
QualityLand è un paese dove domina la qualità, e la tecnologia risolve ogni problema. I robot aiutano nelle faccende domestiche e sul lavoro, senza nemmeno doverglielo chiedere, e quando hanno anche solo un difettuccio, be', si demoliscono e se ne acquistano di nuovi. Le persone, classificate in livelli dal sistema, non devono neppure preoccuparsi di cercare l'anima gemella, perché ci pensa un programma informatico a elaborare miliardi di informazioni e a far incontrare i due soggetti con la massima affinità possibile. Sembra tutto semplice e perfetto, finché un giorno Peter, titolare di un negozio di rottamazione di robot, riceve tramite un drone un prodotto che è sicuro di non desiderare e decide di fare di tutto per restituirlo. Ma se Peter ha ragione, allora l'algoritmo che ha fatto in modo che gli fosse recapitato ha torto e così vengono meno le fondamenta stesse di QualityLand. Spassoso e distopico, l'avventuroso romanzo di Kling fa riflettere sul futuro e sul presente. In un futuro prossimo dove tutti i processi decisionali sono automatizzati, un uomo ha la sfrontatezza di fare una scelta autonoma. Con conseguenze globali.
QualityLand è un paese dove domina la qualità, e la tecnologia risolve ogni problema. I robot aiutano nelle faccende domestiche e sul lavoro, senza nemmeno doverglielo chiedere, e quando hanno anche solo un difettuccio, be', si demoliscono e se ne acquistano di nuovi. Le persone, classificate in livelli dal sistema, non devono neppure preoccuparsi di cercare l'anima gemella, perché ci pensa un programma informatico a elaborare miliardi di informazioni e a far incontrare i due soggetti con la massima affinità possibile. Sembra tutto semplice e perfetto, finché un giorno Peter, titolare di un negozio di rottamazione di robot, riceve tramite un drone un prodotto che è sicuro di non desiderare e decide di fare di tutto per restituirlo. Ma se Peter ha ragione, allora l'algoritmo che ha fatto in modo che gli fosse recapitato ha torto e così vengono meno le fondamenta stesse di QualityLand. Spassoso e distopico, l'avventuroso romanzo di Kling fa riflettere sul futuro e sul presente. In un futuro prossimo dove tutti i processi decisionali sono automatizzati, un uomo ha la sfrontatezza di fare una scelta autonoma. Con conseguenze globali.
Attorno alla figura di Michael Kohlhaas, Kleist ha costruito un racconto che, per forma e per contenuti, non ha confronti nella letteratura tedesca e che, non a caso, Kafka diceva di leggere in maniera vorace e selvaggia, perfino quasi senza capirne tutte le tortuose trame narrative. È la storia di un uomo retto nel quale un grave sopruso subito da parte di un nobile ha acceso un'inestinguibile sete di giustizia e di vendetta e provocato una ribellione violenta e fatale. Il lungo percorso seguito da Kolhaas attraverso tutti i gradi e le istanze ufficiali della giustizia è accompagnato da un consenso di popolo ma anche da una serie di lutti e di devastazioni che si concluderanno solo con la pubblica esecuzione e morte dell'eroe.
L'edizione, affidata alla germanista Anna Maria Carpi, presenta l'intera opera di Kleist suddivisa tra Racconti, Teatro, Scritti minori e Saggi. Alcuni testi poetici e alcune prose sono qui tradotti per la prima volta in italiano. Nella maggior parte dei casi si è fatto ricorso a traduzioni classiche firmate da traduttori importanti (Giorgio Zampa, la stessa Carpi, Enrico Filippini, Renata Colorni, Marina Bistolfi), in un paio di casi le traduzioni sono nuove (in particolare quelle di Cesare Lievi, uomo di teatro, della "Brocca rotta" e del "Principe di Homburg"). Ricchissimo il commento, che per ciascuna sezione e testo affianca una lettura di taglio critico-interpretativo a informazioni di carattere filologico ed esegetico. Di grande respiro critico è il saggio introduttivo e ricca la Cronologia che ripercorre in modo approfondito la breve ma intensa vita di Kleist, fondandosi principalmente sull'epistolario.
"La marchesa von O." si rifà ad una dei temi ricorrenti nelle opere del grande scrittore tedesco Heinrich von Kleist (1777-1811): la violenza contro una donna inerme, la quale trova tuttavia la forza di ribellarsi alla sopraffazione; ed anche la singolarità delle coincidenze e l'incalzare degli avvenimenti, in questo racconto, sono tipici di quel Kleist che Franz Kafka considerava tra i suoi scrittori prediletti e del quale Thomas Mann ebbe a scrivere che "osa tenerci sospesi fino alla tortura, ed ottenere da noi gratitudine".
Un ufficiale prussiano che soffre di allucinazioni, che in stato di esaltazione sonnambolica conduce in battaglia i propri soldati senza aspettare l'ordine di attacco, che trema di fronte alla morte e non ha paura di mostrarsi vile e di implorare la grazia: è questo il principe Federico di Homburg protagonista del dramma di Kleist ed eroe nella battaglia di Fehrbellin contro gli svedesi. Quest'opera è il testo kleistiano più coraggioso che, pensato come omaggio alla casa regnante di Prussia, ha osato portare sulla scena una simile figura di soldato, nella quale è possibile intravedere una virtualità, sia pure improbabile nell'orizzonte tedesco coevo, dello spirito borghese del tempo.
La mamma e il papà sono sul punto di separarsi, la nonna è a letto malata, il fratello minore si conferma l’essere più fastidioso del pianeta, e come se non bastasse quell’odiosa di Danyelle fa di tutto per soffiarle il ragazzo che le piace. È questa la dura realtà con cui deve fare i conti tutti i giorni Joana Dalva, tredicenne in piena crisi adolescenziale che sogna di diventare scrittrice.
Un giorno, però, la scrittura prende il sopravvento e Joana scopre di possedere un dono straordinario: dopo aver terminato un racconto sulla sua quasi omonima Giovanna d’Arco in cui la santa patrona di Francia si salva dal rogo, Joana si rende conto di aver provocato una vera e propria rivoluzione nella Storia. Ma se un suo racconto può plasmare il passato, perché non usare le parole per cambiare il presente? È qui che inizia, tra le pagine scritte e la vita reale, un avvincente gioco a rincorrersi che presto le sfuggirà di mano.
Per partecipare a questo gioco non occorre avere l’età di Joana Dalva né l’esuberanza dell’adolescenza: il romanzo Sérgio Klein toccherà il cuore di tutti coloro che credono, o non hanno ancora iniziato a credere, nell’energia creatrice delle parole.
Forse nessuno torna da una guerra. Forse anche il ritorno a casa, per chi è stato bravo o fortunato a sufficienza, non è altro che un cambiare fronte, ingaggiare una nuova battaglia; forse non è altro che l'inizio di una nuova missione. La prima storia, che dà titolo al libro, è proprio questo: il ritorno a casa di un reduce. In Iraq ha fatto delle cose terribili: il ricordo di quando, la notte, andavano a caccia di cani che altrimenti avrebbero mangiato i cadaveri ai bordi delle strade non è nemmeno la piú atroce, tra le memorie che lo perseguitano. A casa, in mezzo a gente che non ha idea di dove sia Falluja, ritrova la fidanzata - tra loro una nuova, sconosciuta distanza e il vecchio cane. Ma l'animale è malato, non gli resta molto da vivere. Il marine ha ancora l'M16: a casa come al fronte dovrà uccidere un cane. In "Dopo l'azione" protagonista è il trauma, la traccia lasciata dalla violenza commessa che si attacca al carnefice e lo perseguita: e come un fantasma, una possessione, si trasmette di uomo in uomo. Quelle che racconta Klay sono storie che possiedono l'accecante lucore della verità. Sono storie che rivelano la complessa combinazione di burocrazia, noia, cameratismo e violenza che compongono la vita quotidiana di un soldato in guerra; e la solitudine, il rimorso, la disperazione che accompagnano ogni uomo nella vita in tempo di pace.
Ci sono una gallina gringa e un maiale colombiano. La prima propone al secondo di entrare in affari e vendere sandwich: basta che ciascuno fornisca la metà degli ingredienti. «Io metterò le uova», dice la gallina gringa. «E io?», chiede il maiale colombiano. «Tu, mio caro, metterai il bacon». Gira questa storiella negli ambienti intellettuali di sinistra della Colombia. A Juan Pablo, che lavora nell'esercito come un tempo suo padre, non fa ridere. Perché sa che c'è qualcosa di vero. La realtà, però, è complessa, e quella del suo tormentato paese ancora di più. Per lui, chi vive in mezzo alla violenza vuole una cosa sola: ordine. Lisette, una giornalista americana cresciuta tra le dolci colline della Pennsylvania e appena rientrata esausta dall'Afghanistan, vuole invece una «buona guerra» e va a cercarla proprio in Colombia. In Colombia è andato anche Mason, sottufficiale di collegamento delle Special Forces che ha cominciato la carriera militare in Iraq e che, dopo essere diventato padre, ha capito di averne abbastanza di carri armati e ordigni esplosivi. Abel, che in Colombia è nato, al contrario non ha avuto scelta. E nemmeno la sua famiglia, finita nel tritacarne delle lotte tra guerrilleros, paras e narcos che seminano sangue e terrore in ogni angolo della giungla. Dopo Fine missione, raccolta di racconti frutto dell'esperienza come marine in Iraq, Phil Klay torna a parlare di guerra, ma stavolta allarga l'inquadratura includendo anche Afghanistan, Colombia e Yemen. È una scelta letteraria, ma la globalizzazione bellica non è fiction: le forze all'opera da una parte trafficano intanto anche da un'altra; i soldati e i mercenari un giorno utili qua il giorno dopo servono là; e ogni bomba che cade ha dietro una sofisticatissima tecnologia messa a punto in lindi laboratori sparsi per mezzo mondo. Connessi in una macchina mostruosa, i personaggi di Klay, nel silenzio che segue scoppi e fanfare, si ritrovano soli di fronte al tribunale della loro coscienza.
Gite in barca, martini, feste all'aperto e un vestito diverso ogni sera: è questa l'estate a Martha's Vineyard, e Nick non ha intenzione di sprecarne nemmeno un istante. Pazienza se l'amata cugina Helena, alle prese con un matrimonio infelice, sembra averle voltato le spalle. Pazienza se qualche ombra offusca anche il suo legame con Hughes, il bel marito che la guerra le ha restituito solo apparentemente intatto. E se la figlia Daisy, troppo bionda e innocente, non basta a far sentire Nick meno sola, allora sarà qualcun altro, qualcuno di nuovo, a soddisfare la sua fame d'amore. Ma quando una cameriera giovanissima, amante di un ricco uomo d'affari, viene trovata morta da Daisy e dal cugino Ed, la vacanza perfetta s'incrina, la crosta delle apparenze si spacca. I rancori, i segreti e gli amori sbagliati vengono a galla, nella resa dei conti di una famiglia e di un'intera generazione.
Joe non solo sta affrontando il passaggio dall'infanzia all'adolescenza, il primo deludente amore, le prime difficoltà con gli amici, il rifiuto della scuola: c'è un uomo in casa sua, un uomo che non è suo padre, ed è uno che "mette le mani addosso". E Joe si sente abbandonato, solo contro tutti. Scritta con uno stile personale, una storia che fa ridere, commuove, ma restituisce anche momenti drammatici, forti, realistici. Il ritratto di un adolescente vero.