
Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché. Questo racconto, nato come monologo teatrale, è uscito per la prima volta nel 1994. Nel 1998 Giuseppe Tornatore ne ha tratto il film "La leggenda del pianista sull'oceano".
Gli autori del volume - specialisti nel mondo del reputation management e degli ecosistemi digitali - si sono interrogati su cosa sia un influencer, come distinguerlo e riconoscerlo nell'affollato e stimolante mondo del Web 2.0. Da questa conversazione è nato un vero e proprio viaggio virtuale, che dai primi influencer della storia - papi e regine del XIII secolo - arriva fino a Khaby Lame e ai suoi (attualmente, e sempre in rapida crescita) 111 Milioni di followers su Tiktok. Il volume è arricchito da inserti, box di approfondimento, case history e interviste a influencer più o meno noti, attivi sui Social e con diverse specializzazioni, e fornisce quindi una visione a 360° del fenomeno, con numeri, metriche, e interrogandosi su luci ed ombre di un mondo affascinante ma complesso, inclusa l'analisi di alcuni casi di studio sulle debacle reputazionali, gli "epic fail" che hanno fatto la storia dei Social degli ultimi anni. Il libro contiene anche le istruzioni - pubblicate in modalità "copyleft", per la prima volta in questo volume - per realizzare con un metodo inedito e innovativo la propria personale mappatura e catalogazione degli influencer: uno strumento utile agli influencer stessi, per conoscere il proprio "posizionamento" sul mercato, ma anche a chi fa a loro ricorso per gestire la propria reputazione, come brand e agenzie di marketing. Per concludere l'opera, una sorta di decalogo (anzi due): il primo per chi si vuole approcciare con competenza a questa stimolante professione, sfatando finalmente il luogo comune secondo il quale "è meglio fare l'influencer che lavorare", e il secondo con utili consigli per aziende e brand che vogliono ricorrere a questo strumento di comunicazione strategico per valorizzare le relazioni con i propri clienti. Prefazione di Alessandro Cecchi Paone.
La stimolazione cognitiva di persone affette da disturbi cognitivi lievi-moderati ha un ruolo terapeutico benefico su molti aspetti, e se viene presentata in forma di gioco è molto più facile da proporre e può anche divertire. Questo quaderno è stato realizzato su richiesta di alcuni pazienti e famigliari dopo aver utilizzato il primo libro della stessa autrice, intitolato "Ginnastica mentale". Pazienti e famigliari hanno infatti apprezzato e constatato l'utilità di esercizi proposti in forma di gioco e hanno espresso la necessità di nuovo materiale. Così è nato questo quaderno. Non è il proseguimento del primo libro, e può essere utilizzato anche senza averlo usato. È semplicemente una raccolta di nuovi esercizi stimolanti da poter fare a domicilio. Ci sono giochi diversi e innovativi, sempre semplici, ma che richiedono una leggera attenzione. Lo scopo è sempre quello di fornire strumenti adatti alle esigenze e alle abitudini del singolo individuo. Mettere a proprio agio è la chiave di una partecipazione attiva e duratura. A chi si rivolge questo libro: alle persone con disturbi della memoria e altri deficit cognitivi sia iniziali che moderati. Come è strutturato: i vari esercizi attivano prevalentemente alcune specifiche zone del cervello. Sono stati appositamente mescolati per stimolare complessivamente tutte le funzioni e anche per non scoraggiare quelle persone che hanno difficoltà in alcune aree specifiche. Come usarlo: non è necessario il primo volume. Il testo può essere utilizzato in autonomia o con l'aiuto di un famigliare o di un caregiver. Si colloca nell'ambito della riabilitazione cognitiva, ma al di fuori dei classici schemi didattici e può essere utilizzato a casa. Basta una sola matita, ed ecco qui uno strumento che intrattiene e allo stesso momento stimola chi è affetto da disturbi cognitivi lievi-moderati.
Il dialogare è una realtà antica come l’uomo. Tutti ne sanno, perché tutti lo sperimentano in bene o in male. Di tanto in tanto, però, qualcuno ne riparla, perché ha un motivo o più motivi per farlo. Qui i motivi sembrano vari. C’è l’idea non comune di considerare il dialogo un approdo, ossia vederlo come l’attraccare a un punto che è fermo rispetto a un andare insicuro, in solidarietà, in bilico sul naufragio. Eppure il dialogare è per natura dialettico, chiede movimento non staticità. C’è un filo di presunzione nel voler parlare concretamente di dialogo, come accenna il dire il tema con un verbo; ma si parla di dialogo minore: il dialogo che tutti gli uomini, consapevoli o no, bramano; a cui tutti hanno diritto; a cui l’educazione potrebbe preparare e avviare sì da prevenire tanto soffrire e tanta solitudine. Si parla di un dialogo minore per farne risaltare la bellezza folgorante. Perché il dialogo minore, al riparo dagli accademismi e dalla retorica, si muove sulle sicure coordinate della stima per l’uomo, per la sua verità, e dell’amore par l’uomo, per la sua bella perfezione. Il dialogo minore impedisce al dialogare di scadere a strumento. Sul tema del dialogare c’è l’intento di percepire i ritmi del canto fermo, quelli che permangono nei millenni. Questo vuole un affinamento: dell’udito e del gusto interiore. E qui viene avanzata l’ipotesi che ciò possa annoverarsi tra i compiti della filosofia dell’educazione. Si tratta di finalizzarne le analisi non soltanto a un dire rigoroso circa il dialogo per trovar posto in un sistema teorico, ma alla sensibilizzazione di chi è impegnato nell’educazione di altri o nell’educazione di sé. Forse è un compito insolito per la filosofia dell’educazione. A qualcuno potrebbe risultare estraneo e impugnarne la validità scientifica. Ma l’ambito scientificamente rigoroso, senza pensare affatto che ciò sminuisca il suo rigore, ammette la geometria euclidea e le geometrie non euclidee.
Quest'opera fornisce ai lettori il testo aggiornato del Codice civile e delle principali leggi complementari. La selezione delle leggi complementari comprende materie fra le quali segnaliamo: Adozione; Assicurazioni; Banche; Edilizia e urbanistica; Fallimento; Lavoro; Locazioni; Matrimonio; Mediazione; Società e borsa; Sovraindebitamento; Tutela dei consumatori e class action.
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”. A partire da questo enunciato, contenuto nell’art. 1 della Dichiarazione universale del 1948, la comunità internazionale ha dato vita a un sistema di protezione dei diritti umani, formato da convenzioni internazionali sia universali che regionali, le quali pongono obblighi di varia natura in capo agli Stati e istituiscono organi e procedure finalizzati a garantire il rispetto di quegli obblighi. In parallelo, a partire dagli anni novanta, riprendendo un percorso interrotto dopo la celebrazione dei processi di Norimberga e di Tokyo, si è sviluppato un sistema internazionale di accertamento e punizione dei crimini internazionali degli individui. Anche il sistema collettivo di mantenimento della pace, intesa – quest’ultima – in un significato particolarmente ampio, si è fatto carico di compiti di protezione dei diritti fondamentali delle persone. Infine, al sistema intergovernativo di protezione dei diritti umani si è affiancato un movimento “popolare” per i diritti umani, di cui fanno parte numerose organizzazioni non governative, che con il primo interagiscono in vario modo. Questo volume si propone di esaminare il fenomeno della protezione internazionale dei diritti umani nel suo complesso, adottando una chiave di lettura realistica e dinamica, dando conto dei risultati ottenuti ma anche, al tempo stesso, del lungo tratto di strada ancora da percorrere in vista dell’obiettivo del pieno rispetto dei diritti riconosciuti nella Dichiarazione universale.
La questione dell'autorità, tema classico delle filosofie dell'educazione, del diritto e della politica, non pare aver trovato altrettanta attenzione da parte della filosofia morale. Tale difetto di interesse potrebbe avere a che fare con un certo sospetto che la nozione tradizionalmente suscita, sospetto riconducibile a una presunta alternativa tra l'autorità e la libertà. Dal punto di vista sostanziale, tuttavia, la libertà ha una sua genealogia: si sviluppa e matura nel tempo, grazie anche a mediazioni esteriori, simbolicamente istituite, le quali assumono per il soggetto e per la collettività la figura dell'autorità. Autorità è ciò che genera libertà e umanità: questa è la conclusione a cui giunge un secolo di studi sul tema, ma è anche l'intuizione fondamentale di una peculiare filosofia italiana dell'autorità che, iniziata da Vico nel XVIII secolo, conosce significative riprese nel XX secolo e apre prospettive future in vista di un'antropologia e di un'etica dell'autorità.
Il Manuel de français è un corso in due volumi per lo studio della lingua francese rivolto agli studenti universitari italiani. La metodologia proposta è di "scoperta" e guida lo studente a impadronirsi del funzionamento delle strutture in maniera autonoma, consolidando l'apprendimento tramite riflessioni personali. L'approccio si basa sull'analisi sistematica degli errori più comuni commessi dai madrelingua italiani e le zone di interferenza lessicali e grammaticali fra italiano e francese sono attentamente trattate. Questo primo volume consente di raggiungere il livello A2 degli standard europei ed è diviso in 12 lezioni, ognuna delle quali include tutti i contenuti necessari all'apprendimento della lingua: fonetica, grammatica, aspetti comunicativi, lessico, informazioni sulla cultura francese e francofona. Numerosi esercizi e documenti, nonché varie attività sollecitano le abilità di comprensione e produzione orali e scritte e consentono di modulare l'insegnamento e adattarlo alle varie situazioni. Il volume si chiude con l'Approfondissement che propone esercizi complementari, un'appendice con tabelle grammaticali e le trascrizioni delle attività audio e video, e un indice analitico per reperire rapidamente le nozioni grammaticali e lessicali contenute nel manuale. L'opera è scaricabile anche in versione ebook+ e sul sito dell'editore alla pagina dedicata al volume sono presenti i file audio Mp3 d'appoggio alle attività di pronuncia e comprensione orale presenti nel testo, nonché utili risorse digitali aggiuntive.
Prefazione alla terza edizione. - I: Profili introduttivi. - II: I requisiti del contratto. - III: L'oggetto e il contenuto del contratto. - IV: La formazione della volontà negoziale e le cause di invalidità del contratto. - V: Il rischio contrattuale, l'inadempimento e i rimedi. - VI: Il contratto e i terzi. - VII: I contratti del minore. - VIII: I principi unidroit 2004 e i principi di diritto europeo dei contratti. - IX: Problemi attuali e progetti comunitari.
Viviamo in un tempo di continue emergenze (sanitarie, economiche e sociali) che si riflettono in vario modo sui contesti educativi e chiamano in causa la responsabilità di educatori, formatori, insegnanti e pedagogisti. Più ancora sono chiamati all'azione responsabile i soggetti e le istituzioni che hanno compiti di tipo educativo, a cui compete dare linee di indirizzo e progettare piani d'intervento che sappiano leggere le emergenze del tempo presente e dare risposte significative. La Pedagogia sociale (PS) si colloca precisamente su questo livello, quello della lettura delle responsabilità educative dei soggetti a cui competono tali compiti, e cerca di offrire loro chiavi di lettura, orizzonti di significato, linee d'azione : una sorta di "bussola" per orientarsi nei territori delle grandi sfide educative. La prima parte del volume esplora l'identità della PS, come scienza e come disciplina, da un punto di vista storico, epistemologico, teoretico e metodologico, tenendo conto del dibattito nazionale e internazionale. La seconda parte propone un percorso che si configura come una sorta di "visita guidata" ad alcuni grandi temi, come la pedagogia della scuola e la pedagogia della famiglia, ma con un'attenzione particolare a quella che è possibile identificare come Pedagogia dei servizi alla persona, riletta in ottica di sussidiarietà.
Lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione ricade sui principali ambiti della vita associata: tra questi, anche il diritto è stato interessato da profondi ripensamenti conseguenti agli sviluppi tecnologici. In tale contesto, il legislatore europeo e nazionale è impegnato da tempo a favorire i processi di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni; processi che incidono profondamente sulle modalità di svolgimento dei rapporti tra l'amministrazione e i privati, siano essi cittadini, siano essi imprese. L'evoluzione normativa in corso, tesa a porre le premesse per la realizzazione di un modello di amministrazione pubblica digitalizzata, trova in particolare nel codice dell'amministrazione digitale (adottato nel 2005 e modificato nel corso degli anni) l'atto legislativo fondamentale adottato a livello nazionale in materia di informatizzazione pubblica. Nell'ambito di questa complessa problematica, il presente volume si propone di approfondire le principali tematiche relative alla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni: a tal fine, i saggi qui raccolti prendono in esame un insieme di profili della materia - dal diritto all'uso delle tecnologie al procedimento amministrativo informatico, dai servizi pubblici online al digital divide, dalla partecipazione elettronica ai rapporti tra i livelli di governo, dalle linee guida ai dati pubblici - che, nel loro complesso, rappresentano i principali ambiti di azione e di sviluppo dei processi di informatizzazione pubblica.
Il Manuale offre una visione sintetica e, al contempo, esaustiva ed aggiornata, di una materia tradizionalmente complessa, e resa oggi ancora più intricata dal frenetico rincorrersi di novità legislative e dalla sovrapposizioni di fonti normative. Rispettose della sistematica del codice civile, nel quale gli Autori continuano a riconoscere il punto di partenza (anche se non più, necessariamente, il punto di arrivo) del ragionamento dello studioso di diritto civile, del giudice e delle varie figure di operatori del diritto, le "Istituzioni" si avvalgono di un linguaggio piano anche se rigoroso, e di una particolare attenzione alle ragioni del sistema giusprivatistico: ciò che assicura all'opera linearità nell'esposizione e coerenza nel metodo