
Kibbutz Granot. È un inverno piovoso, interminabile. Il buio cala presto, fa freddo e solo il calore dentro le case è capace di consolare. Yoni e Rimona sono due giovani sposi malinconici: lei sogna i figli che non ha avuto, lui il deserto, la fuga. Hava e Yolek invece rimuginano su vecchi rancori e nuove delusioni. Bolognesi, un ex detenuto graziato, un tipo strano ma con delle mani d'oro, lavora a maglia e borbotta frasi incomprensibili. Poi, nell'ennesima sera di pioggia, fa la sua comparsa Azariah, un ragazzo tutto ingenuità ed entusiasmo. Da quella sera, le cose a poco a poco cambiano. Ciascuno sembra andare progressivamente verso il proprio destino. E forse smetterà di piovere. Ambientato alla vigilia della Guerra dei Sei Giorni, nel 1967, "Una pace perfetta" incastona la vita di un kibbntz nella storia d'Israele e nel presente.
Il commissario della polizia di Stoccolma Jeanette Kihlberg sta indagando sulla morte di alcuni giovani immigrati, quando si trova a dover risolvere un caso ben più "importante" per la sua risonanza mediatica: l'assassinio brutale di un uomo d'affari noto per le sue attività filantropiche. Jeanette si rivolge all'amica Sofia Zetterlund, psicologa e profiler dalla personalità complessa e ambigua che, mentre collabora con la polizia, tenta disperatamente di liberarsi dai fantasmi del suo passato. Intanto, tra Svezia e Danimarca, una serie di omicidi raccapriccianti sembra far emergere uno spietato disegno di vendetta. Le indagini condotte da Jeanette Kihlberg riportano lentamente alla luce un passato oscuro e in apparenza indecifrabile: chi è davvero Victoria Bergman, e perché è letteralmente scomparsa nel nulla? Cos'è accaduto venticinque anni prima al liceo di Sigtuna, e che ha segnato in modo indelebile la vita di alcune studentesse di allora? E di cosa si occupa la misteriosa fondazione che fa capo all'istituto? Chi sta cercando di coprire il pubblico ministero von Kwist? Come se non bastasse, il commissario Kihlberg deve affrontare i problemi della vita di tutti i giorni: il divorzio, un figlio difficile, una relazione sentimentale pericolosa. In bilico tra introspezione psicologica e lucida efferatezza, la trama intessuta dal duo Eriksson-Sundquist scandaglia uno dei misteri più cupi dell'animo umano: fino a che punto il male e la sofferenza possono sconvolgere?
"Le tredici storie che compongono la seconda raccolta di Alice Munro, pubblicata nel 1974 e ora per la prima volta in Italia, sono accomunate in larga misura da uno sguardo retrospettivo sulle cose e da riflessioni postume su un passato che tramanda i suoi misteri senza risolvere rancori, gelosie e amori complicati e cattivi. Gli anni non possono spegnere gli incendi della giovinezza, i quali continuano imperterriti a consumare l'ossigeno delle relazioni. Quella tra le due sorelle Et e Char, per esempio, avvinghiate l'una all'altra dal risentimento non meno che dall'affetto, dall'invidia dell'una per la luminosa e invincibile bellezza dell'altra, dal ricordo di piombo di un fratellino annegato, e dalla loro futile rivalità sentimentale. O la danza macabra fitta di tradimenti e amarezze fra la narratrice del racconto 'Dimmi se sì o no' e il suo amante, al quale la donna si rivolge, ora che il caso l'ha messa in contatto con una lancinante verità su di lui. E nel solco delle relazioni difficili, in bilico tra generosi silenzi e slanci superflui, si colloca pure il racconto 'Cerimonia di commiato', nel quale la morte di un figlio adolescente riporta dopo anni sotto lo stesso tetto due sorelle, madre e zia del ragazzo, senza tuttavia riuscire a produrre un autentico riavvicinamento. Su tutte queste relazioni dilaga naturalmente l'acqua torbida e scura del rapporto tra madre e figlia del racconto finale, 'L'Ottawa Valley', costruito come una sorta di album di famiglia per viaggi paralleli nel passato." (Susanna Basso)
Una valigia contenente un ordigno esplosivo viene trovata nel giardino di un asilo nido in un tranquillo sobborgo di Tel Aviv. Una voce femminile al telefono dice che "questo è solo l'inizio"; apparentemente il bersaglio è la proprietaria della scuola. Ma la polizia non può permettersi di sbagliare, specie considerato che sono in gioco delle vite innocenti. L'ispettore Avraham Avraham è appena rientrato in Israele dopo una lunga vacanza a Bruxelles insieme alla compagna Marianke, che presto lascerà il lavoro per andare a vivere con lui: una vacanza necessaria anche per riprendersi dal trauma di un caso irrisolto. Mentre aspetta la sua donna per cominciare con lei una nuova vita, Avi vuole dimostrare a se stesso di poter condurre un'indagine senza farsi influenzare dalle sue sensazioni: l'antipatia per un indiziato dall'atteggiamento sprezzante; la diffidenza verso una maestra reticente, accusata di aver maltrattato i bambini; la pietà per un padre laconico e un po' avanti con gli anni che si occupa da solo dei suoi due figli... Raccontato da punti di vista diversi, "Un'ipotesi di violenza" è un giallo sfaccettato, segnato da drammatici cambiamenti di prospettiva e di direzione. Ancora una volta l'ispettore Avraham deve confrontarsi con le infinite sfumature dell'animo umano, ma anche con la propria voglia di riscatto, che rischia di essere il più temibile degli avversari.
Vilnius Lancastre, novello Amleto a Barcellona, ha una spiccata somiglianza con Bob Dylan, l'ambizioso progetto di redigere un archivio generale del fallimento, nonché quello di fondare una società di emuli di Oblomov che facciano dell'indolenza totale una forma d'arte che consenta loro di generare non più di una sola idea al giorno. Per contro, il narratore è un prolifico scrittore che, dopo essersi dedicato tutta la vita alla produttività letteraria, si pente e si prepara a tacere definitivamente, anche nella vita reale. Ma non può non cedere all'invito di Vilnius e della fidanzata Deborah che gli affidano la stesura delle memorie apocrife del famoso scrittore Lancastre, morto in circostanze sospette. Ancora una volta quindi la vita reale si confonde con quella letteraria e i due giovani mettono in scena una trappola per topi di shakespeariana memoria senza mai cedere tuttavia all'impegno di perseguire la quintessenza della levità, quella dimensione infra sottile postulata da Duchamp. Sullo sfondo la filigrana della Hollywood degli anni d'oro e Scott Fitzgerald. Un romanzo intriso di grande ironia, con padri dai figli reali e scrittori coi loro figli metaforici, in competizione o complici, donne dal fascino delle dive di celluloide, in una Barcellona contemporanea e scanzonata, pronta a ospitare questa compagine di personaggi stravaganti.
Una vita avventurosa, ricca di avvenimenti straordinari ma anche tragici, caratterizzata - un secolo e mezzo fa - da un'intuizione i cui effetti sociali ed economici hanno migliorato nel mondo l'esistenza di centinaia di milioni di persone sotto il profilo materiale e morale: la vita di Friedrich Wilhelm Raiffeisen. Innovatore sociale vissuto in Germania nell'Ottocento, Raiffeisen è stato l'ideatore delle prime cooperative di credito, oggi note per lo più con le denominazioni di Casse Raiffeisen, Casse Rurali e Banche di Credito Cooperativo. Questo romanzo - il più famoso dello scrittore austriaco Franz Braumann - narra le vicende personali e familiari, appassionanti e drammatiche, attraverso le quali Raiffeisen, con la sua fede incrollabile in Dio e nell'uomo, è arrivato a realizzare la sua opera.
Siamo a Kaikurussi, un piccolo villaggio tra i monti del Kerala. Bashi il Pittore gira per le stradine buie del paese, magro ed emaciato, con il grembiule sempre sporco di pittura, gli occhiali spessi e i capelli a cespuglio. Qualcuno sussurra che si è ridotto così per colpa di una donna crudele che gli ha spezzato il cuore e lo ha spinto a rifugiarsi proprio in quel paesino sperduto nel nulla. Ma Bashi ha quello che non ha nessun altro essere umano: la capacità di leggere nella mente e nel cuore degli altri, di scacciare le paure e calmare il dolore. E di calmare il dolore ha molto bisogno Mukundan, figlio di uno degli uomini più ricchi del villaggio, che è fuggito a diciott'anni per allontanarsi da un padre dispotico e violento e ora è tornato, sulla soglia della mezza età, per affrontare i fantasmi del passato. Sarà proprio il bizzarro Bashi, assunto per lavorare al restauro della vecchia casa di famiglia di Mukundan, ad aiutarlo... In questo romanzo di Anita Nair rivivono intensissime le atmosfere, i colori, i profumi della vita in un piccolo villaggio indiano, un universo nel quale si ritrovano, concentrate e narrate con levità e grande sense of humour, tutte le passioni e le sofferenze del mondo.
Nell'arco di pochi giorni Karl Ove Knausgård decide di dare un taglio netto alla propria vita in Norvegia e lascia il paese e la moglie Tonje per trasferirsi a Stoccolma. Lì stringe profonda amicizia con un altro esiliato norvegese, un intellettuale appassionato di boxe di nome Geir, e va dietro a Linda, una bella poetessa che l'aveva incantato anni prima a un workshop per scrittori. "Un uomo innamorato", il secondo volume di sei del ciclo "La mia battaglia", vede Knausgård raccontare di relazioni tempestose, delle sfide della paternità e dell'urgenza di scrivere. Come ne "La morte del padre", noi leggiamo mentre la sua vita si svolge.
Il romanzo, scritto sia in italiano che in inglese, è ambientato in India tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo negli ultimi tempi del colonialismo britannico del subcontinente. Narra la storia di una famiglia inglese all'epoca della Regina Vittoria, che per seguire un familiare arruolato nell'esercito britannico, si trasferì in questa magica e misteriosa terra di caste", di usi e di costumi, fino allora ad essi completamente sconosciuta. "
Due donne, due destini, un incidente in comune: l'amore. Per Calista, di buona famiglia irlandese, arriva molto presto, a diciassette anni, ha il volto di Alexandros, trentenne cipriota bellissimo e sicuro di sé, e la conduce a una nuova vita in un Paese straniero. Per Pilar, figlia di contadini spagnoli, l'amore invece è un vortice imprevisto che in un attimo ribalta un progetto inseguito per dieci anni: lasciarsi alle spalle la miseria e l'ignoranza per diventare un'altra. Calista dovrà imparare nel modo più difficile a essere moglie e madre, mentre il suo matrimonio naufraga sugli scogli della violenza e dell'inganno, e su Cipro si addensa l'ombra di un colpo di Stato. Pilar, rimasta sola in una Madrid indifferente, sarà costretta alla più dura delle rinunce, e a un viaggio in quel passato che ha rinnegato. Finché un'estate le storie delle due donne convergono nel fragore di un evento senza scampo: un omicidio che ha radici più antiche di quanto possano immaginare.
Ana Blandiana è una delle voci liriche rumene più suggestive: una fama letteraria accompagnata dalla rilevanza del suo impegno civile e costruita attraverso una serie di volumi di versi e prosa fantastica che hanno definito via via la sua personalità creativa. La sua opera è un'incessante meditazione sulla creazione artistica e sulla natura umana: la purezza e la caduta nel peccato, la morte e la sopravvivenza, l'amore come aspirazione all'assoluto e insieme fuga dalla materialità contingente conferiscono alla sua poesia una dimensione fuori dal tempo. Il suo obiettivo è una solenne semplicità, che pone al centro del suo cosmo cose mortificate, vilipese e disadorne, anche se vive e trepidanti come la misteriosa natura dei paesaggi rumeni.