
I Bennet vivono con le cinque figlie a Longbourne, nello Hertfordshire. Charles Bingley, ricco scapolo, va ad abitare vicino a loro con le due sorelle e un amico, Fitzwilliam Darcy. Bingley e Jane, la maggiore delle Bennet, si innamorano; Darcy, attratto dalla seconda, Elisabeth, la offende con il suo comportamento altezzoso. L'avversione aumenta quando le sorelle riescono a separare Charles da Jane. Darcy chiede la mano di Elisabeth, non nascondendo però quanto la cosa costi al suo orgoglio. La ragazza, sdegnata, lo respinge. In un secondo tempo Elisabeth apprende che la sorella Lydia è fuggita con Wickhman. Con l'aiuto di Darcy i fuggiaschi vengono rintracciati e fatti sposare. Infine Darcy e Elisabeth, Bingley e Jane si fidanzano.
Quando la furetta Cheyenne annuncia la sua decisione di partire per Hollywood e diventare un'attrice, il suo inseparabile amico Monty ne è terribilmente rattristato. Ma non se ne stupisce. Non è questione di semplice bellezza: Cheyenne ha una trasparenza particolare, e sa entrare nella mente di chi la guarda e le sta accanto. E, poi, ha trascorso tutte le serate estive al CineFur per imparare i segreti dei grandi attori. La sera prima della partenza, Cheyenne è malinconica e spaventata dall'idea di lasciarsi alle spalle il villaggio che conosce così bene. Monty ha lo sguardo triste, ma i furetti come lui non si lamentano mai e non cercano di far cambiare idea a chi ha preso una decisione. Il suo regalo d'addio è una semplice margherita di campo, che Cheyenne porterà sempre con se. Da quel momento, e fino a quando si ritroveranno, le strade dei due amici prendono direzioni solo apparentemente diverse: Cheyenne diventerà una star, ma rimarrà la furetta sincera del villaggio, mentre Monty, allevatore di pecore Arcobaleno, sarà anche un furetto filosofo, che insegna ai suoi allievi cowboy l'arte di saper perdere.
Racconti di Natale. Con saggio introduttivo di Stefan Zweig.
Sotto il ghiaccio che copre un lago nel Montana appare il volto di una ragazza assassinata. È Abbie, giovane figlia di una ricca coppia della borghesia di New York: era fuggita da casa per unirsi a un gruppo di ecoterroristi responsabili di una serie di attentati e dell'uccisione del dirigente di una compagnia petrolifera. I genitori di Abbie, Ben e Sarah, si ritrovano per riconoscere il corpo della figlia. Sono separati da quattro anni, da quando Ben se n'è andato con un'altra donna; ed entrambi sanno che quella crisi familiare è alla radice della fuga di Abbie. Il romanzo di Evans ha il ritmo di un thriller e ruota attorno a un doppio mistero: la tragica morte di Abbie e la fine improvvisa del grande amore che per decenni ha legato i genitori.
In questi sei racconti Brennan, pur mantenendo il suo stile inconfondibile, si affianca alle atmosfere che hanno eletto a miti narrativi Cheever e Carver: sono storie di mariti e mogli prigionieri di matrimoni senza amore, coppie che spartiscono livida solitudine sottaciuta, incapaci di parlarsi e di capirsi, vittime di idiosincrasie, di famiglie marmorizzate nella norma sociale, percorsi interiori di personaggi complessi e tormentati, incapaci di sfuggire alle convenzioni sociali e all'ipocrisia della religione.
La vicenda si colloca nell'Inghilterra del XII secolo sullo sfondo dei contrasti tra sassoni e normanni. Ivanhoe, figlio di Cedric, ama, riamato, lady Rowena. Ma Cedric ha deciso di dare in moglie Rowena a Athelstane per riportare una stirpe sassone sul trono e bandisce Ivanhoe, amico del re normanno Riccardo Cuor di Leone. Il giovane va crociato al seguito di Riccardo mentre, assente il re, Giovanni usurpa il trono. Al ritorno dei crociati, Ivanhoe batte tutti i campioni dell'usurpatore. Ma i nobili normanni lo fanno prigioniero con Cedric, Rowena e Athelstane. Vengono però liberati da re Riccardo e Robin Hood. Ivanhoe e Rowena infine si sposano.
Zoli è una bambina quando assiste alla persecuzione nazista del suo popolo, gli zingari della Cecoslovacchia. Della sua famiglia sopravvivono solo lei e il nonno, che accetta che Zoli vada a scuola e impari a leggere e scrivere. Dopo la guerra, Zoli scopre uno straordinario talento per le parole e lo mette al servizio della propria gente. Quando però un inglese innamorato di lei fa pubblicare le sue poesie, i rom la condannano all'esilio per averli traditi per il mondo dei "bianchi". Zoli troverà l'amore di un contrabbandiere italiano, una figlia, una gloria tardiva in Occidente. Basato su un personaggio reale, "Zoli" è un'immersione nella cultura rom, il ritratto di una donna indimenticabile, una storia di persecuzioni, solitudini, silenzi, ma anche di speranza e libertà.
San Pietroburgo 1866: il giudice istruttore Porfirij Petrovic indaga su un mistero molto inquietante. In un parco vengono ritrovati i corpi di un nano ucciso da un'ascia e di quello che pare il suo assassino, un uomo così alto e massiccio da sembrare un gigante, impiccato. L'unico indizio per scoprire l'identità dei morti è una ricevuta del monte dei pegni rinvenuta addosso all'impiccato: riguarda alcuni libri di proprietà di uno studente. Da qui si sviluppa una trama intricata che attraverso furti, menzogne, anime vendute, stupri, ragazze di buona famiglia costrette a prostituirsi, libri pornografici, ambizioni e disperazioni quotidiane condurrà Porfirij alla verità. Con abilità, Morris combina il gusto della ricostruzione storica con un efficace mistero, per la piena soddisfazione del lettore.
"La bellezza è una forma di genio", "So resistere a tutto, tranne che alle tentazioni", "O si è un'opera d'arte, o la si indossa"... Una raccolta, organizzata secondo i temi che definiscono la vita e l'opera di Wilde l'arte, il piacere, la morale, la ricchezza - dei suoi celebri aforismi, ancora oggi ripetuti, usati, "commercializzati"; una lettura seducente, vitale, sgarbata, impertinente, affascinante dall'autore che fu definito da James Joyce "il più arguto parlatore del nostro secolo" e che fece dire a W.B. Yeats: "Non avevo mai sentito prima un uomo parlare con frasi perfette, come se le avesse tutte scritte faticosamente durante la notte, e tuttavia tutte spontanee".
Le opere fondamentali e più famose della produzione letteraria di Oscar Wilde: il suo unico, universale romanzo "Il ritratto di Dorian Gray", i suoi celebratissimi racconti - dal "Fantasma di Canterville" al "Principe felice" le sue sempre rappresentate commedie, tra cui la celeberrima "L'importanza di chiamarsi Ernesto". In un unico volume, con un saggio e note introduttive al libro e alle singole opere, un'esaustiva cronologia e un'ampia bibliografia, il percorso fondamentale per conoscere lo scrittore simbolo della spregiudicatezza, nei suoi scritti come nella sua vita.
I romanzi di Jane Austen, che oggi BUR propone in un unico volume, sono da considerare come il luogo nel quale la scrittrice inglese ha studiato al microscopio l'intera e complessa fenomenologia dell'aristocrazia di campagna inglese, le sue rigidità e le sue perversioni, l'intensa passionalità repressa e il continuo irrisolvibile contrasto tra i valori personali dell'individuo e quelli sociali della collettività. Da "Orgoglio e pregiudizio" a "Emma", da "Mansfield Park" a "Ragione e sentimento", da "Persuasione" a "L'abbazia di Northanger", Jane Austen ha dipinto un immenso affresco di un'epoca, quella dell'Inghilterra vittoriana, piena di risorse e di contraddizioni, e una prosa elegante e ironica.
Nel volume finale dell'amatissima saga dei furetti, Richard Bach parla di valori e sentimenti eterni: la paura, il perdono, la voglia di cambiare il mondo. Non solo quello dei furetti.