
"Una vita" è il racconto di una iniziazione impossibile. Giovanissimo impiegato di banca, da poco inurbato, che chiama "malattia" il suo disagio sociale e sogna il successo come riscatto, Alfonso Nitri coltiva il "sogno": il sogno a occhi aperti, la fantasticheria che blocca la presa di coscienza; il sogno notturno di intensa vividezza, in rapporto stretto ma imprecisabile con l'esperienza reale, che fornisce intermittenti illuminazioni ma anche complica e frantuma in labirintici percorsi interni la sua complessiva esperienza. L'enigma non è nei fatti, ma nella natura del personaggio e nella fertilità inventiva con la quale egli, rifuggendo dall'apparente gratuità dei suoi gestì, insiste nel decifrarsi, si contraddice, conforta se stesso, traveste l'esperienza.
Primo romanzo di Pirandello, "L'esclusa" vive ancora di una sensibilità naturalistica, ma permeata da un gusto del derisorio e del grottesco che avrà importanti sviluppi nella narrativa e nel teatro successivi. La vicenda di Marta, sposa ripudiata per un sospetto di adulterio e perdonata quando l'adulterio viene realmente consumato è, secondo i propositi dell'autore, pretesto per sfiorare il tragico "mantenendo gli occhi asciutti dell'umorista". Il gioco ambiguo del paradosso, cifra peculiare della "filosofia" pirandelliana, istituisce una circolarità che tende a negare il percorso normale e, ingannando le aspettative del lettore, riconduce la storia al suo inizio: come se nulla fosse successo.
Spunti autobiografici conferiscono al romanzo una sorta di vigoroso e talvolta tumultuoso lirismo, cui fa da contraltare un realismo capace di cogliere la pena e l'angoscia del vivere. I due modi narrativi danno vita a una scrittura asciutta ed essenziale, a tratti violenta, che racconta la vicenda di un amore infelice e di una proprietà in rovina con una forte accentuazione delle tematiche psicologiche.
Umoristico antieroe della modernità, filosofo pazzo, il protagonista Vitangelo Moscarda narra la sua storia che, partendo dalla frantumazione della coscienza unilaterale, culmina in una sorta di santità laica coincidente con l'attività di una scrittura indirizzata al lettore da un "oltre" fuori della vita. Il volume fa parte della serie pirandelliana diretta da Nino Borsellino che firma l'ampia introduzione sulla vita e l'opera dell'autore. L'apparato critico introduttivo è completato da una bibliografia di Graziella Pulce.
La narrativa della Deledda, posta ora nella scia del verismo di Verga, ora accostata al decadentismo dannunziano, racconta di forti vicende d'amore, di dolore e di morte, nelle quali domina il senso religioso del peccato e la tragica coscienza di un inesorabile destino. Nella sua prosa si consuma la fusione carnale tra luoghi e figure, tra stati d'animo e paesaggio, tra gli uomini e la terra di Sardegna, luogo mitico e punto di partenza per un viaggio dell'anima alla scoperta di un mondo ancestrale e primitivo.
Nel 1916, ferito a un occhio e costretto a indossare una bendatura che lo condanna a una temporanea cecità, D'Annunzio scrive il "Notturno" "con il capo riverso, un poco più in basso dei piedi"; per farlo si affida a sottili striscioline di carta, le "liste sibilline", poi raccolte, risistemate e pubblicate nel 1921. L'opera - spiega Elena Ledda nella prefazione -"sembra fondata su una sorta di sovrapposizione fantastica e allucinatoria di tre piani temporali che vicendevolmente si scambiano: il presente della scrittura e della malattia, il passato recente degli episodi di guerra, il passato remoto dei ricordi d'infanzia, della terra d'Abruzzi e della madre. E pochi ma essenziali sono gli elementi attorno ai quali si sviluppa questa narrazione frammentata: la morte, la guerra, la cecità, la donna".
Noto anche come "Pentamerone", "Lo cunto de li cunti" raccoglie cinquanta favole, raccontate in dieci giorni da cinque vecchie. Vi si trovano fiabe celeberrime, come "Cenerentola", ma anche racconti meno noti, ugualmente ricchi di invenzioni visionarie e metaforiche, che arrivano a toccare punte di crudele sensualità. Testo originale a fronte.
Diario immaginario di un bambino di terza elementare, il romanzo narra gli episodi lieti e tristi di un intero anno scolastico, inframmezzati da nove racconti esemplari in forma di dettato, tra cui i celeberrimi Piccola vedetta lombarda, Tamburino sardo, Dagli Appennini alle Ande. Una galleria di personaggi entrati saldamente nella memoria popolare e colta - come Franti, Derossi, Garrone - anima le pagine del romanzo, considerato da Alberto Asor Rosa una storia di iniziazione alla vita. In questo caso, alla vita dura e difficile dell'Ottocento, ma anche alla nuova vita di una nazione nascente, che deve sorgere dal lavoro, dalla fusione delle regioni, dall'accordo fra le classi. Introduzione di Franco Custodi, prefazione di Bruno Gambarotta. Età di lettura: da 10 anni.
Bellano è in gran subbuglio. Agostino Meccia, podestà della cittadina affacciata sul lago, ha deciso di perseguire un progetto ambizioso: una linea di idrovolanti che collegherà Como, Bellano e Lugano, darà lustro alla sua amministrazione e attirerà frotte di turisti, facendo schiattare d'invidia i colleghi dei comuni limitrofi. Tutto sembra filare liscio. Andrea Vitali, nato nel 1956 a Bellano dove esercita la professione di medico di base, racconta un altro episodio della vita della sua città, una storia di comicità contagiosa ambientata nella fascistissima Italietta d'inizio anni Trenta.
In questo saggio Claudio Magris raccoglie le sue riflessioni sull'attuale situazione politica e civile del nostro paese. Non scende mai direttamente nell'arena politica, evita le polemiche spicciole e le sterili contrapposizioni. Preferisce affrontare i nodi di fondo del dibattito politico-filosofico contemporaneo: la laicità e il rapporto dell'individuo con lo Stato e con la Chiesa; la famiglia e le sue nuove forme; l'aziendalismo e l'economicismo imperanti; la globalizzazione, l'incontro-scontro tra culture, la tolleranza; la guerra, la pace e il pacifismo; lo strapotere della scienza, la sperimentazione biomedica, le cellule staminali, la procreazione assistita; la devolution e la riforma della Costituzione; il significato del termine "democrazia".