
Un vangelo scritto da Gesù in persona. Questo è il Libro dell'Amore, il prezioso testo di cui Maureen Paschal è venuta in possesso. Un ritrovamento di cui ha scelto di parlare al mondo intero in un saggio diventato un bestseller, pur consapevole dell'aspro dibattito che avrebbero scatenato quelle verità occultate per secoli. E non poteva essere che lei, discendente di Maria Maddalena, a svelarne il rivoluzionario messaggio. Ma ora che si accinge a partire per l'Europa, allo scopo di promuovere il proprio libro, comprende che il compito di divulgare la vera dottrina affidata a quelle antiche pagine non è il solo a cui è chiamata. Insieme a Bérenger Sinclair, noto collezionista d'arte e suo compagno, nella splendida Firenze dovrà cercare nuove risposte. Perché una delle profezie contenute nel vangelo parla di un Principe Poeta destinato a portare una rinnovata era di luce, una figura la cui discendenza attraversa i secoli e le cui tracce vanno cercate alla corte della famiglia de' Medici. È in Lorenzo il Magnifico, uomo di grande ingegno e appassionato mecenate, che si trova la chiave di quel sapere eretico tanto temuto e osteggiato. Indagando sulla sua vita e il suo rapporto con i più grandi artisti del Rinascimento, Maureen e Bérenger scopriranno un'antica linea di sangue che conduce proprio a Bérenger...
È stato costretto a nascondersi tra le tribù ancora libere della Colchide. Costretto a diventare bandito per sfuggire a chi vuole la sua morte e quella di suo figlio. Costretto a combattere e razziare, un’ombra, un animale selvaggio, forse solo una leggenda. Valerio il medico, il gladiatore, l’uomo che sa come ridare la vita e come toglierla, ora è il ribelle che odia i romani e che Domiziano, il crudele figlio dell’imperatore, brama di vedere morto.
In quegli stessi anni, violenti e tormentati, suo fratello Antonio Primo è a Roma per sovrintendere i lavori della più grandiosa opera che l’impero abbia mai immaginato: l’Anfiteatro Flavio, il futuro Colosseo, un gigantesco cantiere che coinvolge migliaia di maestranze, materiali, macchine, impianti idraulici, la costruzione prodigio che richiama visitatori da ogni angolo d’Europa. Solo il carisma di Antonio, ha sentenziato Vespasiano, può guidare quell’esercito di uomini alla realizzazione di una simile impresa.
Poi verranno i giochi, le feste, i mortali combattimenti di uomini e fiere, i cento giorni memorabili della trionfale inaugurazione.
Imperatori si avvicenderanno. Eserciti si scontreranno. E due fratelli si ritroveranno: Valerio il ribelle e il comandante Antonio Primo, due soldati che credono nell’onore, impegnati su fronti opposti.
Inizi del 1200. Firenze è dilaniata dalla guerra civile: guelfi contro ghibellini, papato contro impero. Le torri pullulano di argani e catapulte, pronte a scagliare massi sui tetti. Pur di sopraffarsi, le fazioni lanciano pece infuocata sulle dimore degli oppositori. La città brucia e il sangue scorre nelle strade. Tra i combattenti si distingue un valoroso condottiero, un brillante capo politico, un uomo con forte senso dell'onore: è il giovane Farinata degli Uberti, erede di una delle più antiche e potenti casate cittadine. E proprio Farinata a guidare le truppe fiorentine contro Siena, l'acerrimo nemico di sempre, e a condurle al trionfo da una situazione che pareva disperata. È ancora lui a far garrire i gonfaloni del Giglio sul colle a ridosso delle mura senesi e, dopo la vittoria, a risparmiare la città prostrata. Ma forse a influenzare l'impavido guerriero, lo stratega imbattibile, è stato l'incontro, nel momento più feroce della battaglia, con l'unica donna in grado di tenergli testa, la bella Adeleta, fierissima senese, che invece di fuggire dal nemico e rinchiudersi come le altre tra le mura della città, ha reciso la sua folta chioma, ha impugnato le armi e ha combattuto strenuamente fino alla fine. Due anime intrepide e pugnaci che non potevano che innamorarsi e legarsi per sempre. Ma il più grande amore di Farinata resta Firenze e la fedeltà ai propri ideali.