
Joseph O'Connor passa dal romanzo al reportage, dall'invenzione narrativa al vissuto e ci parla, con amore e ironia, di Irlanda e irlandesi (tifosi di calcio, musicisti punk, tassisti, scrittori famosi in tutto il mondo, da James Joyce a Roddy Doyle); di irlandesi in esilio in Inghilterra e in America; di maschi irlandesi (stranamente simili ai maschi italiani) in crisi di fronte a donne più intelligenti, più creative, più brave di loro a scuola, sul lavoro, a letto e perfino al volante. Protagonista assoluto O'Connor stesso: osservatore, narratore e personaggio comico.
Roddy Doyle mette il suo talento narrativo al servizio dei ricordi, trascrivendo parole e memorie dei suoi genitori. Si dipana così il racconto della loro vita matrimoniale lunga e felice, di un'esistenza trascorsa nella semplicità, fra casa, lavoro e figli. Rory e Ita ci parlano della fatica di ogni giorno, delle piccole gioie assaporate. E dagli episodi narrati, dai ritratti di persone e amici con cui hanno condiviso una parte del cammino, viene delineandosi un affresco dell'Irlanda lungo i decenni: un paese un tempo essenzialmente contadino, insidiato dalla povertà, isolato dall'Europa, che oggi ha conquistato la ricchezza e il benessere.
In "Una casa tra i limoni" Chris Stewart ci aveva fornito un resoconto della sua avventura in un piccolo paese dell'Andalusia dove si era rifugiato con la famiglia alla ricerca di una vita semplice. Ora, con "Un pappagallo sull'albero del pepe", l'ex batterista dei Genesis riprende a narrare le avventure (e le disavventure) della sua esperienza spagnola dove si ritrovano, in ordine sparso di apparizione, un pappagallo misantropo, vicini di casa in crisi amorosa, giornalisti decisamente troppo invadenti.
Un romanzo che esplora il delicato momento di passaggio della vita di ogni donna, quello che l'autrice definisce "il crocevia della mezza età". Trasformatasi da sconosciuta giornalista irlandese dal passato travagliato in acclamata scrittrice dal futuro luminoso, l'autrice si ritrova a dover fare i conti con quel passato, a indagare le ragioni del cuore, a comprendere gli amori finiti, gli amici perduti, la solitudine affettiva.
Da Roddy Doyle a John Banville, da André Brink a Jonathan Coe; e poi ancora Bernard MacLaverty, Julian Barnes, William Trevor, Margaret Atwood, Irvine Welsh e altri ancora. Settanta poeti e narratori, noti o addirittura notissimi, che hanno accettato di raccontare, in brevissimi e spassosi aneddoti, tutte le figuracce, le umiliazioni ricevute in pubblico, tutti i momenti e le occasioni in cui essere uno scrittore famoso si è rivelata un'esperienza vergognosa e grottesca, a volte al limite del drammatico, e sempre comunque un'esperienza da affrontare con le guance stravolte dal rossore. Una serie di quadretti sapidi e divertenti, raccontati con leggerezza autoironica.
Con la sua cresta da mohicano, la sua chitarra elettrica in spalla e un ego grande così, il giovane Eddie Virago, "primo punk di Dublino", lascia l'Irlanda e, pieno di speranze in un talento musicale che convince solo lui, approda nella terra del successo: la grande, caotica, variegata Londra, vista attraverso lo sguardo sarcastico, tagliente di un grande narratore.
Il cardinale Dominic Trujillo Guzman soffre da tempo di lancinanti dolori al ventre, accompagnati da orrifiche allucinazioni: una schiera di demoni avvolti da pestilenziali effluvi, dediti a giochi autoerotici con cui stimolano le immense pudenda. A nulla valgono i rimedi indigeni che gli somministra Concepcion, la giovane e bella cuoca diventata sua concubina, dalla quale ha avuto un figlio, il piccolo Cristobal. La diagnosi del più illustre medico della capitale è infausta quanto incomprensibile: Teratoma di Tapabalazo. Convinto che si tratti della giusta punizione per la sua vita dissoluta, il cardinale lancia una crociata di evangelizzazione per snidare eretici e miscredenti e ottenere così il perdono divino. Nel frattempo, a Cochadebajo de los Catos, remoto villaggio andino che fa da sfondo alla vicenda, succede di tutto, compreso il tragicomico scontro tra gli integerrimi crociati del famigerato monsignor Rechin Anquilar e gli eroici e goduriosi abitanti del pueblo, capitanati da Dionisio Vivo e da Remedios, con l'immancabile aiuto dei fedeli giaguari neri. Uno spaccato di vita sudamericana, succulento e immaginario ma pur sempre veritiero, sospeso tra storia, commedia e misticismo, in un magico realismo dal sapore piccante e indimenticabile, come le pietanze che offre il ristorante di Dolores, ex puttana ravveduta e diventata cuoca provetta.
Su un altissimo grattacielo londinese, la notte di San Silvestro, mentre imperversano botti e festeggiamenti, un presentatore televisivo in crisi matrimoniale e professionale decide di suicidarsi buttandosi giù dall'ultimo piano. Ma al momento decisivo si accorge di non essere da solo su quel grattacielo: c'è vicino a lui una donna disperata, senza lavoro e senza marito, alle prese con un figlio autistico. Anche lei sta per buttarsi giù. Ma spuntano anche una ragazzina di 15 anni, sedotta e poi lasciata da un ragazzo, e un musicista americano fallito, ora cameriere in una pizzeria, pure lui abbandonato dalla ragazza. Anche loro vogliono suicidarsi. Forse sono un po' troppi...
Libri ricevuti, libri recensiti, libri comprati e mai letti, libri che prima o poi bisognerà leggere, libri letti davvero, finalmente: un labirinto di letture di tutti i generi, dai classici alle biografie degli sportivi, dalle raccolte di versi ai graphic novel, dai romanzi appena usciti a quelli imperdibili dell'800... Schiacciato dal mucchio delle letture a cui non si può rinunciare, Nick Hornby prova, con leggerezza e ironia, a trovare qualche criterio per orientarsi nel dedalo delle letture, racconta le sue preferenze e le sue antipatie e soprattutto restituisce una gioiosa voglia di leggere. Perché è vero che ogni tanto è meglio una partita di calcio... ma è anche vero che se il libro è bello, non c'è partita né concerto rock che tenga.
In una Londra autunnale, due tragici eventi concatenati imprimono una svolta improvvisa e radicale all'esistenza di Maryam Mazar, iraniana di nascita: la morte della sorella a Teheran e la dolorosa interruzione della gravidanza della figlia Sara aprono uno squarcio nell'apparente tranquillità della sua vita e del suo matrimonio. Rinnegata in gioventù dalla famiglia d'origine per un peccato non commesso, la donna decide di tornare nella terra che è stata costretta ad abbandonare per affrontare i fantasmi del passato e cercare così di ricomporre una trama le cui lacerazioni non possono essere rimarginate dalle premure dell'ignaro marito inglese. Sarà il piccolo paese in cui è cresciuta, incastonato fra i paesaggi montani che Maryam ha conservato, immutati, nella memoria, lo scenario del riavvicinamento alla figlia. Nel tentativo di riannodare i vincoli delle loro vite, di svelare le radici di tanta inquietudine e di riconciliare due culture profondamente diverse, Sara segue la madre in Iran e scopre quale terribile prezzo Maryam ha dovuto pagare per la libertà.
Ospedale di Edimburgo, rianimazione: Roy Strang giace in coma in seguito a un tentato suicidio, ma la sua mente è un continuo frullio di ricordi, sogni e deliri. Roy rivive l'infanzia e l'adolescenza in una famiglia di spostati, le botte prese, i traumi subiti; tutta la violenza incamerata esplode anni dopo, quando entra in una banda di hooligans e viene coinvolto in uno stupro di gruppo che lo lascia in preda a un vertiginoso senso di colpa. Alla rievocazione del terribile passato si intrecciano fantasie che sono proiezioni delle sue inquietudini.
Cosa c'è di più bello di un cielo azzurro? Gavin Pretor-Pinney non ha dubbi: un cielo pieno di nuvole. Perché le nuvole sono movimento e teatralità, universo cangiante di forme e colori in continua evoluzione, scenografia sempre diversa, minaccia all'orizzonte ma anche rifugio e oggetto di fantasie infantili. E lui, maestro dei contemplatori di nuvole, ce le descrive con leggerezza e competenza, in tutto il loro fascino e la loro bellezza: spiegandone la genesi e la formazione, descrivendone le caratteristiche e le tipologie (dai cumuli agli strati, dai cumulonembi ai cirri), ma anche raccontando storie e aneddoti di uomini che le hanno amate o studiate o temute. Come il tenente colonnello William Rankin, che ha attraversato, precipitando dal suo aereo in avaria, il ventre oscuro di un cumulonembo in piena attività temporalesca; o come i grandi pittori del Rinascimento italiano, da Piero della Francesca al Mantegna, che nei loro dipinti hanno sempre ritratto sullo sfondo nuvole enigmatiche e suggestive. Alternando fotografie e disegni a una scrittura ricca e divertente, dal passo narrativo, Pretor-Pinney ci conduce nel mondo dei contemplatori di nuvole, un mondo che ha già un sito web tra i più popolari di tutta la rete e che è fatto da chi, come lui, non si è accontentato della "tirannia del cielo azzurro".