
Lidia, a cinquant'anni, non ha un marito, non ha figli, non ha cani, non ha parenti, non ha un diploma, non ha nessuna esperienza sessuale, non si commuove e non dà segni di commozione. Scrive poesie bruttissime di cui si vanta molto e premedita già dall'adolescenza l'"omicidio" virtuale di suo padre, un ottuso maestro elementare, già gravato dalla disgrazia d'una moglie molto pigra che tuttavia muore di morte naturale. Ma si sa, le migliori aspirazioni restano solo tali e così a Lidia sfugge l'unico magnifico progetto di tutta la sua vita: il parricidio! L'incontro con Facebook, le sue applicazioni, le sue chat, i suoi hashtag, dà l'avvio alla sua vera nascita, quella nel mondo virtuale, in cui Lidia diventa subito una brillante stella, con esiti esilaranti, surreali e una comicità irresistibile. Dopo infinite peripezie, con vicende e personaggi tra follia magia nostalgia, anche per lei "l'amore accade": è il tenero Paolino, mezzo cieco, basso, grasso, maestro elementare precario, l'opposto del suo tipo ideale, un tenebroso alla Heathcliff. Ma ci si arrende quando #lamoreaccade.
Un ritratto familiare e un autoritratto ironico, leggero, delicato. Colmo di humor, di esprit, di sfumature. Una vita raccontata attraverso brevi eventi, ricordi, splendidi e gustosi flash uniti da un sottile filo conduttore che rivela i pensieri, i sentimenti, gli stati d'animo di una donna e un'artista straordinaria.
Il romanzo, attraverso il doppio binario delle confessioni dei due protagonisti, un uomo e una donna - un ingegnere e una suora - delinea un rapporto problematico e delicato senza ambiguità, frutto di una diversa e profonda esperienza spirituale.
Questo nuovo romanzo di Sergio Maldini è vincitore del Premio Campiello Premio dei Lettori e Premio Internazionale Antico Fattore.
"Radicate nel fondo della mente sono le metafore della brezza e dell'alone luminoso; già sulle pareti delle caverne appaiono esseri divini cinti d'un'aureola, sia nella pittura indù che nella cinese alle creature soprannaturali fluttuano la veste e la chioma e un alone le avvolge. Nella pittura sacra dell'Occidente si perpetuano il vortice di vento, l'aureola a corona del capo o la mandorla attorno al corpo intero. In tutti i tempi e luoghi avanzano in un turbine i figli del Sole e il loro padre celeste li irraggia. Al Cristo sul Tabor splendette la faccia come un sole e i suoi vestiti abbagliarono come neve" (Elémire Zolla).
In questa opera autobiografica, Mazzantini racconta la sua esperienza di giovane "ragazzo di Salò". A diciotto anni, dopo l'armistizio dell'8 settembre, Mazzantini scappa da casa per andare al fronte a combattere. Unitosi ai superstiti di un battaglione di Camicie Nere conoscerà sui monti della Valsesia e della Val d'Ossola gli orrori, le lacerazioni e le contraddizioni della guerra civile. Giulio Nascimbeni di questo libro ha scritto: "E' la storia di uno dei tanti che dopo l'8 settembre scelsero di stare dalla parte dei tedeschi e dei repubblichini. Sognavano di combattere in prima linea contro gli angloamericani che risalivano lentamente l'Italia; quasi tutti andarono invece a rastrellare partigiani e renitenti alla leva nelle valli del settentrione".
E' una saga in cui l'autore sa fondere il privato e il sociale. Il tema, antico e nuovo, è lo scontro fra sentimenti e convenzioni, all'interno di una società chiusa dove le sofferenze dei destini individuali si incontrano, si intrecciano e si scontrano con la storia di tutti.
E' la storia di un vecchio pescatore che a Scano Boa "in cima" al Delta del Po, vive l'ultima disperata avventura: la pesca dello storione. E' ancora una sconfitta e decide di morire. Sulla chiatta che trasporta la sua bara, una donna, raccolta lungo il tragitto, partorisce il suo bimbo. La vita e la morte, a Scano Boa, si accordano.
Il romanzo racconta la storia di una donna, dei suoi viaggi, delle sue esperienze: innamorata del marito che se ne è andato, riceve le più diverse profferte d'amore. Ma la sua risposta è sempre no. La vera trasgressione è dunque una fedeltà non richiesta? "Non è facile trovare nella narrativa italiana scrittrici che propongano una lettura ironica e umoristica della realtà. Fernanda Pivano ci è riuscita nel suo primo libro di narrativa". (Maria Corti)
"Acqua, sudore, ghiaccio" sono tre racconti lunghi con una voce narrante unica. Sono storie di uomini messi di fronte alla paura e al coraggio: a una rapida, a un pendio e a un avversario. Essi vivono quasi sempre chiusi nella prigione dei rischi e delle ombre che attraversano la mente, tra fatica, follia e smemoratezza, ma qualche volta li sfiora il bisogno di conoscere la ragione dei loro sforzi, il senso ultimo della loro recita e della loro sfida.
Dodici omicidi di donne, raccontati dal protagonista. La sua storia di bambino di undici anni, dei suoi giochi impudichi, della sua vita in una famiglia difficile, della sua ingiusta condanna al riformatorio giudiziario: "entrato con l'anima segnata, me era uscito che l'anima non ce l'aveva più". La sua storia di povero diavolo, capro espiatorio in una losca vicenda, tra un imprenditore disonesto e un pubblico ministero - Angela Omoboni - corrotta e perversa. Una storia narrata da Rugarli con umorismo sferzante e macabro.
Andreas ed Eva Kain vivono in una grande villa alle porte di Vienna. L'arrivo delle truppe naziste che hanno appena occupato la città li costringe a lasciare la loro casa di sempre e a trovare rifugio presso il fratello di Andreas, Werner, un appassionato geologo che, tradito, finirà i suoi giorni a Buchenwald. A Eva e Andreas, che tentano in ogni modo di reagire con dignità alle umiliazioni e alla brutalità, non rimane che cercare di ottenere un visto e lasciare l'Austria prima che la situazione precipiti irrimediabilmente. Una testimonianza unica su dignità e debolezza degli uomini in tempi dominati dalla viltà.