
La narrativa della Deledda, posta ora nella scia del verismo di Verga, ora accostata al decadentismo dannunziano, racconta di forti vicende d'amore, di dolore e di morte, nelle quali domina il senso religioso del peccato e la tragica coscienza di un inesorabile destino. Nella sua prosa si consuma la fusione carnale tra luoghi e figure, tra stati d'animo e paesaggio, tra gli uomini e la terra di Sardegna, luogo mitico e punto di partenza per un viaggio dell'anima alla scoperta di un mondo ancestrale e primitivo.
Nel 1916, ferito a un occhio e costretto a indossare una bendatura che lo condanna a una temporanea cecità, D'Annunzio scrive il "Notturno" "con il capo riverso, un poco più in basso dei piedi"; per farlo si affida a sottili striscioline di carta, le "liste sibilline", poi raccolte, risistemate e pubblicate nel 1921. L'opera - spiega Elena Ledda nella prefazione -"sembra fondata su una sorta di sovrapposizione fantastica e allucinatoria di tre piani temporali che vicendevolmente si scambiano: il presente della scrittura e della malattia, il passato recente degli episodi di guerra, il passato remoto dei ricordi d'infanzia, della terra d'Abruzzi e della madre. E pochi ma essenziali sono gli elementi attorno ai quali si sviluppa questa narrazione frammentata: la morte, la guerra, la cecità, la donna".
Noto anche come "Pentamerone", "Lo cunto de li cunti" raccoglie cinquanta favole, raccontate in dieci giorni da cinque vecchie. Vi si trovano fiabe celeberrime, come "Cenerentola", ma anche racconti meno noti, ugualmente ricchi di invenzioni visionarie e metaforiche, che arrivano a toccare punte di crudele sensualità. Testo originale a fronte.
Diario immaginario di un bambino di terza elementare, il romanzo narra gli episodi lieti e tristi di un intero anno scolastico, inframmezzati da nove racconti esemplari in forma di dettato, tra cui i celeberrimi Piccola vedetta lombarda, Tamburino sardo, Dagli Appennini alle Ande. Una galleria di personaggi entrati saldamente nella memoria popolare e colta - come Franti, Derossi, Garrone - anima le pagine del romanzo, considerato da Alberto Asor Rosa una storia di iniziazione alla vita. In questo caso, alla vita dura e difficile dell'Ottocento, ma anche alla nuova vita di una nazione nascente, che deve sorgere dal lavoro, dalla fusione delle regioni, dall'accordo fra le classi. Introduzione di Franco Custodi, prefazione di Bruno Gambarotta. Età di lettura: da 10 anni.
Bellano è in gran subbuglio. Agostino Meccia, podestà della cittadina affacciata sul lago, ha deciso di perseguire un progetto ambizioso: una linea di idrovolanti che collegherà Como, Bellano e Lugano, darà lustro alla sua amministrazione e attirerà frotte di turisti, facendo schiattare d'invidia i colleghi dei comuni limitrofi. Tutto sembra filare liscio. Andrea Vitali, nato nel 1956 a Bellano dove esercita la professione di medico di base, racconta un altro episodio della vita della sua città, una storia di comicità contagiosa ambientata nella fascistissima Italietta d'inizio anni Trenta.
In questo saggio Claudio Magris raccoglie le sue riflessioni sull'attuale situazione politica e civile del nostro paese. Non scende mai direttamente nell'arena politica, evita le polemiche spicciole e le sterili contrapposizioni. Preferisce affrontare i nodi di fondo del dibattito politico-filosofico contemporaneo: la laicità e il rapporto dell'individuo con lo Stato e con la Chiesa; la famiglia e le sue nuove forme; l'aziendalismo e l'economicismo imperanti; la globalizzazione, l'incontro-scontro tra culture, la tolleranza; la guerra, la pace e il pacifismo; lo strapotere della scienza, la sperimentazione biomedica, le cellule staminali, la procreazione assistita; la devolution e la riforma della Costituzione; il significato del termine "democrazia".
Un'ampia e ambiziosa riflessione - sedimentata in dieci anni di lavoro - sul rapporto tra storia, politica e religione da parte di uno dei più originali pensatori e prosatori italiani. Da Agostino che approda a Roma dall'Africa ai tormenti di Giobbe, dai cattolicissimi sovrani di Spagna al Re Sole, dalla Riforma al terremoto di Lisbona, dall'Inquisizione alla Rivoluzione, da Pascal e Sade fino al complotto antinazista del 20 luglio 1944, attraverso una serie di episodi e personaggi, momenti e aneddoti storici, Cordero riflette sul senso della storia e sulla natura umana.
Attraverso l'utilizzazione di geniali miscugli dialettali, gerghi, tecnicismi e linguali diversi, e grazie al continuo e imprevedibile stravolgimento delle strutture romanzesche tradizionali, Carlo Emilio Gadda ha profondamente rinnovato la narrativa italiana. Nutrito di cultura umanistica e scientifica, acceso di ribollenti umori e di una acuta passione morale e civile, si può considerare al tempo stesso un grande scrittore sperimentale e un classico.
Attraverso l'utilizzazione di geniali miscugli dialettali, gerghi, tecnicismi e linguali diversi, e grazie al continuo e imprevedibile stravolgimento delle strutture romanzesche tradizionali, Carlo Emilio Gadda ha profondamente rinnovato la narrativa italiana. Nutrito di cultura umanistica e scientifica, acceso di ribollenti umori e di una acuta passione morale e civile, si può considerare al tempo stesso un grande scrittore sperimentale e un classico.
Andrea Vitali ritorna con i suoi casi da risolvere sulle rive del lago di Como. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò" non inizia con il fruscio delle acque, ma a Milano, la notte del 4 maggio 1930. I carabinieri di Porta Ticinese vengono chiamati ad intervenire alle due del mattino per schiamazzi notturni e disturbo della quiete pubblica. A provocare tutto quel baccano sono un uomo e una donna. Lui è un giornalista e studente di trentacinque anni che afferma di essere stato molestato dalla ragazza lì presente, bella e avvenente. La giovane non ha documenti, ma afferma di chiamarsi Desolina Berilli, in arte Doris Brilli, ed è proprio di Bellano. La ragazza è cantante e ballerina e non sa come difendersi dalle accuse infamanti che quel giovane le ha rivolto, visto che ha un sacco di conoscenze importanti che gli permettono di passarla liscia. Doris Brilli viene così riaccompagnata a Bellano, il suo paesino natìo, dove ad occuparsi di lei e del suo caso spinoso ci penserà Ernesto Maccadò, il giovane comandante arrivato al lago dal mare calabrese. In "Nome d’arte Doris Brilli" sarà proprio questo maresciallo inesperto e con il cuore ferito per aver lasciato a casa la sua sposa Marinella, a salvare la cantante e ballerina.