
Ci sono voluti dieci anni ininterrotti di guerra e di sangue, di amori feroci e di odio inestinguibile, per sconfiggere i Troiani. Ora Odysseo deve rimettersi in viaggio con i suoi uomini per fare ritorno a Itaca, dove lo attendono la moglie fedele e il figlio lasciato bambino. Ma il ritorno è una nuova avventura: Odysseo deve riprendere la lotta, la sua sfida agli uomini, alle forze oscure della natura, al capriccioso e imperscrutabile volere degli dei. Vano è disporre gli animi alla gioia del ritorno: l'eroe e i suoi compagni dovranno affrontare imprese spaventose, prove sovrumane, nemici insidiosissimi come il ciclope Polifemo, i mangiatori di loto e poi la maga incantatrice che trasforma gli uomini in porci, i mostri dello Stretto, le Sirene dal canto meraviglioso e assassino... Il multiforme Odysseo, il coraggioso Ulisse, l'astuto Nessuno dovrà raggiungere i confini del mondo e addirittura evocare i morti dagli inferi, sperimentando lo struggimento più immedicabile al cospetto di chi ormai vive nel mondo delle ombre, e ancora finire su un'isola misteriosa dove una dea lo accoglierà e lo terrà avvinto in un abbraccio dolcissimo e pericoloso per lunghi anni... Poi, finalmente, con il cuore colmo di dolore per i compagni perduti lungo la rotta, ecco compiersi il ritorno. Il giorno dell'esultanza. Il giorno della vendetta... Dopo aver cantato la nascita e la formazione dell'eroe e la guerra sotto le alte mura di Pergamo, Manfredi dà voce al viaggio più straordinario di tutti i tempi.
Una carabina sgangherata, un manuale di tiro scritto in cirillico ("ma con molte illustrazioni"), un bersaglio perennemente occupato da una coppia di colombi che ha fatto il nido "nel posto più sbagliato della terra". Ma soprattutto tanta, tanta voglia di vincere. Il giovane Niccolò Campriani è uno studente d'ingegneria ma è anche il miglior tiratore "in piedi" mai nato nella storia del suo sport. Un predestinato. Nel giorno più importante della sua vita, alle Olimpiadi di Pechino del 2008, proprio nell'istante in cui sta per stringere tra le mani quello che ha sempre sognato, la medaglia d'oro, scopre di avere un avversario imprevisto e imbattibile. L'ultimo colpo. Quello decisivo. Il "blocco dell'ultimo colpo" si rivela un problema più grande del previsto. E per superarlo, Niccolò finisce per lasciare l'Italia e rifugiarsi in America. Lì, intraprende un viaggio dentro se stesso, alle origini dell'ambizione, alle radici stesse della propria essenza di uomo, tra i sogni di gloria e gli equivoci imposti da un ambiente e un paese, l'Italia, che non sa più vincere, ma neppure più perdere. Quattro anni di studio, allenamenti e riflessioni da "cervello in fuga", per scoprire infine che "tra il mirino e il bersaglio non c'è solamente aria e distanza", ma anche paura. Paura di fallire e di deludere gli altri e soprattutto se stessi. Paura, insomma, di dover fare i conti con la propria identità.
Il mare che si allontana, scintillante nella calura. La fiumara da risalire, gonfia di pietre luminose, i ruderi dei mulini, il bosco di lecci chiazzato del giallo delle ginestre e infine lo scroscio sempre più intenso: è così che Francesco e i suoi amici scoprono un'oasi di pace presso la cascata refrigerante del Giglietto, sopra il paese di Spillace, in Calabria. Il luglio è afoso, e i bagni nel laghetto, seguiti dai saporitissimi pranzi, sono il diversivo ideale per la piccola comitiva di ragazzi e ragazze nemmeno diciottenni, affamati di vita e di emozioni. Ma quel luogo incantevole cela un mistero: in uno dei mulini abbandonati Francesco e Marta incrociano gli occhi atterriti e insieme fieri di un vagabondo, che si comporta come un uomo braccato, cerca di allontanarli ed è addirittura armato. Ma la curiosità buona dei due ragazzi, gli sguardi leali scambiati nell'ombra, hanno la meglio: e presto l'uomo misterioso rivela qualcosa di sé, della ferita che lo ha condotto a nascondersi... Luglio, agosto, giorni in cui la vampa dell'estate si accompagna ai sapori dei fichi maturi, delle olive in salamoia, del pane preparato in casa con un rito affascinante, sul far del mattino. E poi settembre, l'estate che si va spegnendo, il ritorno alla scuola e alla vita usata, la maggiore età che si avvicina: e con essa la consapevolezza che l'incanto non è nulla senza il coraggio, senza l'impegno che ogni vita adulta richiede.
Capolavoro "di sogno e di fumo", il Don Chisciotte è un libro misterioso e molteplice. Chi è il narratore saggio e bugiardo che ha creato la trama, i personaggi, i colori, le ombre, la filosofia, la psicologia, le variazioni di "questa storia gravissima, altisonante, dolce e immaginata"? Con garbo, discrezione, ironia, buffoneria, menzogna, verità, Miguel de Cervantes gioca con questa domanda per tutto il romanzo, e più gioca e più la risposta si fa sfuggente e segreta. Tutto, per lui, tende all'enciclopedia, non vorrebbe escludere nulla, nemmeno l'ultimo abitante di Siviglia o di Cordoba, ma poi il suo libro totale si trasforma nella più grandiosa parodia di qualsiasi forma di totalità. A tratti, lo scrittore si perde in un gioco infinito di incantesimi dove sembra che tutte le verità, le menzogne, le parole e i silenzi formino un meraviglioso guazzabuglio. Ma poco dopo si scopre che nel romanzo dell'incantesimo e degli incantatori non tutto è incantato e alla fine lo stesso Don Chisciotte diventa un lettore realistico della realtà. Cervantes rifiuta di imporre alla sua opera un'architettura rigida e una struttura: non sta mai fermo, è sempre da un'altra parte, deride la sua stessa narrazione, vagabonda per le strade del romanzo come il suo eroe per le contrade di Spagna. La vita stessa di Don Chisciotte è così ricca, così complessa, così divertente, così fantastica, così inverosimile che non può essere compresa in nessuna formula.
Il romanzo è ambientato a Santiago del Cile nei primi anni '90. Jorge Balarin, liceale, figlio di una famiglia ricca e in vista, si accorge di essere pedinato da una donna anziana. I genitori, temendo un rapimento, lo chiudono in casa e addirittura progettano di cambiare paese, di andare a vivere negli Stati Uniti. Gli amici di Jorge si mettono a indagare su quella strana spia e scoprono la terribile realtà a loro sconosciuta, dei desaparecidos e dei loro familiari. Ma Jorge di tutto questo rimane all'oscuro: il romanzo si conclude con la sua partenza per gli Stati Uniti. Età di lettura: da 11 anni.
Immaginiamo di salire su una macchina del tempo a due posti. Accanto a noi, Luciano De Crescenzo. Immaginiamo di viaggiare nel passato e trovarci faccia a faccia coi grandi della Storia, scoprire i loro lati meno consueti, poter fare due chiacchiere come se fossimo davanti a una tazzina di caffè. Incontrare Adamo e chiedergli com'è andata a finire poi con Eva dopo la faccenda della mela. Incontrare Masaniello per capire meglio la politica di oggi, o Cavour ("uno che dalle mie parti non ha tutta questa popolarità...") per discutere della questione meridionale. Dire a Romolo: "Non ho mai capito se tu sei il fratello buono o quello cattivo. A partire da Caino e Abele, fino ad arrivare a John e Lapo Elkann, ce n'è sempre uno con la faccia perbene e un altro che si caccia nei guai". Incontrare Adriano "uno dei più simpatici" e Napoleone, che magari così simpatico non sarà stato, però bisogna ammettere che ci sapeva fare. Capire se Nerone era davvero un "fetente" o se in fondo forse è stato diffamato. O perché Mussolini si è fermato davanti a un bidet... E poi ovviamente scoprire perché, camicia rossa a parte, Garibaldi era comunista.
Nicco è giovane, ironico, spiritoso, perfino profondo. C'è solo un piccolo problema: la sua ragazza, Alessia, l'ha lasciato dicendogli soltanto "Mi dispiace". Per lui questo è impossibile da accettare: un anno di fidanzamento stupendo, allegro, intenso cancellato senza spiegazioni. Per fortuna che c'è Ciccio, ex compagno di scuola ai tempi del liceo un po' boro, molto simpatico e pieno di energie, che trascina Nicco per feste, aperitivi e cene. Ciccio non l'ammazza niente e nessuno. Da un anno ama due fidanzate, lavora con internet e smercia musica e film illegalmente. E fa tutto come se fosse la cosa più normale del mondo. È uno che si arrangia, ma lo fa alla grande. Cavalca le occasioni che la vita gli serve su un piatto d'argento. Nicco no. Nicco si fa un sacco di problemi ed è azzoppato da molti rimpianti. Da quando suo padre non c'è più si colpevolizza per tutte le volte che non gli ha detto ti voglio bene. E si dà dello scemo per tutte le volte che sentiva di amare Alessia, senza mai trovare le parole per dirglielo. Una sera in cui Roma è "friccicarella" arrivano nella sua ammaccata esistenza due turiste americane. Ciccio e Nicco le arpionano come solo gli italiani sanno fare. L'estate, la bellezza e la voglia di vivere un sogno si impossessano delle giornate dei quattro ragazzi con la vita in tasca e il vento nei capelli, offrendo a tutti i protagonisti una chance di felicità. Riuscirà Nicco a fare entrare la straniera nel suo cuore? Darà finalmente voce a questo nuovo sentimento?
Blanca Perea è una donna all'apparenza invulnerabile, stimata docente universitaria e pilastro di una famiglia felice. Improvvisamente, vede crollare tutte le sue certezze quando scopre che il marito sta per avere un figlio da un'altra donna. Fuggire da Madrid sembra essere l'unico modo per salvarsi e, senza pensarci, accetta una borsa di studio di tre mesi in California, all'Università di Santa Cecilia. Deve catalogare e archiviare tutte le carte di Andrés Fontana, importante letterato spagnolo trasferitosi negli Stati Uniti e morto già da trent'anni, un lavoro apparentemente noioso ma che si rivela invece decisamente intrigante. Ad aiutarla c'è l'ex allievo prediletto di Fontana, Daniel Carter, che si precipita a Santa Cecilia appena viene a sapere che qualcuno sta finalmente mettendo mano al lascito del suo maestro. Insieme esplorano una parte di documenti fino ad allora sconosciuta, gli studi che il professore aveva dedicato al Camino Real, la catena di missioni che i frati francescani fondarono in tutta la California. Ma l'interesse di Daniel per l'impresa e le ricerche sul nuovo materiale non fanno che scatenare in Bianca una serie di interrogativi. Perché nessuno -soprattutto Daniel - ha finora recuperato l'eredità di Fontana? E perché farlo proprio ora? Per ottenere le risposte che sta cercando, Bianca dovrà scavare nel passato, indagare il legame che univa Daniel e Fontana, affrontare retroscena impensati e svelare interessi politici.
Ninella ha cinquant'anni e un grande amore, don Mimì, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell'uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia. Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimì, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l'inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c'è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la "First Lady". È lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet "semicascante" della sposa al gran buffet di antipasti, dall'assegnazione dei posti alle bomboniere - passando per l'Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti.
Un'operazione antiterrorismo, nome in codice Wildlife, viene messa in atto nella più preziosa colonia britannica, Gibilterra. L'obiettivo è catturare e sequestrare un potente trafficante d'armi islamico. Gli ideatori sono un ambizioso ministro degli Esteri del Regno Unito e un contractor della Difesa che è anche suo amico. L'operazione è talmente segreta che neppure Toby Bell, il segretario personale del ministro, ne è al corrente. Sospettando un complotto dagli esiti disastrosi, Toby fa il possibile per bloccarlo, ma viene prontamente trasferito all'estero per un altro incarico. Tre anni dopo, convocato nel suo fatiscente castello in Cornovaglia da Sir Christopher Probyn, un diplomatico in pensione, e tenuto sotto l'occhio vigile di sua figlia Emily, Toby dovrà scegliere tra ciò che gli detta la sua coscienza e gli obblighi nei confronti delle istituzioni per le quali lavora. Se l'unica condizione necessaria perché il male trionfi è che le persone oneste non facciano nulla, come si può rimanere in silenzio?
Grande è la sorpresa di Publio Aurelio quando, coinvolto nel crollo di un'antica tomba sull'Esquilino, rinviene al suo interno lo scheletro di una donna orribilmente inchiodata al sepolcro. Nessuno ha mai sentito parlare di simili riti barbarici nell'Urbe, anche se in alcune remote province dell'impero si narra di demoni femminili dai piedi di bronzo, chiamati dai greci "empuse", che userebbero sedurre giovani maschi di bell'aspetto per portarli lentamente alla morte, succhiandone il sangue. Secondo le leggende di quei lontani popoli, uccidere questi demoni non basta, occorre inchiodarne il corpo per impedire loro di risorgere nuovamente dal sepolcro. Alieno da ogni superstizione, il senatore dà avvio a un'indagine che lo porterà a incontrare una folla di personaggi eccezionali...