
"All'Inferno fa freddo. Racconti dal carcere" è un romanzo corale dove gli autori coincidono con i protagonisti delle tante storie che in comune hanno solo il luogo dove a turno si muovono: l'inferno. Il girone è quello dei condannati. Uomini e donne che provengono da mondi diversi, a volte molto lontani. Carcerati che narrano squarci di vite consumate nel freddo di una cella, la melma prima di finire dentro, il sogno di un riscatto. Nessuna retorica, né autocommiserazione. Piuttosto, parole taglienti che non risparmiano al lettore la violenza e l'asprezza della prigionia, di vicende criminali. Ma anche di destini dannatamente crudeli, come quelli di alcuni adolescenti, giovani fiori del male. Il camorrista, la prostituta, il rapinatore, lo spacciatore, l'assassino, il sequestratore, il tossico, il violento, il ladro, il terrorista, il ricattatore... E poi il profugo in balia degli scafisti, l'imprenditore fallito che cambia pelle, l'abusato che diverrà colui che abusa. C'è chi non ce l'ha fatta, chi è diventato pazzo, chi più cattivo di quando era entrato. Per qualcuno, il carcere è diventato una casa, oppure luogo di espiazione. E c'è anche chi ha riassaporato la libertà e, come colto da capogiro, è ricaduto all'inferno. Ma un giorno, "la neve che non ti aspetti" può farti vivere anche dietro a quelle sbarre una giornata insolita. Venticinque grandi scrittori ed artisti introducono, ciascuno, ogni storia...
"Un nuovo libro di racconti dalle carceri nel nome di Goliarda Sapienza. Un'altra raccolta di storie stracolme di esperienze e di umori. Con la tutela e l'attenzione viva di un gruppo di scrittori noti e autorevoli. Da che lasciarsi prendere? Forse dalla compassione, nel senso della condivisione, forse dalla drammaticità delle vicende raccontate; certo dalla capacità di cercarsi in una scrittura che significa ed esprime il coraggio di consegnarsi agli altri e al mondo nella propria accostata o ritrovata verità." (Elio Pecora) Prefazione di Dario Edoardo Viganò.
Quando un personaggio, "dopo aver bevuto il caffè, mi chiede la cena e poi un letto per dormire, vuol dire che si è accampato nella mia immaginazione, nella mia testa": così Dacia Maraini illustra, in questa breve, profonda lezione di scrittura, un momento cruciale della creazione narrativa. Racconta come sono nati alcuni dei suoi protagonisti, quali sono le funzioni che assolvono nella trama, con quali metodi delinea la loro personalità, come gioca con i dettagli del loro aspetto, con il loro linguaggio... E anche cosa non bisogna mai fare. Ne nasce un percorso attraverso i suoi romanzi, popolati da figure tra le più vivide e amate della letteratura italiana, arricchito dall'appassionata testimonianza di una lettrice vorace e curiosa, attenta al presente ma legata al fascino dei classici, capace di coinvolgerci fino all'ultima pagina in una lezione di scrittura che è anche e prima di tutto una lezione di lettura, e di osservazione attenta della realtà.
Un'udienza dal Re dei Cani. Salire sul palcoscenico senza saper suonare, in un'orchestra di compagni di classe. Un amico reso psicopatico dalla canasta che con uno scolapasta in testa sequestra la tua famiglia. L'esaltazione e la paura, il divertimento e l'imbarazzo: ci sono tutte le emozioni e i colori della vita e dell'inconscio nei racconti che compongono questa antologia, ogni racconto un sogno, ogni sogno una finestra sul mondo interiore, sulle ossessioni, sulle riflessioni di cinque dei più grandi narratori italiani. E in qualche modo anche sul nostro universo di lettori e di esseri umani: perché siamo permeabili alle storie e di esse ci nutriamo, nel sonno come nella veglia. Come rivivessimo delle ''favole di mezzanotte", ha scritto la psicanalista Simona Argentieri nella prefazione, "coniate non per conciliare il sonno, ma per inquietare con grazia e magari ispirare in noi anonimi e privati sognatori nuovi scenari della fantasia inconscia".
Se il nome dei Medici risuona alle nostre orecchie a più di cinquecento anni dalla loro avventura storica è grazie al destino straordinario che una famiglia d'imprenditori e mercanti ha saputo legare a quello di Firenze, scalando tutti i gradini del potere economico e politico. A narrarci storie e retroscena di quella dinastia, che ha dato al mondo mecenati e papi ed è stata protagonista della fioritura artistica del Rinascimento, è in questo libro il "fondatore" della nobile casata, Cosimo de 'Medici, che ripercorre la propria vita e il proprio tempo con uno stile vivace, ironico e spregiudicato. Dalla viva voce di Cosimo impariamo i segreti dell'arte finanziaria che lui contribuì a fondare, tra commerci e scambi di denaro che si intrecciavano in tutta Europa; conosciamo proragonisti e salotti, usanze e bizzarrie della sua Firenze; ed entriamo nei retroscena della strategia politica che, attraverso guerre e congiure, rivolte popolari e intrighi di palazzo, avrebbe portato i Medici esattamente dove volevano arrivare: sulla vetta del potere.
La vita straordinaria di Gaio Giulio Cesare diventa un'autobiografia. Nel suo turbinare di scelte imponderabili e di strategie politiche, di relazioni difficili con donne dalla personalità forte ma anche pronte al sacrificio di se stesse, nel rutilante susseguirsi di battaglie e campagne militari, la trama della sua esistenza compone i tratti di una figura complessa e sfaccettata. Capace di arrivare dalla sua Suburra alle cariche più alte dello Stato e a ineguagliabili trionfi, il suo temperamento - sempre in bilico tra freddezza lucida e sincera generosità, l'amore per la grande tradizione dei padri e una visione alessandrina del mondo - lo ha reso un simbolo ineguagliabile, destinato post mortem a diventare un dio. Dall'esilio volontario per sfuggire alla mano di Silla all'inizio della sua carriera politica e al pontificato, dalla congiura di Catilina alla campagna in Gallia, dal passaggio del Rubicone alla campagna africana e agli attimi precedenti il tragico epilogo delle Idi di marzo: nel memoriale che scrive a Gaio Ottavio - futuro Cesare Augusto - e in cui lo nomina suo erede, Giulio Cesare ripercorre in prima persona i momenti cruciali di un vivere al galoppo, in sella alla sua celeberrima Fortuna, nella consapevolezza che la vita è un lancio di dadi e la vittoria una dea con le ali.
Esisteva un patto segreto di collaborazione e protezione tra le autorità romane in oriente e Saulo di Tarso, che noi conosciamo meglio con il nome di Paolo, il santo fondatore del Cristianesimo? Incontri nelle stanze segrete del potere, rapporti diplomatici confidenziali, corrispondenze riservate, complotti, banchetti imperiali, ritratti di protagonisti reali o immaginari (come Diotima, sacerdotessa di Artemide), lo scontro sotterraneo tra il dio padre e le dee madri: sono questi gli elementi attraverso i quali si snoda questo racconto, da Roma a Damasco, da Antiochia a Gerusalemme, per terra e per mare. Un romanzo costruito per quadri che, rispettando le fonti e il contesto storico, affronta il nodo della nascita tumultuosa della religione che ha deciso le sorti di almeno metà del mondo per due millenni. Con "La spia celeste", Cristoforo Gorno ricostruisce in maniera originale la vita di Paolo di Tarso, uomo e santo: da persecutore del Cristianesimo alla conversione sulla via di Damasco, dall'apostolato attraverso i paesi del Mediterraneo al suo arrivo nella Roma di Nerone, meta finale per la costruzione della Chiesa cristiana.
Da Rita Levi Montalcini, Nobel nel 1986, al Duemila. Quindici anni di incontri, cronache e avventure a Stoccolma. Ennio Cavalli racconta l'annuale "retata" di cervelloni in riva al Baltico, il dietro le quinte, il dopo Nobel. Dalle occasioni ufficiali al più modesto appuntamento con il sarto. Al centro della storia, l'amore che legò l'inventore della dinamite Alfred Nobel alla giovane fioraia Sofie Hess. Con una nota introduttiva di Dario Fo.
I gialli non gli piacevano nemmeno. Poi un'estate, grazie a un libraio, Giancarlo De Cataldo ha cambiato idea. Ed è diventato l'autore di indimenticabili storie di genere, capace di tradurre in fiction la dura realtà del crimine in bestseller come "Suburra" e "Romanzo criminale". In questo libro ricorda le molte e varie letture che hanno costellato il suo percorso, ripercorre le lezioni apprese nel tempo anche nel prezioso laboratorio della scrittura a quattro mani con Carlo Bonini, riassume il grande cambiamento che il genere poliziesco ha conosciuto in questi anni anche grazie ad altre forme narrative, come le serie televisive. E si pone domande fondamentali per chi aspiri a diventare autore di "storie nere". Quanto pesa la contaminazione della realtà? C'è differenza tra "raccontatore di storie" e scrittore? Come si costruisce un personaggio? Come ci si immedesima nel "cattivo"? Come si trasforma un romanzo in un film?
Questo racconto è stato scritto da un manager atipico, che per la prima volta si è cimentato in un campo che non è di sua specifica competenza. Come dichiara l'autore stesso, si tratta di un momento di riflessione di un "dilettante della letteratura" su argomenti aziendali per approfondire, umanizzare e, in un certo senso, sdrammatizzare gli eventi che ogni giorno accadono nelle aziende e determinano la vita degli individui e lo sviluppo della società. Gestire il cambiamento: questo l'imperativo delle scuole di management. Quando le aziende cambiano, per necessità, per scelta o per caso, i dirigenti devono essere in grado di affrontare piccole o grandi rivoluzioni di assetto, di mentalità, di cultura.
740 a.C. In un piccolo regno di contadini e pastori, Sesto, da poco capo del suo gruppo, inizia una giornata di lavoro. Non sa che il destino gli sta per riservare una serie di enigmatici e per certi aspetti dolorosi eventi. Uno di questi sarà l'incontro-scontro con Romolo, il benedetto dagli dei; un re tanto spregiudicato in battaglia, quanto arguto in politica. Egli ha creato una compagine amalgamando popoli ed imponendo, anche con la forza, il suo disegno politico. Sullo sfondo di trame e spargimenti di sangue, il giovane Fabio diverrà partecipe di una lotta tra realtà configgenti eppure destinate, un giorno, a convergere l'una verso l'altra. Da un lato un mucchio di capanne arroccate su un'altura, avamposto spavaldo delle genti latine; dall'altro gli infidi vicini Etruschi. In gioco c'è la stessa sopravvivenza dei Romani e saranno proprio quei contadini e pastori che con il loro coraggio determineranno il destino di "quelle capanne chiamate Roma".
"Cari amici lettori, i brani che compongono questo libro non sono articoli di giornale. Sono tessere di un mosaico italiano. Anzi, sono le Polaroid di questi ultimi anni (1996-2002). E sapete? Talvolta le Polaroid sono meglio delle altre fotografie. Più efficaci e immediate. In questi sei anni il mondo è mutato, e l'Italia, anche se ogni tanto se ne dimentica, fa parte del mondo. Eppure non troverete in questo libro riferimenti diretti ai grandi avvenimenti che hanno segnato la nostra epoca. Troverete invece le ricadute di quegli avvenimenti sulla nostra vita quotidiana. Le considerazioni che leggerete, ne sono certo, le avete fatte spesso anche voi: io vi aiuto semplicemente a fissarle." (Beppe Severgnini)