
Quando Emma entra in redazione, crede che quella sarà una giornata come tante altre fra riunioni e scrittura di articoli. Ma tutto cambia nel momento in cui inizia a circolare una notizia. La notizia della scomparsa del celebre autore dei sette cerchi, avvistato per l'ultima volta davanti al mare in tempesta. Tutti conoscono Pietro Severi per il suo thriller bestseller. Nessuno sa che Emma ha avuto una relazione con lui in passato. Nessuno sa che Emma da anni non ha sue notizie, ma proprio quel giorno ha ricevuto da lui una busta con all'interno poche pagine. Pagine pericolose che parlano di un padre assassino e di un figlio che non sa come gestire questa ingombrante eredità. Verità o finzione? Autobiografia o l'incipit di un nuovo romanzo? Emma finge indifferenza e spera di non dover essere lei a scrivere un articolo sul caso. La sua storia d'amore con lo scrittore, finita molto tempo prima, deve rimanere un segreto com'è sempre stata. Non ha indizi e non ha idea di dove cercare e cosa cercare. Eppure, a ogni minuto che passa la sua vita è sempre più in pericolo. Perché c'è qualcuno che vuole quelle pagine. C'è qualcuno che vuole a tutti i costi coprire un passato sanguinoso e inconfessabile. Emma si sente come una pedina di un gioco più grande di lei.
È l'ennesimo 31 dicembre, e Benedetta lo trascorre con gli amici della storica compagnia di via Gonzaga, gli stessi amici che, negli anni Ottanta, passavano i pomeriggi seduti sui motorini a fumare e a scambiarsi pettegolezzi, e che ora sono dei quarantenni alle prese con divorzi, figli ingestibili, botulino e sindrome di Peter Pan. Ma quello che, a distanza di trent'anni, accomuna ancora quei «ragazzi» è l'aspettativa di un sabato sera diverso dal solito in cui, forse, succederà qualcosa di speciale: un bacio, un incontro, una svolta. Un senso di attesa che non li ha mai abbandonati e che adesso si traduce in un messaggio sul telefonino che tarda ad arrivare. Un messaggio che potrebbe riannodare il filo di un amore che non si è mai spezzato nonostante il tempo e la distanza, che forse era quello giusto e che torna a far battere il cuore nell'era dei social, quando spunte blu, playlist e selfie hanno preso il posto di lettere struggenti, musicassette e foto sbiadite dalle lacrime. Una nostalgia del passato difficile da lasciare andare perché significherebbe rassegnarsi a un mondo complicato, competitivo e senza punti di riferimento, che niente ha a che vedere con quello scandito dai tramonti e dal suono della chitarra intorno a un falò. Fino al giorno in cui qualcosa cambia davvero. Il sabato diverso dagli altri arriva. L'inatteso accade. La vita sorprende. E allora bisogna trovare il coraggio di abbandonare la scialuppa e avventurarsi a nuoto nel mare della maturità, quella vera.
Il sole inonda di luce il crinale della montagna esaltando la sua muta bellezza. Vette per molti inaccessibili, ma non per Chris, che è cresciuto scalando quelle pareti rocciose di cui conosce ogni angolo, ogni singola increspatura. Per lui la montagna è sinonimo di un equilibrio che nasce dall'accordo perfetto tra sé stesso e ciò che lo circonda. Un equilibrio che, da tempo, sente di aver perduto. Da quando sono venuti meno i suoi punti di riferimento e ha accettato un lavoro che lo costringe a tradire la sua vera natura. Eppure, qualcosa sta per cambiare. Perché Francesca, sua compagna da sempre, ha in serbo una sorpresa per lui: un lupo grigio che ha conosciuto la meschinità dell'uomo e deve ritrovare una dimensione di vita più autentica, proprio come Chris. Non appena incrocia lo sguardo del re dei boschi, nel recinto dietro casa, Chris si perde negli occhi color ambra dell'animale e si rende conto che Francesca ha ragione: forse, accomunati dallo stesso destino ancor prima di conoscersi, lui e il lupo potrebbero aiutarsi a vicenda e diventare uno la salvezza dell'altro. Così, un passo dopo l'altro, Chris insegna al lupo a fidarsi di nuovo della mano che gli offre il cibo e gli accarezza, non senza timore, il dorso peloso. A sua volta, il lupo, con movenze precise che derivano dalla legge del branco, guida il suo nuovo compagno alla riscoperta del mondo naturale, dei profumi, dei suoni e dei colori che cambiano al mutare delle stagioni. Ma c'è ancora una cosa che Chris e il lupo devono fare insieme: un viaggio lungo il sentiero che porta alla montagna. Solo salendo lassù, dove tutte le sensazioni si amplificano nel silenzio, potranno finalmente toccare il cielo da esperti equilibristi.
Definito negli anni un testo profetico sul potere, la cronaca di un percorso iniziatico o il romanzo-verità sulla morte di Enrico Mattei, "Petrolio" è il libro più celebre di Pier Paolo Pasolini. Attraverso la storia di Carlo, borghese disposto a tutto pur di far carriera, cresciuto in un ambiente cattolico di sinistra e poi complice di un delitto di destra, Pasolini conduce all'estremo il proprio sperimentalismo: puntini di sospensione al posto dell'esordio, sette diverse prefazioni, una rappresentazione dell'eros realistica e cruda, e un'estrema varietà di registri stilistici che vanno dal lirico al saggistico, dal giornalistico al visionario e all'allegorico. Come confida l'autore in una lettera ad Alberto Moravia, questo romanzo è «il preambolo di un testamento, la testimonianza di quel poco di sapere che uno ha accumulato»; rimasto incompiuto, è circondato da un alone di mistero che tuttora ne alimenta il mito. Grazie alla cura di Maria Careri e Walter Siti, questa nuova edizione di "Petrolio" si arricchisce di brani inediti, di documenti d'epoca e di originali ipotesi interpretative capaci di rinnovare il dibattito su un'opera che, a trent'anni dalla sua prima pubblicazione, non smette di affascinare e interrogare i lettori.
Di Arrigoni Giuseppe ce ne sono tanti a Bellano, un paese sul lago di Como. Impossibile conoscerli tutti. Anche nella vita di Eraldo Bonomi, operaio tessile del locale cotonificio, ce ne sono troppi. E sarà proprio un Arrigoni Giuseppe a segnare il suo destino, dove brillano l'amore per la bella Elena e la militanza nel PSIUP. Il colpo di fulmine per Elena fa del Bonomi un uomo pericoloso, che sfiora segreti, scopre altarini, esuma scheletri nascosti negli armadi di una provincia che sembra monotona, in quei paesi dove l'omonimia può essere fonte di equivoci ma anche, a volte, il viatico verso la libertà.
In questo romanzo i personaggi sono tanti. C'è per esempio il Crociati, un esperto cacciatore che non ne becca più uno. C'è Luigina Piovati, meglio nota come l'Uselànda (ovvero l'ornitologa...). C'è Eufrasia Sofistrà, in grado di leggere il destino suo e quello degli altri. C'è persino una vecchina svanita come una nuvoletta, che suona al pianoforte l'Internazionale mentre il Duce conquista il suo Impero africano... Ci sono soprattutto, ad animare la quiete di quegli anni sulle rive del lago, quattro gagà, che come i "Vitelloni" felliniani mettono a soqquadro il paese. E c'è la sorella di uno di loro, la piccola, pallida, tenera Filzina, segretaria perfetta che nel tempo libero si dedica alle opere di carità e che, come molte eroine di Vitali, finirà per stupire. Ci sono naturalmente anche molti di quei caratteri che hanno fatto la loro comparsa nei precedenti romanzi: il prevosto, il maresciallo maggiore Ernesto Maccadò, il podestà e la sua consorte, Dilenia Settembrelli, la filanda con i suoi dirigenti e operai. Hanno un ruolo importantissimo anche i gatti e i piccioni di Bellano, e si sentono la breva e la neve gelata che scendono dai monti della Valsassina e naturalmente si respira l'aria del lago.
Alcune notti è impossibile dormire. Alcune notti le emozioni hanno bisogno di essere scritte. Perché è il solo modo per non sentirsi sopraffatti. E questo che fa Andrea dalla fine di agosto, ogni sera. Scrive lettere a suo figlio Jacopo, detto Papo, sedendosi alla sua scrivania. Quelle ore di sonno perso sono ore piene di vita. Ore piene dell'allegria, dell'umorismo, della vitalità di un bambino supereroe. Che ama le lasagne della nonna, andare a pesca, disegnare le sue passioni. Correre un giorno sul cammello con le coma è il suo sogno, strambo e straordinario come solo il sogno di un bambino può essere. Da quelle parole scritte alla luce della luna, Andrea parte per scrivere il romanzo che racconta la storia di Papo. Una storia che ha dentro una rivoluzione d'amore. Ha dentro il messaggio che la vita va presa a morsi, va vissuta attimo dopo attimo. Che si può essere forti anche nella debolezza. Che si può portare gioia agli altri anche nelle difficoltà. Che non si deve mai perdere la voglia di ridere e di prendere in giro il destino anche quando ci mette davanti a una prova. Davanti alla prova più dura. Perché a fine agosto il cuore malato di Papo a soli dieci anni ha smesso di battere per sempre. Ma la sua voglia di vivere non può smettere di battere. Non esiste fine per i suoi scherzi, i suoi sorrisi, la sua fantasia sfrenata. E Andrea, giorno dopo giorno, ha capito che Papo, qualunque cosa stia facendo dall'altra parte dell'Infinito, è felice. È felice di sapere cosa succede qui giù, quanto sia difficile, ma anche quanto il suo approccio alla vita stia aiutando tutti. Quanto il suo ricordo spezzi il respiro, ma permetta ancora di sorridere nonostante tutto. Per questo Papo è e sarà sempre un supereroe alla guida di una rivoluzione d'amore, magari con il suo fedele destriero: il cammello con le corna. Le lettere che Andrea scrive a Papo hanno scatenato l'interesse e l'affetto della rete con oltre 30.000 condivisioni della pagina Papo Superhero su Facebook. La stampa e la televisione hanno parlato di questo fenomeno nato spontaneamente sul web. E ora ecco "La rivoluzione d'amore", il romanzo ispirato alle lettere a Papo. Una storia vera che insegna ad amare la vita. La storia di un padre che ha scelto le parole per avere per sempre suo figlio accanto.
Otto, calzoncini corti e maglia a righe da cui si intravedono le scapole magre, adora le favole. Quelle che gli racconta suo padre quando lo accompagna a scuola. Perché con il potere della fantasia tutto è possibile. Anche far felice sua madre che passa le giornate nel letto, al buio, senza parlare con nessuno. Senza riuscire a giocare con lui. Otto non sa cosa le accade, ma il suo unico desiderio è farla sorridere. Greta è una bambina bellissima e delicata. Per tutti è come una principessa. Ma a Greta questo non interessa. Lei vorrebbe solo un padre che la prenda in braccio, che partecipi alle sue recite, come succede a tutti suoi compagni. Lei che un padre non l'ha mai avuto. La madre non parla di lui, troppo intenta a lavorare per occuparsi di lei. Troppo incapace di farle arrivare il suo amore per farla sentire al sicuro. Otto e Greta sono due bambini che sentono dentro una forte mancanza, una forte assenza. Otto e Greta non possono fare altro che diventare due adolescenti pieni di domande a cui nessuno ha dato risposte. I loro destini corrono su due binari paralleli. Opposti, ma profondamente simili. Apparentemente distanti, ma vicini. Fino al momento in cui, in un istante che sembra infinito, si incontrano. Solo un istante che però lascia il segno. Un segno che scava nel profondo. Otto e Greta non sono più gli stessi. Eppure per cambiare ci vuole coraggio. Il coraggio di credere che, come nelle favole, anche nella realtà l'impossibile accade e due metà possono fondersi in un tutto.
Anna ha scelto di vivere in punta di piedi. Di cercare un porto sicuro nel silenzio. Un silenzio che le ha promesso di tenere lontano i rumori del mondo. Ora questa promessa è stata infranta: suo figlio Luca non c'è più, sparito nel nulla proprio sotto casa. All'improvviso ha scoperto che il dolore è il rumore più forte di tutti. Si sente smarrita e disorientata e non sa più cosa fare. Sa solo che ha bisogno di sapere cosa è davvero successo quella terribile mattina del 27 dicembre. Con il coraggio che solo una madre può dimostrare, suona i campanelli di tutti i vicini nella speranza che qualcuno si ricordi anche un piccolo dettaglio per arrivare alla verità. Ma c'è una porta a cui continua a bussare con insistenza: è quella del solitario Giona. Anna è convinta sappia qualcosa della scomparsa di Luca e stia facendo di tutto per nasconderlo. Eppure, nonostante i suoi sospetti, quando comincia a frequentarlo, a condividere con lui ricordi e preoccupazioni, si stupisce di trovare conforto tra le sue braccia. A poco a poco, il loro rapporto si trasforma in un legame profondo. Ma ben presto entrambi si troveranno a fare i conti con un passato impossibile da dimenticare e si chiederanno se saranno pronti ad affrontare insieme una fitta rete di menzogne e uscirne conservando il loro amore immutato.
Il libro è un'analisi di alcuni grandi miti folklorici (il carnevale, la cuccagna, il sabba) nei loro rapporti con le pratiche culinarie, e al tempo stesso una ricerca sulla dimensione alimentare e corporale delle cosmogonie popolari nella loro interazione con la letteratura aristocratica. Attraverso lo spettro della fame e le delizie della cucina, tra giganti e uomini-gallina, ciarlatani e mendicanti, vengono così esplorate le varie forme della scrittura, dal teatro di piazza alla poesia di corte. Passando dal Medioevo al Rinascimento, comprendiamo come la vitalità della cultura "bassa" abbia agito sulle arti più nobili.
Con un linguaggio semplice e chiaro e partendo dalla propria esperienza di narratore, sceneggiatore, librettista e drammaturgo di successo, Vincenzo Cerami introduce il lettore ai segreti dell'arte narrativa: materiali di lavoro, attrezzi, meccanismi, trucchi, trabocchetti. Svela le leggi nascoste che producono la naturalezza dell'emozione drammaturgica, ripercorre i meccanismi attraverso cui si crea il climax, spiega le tecniche per costruire dialoghi convincenti, illustra i diversi effetti prodotti dal movimento della macchina da presa. Segnala la diversità tra la scelta di narrare in prima o in terza persona, e tra scrittura mimetica e scrittura espressionista. Questa edizione è arricchita da una serie inedita di "esercizi da fare con spirito divertito, da appassionati di sciarade".
In un freddo pomeriggio d'inizio gennaio 1930, alla stazione di Bellano scendono sei uomini malvestiti e con la barba lunga. È la squadra di meccanici che dovrà montare i nuovi telai elettrici nel cotonificio: come spesso accade nei momenti di crisi economica, servono macchine moderne per produrre di più con meno operai. Ma non è questo l'unico turbamento che gli intrusi portano nella piccola e quieta cittadina. Perché si trovano subito al centro di una memorabile rissa, che turba il ballo organizzato per festeggiare le nozze del principe Umberto con Maria José. Nel gruppetto c'è un meccanico dall'aria fascinosa e dal nome bizzarro: Landru. Saranno in molti, e per diversi motivi, a sperare che il misterioso ospite possa aiutarli a realizzare i loro desideri.
Con Il meccanico Landru, Andrea Vitali conferma le sue straordinarie qualità di narratore: a cominciare dalla capacità di reinventare una storia (una prima versione del romanzo era stata pubblicata nel 1992), riequilibrando divagazioni e aneddoti, arricchendola di vicende e personaggi, ma soprattutto della sua esperienza umana e artistica.
Attraverso una vicenda di apparente semplicità, Il meccanico Landru racconta come l'irruzione di un elemento estraneo possa alterare i fragili equilibri di una comunità. E lo mostra con grazia e leggerezza, attraverso una piccola folla di personaggi destinati a imprimersi nella memoria dei lettori. In sottofondo c'è la lotta tra due giovani politici in carriera, l'irruente Aurelio Pasta e l'astuto Eumeo Pennati. Intorno a loro, l'intrigante prevosto don Ascani e il dottor Lieti, che cura gratuitamente gli operai, il direttore dello stabilimento ingegner Galimbelli e il capostazione Amedeo Musante, puntuale confidente del maresciallo Rodinò. Poi ci sono loro, le tre giovani protagoniste: la rossa e focosa Mirandola, la timida ma determinata Emilia e Maddalena, alla ricerca di un possibile riscatto.