
Kay Scarpetta è finalmente tornata a casa sua a Cambridge, dopo l'ultimo difficile caso, quando riceve una telefonata dal suo storico compagno di lavoro, Pete Marino, il quale la informa che il corpo di una giovane donna è stato ritrovato sul campo da baseball del Massachusetts Institute of Technology. Ben presto si scopre che si tratta di Gail Shipman, un ingegnere informatico che ha in corso una causa milionaria contro una società di intermediazione finanziaria che l'ha mandata sul lastrico. Kay Scarpetta dubita che si tratti di una coincidenza e ha anche il timore che questo caso sia in qualche modo collegato a sua nipote Lucy. A un primo sguardo, la causa della morte di Gail Shipman non è chiara: il suo cadavere è avvolto in un telo ed è stato composto in una posa particolare. Questo fa pensare che chi l'ha uccisa non sia un killer alle prime armi. Sul corpo vengono inoltre ritrovate tracce di polvere fluorescente rosso sangue, verde smeraldo e blu zaffiro. Tutti questi elementi collegano il fatto a una serie di omicidi a sfondo sessuale perpetrati a Washington da un serial killer soprannominato Capital Killer. La famosa anatomopatologa e i suoi collaboratori si ritrovano ben presto di fronte a uno scenario molto più inquietante di un semplice caso di omicidi seriali, un mondo sinistro che ha a che fare con le droghe sintetiche e la nuova tecnologia dei droni, che vede coinvolti il crimine organizzato e le più alte sfere governative.
Clanton, Ford County, 1988. Seth Hubbard è un uomo molto ricco che sta morendo di cancro ai polmoni. Non si fida di nessuno ed è molto attento alla sua vita privata e ai suoi segreti. Ha due ex mogli, due figli con cui non ha rapporti e un fratello sparito nel nulla da moltissimi anni. Il giorno prima di impiccarsi a un sicomoro, Seth scrive di suo pugno un nuovo testamento nel quale esclude la sua famiglia dall'eredità e lascia tutto ciò che possiede a Lettie, l'ignara domestica di colore che lo ha assistito prima e durante la malattia. Spedisce il testamento all'avvocato Jake Brigance, che si ritrova per le mani un caso davvero scottante. Molte sono infatti le domande cui lui ora deve dare una risposta: perché Seth ha lasciato le sue ingenti fortune alla sua donna di servizio? Forse le cure per il cancro hanno offuscato la sua mente? E tutto questo cosa ha a che fare con quel pezzo di terra un tempo noto come Sycamore Row? Ha così inizio una drammatica controversia tra coloro che si considerano i legittimi eredi, Lettie e un'intera comunità segnata da pregiudizi e tensioni mai sopite. Con "L'ombra del sicomoro" John Grisham ritorna venticinque anni dopo all'ambientazione e alle atmosfere del suo primo romanzo, "Il momento di uccidere", considerato ormai un classico, di cui questo nuovo legal thriller è il seguito, e al suo battagliero protagonista, l'avvocato Jake Brigance, di nuovo, alle prese con una vicenda caratterizzata da discriminazione razziale, ingiustizia, avidità.
Ottobre 2008. Il cellulare di Michele squilla: Nicola, suo figlio sedicenne, ha avuto un incidente in motorino. Nella frazione di un secondo, il mondo sembra scoppiare. Michele si precipita al pronto soccorso. Nicola è incolume, ma strano, sfuggente, ai suoi occhi quasi uno sconosciuto: e cos'è quel kimono uscito dal sottosella del motorino sfasciato? Comincia così il racconto a due voci del viaggio di un padre e di un figlio nel pianeta misterioso dove sai quando entri ma non se, né come, ne uscirai: l'adolescenza. Un viaggio lungo sette anni, che inizia con poche, laceranti parole di Nicola: "Non voglio più vederti". E prosegue, fra molti dubbi e quasi nessuna certezza, declinando l'intero dizionario della cosiddetta "età ingrata", in una Milano inquieta e spericolata, con le canoniche tappe ad Amsterdam, Barcellona, Berlino. Nicola, frenetico acrobata del rischio, che tenta di esorcizzare l'ansia per un futuro nebuloso con l'incessante trasgredire e provocare, dietro cui cela una disperata richiesta di attenzione. Michele, che non sa (ma, forse, soprattutto non vuole) esercitare la sua autorità paterna e, nonostante annidi speranze vanificate, di allarmi e inseguimenti del suo ragazzo in perenne fuga, resta saldo nella convinzione che "con un adolescente, ci vogliono occhi strabici: uno vede ancora il bambino, l'altro non può perdere di vista l'adulto che ti sta consumando l'esistenza", ma anche che un giorno, macinati milioni di parole in sfoghi e contrasti, andrà meglio.
Quel maledetto giorno di settembre Rosanna Lambertucci intuisce che Alberto ha un problema molto serio e che non c'è nemmeno un minuto da perdere, nemmeno il tempo di aspettare l'ambulanza. Dopo poco arriverà la diagnosi: emorragia cerebrale. Ciò che Rosanna non può intuire è che la via crucis dell'ex marito non finirà lì... Durerà ancora due lunghi e durissimi anni, ma si rivelerà un'esperienza totalizzante di condivisione e tenerezza senza fine. In quel lungo periodo di malattia, come per miracolo, tutte le distanze fra i due scompariranno. Le parole che erano mancate nel loro matrimonio e soprattutto all'epoca della separazione, vent'anni prima, troveranno finalmente uno spazio di condivisione inaspettato e profondissimo. "E sono corsa da te" è il racconto vero e appassionante di una vicenda che, pur con il suo enorme carico di fatica e dolore, parla di amore e speranza. L'autrice di questo libro ha sospeso ogni impegno lavorativo per accudire, giorno dopo giorno, una delle persone più importanti della sua vita. Un impegno non dovuto, non scontato, che l'ha ripagata con una moneta spirituale di inestimabile valore. Fanno così centinaia di migliaia di persone che, in silenzio, lottando contro mille difficoltà, dedicano una parte della loro esistenza a sostenere un padre, una madre, un marito, una moglie, un compagno, un figlio. Questo libro si rivolge a loro perché contiene anche una serie di suggerimenti utili a chi si ritrova in quella situazione...
Nicco non ci può credere. Quella mattina di inizio estate, mai si sarebbe aspettato di trovare la stanza dell'hotel completamente vuota. Senza nessuna traccia di Ann. Lei, la bellissima turista americana con cui ha vissuto giorni da favola, è sparita dalla sua vita. Non gli ha lasciato un biglietto, un recapito, nulla. Si è perfino dimenticata lì il sasso a forma di cuore che hanno trovato insieme sulla spiaggia di Anzio. Proprio ora che Nicco aveva capito di essere ancora capace di innamorarsi, di avere superato la storia con Alessia. Proprio ora che aveva ritrovato le parole d'amore perdute. Se in "Quell'attimo di felicità" l'autore ha raccontato la balbuzie di un ragazzo nell'esprimere un sentimento d'amore, in "Sei tu" dice invece che non esistono ostacoli che ci possano fermare quando sentiamo il nostro cuore urlare "Ti amo!". Da quella stanza d'albergo comincia un'avventura ricca di incontri e colpi di scena. Nicco decide d'impulso di partire alla ricerca di Ann spalleggiato dall'amico Ciccio. Una decisione assurda e totalmente irrazionale ma soprattutto senza alcuna possibilità di riuscita: l'unico indizio è infatti un indirizzo di New York, strappato con cento euro al portiere dell'hotel. Con tanta fortuna e intraprendenza, aiutato da personaggi come il coloratissimo Venanzio e la risoluta manager Pamela, Nicco conquisterà gli Stati Uniti e soprattutto riuscirà finalmente a dare voce ai suoi sentimenti. Quando senti dentro di te un amore così grande, nessun ostacolo può fermarti...
Lara è una donna in crisi. Il marito l'ha abbandonata improvvisamente per una più giovane di lei. Disperata, lascia Milano e, su consiglio di un amico, parte per il Perù. A contatto con una cultura e un ambiente tanto differenti dai suoi, impara a scoprire se stessa, diventando forte, indipendente, femminile e saggia. Tata Sabino e Mama Maru, i suoi maestri curanderos, la guidano in un percorso iniziatico che la porterà a superare prove che prima pensava impossibili: domare e cavalcare animali selvaggi, andare in cerca di visioni nella foresta amazzonica, tuffarsi in lagune gelate, attraversare ponti sospesi sull'abisso, conoscere la sessualità sacra. Fino a scoprire e fare proprio un modo sconosciuto e più autentico di essere donna.
La malattia più diffusa al mondo è senza dubbio l'amore. Lo sa bene Francesco Taramelli, psicoterapeuta di coppia abituato a trattare l'amore in tutte le salse, specializzato in casi disperati. E proprio con tre casi disperati comincia questa storia. Sara, trentun anni, omosessuale da sempre, vive a New York e sta per sposare Jodie; ma quando questo grande amore scompare all'improvviso, per lei non c'è altro che il ritorno a casa e una potente inversione di rotta: diventare eterosessuale. Marta, trent'anni, romantica libraia costantemente innamorata di uomini impossibili, si ritrova a correr dietro a un ladro di libri, sordo, muto e sfuggente. In compenso molto, ma molto affascinante. Emma, diciotto anni, brillante e vivace studentessa in attesa degli esami di maturità, polemica e insoddisfatta, soprattutto sentimentalmente, ha appena lasciato Diego. Ora nella sua vita è entrato Alessandro, architetto che lavora all'Ikea, sensibile, disponibile, perfetto o quasi: ha cinquant'anni ed è sposato da sette. Ma il vero caso disperato, alla fine, è proprio il povero psicanalista, considerando che Sara, Marta ed Emma sono le sue tre adorate figlie. Sua moglie l'ha abbandonato diciassette anni prima, così, da bravo mammo, ha cresciuto da solo le tre ragazze che, anche se non è "deontologicamente corretto", da sempre frequentano il lettino del suo studio per farsi aiutare a risolvere i loro problemi d'amore.
"Avremo mai il coraggio di essere noi stessi?" si chiedono i protagonisti di questo romanzo. Due ragazzi, due uomini, due destini. Uno eclettico e inquietto, l'altro sofferto e carnale. Una identità frammentata da ricomporre, come le tessere di un mosaico lanciato nel vuoto. Un legame assoluto che s'impone, violento e creativo, insieme al sollevarsi della propria natura. Un filo d'acciaio teso sul precipizio di una intera esistenza. I due protagonisti si allontanano, crescono geograficamente distanti, stabiliscono nuovi legami, ma il bisogno dell'altro resiste in quel primitivo abbandono che li riporta a se stessi. Nel luogo dove hanno imparato l'amore. Un luogo fragile e virile, tragico come il rifiuto, ambizioso come il desiderio. L'iniziazione sentimentale di Guido e Costantino attraversa le stagioni della vita l'infanzia, l'adolescenza, il ratto dell'età adulta. Mettono a repentaglio tutto, ogni altro affetto, ogni sicurezza conquistata, la stessa incolumità personale. Ogni fase della vita rende più struggente la nostalgia per l'età dello splendore che i due protagonisti, guerrieri con la lancia spezzata, attraversano insieme. Un romanzo che cambia forma come cambia forma l'amore, un viaggio attraverso i molti modi della letteratura, un caleidoscopio di suggestioni che attraversa l'archeologia e la contemporaneità. E alla fine sappiamo che ognuno di noi può essere soltanto quello che è. E che il vero splendore è la nostra singola, sofferta, diversità.
Transilvania, 1939. Josef ha solo cinque anni quando la Guardia di Ferro romena uccide brutalmente tutta la sua famiglia. Sopravvive per miracolo. A trovarlo, terrorizzato sotto il tavolo, vivo, è la domestica cristiana che lo ha allevato e che non esita a prenderlo con sé, crescendolo assieme al proprio figlio. Cinque anni dopo, un identico massacro colpisce un'altra famiglia ebrea e anche questa volta a salvarsi è solo una bambina, la piccola Mila. Sola e senza nessuno a occuparsi di lei, Mila riesce però a trovare una via di salvezza nella casa del rabbino Zalman, che la accoglie offrendole protezione, una rigida educazione hassidica e l'amicizia con sua figlia Atara. Le due bambine crescono come sorelle anche se non potrebbero essere più diverse: Mila è una credente devota e scrupolosa, Atara invece è curiosa, appassionata al mondo dei libri e della conoscenza, pronta a spingersi lontano dai dettami dell'ortodossia che si respira in famiglia. E quando le due ragazze, per sfuggire al regime comunista, decidono di rifugiarsi a Parigi, sotto le seduzioni e le attrazioni della capitale le loro strade si separano definitivamente. Ormai adulte, in America, andranno incontro alla rottura definitiva: Mila sposerà Josef, profondamente religioso, e costruirà la propria vita nella comunità hassidica di Brooklyn, Atara abbandonerà la religione rivendicando una libertà emotiva e intellettuale senza obblighi di appartenenza e riconoscimento con nessuna comunità, con nessuna religione.
Quando "Mai ci eravamo annoiati" balzò sulla scena editoriale americana, alla fine degli anni Settanta, a nessun lettore era mai capitato di leggere niente di simile. Un libro che faceva saltare tutte le regole e imponeva con leggerezza un'irresistibile carica di novità e anticonformismo, una boccata d'aria fresca nei locali chiusi di una festa mondana dove gli elegantissimi ospiti hanno iniziato da un po' ad annoiarsi. Soprattutto è la voce a incantare, la voce della giovane Jen Fain, una ragazzina di provincia appena sbarcata a New York e decisa a conquistarsi il suo posto sul palcoscenico più desiderabile dell'epoca, sotto le mille luci di una città che non è mai stata così scintillante. Ci sono le feste nei loft di Brooklyn dove si incontrano galleristi, intellettuali francesi, editori spregiudicati, l'intero bel mondo della cultura. E poi le esercitazioni di volo con biplano, i molti amori fugaci e turbolenti, i viaggi, le lunghe serate nelle redazioni dei giornali, e una certa nostalgia per le notti in collegio con le amiche quando il mondo era più piccolo. Renata Adler, autrice icona della cultura newyorkese degli ultimi cinquant'anni, ci stuzzica riuscendo a essere allo stesso tempo amorevole e sfuggente. E ci racconta, in questo romanzo-non-romanzo, il nostro tempo frammentario, le nostre molteplici identità, le idee, le esperienze e le emozioni della contemporaneità - feroce, amara e in tutto e per tutto splendida.
1605, Londra: è appena fallita la Congiura delle Polveri contro il re protestante Giacomo I e ogni cospiratore cattolico si è dato alla fuga, cercando di scappare il più lontano possibile dalla lunga mano della giustizia inglese. 1612, Venerdì Santo: nel profondo dei boschi di Pendle Forest, a pochi passi da una fonte battesimale, immerso nella nebbia fitta, un misterioso raduno di tredici persone è improvvisamente interrotto dall'arrivo del magistrato Roger Nowell. Si tratta per caso di un Sabbat di streghe? Due donne, dalla fama di maghe, sono già state rinchiuse nel castello di Lancaster e attendono il processo. Per le altre sospettate garantisce la bella e ricca Alice Nutter. Ma cosa ci fa proprio lei in quel gruppo di tredici persone che si è raccolto a Pendle Forest? Avvolta dal mistero e da una bellezza eternamente giovane, Alice è ben insediata nella buona società del Lancashire e protetta dalla sua fortuna. Ma a gettare un'ombra su di lei sono le voci insistenti di una sua torbida relazione con un'altra donna dell'alta nobiltà. Nel frattempo è tornato in Inghilterra un prete gesuita, congiurato delle Polveri, e si mormora sia un pretendente al titolo di Lancashire. Chi gli darà rifugio mentre dispiega i suoi piani? Non rimarrà certo a guardare il sovrano Giacomo I, animato da un'unica ossessione: sbarazzarsi di due diavoli gemelli, la stregoneria e il cattolicesimo, a qualunque costo...
La storia appassionante e poco conosciuta di Caterina Parr, la sesta moglie di Enrico VIII. Londra, 1543. Quando Caterina Parr rimane vedova per la seconda volta a trentun anni, è costretta a trasferirsi alla corte di Enrico VIII insieme alla fedele cameriera Dot e alla figliastra Meg. Attratta irresistibilmente dal fascino di Thomas Seymour, consigliere di corte del re, con cui inizia una relazione segreta e appassionata, Caterina non può però sottrarsi alle attenzioni del borioso e temibile sovrano che ha messo gli occhi su di lei e ha deciso di sposarla. Caterina non ha scelta: sarà la sua sesta moglie. Ha così inizio per lei una nuova vita nella quale, ben consapevole dell'atroce fine delle donne che l'hanno preceduta, dovrà imparare a navigare nel mare in tempesta di un mondo lacerato da intrighi, tradimenti e sospetti usando il suo istinto femminile e la sua intelligenza per potersi adattare al nuovo ruolo, diventando presto un punto di riferimento per il re all'interno di una corte infida.

