
"La Monarchia temporale, che chiamano 'Impero', è dunque il principato di uno solo e al di sopra di tutti, nel tempo ovvero in ciò e sopra di ciò che ha dimensione temporale. Ora intorno ad essa sorgono tre principali questioni: in primo luogo appunto sorge la questione, se essa sia necessaria al buono stato del mondo; in secondo luogo, se il popolo romano abbia rivendicato a sé di diritto l'ufficio di Monarca; e in terzo luogo, se l'autorità del Monarca dipenda da Dio immediatamente oppure da un ministro o vicario di Dio." È Dante stesso a porre le questioni dottrinali che intende affrontare nel suo trattato. Forme e lingua - il latino - sono quelle tradizionali della trattatistica; rivoluzionarie invece le tesi sostenute, quelle "intemptate veritates" che fanno della "Monarchia" l'"espressione dottrinale del problema del dualismo permanente e della tensione concorrenziale tra due poli, lo spirituale e il temporale". Si tratta di "un'opera che nella tradizione giuridico-politica europea condensa in modo originale, per rielaborarlo in chiave rivoluzionaria, un ampio retaggio d'idee e di dottrine", come afferma Diego Quaglioni, noto studioso di diritto medievale, cui si deve il commento.
Il volume propone il classico dantesco nel testo critico della Società Dantesca Italiana, riveduto, col commento scartizziniano rifatto da Giuseppe Vandelli, cui è stato aggiunto il Rimario perfezionato di L. Polacco e l'indice dei nomi propri e di cose notabili.
La prima cantica della "Commedia" è sempre stata letta e apprezzata per i grandi personaggi, gli incontri frontali, gli episodi drammatici, i sentimenti corposi che la attraversano e la interpretano. Anche se questi sono tratti più vistosi che distintivi del mondo infernale rispetto alle dimensioni degli altri due, sin dal suo primo apparire, la rappresentazione dantesca del male è stata visitata ed esaltata come una galleria storico-romanzesca di quadri firmati, antichi e recenti. Ed è nelle loro sculture e raffigurazioni che troveremo le ragioni di un successo d'impressionante continuità.
Se l'Inferno è la cantica più drammatica, rutilante e movimentata, nel Purgatorio, l'unico regno oltremondano non eterno, predominano i toni elegiaci, i colori tenui della mestizia e del dolore che redime. Dal coro dolente e sospiroso dei peccatori che sono disposti sulle sette balze di una montagna dominata dal paradiso terrestre, non emergono più i lividi simboli della disperazione perenne, ma rassegnate e come velate creature che il poeta disegna affettuosamente.
Franco Nembrini trova le parole più semplici e toccanti per avvicinarci al testo di Dante e farci sentire quanto esso abbia a che fare con la nostra quotidianità. "Il Purgatorio" racconta Nembrini "è la cantica del cambiamento. Si comincia in un modo e si finisce in un altro. Come nella vita di ogni giorno. Dante ci fa capire che il problema non è cadere, ma rialzarsi, afferrare la mano che ogni volta ci viene offerta." Ad accompagnare il testo di Dante e il commento di Nembrini ci sono le illustrazioni di Gabriele Dell'Otto, che trova una cifra unica ed emozionante nel tratto e nelle scelte cromatiche, contribuendo a rendere concreta per i lettori l'esperienza di Dante. Prefazione di Alessandro D'Avenia.
«Un nuovo commento alla Divina Commedia senza nessuna pretesa specialistica, nato dall'amicizia con un gruppo di ragazzi che ha accettato la sfida di un dialogo tra il Sommo Poeta e la loro vita di ogni giorno, con le sue ferite e le sue domande. Un commento che, arricchito dalle formidabili immagini di Gabriele Dell'Otto, spero possa contribuire allo scopo che Dante stesso si era prefissato scrivendo la Commedia: "allontanare i viventi in questa vita dallo stato di miseria e condurli allo stato di felicità". Tutti, indipendentemente dall'età, dalla professione, dal grado di studi.» (Franco Nembrini)
Franco Nembrini da anni, tiene per tutta l'Italia un ciclo di lezioni su Dante e la Commedia. Alla fine di uno di questi incontri, a Roma, Nembrini è stato avvicinato da un ragazzo che gli ha detto che le sue parole gli avevano cambiato la vita. Poco dopo Nembrini ha scoperto che il ragazzo era Gabriele Dell'Otto, uno dei più importanti disegnatori del mondo, artista di punta delle due grandi casi editrici americane di supereroi, Marvel e DC. È nato così un progetto che è anche un sogno. Rivestire la Divina Commedia per portarla al grande pubblico, nel millennio che è appena iniziato. Dopo l'introduzione di Alessandro D'Avenia, Nembrini illustra tutta l'opera, e poi i singoli canti dell'Inferno. Ogni canto ha un'introduzione alla lettura scritta da Nembrini, il testo originale di Dante e, a fronte, una parafrasi in italiano contemporaneo curata dagli studiosi dell'associazione "Cento Canti" per permettere la lettura a tutti, e una riproduzione delle meravigliose tavole di Gabriele Dell'Otto che illustrano il contenuto del canto. Un grande progetto, che continuerà, ovviamente, con Purgatorio e Paradiso.
Con il Paradiso si chiude nell'anniversario dei 700 anni dalla nascita di Dante questo progetto di rilettura e illustrazione della Divina Commedia a cura di Franco Nembrini, Gabriele Dell'Otto e Alessandro D'Avenia (che firma la prefazione).
Franco Nembrini, da anni, tiene per tutta l'Italia un ciclo di lezioni su Dante e la Commedia. Alla fine di uno di questi incontri, a Roma, Nembrini è stato avvicinato da un ragazzo che gli ha detto che le sue parole gli avevano cambiato la vita. Questo ragazzo era Gabriele Dell'Otto, uno dei più importanti disegnatori del mondo, artista di punta delle due grandi casi editrici americane di supereroi, Marvel e DC. È nato così un progetto che è anche un sogno. Rivestire la Divina Commedia per portarla al grande pubblico, nel millennio che è appena iniziato. Dopo l'introduzione di Alessandro D'Avenia, ogni canto ha un'introduzione alla lettura scritta da Nembrini, il testo originale di Dante e, a fronte, una parafrasi in italiano contemporaneo, e una riproduzione delle tavole di Gabriele Dell'Otto che illustrano il contenuto del canto. Un grande progetto, che continuerà, ovviamente, con Purgatorio e Paradiso.
«Delle tre cantiche il Purgatorio è quella che più facilmente possiamo sentire nostra. Perché nostra, quotidiana, è la domanda drammatica da cui tutto il cammino del Purgatorio muove: si può ricominciare? Il male c'è, è innegabile, a volte sembra invincibile, per quanto ci sforziamo, ci ricadiamo sempre; ma davvero è l'ultima parola? Si può sperare di raggiungere il bene? Di tornare "puri e disposti a salire a le stelle"?» (Franco Nembrini)
«Credo che qui si nasconda il dono più grande di Dante che noi non possiamo assolutamente trascurare, perché ne va della nostra felicità. Dante scrive il Paradiso per aprirlo dentro di lui e dentro chi avrà la pazienza e il coraggio di seguirlo: di muoversi con lui. In paradiso non ci si va, ci si sta, solo se lo si vuole accogliere, o meglio liberare, dentro di sé.» (Alessandro D'Avenia)
Gabriele Dell'Otto, illustratore italiano della Marvel, ha compiuto un'impresa epocale: illustrare integralmente le 3 cantiche della Divina Commedia nell'edizione a cura di Franco Nembrini con introduzione di Alessandro D'Avenia. Celebriamo la sua bravura in questo volume che raccoglie tutte le illustrazioni valorizzandole al massimo, accanto al testo della Commedia.