
Anno 1944: Giovanni Manes (Nino), prigioniero di guerra italiano, fugge dal campo dove è detenuto, negli Stati Uniti in Texas. La fidanzata Zita gli ha scritto una lettera: "Rinuncio alle nozze, sposo l'anziano matematico Barbaroux". Nino si mette in viaggio per tornare in Italia e impedire il matrimonio, ma finisce nelle mani di un tenente americano. Si dirigono insieme verso Est e a loro si unisce una malinconica prostituta giapponese. Alle loro spalle un inseguimento serrato, un enigmatico capitano e un romantico tenente. L'avventuroso viaggio attraverso gli States si concluderà a New York quando Nino scioglierà il mistero del tenente e della sua missione.
Primo romanzo di Guareschi, "La scoperta di Milano" conserva ancora, superato il mezzo secolo di vita, tutta la sua freschezza. Insieme a Giovannino e Margherita, i due protagonisti venuti da Parma, il lettore scopre Milano e prova insieme a loro lo stesso stupore e, forse, un rimpianto per quello che doveva essere e che non c'è più. Fa "quattro passi in Galleria", gira senza meta e si trova improvvisamente di fronte al Duomo. Una città scomparsa, che tuttavia si può ritrovare in qualche angolo dimenticato dal tempo.
Un ricordo
mi attraversa la mente
e scompare , fulmineo.
Era la mia vita, quella.
E adesso la voglio
indietro.
Chi è, da dove viene e da che cosa è fuggita Sally, la bella ragazza che di notte lavora come guardarobiera al l’Irish Coffee, un locale trendy al la periferia di Roma, e di giorno si “seppellisce” in uno sperduto monolocale poco distante? A sei anni dall’assunzione neppure i proprietari Anna e Alberto Vasile, i suoi soli amici, sono riusciti a penetrare il muro che Sally ha eretto tra sé, il passato e la vita stessa. Sarà Oliviero Belli, un ricco industriale della moda, attratto e incuriosito da lei, ad aprire la prima breccia: non è il principe azzurro che le dischiude la favola, ma un trentacinquenne divorziato da una donna distruttiva e alle prese con un figlio adolescente che lo respinge, lo detesta e lo provoca sino a rischiare la morte per overdose. Il drammatico segreto di Sally comincia a emergere lentamente, come in un thriller, via via che il rapporto con Oliviero si consolida diventando un amore appassionato e profondo. Discendendo nell’inferno di lui, per aiutarlo a ricostruire un mondo di serenità e di affetti, la nostra protagonista ritrova non soltanto se stessa, ma anche la forza per riallacciare il f ilo con il passato. Stavolta sarà Oliviero a discendere nell’inferno di lei e a lottare perché possa riavere quanto le era stato crudelmente tolto dalla sorte avversa e dall’ingiustizia umana. La vita senza me è una storia di grandi sentimenti che affronta i temi oggi più sentiti, quali la maternità precoce, il disagio giovanile, l’utopia delle famiglie allargate, i divorzi rissosi e tutti gli incidenti di percorso che possono distruggere una coppia se non riesce a seguire l’esemplare percorso dei nostri protagonisti.
Le macchine sfrecciano, si superano, si affiancano. Utilitarie, fuoriserie, giganti a quattro o più ruote viaggiano, la lancetta del contachilometri oltre i cento. Loro, chi al volante e chi no, si lanciano rapide occhiate attraverso finestrini e specchietto retrovisore. Sul filo dell'alta velocità corrono questi racconti: storie di uomini che si sfiorano per un attimo in una corsa sfrenata verso imprevedibili situazioni.
Giovanni Astengo, poco più di quarant'anni, lavora all'Archivio di Stato, dove cataloga le vite quotidiane eppure straordinarie racchiuse nei diari di persone come tante. Ha una moglie in carriera e due figli amatissimi: Lorenzo, ventenne entusiasta e generoso, e la dolce Stella, una bambina down. E c'è una ferita non rimarginata nel suo passato: una domenica mattina, quando lui aveva tredici anni, suo padre è scomparso per sempre, senza un perché. In un'alba d'agosto, un'alba "semplice, banale, senza guizzi né significati", Giovanni prova l'impulso di tornare nel casale di campagna della sua famiglia, il luogo della felicità perduta, abbandonato da decenni. Dentro c'è un telefono di bachelite. Quel vecchio oggetto dimenticato diventa lo strumento grazie al quale Giovanni riesce ad aprire un varco nella barriera del tempo per fare luce sul mistero che ha segnato la sua esistenza. Il primo romanzo di Walter Veltroni racconta la forza e lo strazio dei sentimenti; è un'imprevedibile indagine, un viaggio nella trama dei nostri giorni, intrecciata con le notizie che filtrano dai giornali e dalla televisione, e una dolorosa immersione nella storia insanguinata degli anni di piombo; è un'appassionata dichiarazione d'amore e di fede nel potere unico della letteratura e dell'invenzione fantastica: il potere di svelare il senso nascosto delle cose, e di regalarci un'impossibile consolazione.
Storia interiore dell'infanzia di Sergio tra campagna e città, "Conservatorio di Santa Teresa", primo romanzo "definitivo e confesso" di Bilenchi e suo capolavoro, indaga e racconta la formazione impossibile del protagonista stretto fra gli affetti familiari e la scoperta prima del paesaggio e poi di una più complessa e controversa alterità.
Mettere insieme, un alunno dopo l'altro, una classe di adulti analfabeti: questo cerca di fare Ariosto Aliquò, detto Osto. Figlio di un tappezziere puparo che dopo uno sgarbo involontario a un boss mafioso si è visto incendiare il teatro, Osto emigra dalla Sicilia in una terra ancora più povera, il Polesine: cerca di rastrellare gli scolari necessari a guadagnare, in base a una vecchia legge, il diritto a quello stipendio ridotto che spetta ai "maestri magri". Lì conosce Ines, una giovane vedova di guerra. E lì, in un mondo sospeso tra la terra e l'acqua, nasce un amore forte, malinconico e allegro. Il libro è il primo romanzo del noto giornalista, inviato del "Corriere della Sera".
Enzo Biagi racconta le vicende di una trasmissione giornalistica da lui ideata e condotta - "Il Fatto" - giudicata la migliore prodotta dalla Rai in cinquant'anni di attività, e le ragioni per cui fu soppressa, con il cosiddetto "editto bulgaro" di Berlusconi. Ne esce un libro denso di ricordi, di riflessioni, di interviste a personaggi illustri (da Giovanni Agnelli a Romano Prodi, da Oscar Luigi Scalfaro a Roberto Benigni, da Michail Gorbaciov ad Alberto Sordi...) tratte in buona parte proprio da "Il Fatto", e pubblicate qui per la prima volta. Loris Mazzetti, coautore del libro, è regista e dirigente RAI e ha accompagnato per anni il lavoro televisivo di Enzo Biagi.
Luca Barberis, ricco e stimato esperto di sicurezza informatica, autore di un brutale omicidio, è fuggito all'estero. Potrebbe scomparire nel nulla ma è un appassionato lettore di Simenon e per questo, emulo del protagonista della "Lettera al mio giudice", dà avvio a uno scambio epistolare con il magistrato che sta conducendo le indagini. Il carteggio scava alla ricerca delle ragioni che hanno fatto di un uomo di successo un reietto costretto a nascondersi. Luca ha infatti ucciso perché così voleva la sua vittima, non aveva altra scelta: ora vuole solo capire in quale rete è caduto. La posizione di Luca si complica quando muoiono altre persone e il suo nascondiglio viene scoperto...
"Ci sono dei geometri che hanno avuto più storie di me": un'affermazione che non ci si aspetterebbe da Marcello Mastroianni, una carriera fatta di più di 160 film e una reputazione da latin lover. Eppure si apre così questo libro che Enzo Biagi dedica a uno dei più grandi attori italiani, tanto per chiarire fin dall'inizio che in queste pagine non si troveranno facili luoghi comuni, ma le parole di due amici che rievocano con serenità persone e tempi lontani; la "bella vita" di un uomo fatta di passioni e di tristi addii, piena di incontri e di solitudini. Vedremo un ragazzino di nome Marcello che versa, per renderla più fragrante, alcune gocce di profumo su una rosa prima di regalarla a una fidanzatina e lo ritroveremo attore famoso, protagonista di capolavori come La dolce vita, circondato da donne indimenticabili come Silvana Mangano, Anita Ekberg, Sophia Loren, Faye Dunaway e Catherine Deneuve. Enzo Biagi è regista di un grande film da leggere nelle pagine di un libro.
Pagine vigorose e delicate, testi di natura diversissima, come saggi letterari, interventi giornalistici, lettere ad amici, familiari e donne amate, quelli raccolti in questa medita e preziosa antologia che svela un Carducci lontano dagli stereotipi trasmessi dalla tradizione scolastica. Uno strumento nuovo e aggiornato per accostarsi a uno dei più grandi intellettuali italiani di fine Ottocento, la cui desueta immagine di poeta-professore, legata a una funzione di enfatico vate, viene ricondotta al suo vero segno distintivo: un costante e coerente sperimentalismo.
"Ma voi, insomma, si può sapere chi siete?" Mi stringo nelle spalle, socchiudo gli occhi e rispondo: "Eh, caro mio... Io sono il fu Mattia Pascal."