
Questa edizione dei due capolavori del reverendo e matematico Lewis Carroll, "Alice nel paese delle meraviglie" e "Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò", illustrata dalle incisioni di John Tenniel, il più famoso disegnatore vittoriano, che potè consultare l'autore sul modo di interpretare le sue creature fantastiche. Le note di Martin Gardner e di Masolino D'Amico, poi, ci consegnano la favola di Alice in tutta la sua complessità: satira della società, specchio dell'infanzia che giudica il mondo degli adulti, saga dell'inconscio, storia di un incubo, bibbia dell'assurdo, rivolta contro la ragione.
Quando Jonathan Argyll accetta da un mercante d'arte di Parigi l'incarico di consegnare un quadro del Settecento a un acquirente romano, non sospetta che presto si troverà nei guai. Il cliente sarà brutalmente ucciso, il quadro rubato e al centro dei sospetti finirà proprio lui, Jonathan: per scoprire la verità avrà bisogno di tutto l'aiuto di Flavia e di quello del generale Taddeo Bottardi, capo del Nucleo investigativo per la tutela del patrimonio artistico. L'indagine si rivelerà assai pericolosa... Storico dell'arte e giornalista, Iain Pears ha raggiunto il successo internazionale con il romanzo "La quarta verità" e con una serie di romanzi polizieschi ambientati nel mondo dell'arte.
Anno 2007: una serie di misteriose esplosioni provoca l'affondamento di alcune superpetroliere all'imbocco dello stretto di Hormuz. L'ammiraglio Arnold Morgan deve fronteggiare una situazione scottante. Le indagini rivelano che i cinesi, d'accordo con i mullah di Teheran, hanno disposto un'ampia zona minata lungo lo stretto per tenere in scacco le riserve petrolifere e provocare una crisi energetica mondiale. Gli americani mettono subito in campo un imponente schieramento di mezzi navali per disinnescare le mine, ma ben presto scoprono che il vero obiettivo dei cinesi è Taiwan.
John Rebus è un poliziotto duro, un uomo disincantato, cinico, ma dotato di un'innegabile umanità. Forse è per questo che è uno dei detective più amati dai poliziotti "veri". Questa volta, però, si è messo davvero nei guai. Mandato presso un centro di riaddestramento per "poliziotti in castigo" deve indagare sulla sparizione di un'ingente somma di denaro, forse sottratta dai suoi stessi colleghi. Ma, appena arrivato alla "scuola per agenti", si trova coinvolto in un'esercitazione su un vecchio caso in cui è lui ad aver qualcosa da nascondere. Che qualcuno nelle alte sfere stia cercando di incastrarlo fingendo di affidargli una missione confidenziale?
Afsana, ragazzina afghana di undici anni, è in viaggio a bordo di un treno della Transiberiana, in territorio russo: legge Anna Karenina e ascolta le storie e i consigli del capotreno Napoleone. Sono i primi anni Novanta, e Afsana è diretta a Mosca, dalla zia Amira, una sorella di sua madre fuggita dall'Afghanistan all'arrivo dei mujaheddin. Anche Afsana è in fuga, dalla storia sua e della sua famiglia, che il buon Napoleone la convince a scrivere. Una storia tragica, una famiglia annientata dalla lunga guerra civile: Dil e Azita, e i loro sei figli. All'inizio del libro, e per lunga parte del racconto, il lettore è convinto che sul treno viaggi tutta la famiglia, e Laura McVeigh molto abilmente introduce episodi realistici per farglielo credere. Ma man mano che Afsana rievoca il passato, capiamo che madre e padre, fratelli e sorelle, sono morti, finché ogni segreto riguardo a quanto realmente avvenuto verrà svelato.
New Mexico, 2003: come tutti gli anni, i ventuno uomini più ricchi d'America si riuniscono nell'incredibile villa-fortezza di Calvin Wallenberg. All'ordine del giorno c'è il progetto di intervenire direttamente nella vita politica del paese per fare eleggere Presidente uno di loro, e subordinare finalmente la politica alla finanza e agli interessi di un ristretto numero di cittadini privilegiati. Ma un singolare piano di sequestro dei ventuno viene messo in atto dalla direttrice del servizio di catering della riunione e dal responsabile della sicurezza. Qual è lo scopo di questo sequestro, durante il quale i miliardari, sotto l'effetto della droga, sono costretti a rivelare i loro piani e i loro segreti personali?
Non tutti sanno che Sir Arthur Conan Doyle, il grande inventore del moderno romanzo poliziesco e creatore di Sherlock Holmes, ha studiato medicina e ha praticato la professione per quindici anni come medico di bordo, prima di una baleniera e poi di un piroscafo, e infine con un suo ambulatorio con l'insegna della lampada rossa che in Inghilterra allora identificava gli ambulatori medici. Pubblicati nel 1894, quando oramai la fama di Conan Doyle aveva raggiunto dimensioni ragguardevoli, questi racconti sono prima di tutto un atto di amore non tanto verso la medicina quanto verso ciò che la figura del medico rappresenta, e soprattutto rappresentava nei tempi passati. Com'è noto, lo scrittore scozzese ha costruito Sherlock Holmes e il suo 'metodo' sulla base di un approccio scientifico ai fatti da interpretare non dissimile dal metodo diagnostico seguito dai medici in un periodo in cui non disponevano dei moderni strumenti di indagine. Questi racconti, sempre incentrati su tematiche riguardanti medici o medicina, si trasformano così nell'affresco sublime e leggero di un intero mondo e di un'intera società, la società vittoriana, descritta in personaggi che vanno dal ministro degli Esteri di Sua Maestà al piccolo borghese, dal grande chirurgo al medico alle prime armi, passando da un tono elegante e divertito al racconto 'nero'.
A 16 anni, Kevin ha preso l'arco con cui si esercitava da tempo e ha ucciso sistematicamente, nella palestra della scuola che frequentava, sette compagni, un inserviente e l'insegnante di algebra. Uccidere, nella sua logica distorta, era il mezzo per uscire dalla massa indistinta e diventare protagonista. E ora lo è, nel carcere minorile in cui è rinchiuso, temuto e rispettato dagli altri giovani reclusi. A raccontarcelo è la madre, Eva Katchadourian, newyorkese di successo, in una serie di lettere al marito assente. Attraverso le sue parole si snoda la storia della famiglia e dei suoi componenti: Eva, con il suo rapporto ambivalente nei confronti della maternità, il marito Frank, sempre pronto a giustificare il figlio in totale contrasto con lei, e lo stesso Kevin, un piccolo genio del male da quando ha aperto gli occhi sul mondo. Lettera dopo lettera, è un susseguirsi di fatti e di episodi che scavano nella vita familiare e ci restituiscono un quadro lacerante, sofferto, filtrato dalla lucida intelligenza e dalla profonda umanità di Eva, che non smette di chiedersi se non sia anche sua, e del rapporto di malcelata ostilità con il figlio, la colpa di quanto è successo.
Coventry, anni '40. Dopo la morte del marito Martha Vine deve crescere da sola sette figlie: un'impresa non facile, soprattutto durante la seconda guerra mondiale. Ma quando la più piccola Cassie, ribelle e inquieta, si rifiuta di dare in adozione il figlio nato da una relazione occasionale, Martha vede in quel bimbo un segno del destino e decide che verrà allevato a turno dalle sette sorelle e dalle loro famiglie. Cassie è inoltre convinta che, come tutte loro, anche il piccolo Frank abbia qualcosa di speciale. E sarà durante il soggiorno presso la zia Una che Franck rivelerà il suo dono. Prima annunciando alla zia la nascita di due gemelli (predizione che puntualmente si avvera) e poi intrattenendo un fitto dialogo con «l'uomo dietro il vetro»...
Dagli infimi night club di Fox trot al sordido ambiente delle foto per i rotocalchi, all'ineguagliabile glamour del cinema berlinese, tutto il mondo della capitale tedesca del breve periodo d'oro tra le due guerre scorre in queste pagine. E accompagna la vita luminosa di Lilly Afrodite fino a quando diventerà una stella del cinema e si innamorerà perdutamente di un regista russo, fino a mettere in discussione la sua stessa esistenza dorata. "La vita luminosa di Lilly Afrodite" è la storia di una donna che ha vissuto fino in fondo la sua vita, una storia fatta di sfarzo e miseria, di luce e ombra, di dissolutezza e amore, di salvezza e perdizione, una storia che illumina un periodo straordinario del secolo scorso.
È una fredda giornata di aprile del 1854 alla stazione King's Cross di Londra quando Effie Gray, moglie di John Ruskin, il celebre critico d'arte, prende posto sul treno diretto in Scozia, a Bowerswell, la casa dei suoi. La giovane donna stringe tra le mani una busta in cui vi sono la sua fede nuziale e alcuni biglietti indirizzati agli amici, brevi righe che annunciano la decisione che desterà scandalo e scalpore nella buona società londinese: la sua separazione da John Ruskin, un gesto rovinoso per la reputazione di un uomo al culmine della sua fama. John Ruskin non è, infatti, un critico d'arte qualsiasi. Dall'estate del 1843, quando è uscito il suo tributo a Turner in Pittori moderni, è diventato il critico d'arte per eccellenza, un uomo amato e ammirato nei salotti letterari londinesi. Dopo averlo letto, Charlotte Bronté ha esclamato: "È come se finora avessi camminato bendata: questo libro mi ha restituito la vista!" Ispirato, brillante, Ruskin è invitato ai ricevimenti più esclusivi, dove è corteggiato dalle donne più avvenenti e adulato dagli uomini più in vista. La sola idea che qualcuno possa scappare da lui sgomenta. Figuriamoci il doloroso segreto che Effie Gray si appresta a svelare al mondo: che John Ruskin, cioè, l'astro nascente della Londra vittoriana, non ha mai consumato il suo matrimonio...
Nei palazzi del potere della Roma antica, dove l’intrigo si cela dietro ogni sontuoso banchetto, dove la cospirazione si annida fra le lusinghe dei propri alleati, un amore proibito sfida l’ordine vigente e il corso della Storia. Siamo nel I secolo d.C., Vespasiano è ancora un giovane nobile di basso rango, inconsapevole delle glorie imperiali che lo attendono e deciso a elevare il proprio status, quando rimane folgorato da Atonia Cenide. Nata schiava presso una potente famiglia e educata come scrivana, grazie alla propria intelligenza Cenide ha colpito la madre dell’imperatore Claudio, che ne ha fatto la sua più fida servitrice e l’ha resa libera. E sono proprio l’acume e la sensibilità dell’ex schiava a intrigare Vespasiano, che riconosce in lei doti più eccitanti della mera bellezza. Invano Cenide cerca di resistergli, spaventata dalla differenza di ceto: la complicità fra i due sfocia in un’incontenibile e profonda passione, che supera le prove del tempo e della sorte, accompagnando l’ascesa al potere dell’ambizioso giovane fra gli improvvisi viaggi nelle lontane province dell’impero e le lunghe campagne militari. Ma la forza del sentimento non può nulla contro le rigide regole del cursus honorum, il percorso di cariche e uffici pubblici che Vespasiano ha intrapreso per arrivare al Senato e che vieta il matrimonio con una schiava, anche se liberta. È per amore di Vespasiano che Cenide non esita a mettersi da parte e a spingerlo fra le braccia di una nobile, ed è al caro prezzo di una struggente nostalgia che l’ex schiava segue da lontano il percorso dell’amato verso il trono imperiale. Fino all’emergere di una nuova speranza, la possibilità per i due di crearsi un proprio cursus honorum, con cui realizzare l’antica promessa di felicità. Lindsey Davis ci trasporta in una delle età più turbolente della Roma imperiale per far rivivere un’emozionante storia vera che ha lasciato breve traccia nelle cronache ufficiali. Un uomo e una donna, un imperatore e una schiava, uniti nell’amore ma divisi da una società brutalmente gerarchizzata, trovano un compromesso con la Storia per far valere le ragioni del cuore.

