione, il Popolo d'Argento. Sotto il suo comando carismatico ma inflessibile, i Mongoli hanno sconfitto i nemici di sempre, i Chin: primo passo verso la creazione di un enorme impero. Ma ora il pericolo giunge da un'altra direzione: l'Ovest. Quando Gengis cerca di aprire rotte commerciali in quelle terre, infatti, le sue ambasciate vengono respinte, i suoi emissari torturati e uccisi. A fare ritorno sono solo le teste mozzate di questi ultimi, come un macabro omaggio. Si tratta di un affronto che il Khan non può tollerare. E così, radunati i generali e il vasto esercito, si appresta a sferrare un attacco inesorabile contro lo scià di quelle terre, che ha osato sfidarlo. Per il Popolo d'Argento è l'inizio del viaggio più lungo, che lo condurrà fino alla Persia, a contatto con civiltà tanto antiche quanto potenti. È l'inizio di una cruenta campagna militare, una scia di sangue e di fuoco, di città distrutte e genti sterminate. La strada intrapresa da Gengis non ammette battute d'arresto, perché solo un esito è contemplato: la vittoria. Oppure, la totale disfatta.
Gengis Khan è morto, ma il suo nome si è già tramutato in leggenda tra le genti mongole. Il suo successore, chiamato a dimostrare di essere degno di quel privilegio, ha raccolto un'eredità gloriosa e al contempo impegnativa. È Ogedai, il suo terzo figlio, che il Gran Khan ha designato come proprio erede. Contro ogni previsione e destando scetticismo in un popolo abituato a imbracciare le armi, il nuovo khan ha scelto di coltivare una parentesi di pace e per due anni ha dedicato energie e risorse a coronare un sogno cullato a lungo: costruire nella distesa smisurata e selvaggia delle pianure una città bianca, una nuova grande capitale degna dell'impero creato da suo padre. Ora però che Karakorum è terminata, con le sue ampie strade e i palazzi rivestiti di marmo, i generali e i loro eserciti hanno risposto alla chiamata e si accingono a prestare giuramento al nuovo signore. E Ogedai sa che non può tenere a freno oltre lo spirito guerriero della sua gente, e nuove terre attendono di essere conquistate, nuovi sentieri chiedono di essere tracciati. A est, verso la Cina dei Sung, che da sempre costituisce una minaccia per il suo popolo. E a ovest, dove il fedele Tsubodai, stratega di eccezionale valore, nel suo nome muove alla conquista della Russia e dei Balcani. Nessun esercito sembra capace di fermare la sua avanzata. Ma al culmine del trionfo, quando le sue prime linee hanno ormai raggiunto le Alpi, la notizia della morte di Ogedai che giunge dalla Città Bianca lo costringe a una decisione...
Nel giorno in cui, nella pianura alle porte di Karakorum, i capi di tutte le tribù sono radunati per prestare giuramento al nuovo khan, sono in molti a dubitare che il figlio di Ogedai sia all'altezza del compito. Tra questi, c'è un ragazzo cresciuto con l'amore per i libri e la scrittura, di grande intelligenza e saggezza, che non intende assistere impotente al declino del suo popolo, affidato alla guida di un uomo con così tante ombre dentro di sé. Il suo nome è Kublai, e anche nelle sue vene scorre il sangue di Gengis Khan. Consapevole della responsabilità che il destino gli ha affidato, sogna un impero che si estenda su tutta l'Asia, da un oceano all'altro. Per costruirlo, tuttavia, deve prima imparare l'arte della guerra e condurre i guerrieri della sua nazione fino ai confini del mondo conosciuto. E quando sarà esausto, ferito, dovrà affrontare i suoi stessi fratelli in una sanguinosa guerra civile. Solo allora la storia sarà davvero pronta ad accogliere il suo nome.
Ci sono sogni che determinano tutto il corso di una vita e il sogno di Maria è quello di diventare una grande cantante lirica. Non è poi un’ambizione strana nel suo caso: non solo Maria è dotata di una voce che ha un’estensione incomparabile, ma proviene da una famiglia dove la musica ha giocato una parte importantissima. Sia la nonna che la mamma sono state due cantanti famose e apprezzate, anche se quest’ultima ha dovuto smettere per via di un incidente. Alla fine dell’Ottocento, Maria cresce a Firenze affidata alle cure della nonna, ma proprio il giorno in cui compie tredici anni, la tranquillità della sua vita si spezza brutalmente. La nonna muore e con lei sparisce l’unico punto fermo a cui era legato il suo futuro. Non solo, ma quella morte rivela che sono spariti anche i soldi che potevano garantire a Maria una certa sicurezza e che, da quel momento in poi, le toccherà dipendere interamente dagli altri. Ma Maria ha un carattere forte e una grande capacità di adattarsi alle situazioni, come se si tenesse sempre un po’ in disparte per poterle valutare meglio e percorrere la via più giusta, e quindi passa da una all’altra delle amiche a cui la nonna l’ha affidata con una grazia e una leggerezza non comuni. Certo, ci sono domande che l’assillano, domande che non hanno ancora una risposta. Una per tutte, perché sua madre non l’ha tenuta con sé? Eppure è come se sapesse che prima o poi i misteri si chiariranno e che l’unica cosa che conta veramente è prepararsi a quello che sente essere il suo destino, diventare la più grande interprete della Sonnambula, che costituisce uno dei banchi di prova delle soprano di tutti i tempi.
Sullo sfondo della grande musica, che tanta parte ha avuto nel panorama italiano dell’epoca, la storia avvincente e toccante di una bambina indimenticabile.