
Un cane regalato mette a nudo un matrimonio che fa fatica a stare su, e chissà se a Tano fare il vigile basterà. E il Matto Bedini? Esisterà davvero o saranno le solite chiacchiere di paese? Di sicuro esistono i due ragazzini che decidono di scoprire finalmente la verità. Una lettera che un chirurgo forse aprirà, forse no. Che forse gli farà aprire gli occhi su una storia di quotidiana disumanità, forse no, ma è certo che li farà aprire a noi. Un'azienda che sta morendo, anche se ha ancora qualcosa da dire, e un fiume che sta morendo, anche se ha ancora qualcosa da dire. Una vacanza nell'estate più strana fin qui e una in pieno inverno, e la scoperta che il passato riesce a ferire nonostante i patti e le promesse, ma forse non mortalmente. Un comico all'apice del successo che compie una scelta difficile da capire. Un rapimento per errore che forse non è tanto per errore. Una moglie già anziana che si è portata dentro tutta la vita un incredibile segreto e adesso lo svela. O forse no. E quale verde aspetterà il giovane medico per oltrepassare il semaforo davanti al quale la sua vita sembra essersi tranquillamente assestata? Ci sono molti tipi di amore, in queste storie. Nessuno facile. Verso i figli, verso i genitori, verso gli amici, dentro le più diverse coppie e famiglie. Ma c'è soprattutto tenerezza, nei racconti teneri come in quelli che colpiscono dritti allo stomaco. E c'è speranza e futuro, nei finali aperti che lasciano immaginare tante soluzioni possibili.
Una volta giú, gli piacerebbe essere musicista ma è solo la sensazione di una sensazione. Non è una sensazione invece quel piolo sulla testa. E la sua Canzone piú bella? Quanto la dovrà tenere per sé e quanto lasciarla andare di fronte a un Ariston che si apre in due? Un vocal trainer può garantire qualunque cosa tranne il successo. Un manager, qualunque cosa tranne la fedeltà. Ma si può essere fedeli per tutta la vita alla propria batteria, e alla donna che suona il basso nel tuo gruppo da sempre. Signora Pilar, è durata anche troppo. Troppo poco un minuto per esprimere un desiderio al genio della chitarra. Ma non sono troppi dieci anni per un incontro cosí. O Sí? L'Uno e l'Altro. Insomma, questi racconti - cosí diversi fra loro e cosí inseparabili, vivaci come una scolaresca eterogenea ma affiatata - sono un tripudio di fantasia e vitalità. E soprattutto irrompono sulla scena due elementi nuovissimi nella scrittura vibrante di Ligabue: il fantastico e la forza della musica. La musica in tutte le sue declinazioni. La musica che, come il sesso e l'amore, sfugge fortunatamente a ogni tentativo di imbrigliarla. Perché solo nell'abbandono, nell'accettazione del mistero, nello stupore che ci afferra ogni volta come fosse la prima, possiamo sperimentare una quotidiana spettacolare magia.
Una grigia giornata di febbraio, Sioux sta passeggiando con il cane sulla spiaggia di Warden Bay, nel Kent, quando una scheggia improvvisa di colore attira la sua attenzione. Una bottiglia a forma di lacrima di un blu brillante. Arrivata a casa, la apre. Ne scivolano fuori un piccolo rotolo di carta e due ciocche di capelli intrecciate. Sul foglio, una lettera scritta in francese: l'amica Karen la aiuterà a tradurla. Sono le parole di una madre che si rivolge al figlio tredicenne Maurice, "scivolato fuori dalla vita in un eccesso di desideri". Una dichiarazione d'amore senza limiti, una preghiera a tutte le navi in mare, a tutti i porti, a ogni madre e a ogni sconosciuto perché ascoltino ciò che ha da dire. Madre a sua volta di un bambino piccolo, Karen rimane sconvolta. Si immedesima in quella donna senza nome provata dalla vita, comincia a chiedersi che aspetto ha, cosa sia successo al figlio, cosa ne è stato di lei dopo aver affidato la bottiglia alle onde. Inizia a fare delle ricerche, prima sporadiche, poi sempre più serrate. Invano. Dopo anni di tentativi, in cui è costretta ad analizzare a fondo anche se stessa per capire da dove nasce quel bisogno di sapere, decide di rinunciare. Forse la lettera deve tornare alle divinità del mare, a cui era destinata. Invece... una telefonata dal continente rimette tutto in gioco.
Nato a Darmstadt il 1 luglio 1742 Georg C. Lichtenberg, diciassettesimo figlio di un pastore protestante, è uno dei più originali scrittori e pensatori tedeschi del XVIII secolo. Spirito inquieto e bizzarro, geniale ma debole (era malato di nervi e etilista), cominciò a raccogliere dal 1766 fino alla morte, osservazioni, notazioni personali, motti di spirito, giochi di parole che spaziavano dal feudalesimo germanico alla riflessione morale, alla teoria della conoscenza, alla sessualità, all'attrazione per la morte.
Castagnabuona, Valle Scrivia, entroterra di Genova. 852 anime a 453 metri sul livello del mare. Un bar e poco altro. Trent'anni fa, tre amici sedicenni Giggi Cepollina, Cinghiatane e Aurelio Fierro - sognavano di fare insieme il colpo del secolo dopo essere rimasti folgorati da Sette uomini d'oro, il film con Rossana Podestà e Philippe Leroy visto al cinema Centrale di Busalla. Oggi Giggi e Cinghiatone tirano stancamente a campare nel loro paesino, mentre di Aurelio si sono perse le tracce dopo il servizio militare. Ma all'improvviso si presenta davvero la possibilità di sistemarsi per sempre, con un furto ai danni di uno spietato (e ricchissimo) boss. Le grottesche avventure che li aspettano insegneranno loro che a volte diventare grandi significa trovare il coraggio di tornare bambini.
"È successo tutto all'improvviso. Tutto! all'improvviso. Ha suonato alla porta. Sono andato ad aprirle. Appena l'ho vista ho avuto un sussulto, era uno schianto. Aveva i capelli sciolti, lunghi, un po' mossi. Un leggero trucco esaltava la grandezza degli occhi. Un vestito verde corto e aderente le disegnava un corpo sinuoso e scopriva gambe perfette. Ma non è stato quello, è stata una irresistibile, incomprensibile, inaspettata questione di pelle. Sono andato ad aprirle, dicevo, lei mi ha sorriso, ha fatto due passi dentro casa tenendo una mano dietro la schiena, io ho richiuso la porta, lei ha detto scusa volevo portare una bottiglia di vino ma in paese lo spaccio era già chiuso. Poi ha tolto la mano da dietro la schiena, mi ha detto ti ho portato un fiore, me lo ha dato, ha accennato un sorriso e un piccolo inchino, io l'ho preso dicendo uh, grazie, lei si è alzata un po' sulla punta dei piedi, mi ha baciato una guancia, poi l'altra, poi ha chiuso gli occhi, con la bocca è scivolata verso la mia bocca, sulla mia bocca. E ci siamo baciati."
Pietro Rinaldi ha ottant'anni e vuole essere lasciato in pace. Ormai è convinto che la sua vita sia arrivata al capolinea e, mentre mangia penne all'arrabbiata, riflette su quanto i libri siano meglio delle persone. Se già fatica a sopportare se stesso, figuriamoci gli altri! Non ha proprio intenzione di avere a che fare con l'umanità... fino a quando, un giorno, nel suo mondo irrompe Diego, il nipotino quindicenne. Lui ha l'entusiasmo degli adolescenti e la forza di chi non si lascia abbattere dagli eventi, neanche da quelli più terribili, e non ha paura di zittire i malumori del nonno. Da Genova partono in direzione di Roma, a bordo di una Citroën DS Pallas decapottabile su cui sembra di volare. Sul sedile posteriore c'è Sid, l'enorme incrocio tra un San Bernardo e un Terranova - vera e propria calamità. Ed è così che un viaggio di sola andata si trasforma in un'avventura on the road, piena di deviazioni e ripensamenti, vecchi amori e nuove gioie. Perché è proprio quando credi di aver visto tutto che scopri quanto la vita riesca ancora a sorprenderti. "l'ultima settimana di settembre" è il racconto esilarante e commovente del viaggio di un nonno e un nipote alla ricerca di se stessi. È una storia che, senza giri di parole, scava nei sentimenti più profondi e ci porta di fronte alle emozioni più vere, quelle che richiedono una buona dose di coraggio per essere affrontate ma rimangono impresse indelebili dentro di noi.
Maria Luigia Librandi, detta Lulù, si sveglia una mattina in una clinica senza alcun ricordo né di sé né del proprio passato. Accanto al letto, solo una favolosa Birkin di Hermès in pelle di coccodrillo, rosa, con un'esplicita richiesta di perdono. Grazie all'aiuto di Andrea Martini, fascinoso medico quarantenne, Lulù comincerà a riscoprire la propria vita: dal periodo come fuorisede dopo lo spaesante arrivo nella capitale al presente come avvocato d'affari per un importante studio legale. Attraverso gli incontri organizzati dal dottore, un pezzo alla volta riaffiorerà l'identità della ragazza, colta nelle sue varie metamorfosi. Dall'oblio riemergerà anche il rapporto con lui, Alessandro Malaspina, "presuntuoso, arrogante e sull'autocelebrativo andante", da cui Lulù, pur continuamente in fuga, si era sempre sentita attratta. Nel frattempo, alcune domande fondamentali affollano la mente della protagonista: è soddisfatta della propria vita? È stata lei a cercare di voler dimenticare qualcosa? E chi è la donna elegantissima che l'aspetta nel corridoio su tacchi Louboutin implorando di incontrarla? Una mattina, le note di A Te di Jovanotti raggiungono Lulù (sempre avvinghiata alla sua Birkin) aiutandola a ricomporre il puzzle della situazione. E all'improvviso niente è più come sembra, neppure chi la circonda.
Sullo sfondo della Pechino post-olimpica dei nostri giorni, una metropoli rumorosa e frenetica in cui ricchezza e povertà sembrano crescere a ritmo incalzante come le selve di grattacieli, il destino di Mei Wang, giovane detective privata, si incrocia con quello della potente famiglia Song, proprietaria della Casa dello Spirito Dorato, un'antica azienda farmaceutica che produce una pillola per guarire i cuori infranti. Ingaggiata dall'affascinante Wudan, avvocato del Sud che cura gli interessi della famiglia, e aiutata dal fidato collaboratore Gupin, Mei indaga sul complicato intreccio di interessi che sta erodendo la solidità finanziaria dell'azienda. Mentre le sue ricerche sono ostacolate dall'onnipresente e corrotta burocrazia cinese e dai suoi ispettori, che minacciano di far chiudere la sua agenzia, Mei si trova coinvolta in un intrigo che si tinge pericolosamente di giallo. Intanto, il tormentato rapporto con la madre e l'inevitabile confronto con la sorella Jin, celebre star televisiva, la costringono a stilare un difficile bilancio personale, tra le ferite, le ombre e i segreti di un passato familiare segnato dal regime maoista, e l'instabilità della propria vita sentimentale e della relazione a distanza col fidanzato Yaping.
Giuliano e Anzia, fratello e sorella, anelano a una vita più libera e perciò si scontrano spesso con la nonna, una dama austera. Il contrasto si inasprisce quando Giuliano si innamora di Normanna, un'americana in attesa di divorzio e madre di una bambina, Lucilla.
Yiyun Li aveva sedici anni quando, nella primavera del 1989, migliaia di studenti scesero in piazza Tian An Men a manifestare. Dopo aver represso la protesta, il governo cinese obbligò tutti i giovani che volevano iscriversi all'università di Pechino a un anno di ferma nell'esercito. Proprio durante una lezione di dottrina di Partito, Yiyun Li fu trovata a leggere Hemingway di nascosto. Un ufficiale le requisì il libro e lo strappò sotto i suoi occhi. Sembra quasi uno dei racconti che quella stessa ragazza scriverà molti anni dopo, una volta in America e imparata una lingua che finalmente potesse dare forma alla sofferenza, al desiderio, al senso di abbandono, alla speranza che provava allora: anche i personaggi di queste storie vivono sulla loro pelle la lacerante contraddizione tra un'umana volontà di realizzazione individuale e il destino collettivo che il potere, la famiglia, la tradizione, l'economia di volta in volta impongono loro. Un uomo e una donna innamorati di un bellissimo attore dell'Opera di Pechino; un bambino dai lineamenti troppo simili a quelli di Mao; un militare amante delle speculazioni capitaliste; una ragazza tradita che imparerà quanto può essere angoscioso mantenere le promesse: ambientati in una Cina allo stesso tempo quotidiana e mitica, i racconti di Yiyun Li non solo offrono un ritratto spiazzante di un paese e di un popoio travolti dai cambiamenti, ma anche riflessioni sull'universale aspirazione alla felicità e sul dolore attraverso cui questa ricerca inevitabilmente passa.
«Ezra Pound ha affermato che la letteratura è una notizia che rimane sempre fresca. Non c'è definizione migliore di questa per I girovaghi, lo straordinario nuovo romanzo di Yiyun Li. In questo libro, storia e memoria s'incontrano nel modo più crudo e riuscito».
Colum McCann
Il primo giorno di primavera del 1979 non segna un passaggio di stagione come tutti gli altri per Fiume Fangoso, una cittadina industriale nel cuore della Cina: ottantamila abitanti stipati in casette cubiche dalle pareti sottilissime, vicoli sterrati, minuscoli cortili tutti identici fra loro.
A incrociarsi, il mattino del giorno stabilito per l'esecuzione di una «controrivoluzionaria», sono i destini degli ultimi della città: maestro Gu e sua moglie, sfortunati genitori di Shan, la condannata, Tong, il ragazzino di campagna, vecchio Hua e sua moglie, raccoglitori girovaghi di rifiuti e neonate abbandonate; oppure Nini, undicenne deforme dallo sguardo penetrante, e l'imbelle Bashi, con la sua insaziata curiosità verso le ragazzine, o il solitario vecchio Kwen, incattivito come il cane nero che tiene alla catena.
Ma sarà un giorno decisivo anche per chi all'apparenza ha tutto ciò che si possa desiderare, come la bella Kai, annunciatrice del partito e moglie di Han, politico in ascesa. L'esecuzione della «controrivoluzionaria» porterà al pettine i nodi che aggrovigliano gli abitanti di Fiume Fangoso, i quali si ritroveranno dopo quindici giorni nella piazza principale, a testimoniare con un fiore bianco di carta velina la loro silenziosa ribellione. E dalla capitale giunge l'eco di un cambiamento, nel segno del Muro della democrazia...
Attingendo a episodi della sua infanzia e adolescenza, Yiyun Li, con una scrittura precisa e armonica, una compassione trattenuta e un sentito rigore anche nel narrare gli episodi più efferati della quotidianità nella Cina totalitaria, disegna un quadro plumbeo come le acque del fiume che bagna l'anonima città industriale. A tratti, però, in tanta tetraggine si aprono squarci di speranza: protagoniste, perlopiù, sono le donne, tenaci e coraggiose nel tenere alta la voce della vita e della giustizia. E pronte, come Nini, a ripartire girovagando, alla ricerca testarda di uno scorcio di libertà.

