
In più di centocinquant'anni, generazioni di scrittori - da Edgar Allan Poe a Herman Melville e Henry James, da Jorge Luis Borges a Eugenio Montale, passando ai più giovani Rick Moody e Suzan-Lori Parks - hanno riconosciuto in Hawthorne un impareggiabile creatore di miti e leggende del Nuovo mondo, uno sperimentatore e, più ancora, un maestro: il primo maestro del romanzo americano. Nel corso della sua febbrile attività letteraria, Hawthorne scrisse novantadue racconti, la maggior parte dei quali pubblicati su giornali e riviste statunitensi e successivamente raccolti in tre tomi dallo stesso autore. Questo volume, ripreso in collaborazione con Donzelli, presenta l'edizione integrale di tutti i racconti di Hawthorne; non solo, dunque, quelli inclusi nelle tre raccolte, ma anche i sedici che l'autore abbandonò al loro destino, scegliendo di non tornarci più sopra: né per tagliare, né per correggere e adattare in vista di una pubblicazione antologica. La trama dei racconti disegna la geografia culturale di quel New England che rappresenta il cuore della giovane nazione americana: avventurieri e donne perdute, santi laici e bambini celestiali, truffatori da quattro soldi e giovanotti di belle speranze, e poi notabili corrotti, vecchie streghe, visionari. Con tre prefazioni dell'autore, tre recensioni di Edgar Allan Poe e un saggio di Herman Melville.
Nell'estate del 1851, rimasto solo con il figlio di cinque anni, Hawthorne si ritrova di fronte a un infaticabile produttore di parole e di domande. Schivo, introverso, non è abituato alle piccole incombenze che accompagnano la vita di un bambino: vestirlo, nutrirlo, distrarlo sempre rispondendo alle sue incessanti domande. Il risultato è un modello, ironico e autoironico, del modo di intendersi di un padre e un figlio, un resoconto di un rapporto dove l'unico adulto che appare è Herman Melville che fa visita all'amico per parlare del possibile e dell'impossibile. Come osserva Paul Auster nel suo saggio introduttivo, Hawthorne è riuscito a compiere quel che ogni genitore sogna: far vivere il proprio figlio per sempre.
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos'ha visto davvero Rachel?
Quando il corpo di sua sorella Nel viene trovato in fondo al fiume di Beckford, nel nord dell'Inghilterra, Julia Abbott è costretta a fare ciò che non avrebbe mai voluto: mettere di nuovo piede nella soffocante cittadina della loro adolescenza, un luogo da cui i suoi ricordi, spezzati, confusi, a volte ambigui, l'hanno sempre tenuta lontana. Ma adesso che Nel è morta, è il momento di tornare. Di tutte le cose che Julia sa, o pensa di sapere, di sua sorella, ce n'è solo una di cui è certa davvero: Nel non si sarebbe mai buttata. Era ossessionata da quel fiume, e da tutte le donne che, negli anni, vi hanno trovato la fine - donne "scomode", difficili, come lei -, ma mai e poi mai le avrebbe seguite. Allora qual è il segreto che l'ha trascinata con sé dentro l'acqua? E perché Julia, adesso, ha così tanta paura di essere lì, nei luoghi del suo passato? La verità, sfuggente come l'acqua, è difficile da scoprire a Beckford: è sepolta sul fondo del fiume, negli sguardi bassi dei suoi abitanti, nelle loro vite intrecciate in cui nulla è come sembra.
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos'ha visto davvero Rachel?
È il 1962 e Jane e Stephen frequentano l'università inglese di Cambridge. Lei è una ragazza vivace che palpita per i versi dei poeti spagnoli, lui un promettente studente di cosmologia, sempre perso nei suoi pensieri, alla ricerca di una spiegazione semplice e unica dell'universo. Eccentrico e bizzarro, così lo definisce Jane quando lo conosce. E le piace molto. Le loro vite scorrono separate, fino a che qualcosa non le avvicina indissolubilmente. Stephen ha solo ventun anni, l'età in cui l'immortalità è ancora l'unica ipotesi contemplata, quando riceve una diagnosi sconvolgente: una malattia degenerativa che gli lascia solo due anni di vita. È allora, con il destino alle calcagna, che i due si innamorano perdutamente e decidono di sposarsi. Con Jane al fianco, Stephen combatte instancabilmente contro la malattia e intanto si butta a capofitto a studiare ciò che a lui più manca: il tempo. Grazie all'amore e alla caparbietà, i due giovani strappano giorni all'eternità, uno dopo l'altro. Mentre il corpo di Stephen è imprigionato in limiti sempre più stringenti, la sua mente continua a espandersi, fino a forzare le frontiere della fisica. Insieme, si spingono più lontano di quanto avrebbero mai potuto immaginare. Forse, la formula che tiene insieme l'universo ha un solo elemento comune: l'amore.
Inghilterra, anni '50. Gli occhi della piccola Ruth si fanno grandissimi quando, a scuola, vede il meraviglioso pianoforte Steinway che a lei, in quanto allieva non pagante, è proibito. Perché Ruth ha, fin da piccolissima, un talento speciale per la musica, che non può esprimere nella soffocante vita familiare, con la madre affetta da depressione, incapace di occuparsi di lei, e un padre che non sa amarla per davvero. Per fortuna c'è la nonna, che vive in campagna. La nonna, amica di mille estati spensierate, ma anche l'unica persona in grado, insieme al nonno, di far scoprire a Ruth un altro mondo. Quello in cui le fate esistono davvero, così come possono esistere l'allegria, l'affetto incondizionato e, finalmente, la musica. Perché dalla nonna c'è anche un misterioso pianoforte, appartenuto a una zia di cui Ruth ha soltanto un vago ricordo. Tornata a casa, invece, le passioni sono bandite: la madre, nella sua alternanza di umori, non le permette neanche di sognare. Eppure il talento e la determinazione di Ruth superano ogni barriera: forte degli insegnamenti della nonna, e grazie a un professore complice, che le fa suonare di nascosto il meraviglioso Steinway proibito, Ruth sarà finalmente in grado di trovare il suo posto nel mondo. E di far brillare la sua stella.
Un romanzo toccante sull'amore tra una nonna e la sua nipotina, e sulla forza di una passione che può cambiare il destino di chi la abbraccia.
È il 1962 e Jane e Stephen frequentano l'università inglese di Cambridge. Lei è una ragazza vivace che palpita per i versi dei poeti spagnoli, lui un promettente studente di cosmologia, sempre perso nei suoi pensieri, alla ricerca di una spiegazione semplice e unica dell'universo. Eccentrico e bizzarro, così lo definisce Jane quando lo conosce. E le piace molto. Le loro vite scorrono separate, fino a che qualcosa non le avvicina indissolubilmente. Stephen ha solo ventun anni, l'età in cui l'immortalità è ancora l'unica ipotesi contemplata, quando riceve una diagnosi sconvolgente: una malattia degenerativa che gli lascia solo due anni di vita. È allora, con il destino alle calcagna, che i due si innamorano perdutamente e decidono di sposarsi. Con Jane al fianco, Stephen combatte instancabilmente contro la malattia e intanto si butta a capofitto a studiare ciò che a lui più manca: il tempo. Grazie all'amore e alla caparbietà, i due giovani strappano giorni all'eternità, uno dopo l'altro. Mentre il corpo di Stephen è imprigionato in limiti sempre più stringenti, la sua mente continua a espandersi, fino a forzare le frontiere della fisica. Insieme, si spingono più lontano di quanto avrebbero mai potuto immaginare. Forse, la formula che tiene insieme l'universo ha un solo elemento comune: l'amore.
Nathan Mirsky vive a Boston, è un medico quarantenne sofferente di attacchi di rabbia, per i quali è in cura da un analista. Riceve la notizia che suo fratello maggiore Daniel - a cui era molto legato, ma che aveva perso di vista da anni - è morto a San Francisco ucciso da un'arma da fuoco, probabilmente in uno scontro tra gang rivali. Giunto in California con il padre Sol, un ebreo europeo sopravvissuto ai campi di concentramento che si impegna a ricostruire il destino di coloro che si sono salvati dallo sterminio e a tenere i rapporti coi rispettivi familiari, scoprirà che Daniel viveva con una ragazza e il figlio di lei. Nathan e Sol dovranno confrontarsi con i motivi che li hanno allontanati l'uno dall'altro, isolandoli senza il conforto di una famiglia, consapevoli di doversi misurare con uno dei sentimenti più indispensabili, il perdono.
Margaret Taub accompagna i turisti americani in giro per la Berlino odierna, nel macabro tour prediletto da ogni agenzia turistica che si rispetti: una sosta all'ex ministero dell'Educazione del Popolo e della Propaganda nazista, un'altra al ministero dell'Aeronautica di Hermann Göring, una rapida passeggiata presso le sedi delle SS e della Gestapo, e così via. Studentessa americana alla Freie Universität, e guida turistica a tempo perso, Margaret dispensa con professionalità le sue informazioni: quest'edificio non è di Speer, l'architetto preferito di Hitler, ma di Reichle; quest'opera è un perfetto esempio di Monumentalismo ecc. Un giorno, però, al cospetto dell'ex ministero dell'Educazione del Popolo e della Propaganda nazista, le accade qualcosa di inaspettato e spaventoso. A una delle finestre del secondo piano del ministero, Margaret vede una donna, i capelli lisci biondi, gli occhi neri piccoli e imperturbabili, il corpo fatto di piume sporche. La donna-falco, dalle fattezze incredibilmente simili a quelle di Magda Goebbels, la moglie del ministro per la Propaganda hitleriana che avvelenò i figli poco prima della disfatta del regime, si sporge alla finestra e le fa un sorriso familiare. Sembrerebbe un'allucinazione momentanea, frutto di un lavoro alquanto stressante, se i sogni di Margaret non fossero da quel momento in poi popolati dal tragico volto di un'altra donna legata al passato nazista della città: Regina Strauss, una madre ebrea che si uccise con le sue figlie...
Il viaggio della giovane principessa, appena adolescente, verso una terra fredda e sconosciuta, la cui immensità spaventa ed emoziona al tempo stesso. Molte cose si sono dette di Caterina II di Russia, definita "la Grande", che regnò per più di trent'anni in pieno Settecento sul trono píù sanguinario, più glorioso, più leggendario d'Europa. La sua storia comincia in un principato periferico e oscuro dell'impero prussiano: il suo nome è Sofia, figlia di un generale e nobile di basso lignaggio. Quando la zarina Elisabetta I cerca una degna sposa per Pietro III, nipote di Pietro il Grande e quindi erede al trono, sceglie la Prussia come territorio d'elezione, per antica amicizia e per legare l'impero di Russia all'altro grande trono europeo. E la scelta cade sulla brillante, vivace e intelligente Sofia, che presto cambia il suo nome in Caterina. Ma la vita accanto a una persona piuttosto rude come Pietro non sarà così felice, e la giovane donna troverà conforto tra le braccia di uomini affascinanti che frequentano la corte e che avranno un ruolo importante non solo nella vita sentimentale di Caterina, ma anche nella sua formazione politica.
Il generale Stanley McChrystal è il pluridecorato comandante delle forze armate statunitensi in Afghanistan. Per i suoi leali collaboratori è un eroe di guerra, un mito, una rock star. È potente, arrogante e si crede invincibile, così non obietta quando un giovane giornalista della rivista «Rolling Stone» chiede di seguirlo prima nelle sue missioni diplomatiche in Europa, poi nelle zone di guerra. Una volta che il reportage viene diffuso, però, la reazione dell'opinione pubblica è talmente scandalizzata da convincere il presidente Barack Obama a rimuovere istantaneamente il generale da ogni suo incarico. Perché quello che Michael Hastings scopre e poi descrive in questo libro irresistibile è una variopinta corte che passa il tempo tra sesso, bevute e completa indifferenza alle regole; una realtà fatta di spie che incontrano prostitute in eleganti alberghi, politici ambigui, militari ossessionati dalla carriera e ciò che è peggio di incompetenze, ego malati, lotte interne e sprechi, sullo sfondo di una missione che a McChrystal, ai suoi uomini - e forse all'America tutta - risulta incomprensibile. Spinto da un'indignazione che non spegne mai il divertimento, Hastings ci fa scoprire da vicino l'insensatezza di una guerra - e di tutte le guerre. E ci regala un meraviglioso esempio di quel giornalismo irriverente e rabbioso di cui il mondo ha oggi più che mai bisogno.