
Malempin, scrive André Gide nei suoi appunti per un libro su Simenon, è la «messa in pratica» perfetta di quello che l'autore definisce il suo «metodo»: «far rivivere il passato nel, e attraverso il, presente. Qui i ricordi del passato si alternano al racconto del momento attuale ... E il passato fa luce sul presente, che senza quello rimarrebbe incomprensibile». Del passato, mentre veglia notte e giorno il minore dei suoi figli, affetto da difterite maligna, il dottor Édouard Malempin rievoca soprattutto l'infanzia: perché è stata quella - è sempre quella, Simenon ne è convinto non meno di Freud - a fare di lui l'uomo che è oggi. Determinanti sono stati certi odori (quello della cucina della casa dei genitori, per esempio), certe sensazioni (la beatitudine che provava allorché, malato, poteva «fare assenza» e isolarsi dal mondo), certe scene (la notte in cui si era svegliato e aveva visto il padre chino su di lui, o quando avevano portato in manicomio la giovane zia, una «femmina allo stato puro», bionda rosea e polposa, in preda a una crisi di follia) che si sono fissati nella memoria - ma più ancora le zone d'ombra e i misteri che non è mai riuscito a penetrare fino in fondo: la scomparsa di uno zio a cui i suoi genitori dovevano un bel po' di soldi, l'aver sentito la madre mentire a un gendarme venuto a interrogarla, e quel polsino con un gemello d'oro che poco tempo dopo aveva visto in una discarica andando a scuola, e sul quale aveva sempre taciuto...
Nella primavera del 1928 Georges Simenon (che ha appena compiuto venticinque anni e ne ha già abbastanza della vita mondana che conduce a Parigi) si compra una piccola barca, la Ginette (lunga quattro metri e larga poco più di uno e mezzo), e parte, in compagnia della moglie Tigy, della domestica (e ben presto amante) Boule e del cane Olaf (un danese sui sessanta chili), per un viaggio attraverso i fiumi e i canali della Francia che durerà ben sei mesi: durante i quali gli capiterà di dormire sotto una pioggia sferzante, o di sguazzare nel fango, o di cercare di arrivare davanti alle chiuse prima delle grandi chiatte tirate dai cavalli, o di manovrare tra rocce a pelo d'acqua... Tre anni dopo, il settimanale «Vu» gli commissionerà quello che diventerà il suo primo reportage: insieme a un giovane fotografo di origine ceca, Hans Oplatka, Simenon ripercorrerà, in macchina questa volta, la «vera Francia», e tornerà a casa con un bottino di duecento fotografie. Solo una decina illustreranno, su «Vu», il racconto dell'esaltante navigazione a bordo della Ginette, ma in questo volume il lettore ne troverà molte di più; e scoprirà che senza quell'«avventura tra due sponde» non esisterebbero romanzi come Il cavallante della «Providence», La balera da due soldi, La chiusa n. 1 - per non parlare di tutte le locande in riva a un fiume dove il commissario Maigret, nel corso di un'inchiesta, va talvolta a trascorrere un paio di giorni, occasionalmente in compagnia della sua signora, fingendo a malapena di essere lì per rilassarsi.
Qualcuno ha ucciso brutalmente William Brown, un australiano che durante la guerra ha lavorato per i servizi segreti, e Maigret viene caldamente pregato di risolvere il caso con rapidità e discrezione. Giunto ad Antibes, tuttavia, il commissario si trova d'improvviso catapultato in un mondo che pare avere su di lui l'effetto di un narcotico. Un mondo traboccante "di sole, di mimose e di fiori dal profumo dolciastro, di mosche ubriache, di auto che scivolano sull'asfalto molle...". Un mondo più che mai lontano da Parigi e dalla realtà conosciuta.
Un umbratile viaggiatore di commercio, Emile Gallet, è assassinato in un alberghetto a Sancerre. La caratteristica di quel caso era la mediocrità. Ma questa coltre di mediocrità sembra lacerarsi non appena il commissario comincia a indagare: si viene a scoprire che Gallet aveva da diciotto anni lasciato la ditta per la quale diceva di lavorare e che frequentava Sancerre sotto il nome di Clément. Nell'afa malsana di una precoce estate di provincia Maigret si imbatterà nei segreti, torbidi quanto inaspettati, di un piccolo borghese dalla doppia vita e dall'incerta stabilità.
Non si può dire che sia contento, l'ex commissario di divisione Jules Maigret, di essere svegliato in piena notte, nella casa di campagna dove si è ritirato da quando è in pensione, dal nipote di sua moglie, giovane poliziotto imbranato che un testimone accusa di omicidio. Né è contento di dover abbandonare le sue canne da pesca e i suoi lucci per ritrovarsi, in un'alba gelata, a correre verso Parigi dentro un taxi per cercare di tirare fuori dai pasticci quell'imbecille di Philippe. Ed è ancor meno contento quando si rende conto di essere tagliato fuori dal mondo che per tanti anni è stato il suo, e di sentirsi "vecchio e privo di energie, di risorse e di idee".
Augie Dubbins ha dieci anni e vive a Five Points, un quartiere fatiscente popolato di malviventi, prostitute e ragazzi di strada. Mentre si trova al molo in attesa di immigrati da gabbare, Augie è testimone del suicidio di una giovane che si tuffa in acqua con il suo neonato. In seguito a questo avvenimento, Augie incontra il giovane Edgar Allan Poe, giornalista part time per il Mirror. Il ragazzino mostra a Poe un'altra sua scoperta, il corpo di un'altra giovane, annegata da qualche giorno, Mary Rogers. Tra Poe e Dubbins inizia un rapporto di collaborazione alla ricerca della verità sulla triste fine della giovane suicida e di Mary Rogers.
La voce al telefono dice che Livio Jarussi, il bambino scomparso da due anni, è vivo e sta bene. Aspetta soltanto di essere riportato a casa, dai suoi genitori. Quando la polizia arriva nel luogo indicato dalla voce anonima, una discarica alla periferia di Foggia, trova una scena sconcertante. Qualcuno ha allestito un terribile quadro rituale. Sepolto malamente tra i rifiuti c'è il corpo di Livio. Sulla misera tomba, come un lugubre ornamento, si alza una croce di legno e ferro. Per Renzo Bruni, alto funzionario del Servizio Centrale Operativo, questo ritrovamento significa tornare a occuparsi di un caso che più di ogni altro l'ha tormentato in passato, come poliziotto e come uomo, di un caso dove ritrova un suo fiero avversario, Zio Teddy, in una partita a due, giocata con gli strumenti del male.
Date, fatti, parole, e soprattutto nomi. Ogni cosa raccontata in questo libro è realmente accaduta. Il capo della Polizia Antonio Manganelli, Gilberto Caldarozzi e gli altri colleghi di Piernicola Silvis, funzionario della Polizia di Stato, sono i protagonisti autentici di questo "diario dalla trincea" nell'anno cruciale della guerra tra lo Stato e Cosa Nostra, il 1992. I cadaveri di Falcone e Borsellino pesavano ancora freschi sulla coscienza collettiva del paese quando l'autore di questo racconto si trovò catapultato nell'indagine che portò alla cattura del numero due di Cosa Nostra, Francesco "Piddu" Madonia intercettato quasi casualmente durante una sua breve trasferta in Veneto. Così, mentre l'indagine prosegue, la vita privata di chi racconta va a rotoli: c'è da pedinare, stare svegli, sudare freddo e avere paura, fino all'arresto del boss: un obiettivo sospirato che segnò l'inizio di una nuova speranza per il paese.
Una notte d'estate alla fine degli anni Sessanta. Charlie, un ragazzino di tredici anni, non riesce a dormire, quando un colpo alla finestra lo strappa dalle sue amate letture. Fuori c'è Jasper Jones, e Charlie lo conosce bene. Solitario, ribelle, spesso emarginato, Jasper Jones rappresenta il fascino del rischio e del pericolo. Quella notte Jasper ha bisogno d'aiuto, e Charlie non ha scelta, deve seguirlo nel buio. Jasper Jones ha una terribile reputazione. È un Ladro, un Bugiardo, un Delinquente, un Perdigiorno. È pigro e inaffidabile. È un selvaggio e un orfano, o almeno cosi pare. Sua madre è morta e suo padre beve molto e lavora poco. È la pietra di paragone in negativo che i genitori usano come avvertimento: Ecco come finirai se disobbedisci. Charlie invece è un ragazzino fortunato, ha una bella casa, una stanza tutta per sé, dei genitori che lo amano. Magari non è bravo nello sport, ma a scuola è tra i più brillanti. In quell'estate bollente, ha scoperto un mondo nuovo pieno di personaggi straordinari, come Atticus Finch de "Il buio oltre la siepe", Sal Paradise di "Sulla strada", che "maneggia le bottiglie di whisky come una casalinga nella pubblicità di un detergente" e Holden Caulfield, sempre pronto a farsi consolare da una sigaretta. Jasper e Charlie affrontano l'oscurità e la cittadina deserta, costeggiano il fiume e arrivano in una radura ben protetta, tra gli alberi del bosco.
Dopo molti anni, due amici si ritrovano in una trattoria del centro di Chișinău, capitale della Repubblica Moldova, a ricordare il loro passato e la scomparsa, prematura e tragica, di Florin Montana, pittore di grande talento e loro carissimo amico. Improvvisamente dal racconto del vissuto riemergono amori, sogni, invidie e misteri irrisolti, che li obbligano a vivere un'avventura giocata tra diverse capitali europee e in vari ambiti umani e artistici. I due allestiscono una pièce in bilico tra finzione e realtà. Paradossalmente, il filo conduttore di questa insolita esperienza sarà l'imperatore Nerone, uomo di potere, artista e, soprattutto, anima complessa, travagliata da conflitti e infiammata da feroci ambizioni.
Quando si diventa davvero grandi? Quanto coraggio ci vuole per fare il grande passo e uscire dall'adolescenza una volta per tutte? Viola e Kimi hanno sedici anni, e non lo sanno ancora. Lei è italiana, lui finlandese. Lei socievole e intraprendente, lui con gli occhi fissi sul libro che sta leggendo, come se il mondo intorno non ci fosse. Entrambi hanno un segreto che li rende molto diversi dagli altri. Viola ha perso la madre, Kimi è affetto da una indefinibile forma di autismo. Lei non vuole, o meglio, non vorrebbe che quello che le è successo condizionasse la sua vita, lui percepisce la realtà soltanto attraverso le note di un pianoforte. Si incontrano a un corso d'inglese a Londra, e da quel momento, ogni anno, a luglio, si incontreranno attraverso l'Europa, mentre la vita scorre loro accanto. Fino a quando, sedici anni dopo il primo incontro, entrambi riceveranno un invito che li porterà a prendere un'altra decisione, che cambierà per sempre le loro vite. Un romanzo sulla necessità e la voglia di crescere. Un romanzo sulle occasioni che la vita ci offre, e non sempre riusciamo a cogliere, ma anche un richiamo all'autenticità, all'intensità che i protagonisti devono affrontare. E soprattutto, un romanzo sul coraggio e sulle prove che bisogna superare per poter dire di essere veramente vivi.