
"Per anni ho creduto che mia madre fosse assolutamente unica, completamente diversa da tutte le madri, da tutte le donne che avessi mai avuto occasione di incontrare. Diversa in tutto: nella lingua dall'accento assurdo e così astrusamente costruita, nei giudizi severi e senza appello, nell'aspetto così poco comune, nella mancanza di trucco, nel modo curioso e stravagante di vestirsi. Nell'assoluta indifferenza per il giudizio degli altri." Antonietta Raphaël nasce il 29 luglio 1895 in un piccolo paese, quasi un villaggio, ben dodici fra fratelli e sorelle. Da qui cominciano le peripezie che la porteranno a Londra, poi in Francia e a Roma, negli anni tormentati dei due conflitti mondiali. È la storia di una donna forte e non convenzionale; della sua tenace dedizione alla musica e all'arte, dei suoi mille incontri e quasi altrettanti scontri, del suo amore per Mario Mafai.
Statue assassine, disegni, dipinti e incisioni che prefigurano orrendi delitti, ritratti di persone defunte che si animano e scendono dalla cornice intrecciando inquietanti liaison con i viventi: grandi scrittori come Hawthorne, Mérimée, Dickens, Poe, Pirandello – accanto a maestri riconosciuti della ghost story come Le Fanu e M.R. James – hanno affrontato il rapporto tra l’opera d’arte e il mondo degli spiriti, schiudendo inquietanti prospettive sulla contaminazione tra l’aldiquà e l’aldilà della tela, tra questo e l’altro mondo.
Enrico Badellino ha tradotto e curato, tra gli altri, Balzac, Flaubert, Stendhal, Zola, Gide, Mérimée. Ha pubblicato numerosi volumi e antologie, tra cui Sepolto vivo! (Torino 1999), con un’introduzione di Malcom Skey, Dizionario delle morti celebri (Torino 2004), Bulli di carta. La scuola della cattiveria in cento anni di storia (Torino 2010), con Francesco Benincasa.
Nel 1912, un anno dopo la morte di Mahler, la sua giovane vedova, considerata la più bella ragazza di Vienna e allora poco più che trentenne, incontra il pittore Oskar Kokoschka. Inizia una storia d'amore fatta di eros e sensualità, che sfocerà ben presto in una passione tanto sfrenata quanto tumultuosa. Viaggi, fughe, lettere, gelosie e possessività scandiscono i successivi due anni, durante i quali l'artista crea alcune fra le sue opere più importanti, su tutte La sposa del vento. Ma la giovane donna è irrequieta e interrompe brutalmente la relazione. Kokoschka parte per la guerra con la morte nel cuore. Al suo rientro in patria, traumatizzato dal conflitto e ancora ossessionato dall'amore perduto, decide di farsi confezionare una bambola al naturale con le fattezze dell'amata. Questa è la sua storia.
La storia del comandante Nobile e del dirigibile Italia; le epiche gesta dell'atleta statunitense Jesse Owens alle Olimpiadi di Berlino; la vicenda del reverendo Jim Jones e del massacro di Jonestown; il bizzarro caso di un hoax, un uomo enorme chiamato il gigante di Cardiff; l'avventurosa spedizione di Ernest Shackleton in Antartide; il disastro dell'LZ 129, meglio conosciuto come Hindenburg; storie d'amore e d'avventura, grandi sfide sportive e rcconti inquietanti...
Il 24 agosto del 79 d.C. l'eruzione del Vesuvio seppellì sotto una spessa coltre di cenere Pompei e i suoi abitanti. A fine Settecento, grazie alla tecnica dell'iniezione di gesso, i corpi tornarono vivi, ognuno con la testimonianza del suo calco. È da questo immaginario potente e inconsueto che prendono vita i "fantasmi" di Pompei, le storie qui raccolte da Enrico Badellino: l'elegia sulla vanità delle umane cose di Delphine de Girardin, i misteri di Iside evocati da Gérard de Nerval, la stralunata ironia di Vittorio Imbriani e due sorprendenti storie d'amore: quella, narrata da Théophile Gautier, tra un parigino di metà Ottocento e una fanciulla della Pompei romana, e quella della Gradiva narrata da Wilhelm Jensen, così ambigua da dare a Freud l'occasione per il più straordinario esercizio di indagine psicanalitica su un personaggio letterario.
Giuseppe "Nino" Sgarbi (novantaquattro anni, oltre sessanta dei quali trascorsi nella sua casa-museo, cenacolo di scrittori, artisti e personalità della cultura) tesse, in un delicato gioco di rimandi fra passato, presente e futuro, le tre correnti che sono state vento alla vela della sua vita: l'aria - la passione per il volo, la caccia, il cinema; l'acqua - il fiume, la pesca, il mare; il pensiero - i grandi incontri con i libri e la poesia, ma anche con alcuni tra i protagonisti della scena culturale del Novecento. Come scrive Claudio Magris nella prefazione, "I toni tragici non si addicono alla ferma dignità di un vecchio signore familiare con la ruvida terra e l'acqua del fiume, ma sempre attento alle buone maniere. Sarebbe bello potergli assomigliare, almeno un pochino...".
"La sera precedente Ricciardi aveva avuto la sorpresa di ritrovarsi di fronte, all'uscita della questura, nientemeno che Bruno Modo, lo scanzonato dottore che alla cura dei tantissimi malati che confluivano ogni giorno all'ospedale dei Pellegrini, nel vicino quartiere della Pignasecca, affiancava la competenza del miglior medico legale della città. Se lo ritrovò appoggiato al muro che fumava, il cappello all'indietro, il colletto sbottonato dietro il nodo allentato della cravatta. Al suo fianco, come sempre a poco più di un metro, senza corda né guinzaglio, il cane pezzato che da circa un anno gli faceva compagnia. La sera era dolce e l'aria serena; settembre era avanzato, ma sembrava non aver la minima intenzione di mollare il ricordo della rovente estate che l'aveva preceduto..." All'indomani di "Anime di vetro", in una domenica di settembre del 1932, il talento narrativo di Maurizio de Giovanni "fotografa" il commissario Ricciardi e gli altri personaggi della serie, e intrecciando le loro voci, i loro ricordi e i loro sogni guida il lettore attraverso una Napoli resa ancora più viva e reale dalle immagini d'epoca che accompagnano i suoi racconti.
"C'è una lunga vetrata ricurva. Dentro c'è un bar. Dentro al bar c'è Glenda, perché lei si chiama Glenda. Lui è Rudy, lo si capisce dal Borsalino adagiato morbido sulle orecchie. Le sta seduto accanto, ma non è serata. L'altro, lo vediamo di spalle, ha un nome tutto suo e se lo tiene per sé. Per noi è l'Ingrugnito, anche se non ne scopriremo mai il volto. È quello abbarbicato sul secondo sgabellone da sinistra. I restanti cinque trespoli, sulla sua destra, sono vuoti, così come il primo. È il vuoto, che resta negli occhi. Vuota è la vetrata del bar, vuota è la strada, vuota la casa di fronte, le finestre. Aperte e vuote. È estate, si direbbe. Vuota, da pensare, la porticina in fondo al bar: si capisce che di là non c'è nessuno. La cucina. Troppa luce. Eccessiva per essere una notte del '42. C'è tanta luce che si vedono i particolari." Dieci quadri di Edward Hopper, il grande pittore americano, dieci brevi storie nate lasciandosi coinvolgere dai suoi dipinti pieni di luce e di silenzio. Sono storie per nulla vincolate da epoche o luoghi, ma semplici suggestioni sollecitate da un volto, un'ombra, una casa bianca o una finestra piena di mare. Dieci racconti per adulti sognatori che riportano un po' all'età infantile, quando i libri si leggevano e si sfogliavano guardando le figure.
“Nascendo, non abbiamo ‘visto’ il mondo.
Lo abbiamo annusato.
L’odore del sangue.
L’odore della pelle di nostra madre che si distaccava da noi mentre iniziavamo il nostro viaggio nella vita.
L’odore del tempo, della finitezza.
Il naso che percepisce il distacco dal mondo prenatale, e il tatto che cerca la pelle della madre, nell’istante in cui smettiamo di essere parte di un tutto che ci ha contenuti e protetti, scivolando poi come tutti nell’imprevedibile avventura dei giorni, che attraverso gli odori immediatamente ci impegnamo a distinguere, per fare un mondo in cui esistere.”
Il nostro senso più trascurato è anche il più potente.
Viviamo in un intrico di odori e profumi che ci ammalia e ci spaventa, dalla nascita alla morte, scatenando passioni irresistibili e paure ataviche.
Tra le avventure di un bambino che diventa uomo immerso negli odori, oggetti di studio appassionato, e la storia del rapporto tra l’umanità e i profumi, Aldo Nove ripercorre la sua scoperta di un mondo pieno di magia, per arrivare a studiarne la complessità e il fascino potente quanto misterioso: il profumo della pelle di nostra madre, quello dei fiori che svelano la meraviglia della natura, l’odore di un cane bagnato amico d’infanzia… il romanzo di “formazione olfattiva” si intreccia alla Storia, in un viaggio che è al contempo personale e di tutti, nello stupore e nei segreti del mondo che si dischiude alla nostra esperienza.
La Cassa di credito cooperativo del Tagliamento e del Piave, nel cui ufficio legale lavora Giulio Rovedo, il protagonista, viene repentinamente assorbita da Bancaalleanza. Amon Gottman, l'uomo che ha guidato la fusione, è una figura spietata e ambigua. Cecilia Mazzi, il nuovo capo del personale, circuisce Rovedo e fa in modo che la cosa giunga alle orecchie della moglie di lui, che non esita a metterlo alla porta. Ma dietro questo inspiegabile comportamento non si cela un modo per far fuori un dipendente scomodo, ma qualcosa di molto più misterioso, e infatti proprio lo stabile dove Giulio Rovedo stabilisce il suo alloggio temporaneo diviene l'epicentro di strani accadimenti.
Luisito Bianchi scrive questo romanzo negli anni Settanta, rappresentando con i mezzi della letteratura un'esperienza per lui profonda e cruciale, seppur vissuta in giovanissima età: la Resistenza italiana. Nel 1989 - dopo una profonda revisione da parte dell'autore - gli stessi amici ne curano la prima pubblicazione, autofinanziata e ora esaurita. Il libro inizia così a diffondersi "da mano a mano, da amicizia ad amicizia", secondo le stesse parole dell'autore. L'editore Sironi, imbattutosi come tanti altri in quest'opera e convinto della sua forza, la propone ora al grande pubblico.
Questo libro racconta la storia di un uomo che vede suo padre, ammalato d'Alzheimer, trasformarsi in uno sconosciuto. Lo accompagna a passeggiare nel parco, lo studia mentre siede inebetito davanti al televisore. E scopre - via via che la malattia avanza - un padre poco amato e poco amabile, sconosciuto, in realtà, da sempre. Mentre l'esistenza e la memoria del malato si sgretolano, affiorano pezzi di una vita segreta, fino a che una lettera rivela l'esistenza di una persona: un secondo figlio nato in Germania prima che il padre si sposasse; un fratello, un altro sconosciuto, che improvvisamente si fa vivo con la curiosità di chi a sua volta vuole conoscere e farsi conoscere.