
Cosa accade se ti scippano il telefonino e tutta la tua vita è lì dentro? Ti senti persa, naturalmente. È quello che capita a Poppy, una scombinata fisioterapista prossima alle nozze con un affascinante docente universitario. Proprio quando il telefono le serve per una faccenda a dir poco urgente! Perché tra le altre cose, nel bel mezzo di una festa con le amiche ha appena perso il suo prezioso anello di fidanzamento, uno smeraldo come non ne ha mai visti nella sua intera esistenza. Poppy è nel panico, e mentre cerca affannosamente l'anello perduto cosa vede in un cestino dei rifiuti? Un cellulare nuovo di zecca che sembra aspettare proprio lei. È un attimo. Ed è suo. Non può permettersi il lusso di rimanere scollegata, non in questo momento. Ma di chi è quel telefono? E a cosa si riferiscono gli strani messaggi che riceve? Poppy non ha il tempo di farsi troppe domande. Ha un anello da ritrovare, un matrimonio da organizzare e qualche cosuccia in sospeso con i suoi futuri suoceri. Ma non sa che quel telefono e lo sconosciuto con cui si troverà a condividerlo le metteranno a soqquadro la vita...
Dublino, Natale 1994. I destini di Ellen e Martin si incrociano per caso: la donna si sente male per strada e l'uomo, ispettore di polizia, le presta soccorso. Ellen e Martin sono entrambi segnati da tragedie personali e familiari. Lei ha lasciato marito e figli in America per cercare le proprie radici. Lui, ex poliziotto di Dublino, ha visto il proprio matrimonio andare in fumo dopo la tragica morte di un figlio. Ma il caso lega ancor più profondamente i loro destini, e li lega ad un luogo: la penisola di Inishowen. Lì vive la vera madre di Ellen, ed è sempre lì che è sepolto il figlio di Martin. Inizia così un viaggio alla ricerca di un senso d'identità perduto o mai avuto, un viaggio per ritovare affetti sepolti.
"L'hanno rinchiusa in prigione per più di una settimana. Prima l'hanno fatta camminare a passo di marcia, su e giù, su e giù in mezzo a loro, per un giorno e una notte, finché non è più riuscita nemmeno a zoppicare, tanto aveva i piedi gonfi e sanguinanti. Non avrebbe confessato. Così hanno deciso di dimostrare che era una strega". Le pagine di un diario sono cucite dentro una trapunta. Una trapunta che giace indisturbata per oltre trecento anni, finché non viene aperta per essere pulita, e allora dalle sue pieghe cade una storia forte ed emozionante. La storia di Mary, nipote di una strega. Quando la nonna di Mary viene condannata a morte per stregoneria, Mary scappa per sfuggire allo stesso destino, prima nella campagna inglese e poi su una nave per l'America, dove spera di trovare una nuova casa, un luogo dove essere una persona nuova. Scopre però che non è facile fuggire e presto cade vittima di superstizioni e sospetti che potrebbero farle subire lo stesso fato di sua nonna. Mary è decisa a non farsi calpestare, torturare e uccidere per un crimine immaginario come la stregoneria. Uno sguardo femminile sul mondo, una storia narrata con grande vividezza, come una ripresa cinematografica.
I racconti dickensiani mettono in scena una famiglia raccolta, il desiderio di stare insieme, l'amore per le cose semplici, ma preziose in un mondo popolato da fate, spiriti, folletti e creature fantastiche che portano l'uomo in una dimensione surreale, ma vissuta in maniera totalmente realistica. Come nei romanzi, anche qui l'autore svela l'altra faccia dell'Inghilterra del suo tempo, quella del malessere sociale e l'immensa e caotica metropoli con le sue case fatiscenti e le sue strade degradate. Il tono non è però mai totalmente cupo e lascia spazio al sorriso o alla risata liberatoria, al comico e al grottesco. Nei suoi racconti, Dickens disegna le sue grandi utopie natalizie facendo spesso ravvedere gli indifferenti e i malvagi e regalando così al suo lettore l'atteso lieto fine.
Vita e morte di due amici rivali: una divertita meditazione sugli aspetti più grotteschi della realtà umana. Vernon Halliday e Clive Linley, due vecchi amici, si ritrovano al funerale di Molly, una donna che in momenti diversi hanno entrambi amato. Dopo il funerale i due si promettono di intervenire, l'uno in caso di sofferenza e malattia dell'altro, per alleviarsi reciprocamente le sofferenze. I due amici faranno però scelte sbagliate che li rovineranno. Ma allora, chi incolpare dei nostri errori? chi se non noi stessi, o meglio, i nostri migliori amici? Una lucida allegoria del deserto morale in cui viviamo.
Louise Masterson, membro del Comitato Tiziano, istituito dal Ministero dei Beni Culturali per studiare le opere del pittore veneto, viene trovata assassinata in un giardino pubblico a Venezia. Il generale Bottardi, capo del nucleo investigativo per la tutela del patrimonio artistico, manda a indagare la sua intraprendente collaboratrice Flavia Di Stefano. I carabinieri di Venezia sospettano che l'omicidio sia opera di un ladro, ma Flavia segue un'altra pista e chiede aiuto allo studioso inglese di storia dell'arte Jonathan Argyll. La situazione precipita quando un altro membro del Comitato Tiziano viene trovato morto. Flavia e Argyll scopriranno un terzo omicidio e cercheranno di svelare il mistero di Tiziano.
Un insolito O'Connor cronista e viaggiatore dirige il suo sguardo acuto e il suo umorismo sulla realtà e sulla vita dell'Irlanda contemporanea. Ecco allora che emergono tutte le contraddizioni e tutti i vizi dei suoi conterranei giovani uomini osservati sia in patria sia all'estero: i tifosi di calcio ai mondiali, gli scrittori alle prese con gli editori britannici, i corsi di corteggiamento per maschi sprovveduti, i giovani costretti a emigrare per trovare lavori interessanti. Tutto questo insieme ad episodi e imprevisti accaduti all'autore.
Elizabeth, lasciata la famiglia e l'Irlanda per vivere una vita più autonoma, deve ritornare a Dublino perché la madre è morente. La donna non può parlare, e scrive lettere alla figlia nel tentativo di riprendere il colloquio con lei interrotto anni prima. Elizabeth le legge a poco a poco, superando gli antichi dissidi, riscoprendo un intenso legame affettivo che la legava alla madre e ritrovando al tempo stesso un dialogo commosso con il fratello. Alla fine, quando la madre morirà, fratello e sorella decideranno di conservare la vecchia casa di famiglia come simbolo di una memoria ancora viva e di sentimenti profondamente radicati.
Chi, abitando in una qualsiasi città, non sogna di stabilirsi in un luogo bello e remoto per il resto dei suoi giorni? L'inglese Chris Stewart, se fosse diventato una star del rock, difficilmente sarebbe andato a vivere, con la famiglia, in una remota fattoria di montagna dell'Andalusia, senza strade d'accesso, ricca di limoni ed ulivi; non avrebbe stretto un solido rapporto con il contadino Domingo; non avrebbe narrato le avventure e le disavventure di un agricoltore improvvisato alle prese con un ambiente sconosciuto e con gente umanamente ricca ma molto diversa... Stewart offre un racconto aderente, ricco di humour, e insieme commovente senza sconfinare nel sentimentalismo.
Dodici storie narrate da dodici personaggi e sgorgate dall'immaginazione di dodici autori: Dave Eggers, Zadie Smith, Irvine Welsh, Helen Fielding, Roddy Doyle, Melissa Bank e altri, incluso lo stesso Nick Homby, a cui si deve quest'idea. Il tono dei racconti è assai diverso, dissacrante, spiritoso, eccessivo, tagliente, specchio fedele dei personaggi che raccontano in prima persona... Un quarantenne che sprofonda in una crisi di mezz'età quando trova un topo morto in cucina; il cuoco di una prigione specializzato in "ultime cene"; un buttafuori skinhead che diventa guardia museale e si innamora di un quadro molto particolare, un collage di ritagli di giornali pornografici...
A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose. Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell'autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione. A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un'esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti. E nessuno dei due sa che sta per cambiare l'altro per sempre. "Io prima di te" è la storia di un incontro. L'incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un mondo piccolo, sicuro, senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha conosciuto il successo, la ricchezza e la felicità, e all'improvviso li ha visti dissolversi, ritrovandosi inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone profondamente diverse, che imparano a conoscersi senza però rinunciare a se stesse, insegnando l'una all'altra a mettersi in gioco.
Le emozioni, in questo romanzo, ci sono tutte. Poi ci sono coraggio, dolore e piacere. La protagonista è l'ombra. L'ombra da cui ognuno di noi cerca di fuggire, ma che poi ci prende. Ma cosa fare quando la tua parte nascosta finisce dentro il corpo della persona che ami? Forse, non resta che mollare le cime dal pontile e salpare verso la follia. E qual è la follia? Quella di ritrovarsi all'Inferno senza aver peccato? Oppure affidarsi a un sistema non strutturato per la presa in cura, che si affida alla tecnica, che non approfondisce e non si pone troppe domande? In questo romanzo il tempo sembra scandire la vita, ma il tempo qui non c'è. La vita ha un sapore magico e nella vita c'è qualcosa di più forte di tutte le emozioni e di tutti i sistemi, un amore, qualcosa che va contro la morte. Qualcosa che non muore. Postfazione dell'autore.