
Agnes Grey, il primo romanzo di Anne Bronte - pubblicato sotto lo pseudonimo di Acton Bell nel 1847 - fu offuscato dal successo di Cime tempestose della sorella Emily, uscito nello stesso anno. Protagonista della vicenda, in parte autobiografica, è Agnes, una giovane ragazza di sani principi che lascia la famiglia caduta in disgrazia per aiutarla economicamente, dando così prova delle proprie capacità di istitutrice presso due famiglie ricche, con figli viziati. La sua figura si rivela essere, in maniera atipica per l'epoca in cui si muove, moderna e riflessiva. Con una prosa elegante e scorrevole, la scrittrice mette a confronto gli usi e i costumi della nobiltà dell'epoca vittoriana, priva di scrupoli e valori, con i principi morali di una giovane credente.
"Il mondo perduto", uscito nel 1912, è considerato uno dei capostipiti della letteratura di fantascienza. Ambientato in un altipiano del Sud America dove il tempo si è fermato alla preistoria, il romanzo vede come protagonisti il geniale professor Challenger, noto zoologo e scienziato, il suo rivale professor Summerlee, il giovane giornalista Malone e il cacciatore lord Roxton. I quattro compagni di viaggio si ritrovano prigionieri in un mondo davvero perduto dove vivono fantastiche avventure tra dinosauri, pterodattili, iguanodonti e uomini scimmia. Alla fine riusciranno a tornare in Inghilterra sbalordendo tutti con le prove delle loro straordinarie scoperte.
Parabola di un amore fulgido e totale, Romeo e Giulietta narra della passione tra i giovani figli di due casate nemiche e delle tragiche conseguenze di questa rivalità. L'amore incondizionato dei due protagonisti causerà infatti, per una sciagurata combinazione di circostanze esterne, la loro rovina. La vicenda è diventata il simbolo per eccellenza di un sentimento profondo che si oppone con coraggio, ma senza successo, alla cultura di un'epoca, all'odio e alla lotta di due famiglie divise da un rancore antico e implacabile. Scritta tra il 1591 e il 1595, l'opera rappresenta il passaggio dal periodo iniziale a quello più maturo della produzione shakespeariana; ricca di metafore che toccano tutte le note del sentimento, inneggia ad un amore che supera le barriere della morte.
La protagonista è Mary, una bambina di origini inglesi che vive in India con i suoi genitori ricchi e anaffettivi. Rimasta orfana, Mary viene affidata alle cure dello zio Lord Craven e lo raggiunge nel suo castello sperduto nella campagna inglese. Insieme al cuginetto Colin - segregato in casa perché ritenuto malato - e ad altri due amici, Mary farà rifiorire un giardino nascosto da un alto muro e abbandonato dopo la morte della moglie, avvenuta proprio in quel luogo. Alla sua uscita, nel 1911, il romanzo non venne ben accolto poiché metteva in discussione l'idea tradizionale di educazione: i bambini infatti si stimolano e si aiutano a vicenda, sono autonomi e giudiziosi, vivono all'aria aperta e non hanno bisogno della guida costante degli adulti. Mentre nelle prime pagine Mary, Colin e Lord Craven sono personaggi cupi perché vivono ciascuno nel ricordo del proprio tragico passato, nel corso del tempo, grazie al "pensiero positivo" dell'autrice, trovano vigore, entusiasmo e gioia di vivere.
Suggestivo e coinvolgente, "Orgoglio e pregiudizio" è non solo il romanzo più popolare di Jane Austen, ma anche quello in cui meglio l'autrice dipinge un perfetto quadro della società inglese settecentesca. Un facoltoso giovanotto proveniente dall'Inghilterra del Nord, Charles Bingley, prende in affitto Netherfield Park, una tenuta nello Hertfordshire, suscitando la curiosità e l'eccitamento delle famiglie residenti nel circondario e della famiglia Bennet in primo luogo, che, con cinque figlie da maritare, vede nella circostanza dei potenziali sviluppi matrimoniali. Storie d'amore e matrimoni, compromessi rifiutati e ricerca di un posto nella società sono al centro della vicenda, che proprio grazie alla sua semplicità esalta in maniera distintiva lo stile arguto e brillante della Austen, portando l'opera ad un livello creativo che resta tra i massimi della letteratura inglese. Introduzione di Sara Poledrelli.
"La bisbetica domata", la cui data di composizione è particolarmente incerta, è probabilmente una delle commedie più rappresentate di William Shakespeare. Petruccio, giovane avventuriero di Verona, si reca a Padova per cercare moglie, e sposa, interessato soprattutto alla sua dote, la bella Caterina Minola, una giovane donna dal carattere scontroso, conquistata attraverso una serie di inganni e buffi travestimenti e con la complicità degli spasimanti di Bianca, sorella di Caterina. L'atmosfera gioiosa e le situazioni divertenti, che portano la vicenda a sciogliersi in un lieto fine, si alternano ai toni talvolta malinconici e patetici offrendo numerosi spunti di riflessione rispetto alla società dell'epoca: ipocrisia, avidità e superficialità sono solo alcuni dei temi trattati nell'opera. Ancora una volta, la drammaturgia shakespeariana offre un'analisi approfondita della psicologia dei personaggi, con un linguaggio vivace e pungente.
Romanzo sicuramente autobiografico di Virginia Woolf, pubblicato per la prima volta nel 1927, "Gita al faro" è composto da tre parti: The window (La finestra), Time passes (Il tempo passa), The lighthouse (Il faro). Il tempo, che funge da sfondo alla narrazione, si concentra in tre brevissimi momenti: un tardo pomeriggio in La finestra; una notte, che in realtà si dilata in un tempo non convenzionale e non più misurabile in Il tempo passa; una mattina presto, anni dopo, in Il faro. Il lettore, a sua insaputa, viene condotto ad indagare i significati profondi della vita, della morte e della transitorietà dell'esperienza terrena. I personaggi, soprattutto la signora Ramsay, fulcro del romanzo, vengono scoperti dal narratore e dal lettore contemporaneamente, attraverso una voce che disvela le trame del pensiero come fossero generate al momento.
Il romanzo "La signora Dalloway", pubblicato nel 1925 e ambientato due anni prima, si svolge a Westminster, nel cuore di Londra: in una mattina di sole, la signora Dalloway esce a comprare dei fiori per la festa che si terrà la sera stessa a casa sua. Da qui la giornata si svolge come un giorno qualsiasi: riceve una visita, vede il marito, si riposa, parla con la figlia, accoglie gli ospiti alla festa. Non ci sono colpi di scena, ed è proprio l'automatismo dei gesti quotidiani compiuti dalla signora Dalloway, in quella che potrebbe essere definita "vita di superficie", che permette a Virginia Woolf di creare lo spazio per un tempo doppio, una doppia vita: grazie alla ripetitività delle azioni, la signora Dalloway può immergersi in pensieri e ricordi che si sovrappongono alla routine e che raccontano la sua storia, modificando e trasformando l'ordinarietà di sottofondo, perché, in fin dei conti, per raccontare una vita basta una giornata.
I racconti dickensiani mettono in scena una famiglia raccolta, il desiderio di stare insieme, l'amore per le cose semplici, ma preziose in un mondo popolato da fate, spiriti, folletti e creature fantastiche che portano l'uomo in una dimensione surreale, ma vissuta in maniera totalmente realistica. Come nei romanzi, anche qui l'autore svela l'altra faccia dell'Inghilterra del suo tempo, quella del malessere sociale e l'immensa e caotica metropoli con le sue case fatiscenti e le sue strade degradate. Il tono non è però mai totalmente cupo e lascia spazio al sorriso o alla risata liberatoria, al comico e al grottesco. Nei suoi racconti, Dickens disegna le sue grandi utopie natalizie facendo spesso ravvedere gli indifferenti e i malvagi e regalando così al suo lettore l'atteso lieto fine.
L'"Amleto" rappresenta uno dei più grandi capolavori di Shakespeare. Composta agli inizi del '600, mette in scena una grande metafora della vita in cui bene e male si affrontano costantemente coinvolgendo l'omonimo protagonista in un vortice di dubbi e di incertezze esistenziali. Le domande che si pone Amleto sono le stesse che si pone l'uomo moderno: vivere o morire, agire o non agire? Proprio questa caratteristica rende questa tragedia un'opera sempre attuale che grazie alla sapiente drammaturgia shakespeariana, attenta soprattutto a far emergere le sfumature psicologiche dei suoi personaggi, coinvolge ogni tipo di lettore, trasportandolo in una dimensione profonda e complessa. Saggio introduttivo di Luigi Weber.
Il romanzo di Emily Brönte è costruito attorno al tema centrale dell'amore, un amore lacerante e divampante come il fuoco. Intriso di passioni turbinose come il vento del nord che spazza la brughiera dello Yorkshire e sibila intorno all'antico casale della famiglia Earnshaw, chiamato Cime Tempestose, questa straordinaria opera, che ne riprende il nome, racconta con potente drammaticità la storia di un nucleo familiare diviso da odio profondo, contrasti e rotture insanabili.
Dalle due conferenze sul tema "Le donne e il romanzo" dell'ottobre 1928 trae origine un saggio che raccoglie tutte le riflessioni in merito della scrittrice inglese Virginia Woolf. L'opera offre un'analisi, sotto il duplice aspetto storico e culturale, del ruolo della donna nel mondo letterario, fino a quel momento di esclusivo appannaggio maschile. L'autrice, in quello che può essere considerato il primo saggio femminista, fa luce sull'incapacità della donna di affermare se stessa poiché priva o meglio privata dei mezzi necessari, e soprattutto di "una stanza tutta per sé", metafora di uno spazio in cui dar voce alla prospettiva femminile. Ed è proprio in occasione delle due conferenze e nel luogo in cui i grandi esponenti della cultura inglese escludono le donne (le università), che la Woolf decide di ridicolizzare i letterati del suo tempo e denunciare il loro atteggiamento di chiusura verso l'universo femminile.