
L'interesse di D. H. Lawrence per il mondo etrusco non si esaurisce in una visione puramente archeologica: anzi, al contrario, l'universo etrusco costituisce per lui una sorta di mitico luogo di elezione. Del misterioso popolo, lo affascina innanzitutto la gioia di vivere, la genuinità naturale, l'istintualità non ancora viziata dall'intellettualismo, tutte qualità che egli contrappone polemicamente alla viziata volontà di potenza romana ed al vuoto estetismo greco, compiendo così, all'interno del mondo classico, una scelta di campo che riflette pienamente la sua poetica.
Nel popolare quartiere fiorentino di San Frediano la chiamavano semplicemente "Clementina la pazza"; adesso giace senza vita sul pavimento della cucina del suo modesto appartamento. Pochi miserabili oggetti personali sono gli unici elementi a disposizione del maresciallo Guarnaccia per cercare di ricostruirne il passato. Non c'è traccia neppure di una qualche foto di famiglia che possa offrire un punto di partenza. La scoperta che qualcuno è interessato a quella morte e una visita all'ospedale psichiatrico di Firenze sono per Guarnaccia solo i primi passi per addentrarsi nel misterioso passato della pazza, e conducono il maresciallo ad eventi risalenti a più di un quarto di secolo prima che hanno cambiato per sempre la vita di molte persone...
Londra, 2013: dopo la scoperta che la mancanza di una certa sostanza nel cervello induce all'aggressività, le autorità varano il 'Programma Lombroso', destinato a schedare gli individui che presentino tale caratteristica. Chi è trovato positivo viene schedato sotto uno pseudonimo tratto dalla lista degli autori dei Classici Penguin. Lo schedato sotto il nome di Wittgenstein riesce a entrare nel programma del computer, a cancellarsi dalla lista e ad ottenere i veri nomi dei suoi compagni, che inizia ad uccidere uno ad uno. Dell'indagine viene incaricata l'ispettrice capo Jake Jakowicz, esperta di serial killers con moventi sessuali. In una Londra degradata, inquietante e violenta, inizia la caccia. Jake è bellissima, intraprendente, decisa; quando è contattata telefonicamente da Wittgenstein, che ovviamente la conosce, si rende conto di quanto l'uomo che si cela dietro quello pseudonimo sia intelligente, colto, dotato di un fascino perverso che non può che intrigarla, e capisce di dover indagare anche nell'opera del filosofo tedesco e nel profondo della natura umana.
Appartenente al gruppo di racconti di ambientazione esotica composti da Stevenson nell'ultimo decennio della sua vita "La spiaggia di Falesà" - così come "Il diavolo nella bottiglia" recentemente riproposto in questa stessa collana - si rifà all'esperienza diretta dell'autore sulle credenze e sulla psicologia degli indigeni delle isole del Pacifico.
New Mexico, 2003: come tutti gli anni, i ventuno uomini più ricchi d'America si riuniscono nell'incredibile villa-fortezza di Calvin Wallenberg. All'ordine del giorno c'è il progetto di intervenire direttamente nella vita politica del paese per fare eleggere Presidente uno di loro, e subordinare finalmente la politica alla finanza e agli interessi di un ristretto numero di cittadini privilegiati. Ma un singolare piano di sequestro dei ventuno viene messo in atto dalla direttrice del servizio di catering della riunione e dal responsabile della sicurezza. Qual è lo scopo di questo sequestro, durante il quale i miliardari, sotto l'effetto della droga, sono costretti a rivelare i loro piani e i loro segreti personali?
Il vicequestore Aurelio Zen stavolta approda controvoglia alle vigne piemontesi, incaricato da un appassionato e potente collezionista di vini di risolvere un'indagine della massima importanza. Nei pressi di Alba, è stato selvaggiamente ucciso ed evirato il produttore di uno dei migliori Barbaresco. Accusato del delitto è il suo unico figlio, ma il suo arresto rischia di compromettere la vendemmia, che si annuncia eccezionale.
Firenze; inverno 1999: Olivia Birkett, vedova del conte Brunamonti, ex indossatrice e adesso creatrice di moda di grande successo, viene sequestrata da una banda di sardi. Inizia il calvario della prigionia alla macchia, della paura, della perdita di identità, della confusione dei sentimenti. Affidate ai Carabinieri, si mettono in moto le indagini che, nei casi di sequestro, risultano tremendamente complesse: da un lato l'imperativo di non nuocere all'incolumità della vittima, dall'altro la paura, i dubbi, talvolta le reticenze della famiglia. Dei rapporti con la famiglia viene incaricato il maresciallo Guarnaccia, il quale avverte una indefinibile sensazione di sospetto: chi sono, davvero, Leonardo e Caterina, i figli di Olivia?
"The Mudfog Papers" apparvero fra il 1837 e il 1839 sulla "Bentley's Miscellany", rivista della quale Charles Dickens fu anche direttore. Se si pensa alla data, si può facilmente stabilire dunque una parentela con il più celebre "Il Circolo Pickwick", la cui stesura del primo capitolo è immediatamente precedente. Anche gli altri due racconti che compongono il volume, "La pantomima della vita" e "Alcuni particolari riguardanti un leone", apparvero nel 1837 sulla "Bentley's Miscellany", e le stesse edizioni inglesi dei "Mudfog Papers" tendono ad includerli, in genere insieme ad un altro breve racconto, "Mr. Robert Bolton", che venne attribuito a Dickens ma che in realtà non venne scritto da lui.
L'incubo più atroce di Aurelio Zen, il disincantato vicequestore protagonista dei romanzi di Michael Dibdin, si è fatto realtà: è arrivato il trasferimento in Sicilia. Come al solito, assecondando il suo carattere pigro e scettico, Zen fa di tutto per defilarsi e farsi coinvolgere il meno possibile, nell'attesa di un nuovo trasferimento. Ma il destino fa sì che in Sicilia si trovi anche la sua figlia adottiva, amica del magistrato del pool antimafia al quale viene affidata l'indagine sull'assassinio di uno sconosciuto lasciato morire in un vagone merci abbandonato su un binario morto. Ecco dunque che il povero Zen si trova, suo malgrado, a poco a poco minacciato dalle spire di un caso difficile. Tanto più che quelle spire si rivelano quelle della mafia...
Omicidio, suicidio, o incidente? Quando una morte violenta colpisce una delle famiglie più antiche della città, l'unica versione accettabile è l'incidente. Il maresciallo Guarnaccia non crede né all'incidente né al suicidio, ma, non potendo mettersi contro la versione ufficiale, non può palesare apertamente i suoi dubbi. Ma i dubbi persistono, e dunque, invece di condurre le indagini in maniera ufficiale, deve affidarsi totalmente ai suoi personalissimi metodi. Dovrà, quindi, entrare in profondità nel mondo in cui il fatto è avvenuto. E si tratta di un mondo assai singolare: una nobildonna - la moglie del defunto - autoritaria e fascinosa; un antico palazzo abitato, oltre che dalla vedova, da un figlio invalido e inquietante e dai loro servitori.