
"Fai bei sogni" è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. "Fai bei sogni" è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. "Fai bei sogni" è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo
Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po’ distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l’istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall’affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all’omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta.
Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un’aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.
Alcina è una donna coraggiosa e fiera che ha paura di una sola cosa: i sentimenti. Tanto che per non esserne sopraffatta si è dovuta costruire una corazza di orgogliosa solitudine. Nel ’48 ha trentatré anni e una guerra partigiana alle spalle, e sembra che il suo destino sia ormai quello di vivere per sempre con lo sguardo rivolto al passato, in un continuo parlare coi propri morti e con un cane selvatico. Ma un giorno Alcina riceve una lettera che sull’onda travolgente del ricordo di un unico, lunghissimo bacio le dà la forza di lasciare il suo casolare in Umbria e di partire per l’Argentina. Ad aspettarla c’è Spaltero, un uomo più giovane di lei ma con un carattere forte e sicuro e sempre proiettato verso il futuro. Ma è sufficiente la fragile promessa contenuta nel ricordo di un bacio a spingere a cambiare vita? Basterà la forza dell’amore per resistere al violento irrompere della Storia?
In un’epoca di sentimenti sfilacciati, esili e precari, Romana Petri ha scelto di raccontare la storia di un amore eterno e indissolubile, al quale il passare del tempo solo aggiunge senza mai sottrarre.
Caterina Guerra ha dieci anni e un sogno: correre in bicicletta come i campioni del Giro. Vive nell'Italia del boom, in una piccola città della pianura vicino a un fiume. Ma lei non sa che in quel periodo per le donne è quasi impossibile diventare corridori. O forse preferisce ignorarlo, perché solo in sella si sente davvero felice. L'appartamento in cui abita, angusto e periferico, è aperto su cortili, cantine, orti e strade che portano al fiume e che rappresentano le sue vie di fuga. Di fronte alla casa c'è la fabbrica dove suo padre lavora come caporeparto: un lavoro di cui è orgoglioso ma che non lo rallegra. La sera Caterina lo vede mentre si sfoga, da uomo silenziosamente fantasioso qual è, facendo solitari comizi dal balcone di casa. Nemmeno l'ambiente famigliare sembra rasserenarlo, soprattutto a causa della moglie: bella, inquieta, ambiziosa, eccessiva in tutto. La vita della bambina e della sua famiglia continua apparentemente sempre uguale fino a che, nell'estate del 1964, un evento interrompe quel mondo prodigioso e a tratti anche crudele, insieme al sogno di Caterina di diventare corridore... "Le notti sembravano di luna" è la storia di un'infanzia, raccontata con le parole e l'energia di quel tempo della vita; un romanzo che con tratti sapienti esercita una puntigliosa e impertinente anatomia di un mondo senza mai rinunciare all'immaginario e alle suggestioni della favola.
Il dottor Gianni Landi svolge la sua professione con il cuore, prima che con la mente, e di fronte ai pazienti riesce a dimenticarsi del camice che indossa per condividere con loro ansie, paure, dolori, speranze. È questo a fare di lui una persona speciale, che sa cogliere e comprendere la fragilità del paziente di fronte alla malattia, chiunque egli sia. Qualità di cui Landi dà prova ogni giorno, alle prese con situazioni spesso drammatiche che lo pongono davanti a temi attualissimi e scottanti: l’accanimento terapeutico nel caso di Bepi, un pittore che ha trovato un rifugio letale tra le nebbie dell’alcol; l’eutanasia in quello di Luca, noto designer colpito da una grave sindrome degenerativa; i rimedi poco ortodossi praticati da uno specialista sopra le righe nella storia di Giulio. Ma l’ospedale è anche il luogo dove molti amori nascono e altri finiscono, come il contrastato rapporto di Landi con Ginevra, una giovane e bella paziente attratta da lui perché le ha salvato la vita, o la toccante storia tra un’avvenente infermiera e un medico che la abbandona proprio quando lei si ammala...
In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato "la Fortezza", Beatrice e Alfredo sono per tutti "i gemelli". I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un'amicizia ruvida come l'intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un'amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent'anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.
"It's the end of the world as we know it (and I feel fine)" cantavano i R.E.M. alla fine degli anni Ottanta e con loro tutti gli adolescenti di quel periodo. Tutti tranne Giuliano, per il quale la libertà di poterla cantare a squarciagola è stata una difficile conquista. Giuliano è l'ultimo nato di una numerosa famiglia meridionale. Sua madre, Assunta, è una donna mite e devota che ha annientato se stessa per occuparsi dei figli. Il padre è un depresso cronico, che sfoga in modo violento la sua frustrazione. Un giorno Assunta accoglie in casa due sconosciuti in abiti eleganti che, annunciandole l'imminente giudizio di Dio, le promettono la felicità e la salvezza eterna destinate agli "eletti". L'ingresso di Assunta in seno alla "Società" porterà a drastici cambiamenti nella sua vita e in quella dei suoi figli, costretti loro malgrado a condividerne la scelta. Soprattutto Giuliano, combattuto tra il desiderio di assecondare le imposizioni e le manie religiose di una madre sempre più ossessionata dal peccato e il tormento che gli procura una vita di privazioni incomprensibili: l'isolamento a scuola, un amore soffocato e vissuto come colpa da nascondere, le sue giornate non più scandite da feste, partite di pallone o gite al mare ma dalle cupe assemblee nella "Sala del Regno" e dal servizio di testimonianza porta a porta.
Nella luce di un giugno radioso e sfacciato, Viola sente crescere il vuoto delle sue giornate. Ha quarantatré anni, e per metà della vita è stata moglie devota di un acclamato direttore d'orchestra e madre di una figlia avuta da giovanissima. Nient'altro, nessuna concessione a se stessa, nessun inciampo, nemmeno ora che, con la morte improvvisa del marito e una figlia ormai adulta, le sue giornate sono scandite dalla solitudine. Il pomeriggio del solstizio d'estate, durante un concerto in memoria del marito, Viola conosce un uomo e qualcosa accade dentro di lei: una breccia nel muro, un'infiltrazione d'acqua nelle crepe, un punto di sutura che si dissolve. Mentre nel chiostro assolato risuonano le note di Bach, un'impacciata Viola in abito da cocktail, il filo di perle al collo e i capelli raccolti, lascia il concerto e fugge in macchina con lui. La tentazione è quella di abbandonarsi, di lasciarsi portare dalla corrente, ma l'autocontrollo è la disciplina in cui Viola eccelle e quello che sta succedendo non è solo sconveniente: è assurdo. Eppure è tardi per tornare indietro, perché il viaggio è iniziato, e con quell'uomo lei sta andando esattamente dove desiderava da tempo: lontano. Lontano da tutto per avvicinarsi alla sua verità, semplice e scandalosa.
Oggi è un'anziana clochard costretta a vivere per le strade di Parigi, ma il suo passato le ha regalato fama e successo. Qualcuno la vuole morta, ed è solo l'intervento di Oswald Breil e Sara Terracini a salvare la vita di Luce de Bartolo. Ma qual è il segreto che custodisce, così potente da sconvolgere l'ordine mondiale? Chi è davvero quella donna? La sua storia inizia nell'Argentina fra le due guerre e racconta un'amicizia straordinaria, quella fra Luce e una tra le donne più ammirate di tutti i tempi: Eva Duarte. Mentre Luce diventa il soprano più famoso al mondo, Eva sposa il colonnello Juan Domingo Perón: nasce così il mito intramontabile di Evita. Le due amiche incontrano grandi soddisfazioni, ma anche tragedie e violenze che sembrano sgorgare dalla fonte stessa del male: il nazismo. Un'ideologia che trova la sua forza simbolica in un oggetto dal potere immenso: la leggendaria lancia di Longino, la cui punta trafisse il costato di Cristo. Il Reich sopravvive alla sconfitta, ed è proprio in Argentina che il male nazista intreccia le proprie trame oscure di rinascita con l'ascesa di Perón, per poi estendere i propri tentacoli sino a raggiungere le stanze più inviolabili: quelle delle alte sfere del Vaticano e della finanza più spregiudicata. E il male nazista oggi è pronto a risollevare la testa. Perché si scateni, manca soltanto una chiave: quella in possesso di una donna sopravvissuta con coraggio e determinazione a tutto ciò che il destino le ha riservato.
Firenze, 1497. Pico della Mirandola è morto e con lui il suo sogno di unificare le religioni monoteistiche. Restano soltanto i roghi: a bruciare beni terreni e a incendiare le coscienze è Girolamo Savonarola, che ora governa la repubblica fiorentina col ferro e con il fuoco perché il sogno di Pico soffochi e scompaia per sempre. Ed è ciò che vogliono anche i Borgia, che dal soglio papale di una Roma affogata nel vizio e nei delitti muovono oscure trame di congiura e di conquista. Il sogno di papa Alessandro VI e di Cesare, figlio prediletto e maledetto, è di rendere il papato una dinastia. E perché ciò avvenga, l'autorità della religione cristiana non può essere minata in alcun modo. Nel cuore di questi conflitti, l'erede del pensiero di Pico, Ferruccio de Mola, è costretto a combattere ancora una volta, per salvare ciò che gli è più caro: la moglie Leonora. Soltanto lui, anche contro la propria volontà, può impedire che un mondo intero crolli su se stesso. Perché dal lontano Oriente, un anziano monaco e una giovane donna hanno intrapreso un viaggio che li condurrà nel cuore della città eterna. E portano con loro anche un libro misterioso, antico e potente. Un libro che contiene una parola dimenticata, una verità da sempre nascosta con la forza. La verità dell'uomo più importante dell'intera storia umana.
"Mi chiamo Alice Allevi e ho un grande amore: la medicina legale. Il più classico degli amori non corrisposti, purtroppo. Ho imparato a fare le autopsie senza combinare troppi guai, anche se la morte ha ancora tanti segreti per me. Ma nessun segreto dura per sempre. Tuttavia, il segreto che nascondeva il grande scrittore Konrad Azais, anziano ed eccentrico, è davvero impenetrabile. E quella che doveva essere una semplice perizia su di lui si è trasformata in un'indagine su un suicidio sospetto. Soltanto Clara, la nipote quindicenne di Konrad, sa la verità. Ma la ragazza, straordinariamente sensibile e intelligente, ha deciso di fare del silenzio la sua religione. Non mi resta che studiare le prove, perché so che la soluzione è lì, da qualche parte. Ma studiare è impossibile quando si ha un cuore tormentato. Il mio Arthur è lontano, a Parigi o in giro per il mondo per il suo lavoro di reporter. Claudio, invece, il mio giovane superiore, il medico legale più brillante che conosca, è pericolosamente vicino a me. Mi chiamo Alice Allevi e gli amori non corrisposti, quasi più delle autopsie, sono la mia specialità."
Venezia, 1569. Mentre la Serenissima Repubblica si sta preparando a un sanguinoso conflitto con l’Impero Ottomano e l’Inquisizione brucia migliaia di libri, l’esplosione dell’Arsenale illumina la notte, ed è violentissima. Intere contrade vengono rase al suolo, lasciando morti e feriti. Tra i soccorritori c’è Andrea Loredan, secondogenito del Doge e avvocato de’ Prigioni, che si destreggia in uno scenario di devastazione e sofferenza destinato a cambiargli la vita.
Nel frattempo, un vecchio nuota fra le fiamme che ardono sulla superficie della laguna: ha una missione da compiere in nome di chi ha amato. Riesce a salvarsi, solo per essere subito arrestato dalle milizie veneziane. Dice di essere un mercante turco di tappeti, ma lui e un ragazzo di nome Gabriele vengono gettati nelle Serenissime prigioni. Le accuse sono di inusitata gravità e la bellissima madre di Gabriele implora Andrea di assumere la difesa del figlio. Per difendere i due imputati, il giovane Loredan si trova invischiato in una serie di misteriose morti nel monastero della Celestia e incappa in un oscuro messaggio cifrato: la sua città, la città dei maestri vetrai, la città della libera stampa e della cultura, rischia di cambiare per sempre volto. In un rocambolesco intrigo, che lo conduce fino a Lepanto, nel cuore del conflitto che vede contrapposte le armate navali della Croce e della Mezzaluna, l’avventura di Andrea diventa un’appassionata, epica e travolgente battaglia in nome della libertà.