
1950, Londra. Antonia e Conrad Fleming stanno aspettando gli ospiti per la cena di fidanzamento del figlio Julian. Ogni cosa è pronta nella bella villa sulla collina di Hampstead, da cui si gode una magnifica vista sulla città; la casa sta per accogliere, impeccabile, l'élite londinese che celebrerà l'occasione. Eppure la voce e lo sguardo di Antonia sono velati dal disincanto e dalla sensazione, quasi una certezza, che le cose, in fondo, sarebbero potute andare in modo diverso. Così si schiude il racconto del matrimonio ventennale dei Fleming, una vicenda che solca l'esistenza di marito e moglie dal presente fino al loro primo incontro, in un percorso a ritroso che ci porta a conoscere i due in giovane età, quando Antonia era la splendida adolescente che si faceva chiamare Toni. "Il lungo sguardo" non è una semplice storia d'amore, né il sogno romantico di una donna matura che si sente d'un tratto sola, ma è, più onestamente, la storia di una coppia. Dura e vera come solo una vita intera sa essere. E soprattutto è la storia di una donna, bellissima e inquieta, coraggiosa e perduta, e della sua forza nel mettere a nudo ogni controversia privata senza pudori.
Parigi, 1784. Pochi anni prima della Rivoluzione. Camille è un giovane avvocato smaliziato e dalle idee stravaganti, un enfant terrible attorno al quale si affollano pettegolezzi di ogni genere; Georges-Jacques, anche lui avvocato, è un colosso dal viso sfregiato accanto al quale gli altri uomini appaiono piccoli, deboli, sottomessi; Maximilien è un giovane procuratore sempre dalla parte degli oppressi. Gli amici li chiamano per nome, ma nei tribunali sono conosciuti come Desmoulins, Danton e Robespierre. Nati in provincia da famiglie che li avrebbero voluti sistemati con un matrimonio combinato e una vita convenzionale, ma decisi a non accontentarsi, i tre sono riusciti a completare gli studi e arrivare a Parigi, dove proprio in quegli anni "tutte le persone giuste si stanno radunando", dice Camille. Centro del mondo per eccellenza, infatti, la Parigi del 1784 è sì il luogo dove si decidono le sorti dell'intera Francia, ma anche una città in cui i poveri muoiono di fame e i cadaveri giacciono ammucchiati agli angoli di strada. Una città tesa fra l'austerità dell'ancien regime e l'idea di un mondo nuovo e più giusto come quello che i giovani discutono nei caffè e nei circoli. E in questo clima, mentre il malcontento inizia a fermentare in tumulti e improvvisi scoppi di violenza, saranno proprio Robespierre, Danton e Desmoulins a incarnare le speranze di un'intera generazione e a legare il loro destino di eroi tragici alla Rivoluzione.
È l'estate del 1937 e la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi nella dimora di campagna per trascorrervi le vacanze. È un mondo dalle atmosfere d'altri tempi, quello dei Cazalet, dove tutto avviene secondo rituali precisi e codici che il tempo ha reso immutabili, dove i domestici servono il tè a letto al mattino, e a cena si va in abito da sera. Ma sotto la rigida morale vittoriana, incarnata appieno dai due capostipiti affettuosamente soprannominati il Generale e la Duchessa, si avverte che qualcosa sta cominciando a cambiare. Ed ecco svelata, come attraverso un microscopio, la verità sulle dinamiche di coppia fra i figli e le relative consorti. L'affascinante Edward si concede svariate amanti mentre la moglie Villy si lacera nel sospetto e nella noia; Hugh, che porta ancora i segni della grande guerra, forma con la moglie Sybil una coppia perfetta, salvo il fatto che non abbiano idea l'uno dei desideri dell'altra; Rupert, pittore mancato e vedovo, si è risposato con Zoe, un'attrice bellissima e frivola che fatica a calarsi nei panni della madre di famiglia; infine Rachel, devota alla cura dei genitori, che non si è mai sposata per un motivo ben preciso. E poi ci sono i nipoti, descritti mirabilmente nei loro giochi, nelle loro gelosie e nei loro sogni, in modo sottile e mai condiscendente, dalle ingenuità infantili alle inquietudini adolescenziali. Ma c'è anche il mondo fuori...
14 luglio 1789. Una folla inferocita espugna la Bastiglia, fortezza simbolo dell'assolutismo monarchico. I muri vengono abbattuti, le guardie trucidate, e lungo la strada per il municipio - dove lo stanno portando in corteo per essere giudicato - il governatore della prigione finisce linciato. La sua testa, staccata dal corpo con un coltello da macellaio, viene infilzata su una picca e, più tardi, presa a calci sotto la Lanterna di place de Grève. Nessuno ancora può saperlo, ma sarà solo la prima delle tante teste che cadranno negli anni a venire, quando nelle piazze e nelle vie di Parigi i piedi affonderanno nel sangue e alla Lanterna finiranno appesi corpi a decine. Dietro la presa della Bastiglia ci sono un pugno di uomini straordinari: Camille Desmoulins, giovane scrittore ammirato dagli uomini per i suoi velenosi pamphlet e dalle donne per la sua vita spregiudicata; Georges-Jacques Danton, audace leader dei cordiglieri, temuto tanto per la sua brillante oratoria quanto per il viso sfregiato; Maximilien Robespierre, procuratore sempre dalla parte degli ultimi. Non sono gli unici, in quegli anni, ad aver immaginato - nella foschia della stanchezza e dell'alcol delle notti passate nei caffè - un mondo più libero e giusto, ma soltanto loro hanno il carisma e la forza di imporre alla storia la propria volontà.
Con "Lucia a Londra", avevamo osservato la protagonista, Mrs Emmeline Lucas (Lucia, per gli amici), alle prese con l'ambiente e le consuetudini della capitale, nel tentativo di dimostrare anche lì, pur invano e con esiti talvolta esilaranti, la sua assoluta, incontrastata superiorità di esuberante signora snob. In questo romanzo, il primo della fortunata serie comica dedicata al suo personaggio, amatissimo a suo tempo da lettori come W.H. Auden, N. Coward e N. Mitford, Edward Frederic Benson ci introduce allo scenario naturale in cui si muove questa buffa eroina di provincia e alla ridente località nella campagna inglese, teatro di tutte le sue prodezze. Regina incontrastata di Riseholme, Lucia conversa in italiano con il docile marito Pepino e regola la vita culturale del paese. Daisy Quantock, sua eterna antagonista, è inesorabilmente perdente. All'improvviso, una novità rompe la routine cittadina: Olga Bracely, famoso soprano, acquista una casa a Riseholme e osa infrangere le leggi stabilite da Lucia. Sarà lei la nuova regina? Un fatto è certo: se Lucia sente il trono vacillare, non esita a impugnare le armi...
All'inizio del ventunesimo secolo l'Europa è dominata da governi di stampo massonico e comunista. Il secolarismo ha trionfato definitivamente e le religioni sono decadute: la sparuta minoranza cattolica superstite ha come uniche roccaforti l'Irlanda e Roma, che ha ottenuto l'indipendenza dall'Italia ed è retta dal papa. Il dissenso è inesistente, l'eutanasia è pratica diffusa, l'edilizia si sviluppa sottoterra e la lingua internazionale è l'esperanto. Londra è una città silenziosa in cui ogni rumore è attutito dallo strato di gomma che sembra rivestire ogni superficie calpestabile, e a Trafalgar Square troneggia la statua di un massone. Su questo sfondo s'intrecciano le vite dei due antitetici protagonisti: da una parte Percy Franklin, ambizioso prete cattolico che aspira a una rifondazione della Chiesa; dall'altra Oliver Brand, deputato comunista e convinto anticattolico, figlio della società moderna. Entrambi assistono con trepidazione alla grande partita sullo scacchiere mondiale che si gioca tra Occidente e Oriente. Quando l'eterno attrito fra i due blocchi sembra sul punto di degenerare in una guerra di proporzioni inedite, entra in scena Julian Felsenburgh, misterioso poliglotta dal carisma eccezionale che s'impone come mediatore, stabilendo un nuovo ordine mondiale e diventando il Dio delle masse: è l'ascesa dell'Anticristo. Ma la pace universale conquistata non salva il declino dei cattolici.
Yorkshire, inizio Ottocento. Shirley, giovane donna ricca e caparbia, si trasferisce nel villaggio in cui ha ereditato un vasto terreno, una casa e la comproprietà di una fabbrica. Presto fa amicizia con Caroline, orfana e nullatenente, praticamente il suo opposto. Caroline è innamorata di Robert Moore, imprenditore sommerso dai debiti, spietato con i dipendenti e determinato a ristabilire l'onore e la ricchezza della sua famiglia, minati da anni di cattiva gestione. Pur invaghito a sua volta della dolce Caroline, Robert è conscio di non poterla prendere in moglie: la ragazza è povera, e lui non può permettersi di sposarsi solo per amore. Così, mentre da una parte Caroline cerca di reprimere i suoi sentimenti per Robert - convinta che non sarà mai ricambiata -, dall'altra Shirley e il suo terreno allettano tutti gli scapoli della zona. Ma l'ereditiera prova attrazione per un insospettabile... "Shirley" si inserisce nel grande filone del romanzo sociale inglese di inizio Ottocento: i suoi personaggi vivono gli avvenimenti storici dell'epoca - le guerre napoleoniche e le lotte luddiste -, facendo i conti con le contraddizioni del progresso industriale e offrendo spunti di riflessione sul lavoro, sul matrimonio e sulla condizione della donna.
Londra, anni Sessanta. Sono trascorsi vent'anni da quando Julius è venuto a mancare, ma il suo ultimo gesto eroico ha lasciato un segno indelebile nelle vite di chi gli era vicino. Emma, la figlia minore, ventisette anni, lavora nella casa editrice di famiglia e non mostra alcun interesse verso il matrimonio. Al contrario, Cressida, la maggiore, è troppo occupata a struggersi a causa dei suoi amanti, spesso uomini sposati, per concentrarsi sulla carriera di pianista. Nel frattempo Esme, la vedova di Julius, ancora attraente alla soglia dei sessant'anni, rifugge la solitudine perdendosi nella routine domestica della sua bellissima casa color rosa pesca. E poi c'è Felix, ex amante di Esme e suo unico vero amore, che l'ha lasciata quando il marito è scomparso e torna in scena dopo vent'anni di assenza. E infine Dan, un estraneo. Le tre donne e i due uomini, legati da un filo che solca presente e passato, si ritrovano a trascorrere un fine settimana tutti insieme in campagna: caratteri e personalità, segreti e lati nascosti, emergeranno attimo dopo attimo in queste giornate intense, disastrose e rivelatrici, sulle quali incombe, prepotente, l'ombra di Julius.
Il patriarcato trova la sua più fedele espressione nella figura di Duncan Edgeworth: padre tirannico, anaffettivo e lunatico, è il capofamiglia per antonomasia. Attorno a lui si muovono, atterriti o solleticati dal desiderio di sfida, i membri della sua famiglia: la moglie Ellen, naturalmente dimessa e timorosa, le due figlie ventenni Nance e Sybil, tanto egocentrica e sarcastica l'una quanto affettuosa e remissiva l'altra, e infine il nipote Grant, giovane donnaiolo dotato di grande spirito, costantemente in competizione con lo zio, di cui è il perfetto contraltare. Nella sala da pranzo degli Edgeworth va in scena quotidianamente una battaglia su più fronti: sotto il velo di una conversazione educata, si intuiscono tensioni sotterranee e si consumano battibecchi, giochi di potere, veri e propri duelli a suon di battute glaciali: «non stiamo semplicemente facendo colazione». Fino a quando la famiglia viene colpita da un lutto improvviso, che mescola le carte in tavola innescando una reazione a catena; strato dopo strato, ognuno dei personaggi svelerà la sua vera natura, in un crescendo di trasgressioni che comincia con l'adulterio e culmina con l'efferatezza.
A Tiddlesbury, una piccola cittadina inglese tutti conoscono e adorano Fanny. Fanny è dolce, simpatica, sembra brillare di una luce speciale. Il suo segreto? Attenersi ogni giorno a una stretta regola di vita, il "Manifesto della felicità" compilato dalla sua migliore amica sotto forma di decalogo. Si tratta di semplici azioni quotidiane - Elenca tutte le cose belle che hai; Prenditi cura di qualcosa; Ridi; Concediti un premio - che servono a regalare un po'di buonumore, a rendere il mondo più bello e che, magicamente, portano anche fortuna. E così, proprio grazie al Manifesto, Fanny ha incontrato Matt, bello e di successo, forse un po'troppo devoto alla carriera, ma con tutte le carte in regola per essere definito il "ragazzo perfetto". E ora, come in una fiaba, lui le ha chiesto di sposarlo. La data del matrimonio è vicinissima, e le cose da organizzare così tante... troppe, per una come Fanny che vive perennemente con la testa tra le nuvole! Come se non bastasse, a turbare l'equilibrio della sua vita da sogno arrivano la madre, che le piomba in casa all'improvviso in cerca di ospitalità, e un ragazzo, sexy da togliere il respiro, che le fa battere il cuore come non le capitava da tempo. Le certezze di Fanny cominciano a vacillare una dopo l'altra: tenere a bada la madre, un vero e proprio tornado di donna, e tentare di reprimere i sentimenti ribelli che rischiano di mandare all'aria l'imminente matrimonio non è semplice...
Un romanzo che racconta dal di dentro l'attuale crisi economica, coniugando un rigore da esperto finanziario con la capacità di raccontare l'elemento umano che vi è coinvolto e sotteso. Charlie Wales è un giovane uomo che vuole conquistare tutto: la ragazza che ama, la metropoli, Londra, in cui si è appena trasferito dopo essersi laureato brillantemente a Edimburgo, il successo nel lavoro e la ricchezza economica. Per questo inizia la carriera finanziaria nella City, e resiste alle difficoltà iniziali, al rapporto travagliato che lo lega da una parte alla bellissima e sfuggente Vero, dall'altra al suo migliore amico e coinquilino, Henry, ai dubbi che lo assalgono e gli fanno pensare che giorno dopo giorno stia buttando via la propria giovinezza. Ma il successo, e anche l'amore, hanno un prezzo, e conquistare Londra per Charlie significherà sporcarsi le mani portando avanti investimenti a rischio, ingannare se stesso e chi gli affida il proprio denaro, mentre il mondo, fuori dall'ufficio in cui passa sempre più tempo, sta per esplodere nella peggiore crisi economica mai conosciuta. Un racconto drammatico e toccante dell'insensatezza della vita contemporanea, divisa tra modelli economici avanzati e un senso sempre più incombente di provvisorietà. La storia di un uomo che cerca la propria felicità senza riuscire a riconoscerla.
Dopo avere lasciato l’esercito, Hector Cletwide- Tolbot – Eck per gli amici – accetta un’offerta di lavoro dal suo vecchio commilitone Bilbo, il quale gli affida il settore investimenti della sua compagnia hedge fund. In realtà Eck ne capisce poco o nulla di finanza e tutto quello che deve fare è fornire a Bilbo contatti interessanti tra i suoi numerosi amici e conoscenti della buona società inglese. Al resto – ovvero convincerli a investire ingenti somme di denaro – penserà Biblo. In breve tempo Eck si ritrova ricco e soddisfatto, anche se all’orizzonte cominciano a profilarsi le nubi di un’imminente crisi economica. Durante un viaggio nella Francia del Sud dedicato al golf e agli affari in compagnia del suo raffinato e benestante amico Henry, Eck fa la conoscenza di Charlie Summers, un uomo affascinante e allo stesso tempo improbabile, che si sta nascondendo in Francia in seguito a un “equivoco” con l’ufficio britannico delle tasse. Charlie vive di espedienti e progetti campati in aria e questa sua eccentricità diverte i due amici che lo invitano ad andarli a trovare qualora si trovasse a passare nel Gloucestershire. Poco tempo dopo, Charlie si presenta a casa di Henry chiedendo un posto dove stare e un po’ di soldi per lanciare in quella zona il suo ultimo progetto: una linea giapponese di cibo per cani. I destini di Eck e di Charlie Summers a questo punto si incrociano di nuovo in un modo assolutamente inaspettato. Per Eck è anche l’occasione per domandarsi se lui e Charlie, impegnati in lavori così volatili, siano poi davvero così diversi…