
Quando in un freddo pomeriggio invernale il principe Ludovico Ruspanti precipita, durante la celebrazione della Messa, dall'interno della cupola di San Pietro, per Aurelio Zen si apre tutta una serie di inquietanti interrogativi. Si tratta di un suicidio o di omicidio? Perché il principe si era rifugiato in Vaticano e perché era tenuto sotto sorveglianza? Le autorità vaticane premono perché il caso venga risolto al più presto con un verdetto di suicidio, ma, uno dopo l'altro, anche importanti testimoni vengono eliminati. Quale segreto si cela in Vaticano? E, soprattutto, cos'è e quali scopi si prefigge la Cabala, una società che ricorda da vicino la P2?
Il vicequestore Aurelio Zen stavolta approda controvoglia alle vigne piemontesi, incaricato da un appassionato e potente collezionista di vini di risolvere un'indagine della massima importanza. Nei pressi di Alba, è stato selvaggiamente ucciso ed evirato il produttore di uno dei migliori Barbaresco. Accusato del delitto è il suo unico figlio, ma il suo arresto rischia di compromettere la vendemmia, che si annuncia eccezionale.
L'incubo più atroce di Aurelio Zen, il disincantato vicequestore protagonista dei romanzi di Michael Dibdin, si è fatto realtà: è arrivato il trasferimento in Sicilia. Come al solito, assecondando il suo carattere pigro e scettico, Zen fa di tutto per defilarsi e farsi coinvolgere il meno possibile, nell'attesa di un nuovo trasferimento. Ma il destino fa sì che in Sicilia si trovi anche la sua figlia adottiva, amica del magistrato del pool antimafia al quale viene affidata l'indagine sull'assassinio di uno sconosciuto lasciato morire in un vagone merci abbandonato su un binario morto. Ecco dunque che il povero Zen si trova, suo malgrado, a poco a poco minacciato dalle spire di un caso difficile. Tanto più che quelle spire si rivelano quelle della mafia...
Trentatré racconti, pubblicati tra il 1947 e il 1953, di un Philip K. Dick che muove i primi passi nella letteratura fantascientifica: storie che possono essere raggruppate in tre categorie principali, quella basata sul grimmick, la trovata che risolve un complesso quadro di indizi volti a porre l'enigma di una civiltà aliena, quella dei racconti di fantasia, in cui l'immaginazione dickiana può uscire dagli schemi ed esprimersi al meglio, e quella fondata sul tema della guerra, una delle sue ossessioni, che risente ancora delle visioni apocalittiche con cui l'umanità ha visto schiudersi il secondo conflitto mondiale. I principali temi cari all'autore sono quasi tutti già presenti in questa antologia: il rapporto con Dio, la diversa percezione del reale e le sue differenti sfaccettature, il conflitto tra vita biologica e artificiale, l'angoscia dell'impossibilità di comunicare con gli altri e l'attenta osservazione della società e del mondo intero.
Chi o cos'è Valis? È un'imperscrutabile entità intelligente che vive nello spazio? O forse un meccanismo, una formula o, ancora, un essere vivente vero e proprio, che emana uno sconvolgente flusso di informazioni sulla natura dell'universo? Nella ricerca di verità supreme, Valis pone il lettore di fronte a una serie di folgoranti interrogativi: cosa rappresentano la realtà e il divino? Esistono davvero oppure sono semplici invenzioni della nostra mente? In Divina invasione, un dio alieno tenta di stabilire un contatto con i terrestri come mai è accaduto prima: invia sulla Terra il proprio figlio, privo di memoria. Ma una presenza sovrannaturale è capace di impregnare di sé l.universo: l'ennesima, efficacissima variazione dickiana sul tema della realtàdivinità nella quale gli uomini si dibattono. La trasmigrazione di Timothy Archer ruota attorno alla vita dissoluta del vescovo Archer, attraverso l'impietoso giudizio della controparte femminile che scetticamente partecipa alla sua ricerca della verità metafisica, decidendo infine di abbandonarlo al proprio destino.
Nel 1992 la Guerra Mondiale ha ucciso milioni di persone, e condannato all'estinzione intere specie, costringendo l'umanità ad andare nello spazio. Chi è rimasto sogna di possedere un animale vivente, e le compagnie producono copie incredibilmente realistiche: gatti, cavalli, pecore. Anche l'uomo è stato duplicato. I replicanti sono simulacri perfetti e indistinguibili, e per questo motivo sono stati banditi dalla Terra. Ma a volte decidono di confondersi tra i loro simili biologici. A San Francisco vive un uomo che ha l'incarico di "ritirare" gli androidi che violano la legge, ma i dubbi intralciano a volte il suo crudele mestiere, spingendolo a chiedersi cosa sia davvero un essere umano.
Quali sono le scaturigini letterarie e filosofiche della Nona Sinfonia? Quali letture accompagnarono gli ultimi quindici anni di vita di Beethoven? In sostanza: quale fu il clima culturale ed emotivo in cui visse e operò il compositore tedesco nell’ultima fase della sua esistenza? Attraverso l’epistolario, i diari e i quaderni di conversazione del maestro di Bonn, Maynard Solomon ci guida alla scoperta di uno dei momenti più intensi ed enigmatici della produzione beethoveniana. Quello – per intenderci – delle Variazioni Diabelli e delle ultime cinque sonate per pianoforte, degli ultimi sei quartetti, delle ultime tre sinfonie e della Missa solemnis. E delinea così un mondo interiore in cui si mescolano filosofia romantica ed esoterismo, mitologia pagana e massoneria, estetica classica e religioni orientali. L’ultimo Beethoven rappresenta un contributo decisivo alla conoscenza di quello straordinario "sviluppo spirituale" che rese possibili alcune fra le opere immortali del grande musicista tedesco.
Le forze dell'Asse hanno vinto la seconda guerra mondiale e l'America è divisa in due parti, l'una asservita al Reich, l'altra ai Giapponesi. Sul resto del mondo incombe una realtà da incubo: il credo della superiorità razziale ariana è dilagato a tal punto da togliere ogni volontà o possibilità di riscatto. L'Africa è ridotta a un deserto, vittima di una soluzione radicale di sterminio, mentre in Europa l'Italia ha preso le briciole e i Nazisti dalle loro rampe di lancio si preparano a inviare razzi su Marte e bombe atomiche sul Giappone. Sulla costa occidentale degli Stati Uniti i Giapponesi sono ossessionati dagli oggetti del folklore e della cultura americana, e tutto sembra ruotare intorno a due libri: il millenario I Ching, l'oracolo della saggezza cinese, e il bestseller del momento, vietato in tutti i Paesi del Reich, un testo secondo il quale l'Asse sarebbe stato in realtà sconfitto dagli Alleati. Introduzione di Carlo Pagetti. Postfazione di Luigi Bruti Liberati.
Cosa accadrebbe se si scoprisse che quanto si conosce del mondo non è altro che una menzogna? È la domanda alla base di questo futuristico romanzo, un thriller intenso, ironico e paranoico in cui Philip K. Dick affronta i temi a lui cari della manipolazione della realtà e della dicotomia falso/autentico. In un futuro nel quale la Terra è stata devastata da una guerra nucleare, le città distrutte e ridotte a lande selvagge e radioattive, troppo pericolose per la vita umana, gli abitanti sono stati trasferiti nel sottosuolo, dove si affannano in formicai industriali e ricevono ordini da un presidente che sembra non invecchiare mai. Nicholas St. James, come ogni cittadino, crede a ogni parola del suo leader. Ma tutto cambia per lui quando risale in superficie, dove ciò che trova è più scioccante di qualsiasi realtà avesse mai potuto immaginare... Introduzione di Carlo Pagetti.
Jason Taverner, noto conduttore televisivo, è il prodotto di esperimenti sugli esseri umani attraverso cui sono stati creati individui di bellezza e intelligenza fuori dal comune, ed è una star amata da milioni di persone. Dopo un incidente si ritrova in ospedale per poi risvegliarsi in una stanza d'albergo, e in breve si rende conto che la sua esistenza sembra essere ignorata dal mondo intero. Nonostante lui abbia ricordi molto chiari di chi fosse prima del ricovero, nessuno lo riconosce, e i suoi documenti sono spariti nel nulla, facendolo diventare un clandestino, passibile perfino di arresto, se individuato. In due giorni da incubo, in un mondo fattosi improvvisamente ostile, Jason va alla disperata ricerca della propria identità. Un romanzo che affronta le tematiche più ricorrenti dell'opera dickiana: la difficoltà di distinguere le dimensioni della realtà, l'alterazione dello stato di coscienza e l'uso delle droghe. Introduzione di Carlo Pagetti. Postfazione di Renato Oliva.
Glen Runciter comunica con la moglie defunta per avere i suoi consigli dall'aldilà. Joe Chip scompare dal mondo del 1992 e si ritrova nell'America degli anni Trenta. Una trappola mortale ha annientato i migliori precognitivi del sistema solare. È in corso una lotta per scrutare il futuro, in un'impossibile dissoluzione del presente; mondi e tempi diversi fluiscono contemporaneamente, la vita si scambia con la morte. In "Ubik" Philip K. Dick affronta alcuni dei suoi temi più profondi: l'illusione che chiamiamo realtà, la mancanza di un tessuto connettivo e di un principio unificatore al di sotto dell'apparenza delle cose, il mistero di un Dio che tiene i dadi della vita e della morte. Scritto nel 1966 e pubblicato nel 1969, "Ubik" è una delle opere più sconcertanti e riuscite di Philip K. Dick. Per il suo dirompente surrealismo, per l'ironia e la passione con cui analizza la società umana, "Ubik" è un classico di quella letteratura che si spinge a esplorare i paradossi dell'esistenza con le armi della visione e della fantasia, di uno sguardo anarchico, insaziabile e curioso. Introduzione di Carlo Pagetti.

